6# Tra sociopatici, distributori automatici di consigli e mazzi di rose sprecati
“Niall,
ho bisogno di un consiglio”
La voce depressa di Harry svegliò
Niall nel cuore della notte.
“Scusa, ma Louis cosa sta facendo?
Perché che io sappia è lui il distributore
automatico di consigli”
rispose il biondo con la bocca impastata per il sonno.
“Non so cosa sta facendo Lou,
sinceramente adesso è il mio ultimo problema. Ma se gli dico
per
cosa, o meglio per chi, sto così, probabilmente non vedo
l'alba di
domani: ha messo chiaramente in chiaro che quella ragazza secondo lui
è una pazza, una sociopatica o qualcosa del genere”
“Oh, parli di Ginevra?”
Harry sbuffò e si sdraiò sul
pavimento accanto al letto di Niall.
“Sì, parlo di lei. E sia ben chiaro
che non soffre di disturbi comportamentali o qualcosa del genere,
perchè se così fosse, questo vorrebbe dire che io
sono ancora più
folle di lei, dato che non riesco a fare a meno di togliermela dalla
testa e sto uno schifo”
Il biondo sbuffò sonoramente prima di
sbloccare lo schermo del cellulare e controllare l'ora.
“Tu sei un completo idiota! -
esclamò, prima di affrettarsi a spiegare, davanti
all'espressione
interrogativa dell'amico – Sai che ore sono? Sono le tre del
mattino, e tu mi svegli a quest'ora, ben sapendo che domani mattina
vado a fare colazione con Samantha, solo per riferirmi le tue seghe
mentali. Tu non sei normale”
“Scusa, avevo solo bisogno di un
amico”
“E per questo c'è Louis, fino a
prova contraria”
“Lo so, ma tu la conosci meglio di
lui, ed io ho bisogno di un consiglio”
Niall si sedette sul letto e invitò
Harry a fare altrettanto.
“Su, allora vediamo cosa si può
fare”
Il riccio sbuffò e iniziò a spiegare.
“Qualche giorno fa ero da Samantha.
Sai, lei mi sta aiutando a provarci con Ginevra. Cioè, detta
così
sembro uno sfigato, il succo è che mi parla di lei, mi da
delle
dritte, e il tutto mi fa sentire un imbranato colossale. Insomma,
Ginevra è entrata mentre stavo parlando con lei e stavo
provando a
farle una dichiarazione. Cioè, aspetta, perchè
così fraintendi e
mi uccidi: il succo è che Samantha stava fingendo di essere
Ginevra
per aiutarmi a sbloccarmi e farmi preparare una specie di discorso,
il succo è che poi Gin è entrata nella stanza e
ha frainteso tutto,
credendo che io in realtà fossi innamorato di Saamntha, ed
è
scappata via furiosa, dicendo che eravamo subdoli e che lei stava
facendo il doppio gioco con te, e questo non è affatto vero,
ed è
tutto uno schifo”
“Okay. Primo, non ho capito un cazzo
di quello che hai detto; secondo, tu sei un completo idiota
imbranato; terzo, perchè cazzo non ti sei dichiarato in quel
preciso
istante?”
“Vedi il punto due, Niall. Sono un
completo idiota. E Ginevra non mi vuole parlare, non legge i
messaggi, non risponde alle chiamate. Si nega perfino al telefono di
casa, o se la chiamo col privato. L'altro giorno le ho addirittura
suonato il campanello, ma mi ha chiaramente ignorato. E sono certo
che fosse in casa.”
“Harry, sembri uno stalker. Un po'
imbranato, ma pur sempre uno stalker”
“Niall, non m'interessa sapere cosa
sembro o cosa no, m'interessa un consiglio: cosa faccio adesso?
Cioè,
non voglio stare a piangermi addosso un secondo di più, il
punto è
che lei non mi lascia molte altre alternative.”
“Non è questione di alternative o
altro, ma non puoi nemmeno pretendere che lei torni a parlarti dopo
che le hai detto per due volte di non essere interessato a lei. Sem
mi ha detto tutto, quindi risparmiati quell'espressione stupita,
grazie”
Harry sospirò ancora una volta.
“Piantala di autocommiserarti – lo
riprese l'amico – mi stai contagiando con la tua depressione.
Senza
contare che è già passata un'ora, e se mi
addormento sul tavolo
davanti alla mia ragazza, giuro che torno indietro e ti uccido,
ovunque tu sia. Vedi di metterti l'anima in pace, fai qualcosa di
straordinario, sorprendila, stupiscila, stregala. Trova il modo di
dimostrarle che per te esiste solo lei”
“Sulla teoria vado forte, Niall. Il
problema è la pratica, in quella faccio proprio schifo.
Perché
andiamo, so benissimo che a lei piacciono le rose rosso cupo, di un
colore tendente al borgogna, o i girasoli, il problema è che
se mi
vede con un mazzo e chiede per chi sono, io sono capacissimo di dirle
che sto andando alle poste per spedirlo a mia madre, dato che
è il
suo compleanno. E lei è così facilmente
manipolabile o come cavolo
si dice, che finirebbe per credermi, e probabilmente mi risponderebbe
che arriveranno tutte sciupate, quindi è stupido inviarlo,
al che io
le direi che è un genio e butterei il mazzo nel cestino
più vicino,
continuando a darmi dell'idiota. Senza contare che le poste sono
dalla parte opposta rispetto a casa sua, quindi sarebbe stupido da
parte mia arrivare là col mazzo. A pensarci bene, una volta
gliele
ho anche date, delle rose, le sue preferite ovviamente. E sai la
stronzata che mi sono inventato? Che il mazzo stava davanti alla
porta, e che io l'ho soltanto raccolto. Lei ha pensato che fossero da
parte del suo ex, e le ha buttate via”
“Capisco, quindi siamo già alla fase
finale. Okay, diciamo che tengo al mio sonno, ho già
sprecato un'ora
e mezzo per vederti in questo stato pietoso, e dall'alto della mia
magnanimità ho deciso di aiutarti. Quindi zitto e ascolta il
mio
piano geniale – Harry aveva aperto la bocca per rispondere
qualcosa
– giuro che se apri la bocca e mi interrompi, mi metto sotto
le
coperte e non parlo più” lo zittì Niall
truce: il riccio chiuse
la bocca e mosse la testa per annuire.
Buon pomeriggio a tutti voi!
Eccoci qui coll nuovo capitolo dello spin off.
Era un bel po' che non lo aggiornavo, e per questo capitolo e per il
prossimo ho pensato di mostrare Niall e Louis parlare di Ginevra.
Spero vi sia piaciuto il piccolo Harry depresso.
Un bacio,
-J
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