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Autore: Malila2009    16/01/2013    1 recensioni
Kat's diary
12 Dicembre 2012
Erano passati ben 8 anni dal nostro primo incontro, prima e ultima volta che ci siamo incontrati, poi nulla. L'unica cosa che mi faceva ancora credere che quello che avevo vissuto non fosse una mera immaginazione era un foto un po' logorata dal tempo e dai troppi sguardi rivolti nel tempo. L'unica prova della tua esistenza...
Che fine hai fatto.......?
Hello VIPz, questa che è nata come una one-shot ma è diventata una short-fiction. Non voglio anticiparvi niente solo questo pezzettino. Spero che vi piaccia^_^
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hi VIPz! Rieccomi qua con l'ultima parte di questa fanfiction che avevo cominciato la vigilia ma che si è prolungata un po' troppo (all'inizio doveva essere solo di 2 parte), ma che avrete capito le cose sono andate un po' per le lunche ed io non sapevo bene come continuare. Ringrazio innazittutto tutti coloro che l'hanno messa tra le seguite/ricordate/preferite, recensita e anche solo letta. Un grosso KOMAWO a minnie95, Milda, lallinachan, saragiordanovips, BoomShakalaka_N, Tory Ah, lil_monkey, haven, sam_91 e ultima (ma non per importanza) ScleroTimeGirl. Vi ringrazio infinitamente. Mi raccomando continuate e ditemi se vi è piaciuto questo nuvo capitoletto oppure no.
(Mi scuso anche per eventuali errori)

Bene, ora vi lascio leggere in santa pace.
Un bacio,

Malila2009 ^_^



25 Gennaio, Seoul

-Ehy Jens, hai visto il mio diario da qualche parte? Non riesco a trovarlo da ieri sera...- dico cercando per tutta la stanza messa tutta a soqquadro dalla sottoscritta.
-Il tuo diario? No, non credo. Ma non lo avevi ieri in borsa?- risponde mentre finisce di passare uno strato nero di eyeliner sopra l'occhio perfettamente truccato con un ombretto arancione.
-Si, ma non lo trovo...in borsa non c'è, ma ricordo che l'ultima volta che lo avevo preso è stato quando ero in caffet- non finì la frase che ebbi come un flahblack-Cavolo!- dissi passandomi una mano sopra la faccia.
-Ehy Kat, che c'è?- mi chiede Jens spuntando dalla porta del bagno- L'hai trovato?-
-No, ma ora so dove è. In quella caffetteria. Ieri mentre ero là a fare un di merenda c'è stato quel blackout- dico mentre la mia amica mi fa di sì con la testa- e bene, mentre stavo scrivendo è saltata la corrente e poi ho conosciuto quel tizio...uscendo mi sono dimenticata il diario sul tavolo. Cavolo, ma come faccio ad essere così deficiente!- 
-Ah...quel bello sconosciuto con cui hai parlato- comincia a dire la mia amica con un tono che proprio non mi piace- la conversazione ti deve aver preso molto per dimenticare quel quaderno...-continua usando quel tono e insinuando chissà cosa.
-Ma cosa stai a dire! Per prima cosa non è bello, cioè forse potrebbe esserlo ma io con il buio non l'ho visto; secondo io sono stata "presa" dalla conversazione perchè ero chiusa in un negozio al buio, quindi non avevo grandi scelte di svago-
-Può darsi, ma intanto ieri sei stata tutta di buon umore...Ma non vi siete nemmeno scambiati i numeri, Facebook, Twitter o qualcosa?-
-Jens non mi è passato nemmeno per l'anticamera del cervello perchè per prima cosa non gli ho nemmeno chiesto il nome e poi non vedere in faccia qualcuno e chiedergli il numero non mi sembra una buona idea...-
-Sarà, ma se non ti ha fatto niente al buio vuol dire che una cattiva persona non è. E poi è un VIP, quindi non deve essere così vecchio, magari qualche annetto più grande ma niente di così eccessivo- dice tornando in bagno a finire di truccarsi e con un tono da saputella- Allora hai deciso di venire? Magari tra quelle migliaia di persone lo riconosci dalla "roca voce"- chiede in fine sottolineando uno dei pochi punti che avevo potuto dirgli riguardo al mio sconosciuto.
-Fai poco la spiritosa Jens, comunque ancora non lo so. Ora vado alla caffetteria, magari qualche cameriere l'ha visto e messo via. Ciao- dico salutando la mia amica e uscendo in fretta dalla porta.

Come sempre da questi giorni c'è sempre un vento gelido che prepotentemente si abbatte sulla mia faccia appena varco la porta principale dell'albergo. Riparo subito 3/4 del mio viso sotto la mia cara amica sciarpa polare di lana e mi dirigo come una velocista verso il bar di ieri. Arrivo in una manciata di minuti e mi dirigo verso il bancone in cerca di qualcuno che mi possa dare buone notizie sul mio diario.
-Buongiorno. Mi scusi io ieri pomeriggio ero qua mentre c'è stato il blackout e credo di aver lasciato un quaderno sul tavolino. Mi saprebbe dire se qualcuno per caso l'ha trovato?- domando tutto d'un fiato e con una velocità che il ragazzo alla bancone con mi capisce, almeno non subito.
-Ieri...non saprei signorina. Aspetti un attimo che vado a chiedere- mi dice in tono formale allontanandosi e dirigendosi in una stanzina. 
Speriamo bene...
Lo vedo tornare e con gli occhi cerco di scrutare se ha con se il mio diario.
-Si, in effetti qualcuno ha trovato un quaderno, ma ci ha chiesto di dare questo alla persona che avrebbe chiesto per lui. Ecco, tenga- dice poi porgendomi un pezzo di carta che io afferro incredula. 
Perchè mai una persona sconosciuta ha preso il mio diario? Poteva benissimo lasciarlo a uno di quelli che lavorano qui! Valla a capire certa gente...penso tra me e me mentre afferro il foglietto e ringrazio il ragazzo.
Vediamo un po' cosa dice questo pazzo...

Ciao ragazza del blackout, 

se vuoi rivedere il tuo diario non ti tocca che andare al concerto dei BIGBANG. Mi sento in dovere di farti combiare idea su di loro e cosa c'è meglio di questa opportunità? Naturalmente se non verrai non potrai riavere il tuo diario.

A presto,

il ragazzo del blackout.

ps. questo è un rapimento XD

No, cioè! Quel tizio è impazzito? Mi sta forse ricattando? Tutta questa situazione mi fa affiorare un sorriso sulle labbra. Quel ragazzo deve tenerci tanto al quel gruppo per "rapire" il diario di una sconosciuta. La gente a Seoul è davvero imprevedibile. Torno in hotel ancora sorridente e Jens sembra percepire il mio stato d'animo, anche perchè se non l'avesse fatto sarebbe stata cieca come una talpa.

-Allora l'hai trovato?- mi chiede credendo si sapere già la risposta.
-No- le rispondo mentre mi adagio sul letto- Non proprio- dico con un fil di voce.
-Allora perchè sei così allegra?- domanda confusa sedendosi ai piedi del letto.
-Jens- dico tutta seria mettendomi a sedere e guardandola dritta negli occhi- è successa una cosa gravissima: il mio...il mio diario, il mio...-
-Il tuo diario cosa???- domanda in allerta- Cosa è successo???-
-Lui è, lui è stato ra...-
-Ra...-
-Rapito!- esclamo scoppiando poi in una fragorosa risata che mi fa contorcere tutta ricevendo in cambio una cuscinata dalla mia amica.
-Scema! Mi hai fatto preoccupare- dice alzandosi forse per strangolarmi.
-No, Jenny sono seria- dico ancora tra le risate e fermando le sue mani troppo vicine al mio collo- guarda qua- le dico estraendo il foglietto dalla tasca dei jeans. Le si arresta subito e mi lo strappa dalle mani. Lo guarda e mentre fa ciò i duo occhi si aprono fino a diventare così grandi che ho paura che gli occhi le cadano dalle orbite! Poi mi guarda e comincia a urlare come una ossessa per tutta la stanza.
-Wow! Cioè non ci posso credere! Che cosa più romantica: un rapimento solo per rivederti-

-Jenny ma stai bene- dico guardandola un po' storto.

-Kat! Ma non sei eccitata? Io al tuo posto starei facendo i salti di gioia...- dice poi sospirando con dei cuori al posto degli occhi- Questo qua ti sta praticamente chiedendo un appuntamento o quasi-

-Alt, alt. Chi ha mai parlato di  un appuntamento? Qua c'è solo scritto che devo andare al concerto per riavere il mio diario. E spiega anche il motivo per cui devo andare, cioè cambiare idea sull'andarci- dico facendo calmare la mia amica.

-Ma Kat come fai ad essere così cieca! Questo ragazzo del blackout sta usando come scusa tutto questo, è chiaro- dice con il solito tono da saputella che non sopporto- Bene, detto ciò ti devi assolutamente preparare: vestiti, trucco, scarpe...no, wait! Ma come farete a riconoscervi?-
-Giusto, a questo non ci avevo pensato. Di lui non so altro se non la voce, che è coreano ed è un uomo- dico accarezzandomi il mento con fare pensieroso.
-Capitan ovvio come sempre. Al concerto saranno quasi tutti coreani, forse qualche fan straniero, ma magari è lui a trovarti. Hai per caso qualche foto tra le pagine?-
-Si, ne ho una con te quando siamo andate in quella specie di luna park e ci hanno fatto la foto con il dionosauro celeste-
-Allora è perfetto. Magari ha aperto il tuo diario e la ha trovato! Problema risolto, ora mia cara Kat a prepararti per il tuo appuntamento, chissà che non sia lui il tuo principe coreano azzurro- dice con fare sognante. Povera pazza di una Jens, se solo sapesse che io  il principe coreano l'ho già trovato molto tempo fa ma che ho perso...


***Qualche ora dopo***

-Uffa Kat, a volte sei davvero una guasta feste!- sbuffa la mia amica mentre ci dirigiamo verso lo stadio dove si terrà il concerto. WOW devo dire che le cose sono davvero diverse da ciò che c'era a Londra. Lo stadio è innanzitutto MOLTO più grande, ci sono molte più persone (tutte asiatiche e credo coreane per la maggior parte), e tutte sono fogate ma in una maniera che direi essere ordinata. Ci sono persone che ascoltano le canzoni, presumo del gruppo, altre che comprano oggetti vari dagli stand posti fuori dalle porte principali, ma la maggior parte è già in fila nelle rispettive porte d'entrata. Io e Jens ci mettiamo in fila, dopo aver capito qual è quella giusta secondo il nostreo biglietto.
-Kat, cerca di farti vedere il più possibile. Magari è in fila già da prima di noi così magari ci fa passare avanti e riusciamo a raggiungere le prime file davanti al palco- dice allungando a più non posso il collo come una giraffa.
-Approfittatrice- le dico guardandola storto.
-Mh- dice facendomi la linguaccia. Non hai voluto nemmeno farti preparare per il grande incontro- borbotta poi.
-Basta Jens! Finiscila con questa storia- e non appena finisco di dire quelle parole la porta si apre e cominciamo a muoverci. E la mia amica sembra essersi scordata di tutto perchè mi affrerra un braccio con le unghie laccate di giallo e nero e sembra voglia sopprimere uno strillo che si tramuta poi in un o starno squittio(?).

Quando siamo orami vicine alla soglia l'uomo ci struca, o meglio scruta me per bene da capo a piede. Cosa ho che non va? mi chiedo mentre l'uomo continua a guardarmi. 

-La prego di seguirmi signorina- dice ad un certo punto afferrandomi per un braccio. 

No ma che'?!

-Scusi ma cosa fa?!- urla la mia amica cercando di prendermi per l'altro braccio. 
Al che l'uomo domanda- Siete insieme?- e noi per tutta risposta annuiamo. Poi mi lascia il braccio e comincia a parlare con qualcuno al walky-talky.

-Bene, perfetto- dice poi girandosi verso di noi- Prego, seguitemi- dice facendoci uscire dalla fila e io a quel punto comincio a non capirci più nulla e a pentirmi di non essere restata in hotel.

***Qualche ora prima***

-Ya TOP!- urla un Leader un po' incazzato.
-Che c'è?- domanda il rapper sorpreso dal tono di voce di Jiyong.
-Cosa è questa storia che hai dato a tutti l'ordine di trovare una ragazza al concerto? E poi perchè la vuoi in prima fila? Si può sapere chi è?- domanda il Leader.
-Ah quello. Beh non la conosco a dire la verità. L'ho incontrata ieri in un bar quando c'è stato il blackout e ci siamo messi a parlare e ho scoperto che lei non ci conosce...-dice TOP raccontando la vicenda del giorno prima all'amico.
-Lei non ci conosce?! Ma dove vive? Nella cima dell'Everest?!- dice Jiyong sgranando gli occhi all'afermazione del più piccolo- No, scusa e questo cosa c'entra?-
-Prima di tutto lei non vive in un'area remota del mondo, è solo che non ci ha mai sentito. E poi questa storia del concerto c'entra pechè lei è venuta ad accompagnare al concerto un'amica che è una nostra fan. Mi ha detto che però in verità non voleva perchè dice che a un nostro vecchio concerto a Londra gli è successa una cosa brutta e che non voleva venire non perchè aveva qualcosa contro di noi, ma che aveva un brutto ricordo del nostro concerto. Allora io ho pensato di farle cambiare idea e così ho chiesto a quelli alle porte che se avessero visto una ragazza straniera la portassero in prima fila. L'ho fatto per lei , perchè cambiasse idea e sostituisse un brutto ricordo con uno bello, quello della nostra ultima performance- disse Seung-hyun con sincerità. 
Leader dopo aver cambiato espressione domandò una cosa al suo hyung ch elo colse di un po' di sopresa- Stai ancora a pensare a lei? Lo fai per lei?- e il più grande capì subito di essere stato smascherato. Jiyong riusciva a capire esattamente a cosa gli passasse per la mente e l'altro non era in grado di nasconderglielo- Si...- disse in un respiro. Si perchè davvero lui non lo stava facendo per lei, o meglio lo stava facendo perchè anche per lui quello stesso concerto era stato un doloroso ricordo e credeva di sapere bene cosa avesse provato. Dopo Londra non era riuscito più a non pensare a lei e la cosa peggiore era che d'allora ogni volta che si esiviva cercava tra la folla il suo volto. Perchè da quel fatidico giorno non aveva fatto che ricreare nella sua mente il suo viso no più da bambina ma da giovane donna, i suoi occhi, il suo nasino, le sue labbra...si perchè ormai quello era diventato un'ossessione. Non era più il voler incontrare una persona cara, un'amica. No, per Seung-hyun, lei non lo era più. E sapere il fatto che lei lo aveva pensato in tutti quei anni gli aveva riempito il cuore di gioia ma il fatto di non aver ricevuto una sua lettera quel Natale lo aveva fatto sprofondare nel baratro più totale della depressione. Egli amici cecavno di farlo stare bene ma dopo diversi tentativi avevano ad uno ad uno gettato la spugna. -Va bene, fa come credi. Solo per questa volta e solo perchè ieri dopo settimane intere sei tornato al dormitorio più sereno, quasi contento. Lo anno notato tutti.- disse il Leader andandosene e lasciandolo da solo. E si che aveva ragione ieri si era trovato a ridere davanti a quella ragazza che non sapeva come spegnere il lightstick dell'amica e a quel breve contatto con la sua mano un po' fredda il cuore gli era salito in gola. Parlare con una perfetta sconosciuta lo aveva fatto sentire bene e a quanto pare anche gli altri se n'erano accorti. Sentiva di dover qualcosa alla "ragazza del blackout", dargli qualcosa in cambio per la breve serenità che gli aveva dato. Ed era stato davvero felice di essere rimasto lì dentro anche dopo che avevano acceso tutte le luci e aver trovato sul tavolo il suo diario. Si perchè quel piccolo oggetto gli garantiva il fatto che lei sarebbe di certo venuta e che avrebbe potuto di sicuro assistito al miglior concerto della sua vita.

 

  
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