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Autore: angelocorvo    10/01/2013    0 recensioni
Un circo. Cosa c'è di più affascinante di un circo? Non vi basta? No? Allora vi dirò che la protagonista, che nel circo vive e lavora, ha il cuore in una gabbia. Sì, le si vede il cuore dal costato sinistro, accanto al seno, come una gabbietta per gli uccellini. Ovviamente c'è una chiave, solo che lei non sa dove sia o chi ce l'abbia. Andiamo! Se non vi attira questo non so proprio che altro inventarmi... o forse sì? (Come sempre i vostri commenti sono molto graditi.)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre.


Questo accadeva due anni fa, all’epoca Shelly aveva da poco compiuto sedici anni (o così diceva, perché da quale che fosse il luogo da cui era scappata, non aveva portato con se nessun documento che confermasse la sua data di nascita) e da quel momento era stato, come si è detto, un successo continuo e i  fratelli Periot si erano arricchiti,  erano ingrassati, si vestivano eleganti e avevano comprato un’auto nuova, senza però cercare di migliorare lo spettacolo, o di aumentare il numero di animali o di impiegati, limitandosi solamente a rimpinguare gli stipendi dei dipendenti per evitare pericolosi malumori. D'altronde non serviva nulla, bastavano Shelly e il suo cuore, prigioniero nella carne come i nostri ma ben visibile tra le sottili sbarre della sua prigione, per affascinare il pubblico.
Va detto che Jean Periot aveva avuto un’idea commercialmente geniale per vendere il prodotto Shelly. La gabbia del giovane cuore della ragazza possiede una serratura dalla forma particolare e, dopo essersi accorti di ciò, erano stati informati da Shelly che lei non possedeva la chiave, ne sapeva dove potesse essere. Quindi Jean aveva scritto una piccola piece teatrale, in realtà poche battute giusto per evitare di mettere la ragazza sulla pista a mostrare la sua particolarità senza aprire nemmeno la bocca, che si presentava agli occhi dello spettatore più o meno in questi termini:
“E ora, Signore e Signori, Mesdames et Messieurs, è finalmente giunto il momento per il quale voi tutti siete qui questa sera…”- esordiva con la sua voce calda Marcel, che era il presentatore dei vari numeri circensi.
 “L’incredibile e unica Ragazza con il cuore in gabbia, ecco a voi Shelly!”- a questo punto lei faceva il suo ingresso sulla pista, incantevole e vestita in modo sempre più sensuale di spettacolo in spettacolo.
Ma il tocco di genio era la frase pronunciata subito dopo il suo arrivo sotto le luci dei riflettori:
“Chi di voi possiede la chiave del suo cuore?”- diceva ammiccando al pubblico maschile Marcel.
Infatti i poster sparsi per la città spiegavano che dieci fortunati spettatori sarebbero stati sorteggiati per provare ad inserire una loro chiave e conquistare il cuore della ragazza. Convincere Shelly non era stato facile perché, come si può immaginare, la ragazza non era entusiasta di farsi avvicinare da estranei e si era categoricamente rifiutata. Solo dopo lunghi giorni di insistenza Shelly aveva ceduto, rassicurata dal fatto che era assai improbabile che qualcuno possedesse davvero una chiave così particolare e che non era certo obbligata a sposare l’uomo che eventualmente fosse riuscito ad aprire la gabbia: “è solo spettacolo Shelly- diceva Jean-se qualcuno dovesse possedere la chiave giusta lo faremmo tornare dopo lo spettacolo e ce ne libereremmo. Non ti preoccupare”. Shelly tuttavia aveva messo una condizione, aveva richiesto una speciale guardia del corpo che le stesse accanto per tutto lo spettacolo: una giovane leonessa ammaestrata che scoraggiasse eventuali insistenze poco gradite e che calmasse tutti gli esclusi dal tentativo.
Ai fratelli Periot era sembrata un’idea costosa sì, ma tutto sommato spettacolare e utile a proteggere il loro investimento e avevano acconsentito. Da quel momento Sarah, la leonessa, aveva accompagnato Shelly per più di quattrocento spettacoli, ovvero quattromila chiavi che erano state provate e che non erano riuscite neppure ad entrare nella serratura, e liberare così il cuore della giovane artista. Solo una volta Sarah aveva dovuto mostrare i denti per frenare un uomo troppo insistente nel provare a forzare la serratura, il più delle volte limitandosi a bassi ruggiti rivolti a chi si intratteneva più del tempo necessario; neppure la sua presenza frenava l’entusiasmo dei fortunati sorteggiati, però lo teneva su livelli facilmente gestibili.
 

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