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Autore: _coccinella    16/01/2013    1 recensioni
"CI VOLEVANO ANNIENTARE. CI VOLEVANO STERMINARE. MA IO COMBATTERO'. FINCHE' NON VINCERO'. NON VI PREOCCUPATE SE NON SAPETE LA MIA STORIA, PERCHE' PRESTO TUTTO IL MONDO CONOSCERA' IL MIO NOME, QUELLO DELLA GIUSTIZIA. "
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi avventurai nel fitto bosco che in pochi anni era diventato una folta foresta impenetrabile dal mondo civile. Sentivo il rilassante colare del sangue sulla mia pelle. Sulla faccia si mescolava con il salato delle mie lacrime nel tratto che andava dal naso alla bocca e creava un gusto del tutto nuovo.Ero caduta, inciampata e precipitata cercando di evitare rami, frasche e tronchi. Cio' non era facile ma la natura mi era amica, anche se quella sera sembrava un po' indispettita, quasi arrabbiata. Come se si divertissimi a farmi cadere, sanguinare e stancare nelle sue grandi ma infinite braccia. Sentivo la sua risata. Era felice di farmi questo scherzo, sogghignava. Mi fermai, mi guardai intorno. Per capire se era li, da qualche parte.Ma nel buio non riuscii a scorgere nulla, nemmeno una libellula, che di colito verso quell'ora si faceva vedere.Ma poi che ne sapevo io? Era gia' da un po' che avevo perso la nozione del tempo. Poi sentti dei passi, delle grida che dicevano: "E' la! Presto! Non lasciatevela scappare canaglie!" Allora corsi, pregai, chiesi aiuto alla natura, promettei che non avrei piu' ferito nessun cinghiale col mio arco, ma tutto cio' non servi. Le grida si avvicinavano sempre di piu', come la mia fine. Dimenticai il piacere del bagnato sul mio viso e corsi piu' che potevo. Basta. Non ce la facevo piu'. Mi gettai a terra e sentii un dolore improvviso. Quella cosa su cui ero appena atterrata non era il solito muschio che abitava la foresta, era ferro. Seguii i disegni ricamati con le mani, sorrisi. Era il disegno di un arabesco, il mio preferito. Era originale e semplice, proprio come piaceva a me. A quel punto, spostando la mano, sentii un grilletto. Il sorriso sulla mia faccia si avvicino', incuriosito, non pensando piu' ormai alla morte che stava arrivando. Continuai a tastare quel freddo ferro e quel quadrato di arabeschi si apri, dando luce a un tunnel sotterraneo.
  
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