La mattina seguente
Ray era piuttosto frastornata, si chiese se ciò che era successo la sera fosse
accaduto sul serio, ma poi se ne rese conto.
Si fece la doccia, per
poi vestirsi e andare ad ispezionare il luogo dov’era stato Scar, cosa per cui
perse la giornata.
Ritornò nella sua
stanza stanca morta e il letto sembrava una
visione…
…peccato che fosse
occupato.
-ma…che cavolo…?-
balbettò incredula vedendo una massa scomposta sotto il
piumone.
Lo alzò e vide la
scena più strana possibile: Envy accoccolato in un angolo stretto contro il muro
e Lucy comodamente spaparanzata a braccia e gambe
aperte.
La ragazza scosse la
spalla di Envy che aprì pian piano gli occhi: -mh?
Co…cosa?-
-fidati…-cominciò lei
–siete una coppia magnifica!- esclamò sottovoce indicando con lo sguardo Lucy
vicino a lui.
-WAAAAAAAAAH!!!!!!-
l’homunculus si precipitò giù dal letto con un tonfo sordo sul
pavimento.
-sta zitto! La
svegli!-
-no! Dorme come un
sasso! Che schifo!! Ho dormito con quella marmocchia! Blah!- esclamò
schifato.
-eri sul mio letto
però…- disse lei.
-aah si! Il letto dove
ogni notte dormi con quei pigiamini succinti e…-
-ENVY! Non intendevo
quello! Intendevo…che ci facevi nel mio letto con…la “tua figliola”??- chiese
smorzando le sue fantasie.
-
Alla fine io mi sono
steso a letto mentre lei giocava e poi si vede che è venuta anche lei!!! Blah!-
concluse ancora schifato.
-mamma…mamma…- i due
si voltarono e guardarono la piccola rannicchiata in un angolino del letto, che
chiamava la madre.
-vedi? Vuole te!- fece
notare Envy.
La ragazza la prese in
braccio: -no piccola sta tranquilla! È tutto apposto…sono qui!- le sussurrò
carezzandole il capo.
-ah! Però se chiamo io
la mamma non fai mica così!- disse mettendo il
broncio.
-ma tu sei grande! Lei
è piccola!- gli fece notare –non dico che tu non abbia bisogno d’affetto, ma lei
adesso ha bisogno della mamma…e se facessi così con
te…-
-si…?- le intimò di
continuare, -beh…sarei la tua mammina…e mica ci si prova con la mamma, no?-
disse guardandolo maliziosamente.
-anche questo è vero!-
disse Envy stendendosi nuovamente sul letto, incrociando le braccia dietro alla
testa.
-l’hai notato che ha
iniziato a chiamare la mamma…solo quando tu ti sei staccato?- osservò
Ray.
-E CON QUESTO?? Vuoi
insinuare che sarei io la mamma??????- chiese irritato, facendola ridere. –ma
no!- esclamò –dicevo che sente il calore di una persona a cui vuole bene in te,
infatti anche quando dorme cerca sempre di mantenere un contatto
fisico-
-magari cercasse di
mantenerlo anche una “certa persona”- disse riferito a
lei.
-Envy! Sii serio ogni
tanto!- lo rimproverò. Lui si zittì e prese a fissarla, facendola arretrare di
qualche passo per l’imbarazzo –c…che hai??- chiese.
-nulla, ti guardavo…-
Ray deglutì -…pensavo che sei proprio una perfetta mammina! E…- s’interruppe
acquistando uno sguardo ancor più malizioso -…che sei molto più sexy quando mi
dai ordini!- sospirò.
Lei gli poggiò la
bambina sulla pancia, ma lui non risentì del peso improvviso, poi si sedette
sulla poltrona a peso morto.
-stanca?- s’informò il
ragazzo.
-si…quel tipo mi
complica la vita…quanto lo odio!! Uffa!- si lamentò, gettando la testa
all’indietro sul bracciolo.
Dopo pochi minuti,
Lucy si svegliò abbracciando Envy.
-papino!! E la mamma
dov’è? È ancora via??- domandò triste al pensiero di aver aspettato per
nulla.
Envy le indicò un
punto alle sue spalle sorridendo e lei si voltò, sorridendo felice vedendola
sulla poltrona.
-hai visto!! La mamma
dorme!- esclamò sottovoce tirando con la manina i pantaloncini di
Envy.
-si, oggi ha lavorato
tanto…- disse stranamente gentile -…è stanca, cosa dici? Le diamo la buonanotte
e andiamo a casa?- “cavolo…questo non sono io!!!” pensò scuotendo la
testa.
Prese Ray
delicatamente tra le braccia e la stese sul letto, mentre Lucy le rimboccava le
coperte per poi abbracciarla –buonanotte mamma…-
sussurrò.
Envy invece le posò un
leggero bacio sulle labbra carezzandole il volto, facendola
sorridere.
-papà! Papà!- lo
chiamò lei –guarda! Sorride dopo che le dai i bacini! Che bello! I baci magici!-
esultò la piccola. Envy si mise a ridere, ma non volle far sfumare
l’immaginazione di Lucy, così non disse nulla al
riguardo.
Se la prese in spalla
e cominciò a saltare di qua e di là per tetti e terrazze, dirigendosi verso il
covo.
Al suo arrivo si
avvicinò al letto e, girandosi di schiena, cercò di farci stendere la bambina,
addormentata sul suo dorso. Il risultato fu che Lucy, avendo preso tra le mani
due ciocche dei suoi capelli, se lo tirò dietro facendolo cadere con la testa
sul legno.
“calmo! Calmo! Se
domani torni da Ray e ti chiede dov’è la bambina non potrà andarle bene la
presentazione di un cadavere!!”.
La lasciò sul letto e
lui si stese su un grande divano alle sue spalle, addormentandosi dopo
poco.
La mattina dopo si
svegliò, puntò lo sguardo al letto e…
…la sua “amata
figliola” non c’era, risposta a tutti i suoi problemi, o un bel
guaio?
Sia alzò sui gomiti e
sentì un peso, ancora mezzo addormentato, si voltò e vide Lucy accoccolata sopra
la sua schiena che dormiva tranquilla e beata.
-ma devi sempre
dormire con me?- chiese scocciato, senza che lei facesse una
piega.
Si mise seduto e
appena poggiò a terra i piedi sentì una strana sensazione, abbassò lo sguardo,
c’erano dei fogli…
-che roba è?- ne prese
un paio in mano, anche se il tratto era ancora infantile, vista l’età, riconobbe
se stesso, Ray e Lucy ritratti come una famigliola felice. Nell’altro c’erano
solo lui e Ray, mentre si baciavano “ah…buon gusto la piccola” pensò tra se e
se, mentre lei si svegliava.
-papino…quelli sono
miei…-gli spiegò strofinandosi gli occhi assonnata.
-ah…si, si lo so! Li
guardavo, questa è la mamma?- chiese tranquillo.
-si…e questo sei tu…-
disse sbadigliando, per poi lasciare spazio al brontolio della sua
pancia.
-ti vado a prendere
qualcosa!- asserì per poi uscire dalla stanza, lasciando sbadatamente la porta
aperta.
Lucy si mise a
disegnare ancora dondolando le gambe e ad un certo punto vide uno strano signore
passare di là.
Si fermò davanti alla
camera di Envy guardandola storto, levandosi due occhialetti scuri avvicinandosi
a lei, per poi accucciarsi a guardare cosa disegnava. Spostò lo sguardo a
lei:
-e tu chi sei?-
chiese.
-dovrei chiedertelo io
signore…perché sei entrato nella stanza del mio papà?- domandò
fissandolo.
-eh…i…io mi chiamo
Greed…e tu signorina?-
-io sono
Lucy!-
-molto piacere…ma lo
sai che questo è un cov…c…cioè, un posto…dove i bambini non dovrebbero stare?-
chiese gentilmente.
-ma il mio papà ha
detto che questa è casa sua!- spiegò.
-e…chi è il tuo
papà???- ormai era sconcertato…che fosse davvero stato
lui??
-si chiama Envy!
Eccolo qui!- spiegò indicando il disegno –e quella è la mia mamma, si chiama
Ray!- finì lasciandolo allibito.
Mentre Lucy continuava
tranquillamente a disegnare e a fargli domande su chi fosse, Greed rimaneva
assorto a fissare il nulla davanti a se
chiedendosi:
“come fa ad avere una
figlia?”
“e se anche io fossi
un padre senza saperlo con tutte le volte che…va beh,
sorvoliamo”
Ma
soprattutto…
“come ha fatto a
portarsi a letto Ray??”
Si sentì strattonare
per la giacca senza maniche –hey! Signore! SIGNORE!- chiamò la
bimba.
-si?- chiese ancora
allibito.
-quanti anni hai?
Sembri più vecchio del mio papà!- notò stando sollevata sui
gomiti.
-Io non sono vecchio!!
Ho duecen…cioè… ho solo trent’anni!-esclamò, pentendosi poi “cavolo! Potevo
darmene meno!!”
-allora posso
chiamarti zietto?- chiese dolcemente.
-si, come vuoi!-
rispose.
Ad un certo punto si
sentirono dei passi avanzare verso la porta e, dopo qualche secondo, Envy fece
il suo ingresso con un vassoio e la colazione per
Lucy.
-c…che cavolo ci fai
qui??- domandò vedendolo vicino a Lucy.
-sono io che devo fare
le domande!! Si può sapere come fai ad avere una figlia??- chiese avvicinandosi
a lui, senza farsi sentire da Lucy.
-io…non è mia! Mi ha
seguito da Reole!!- spiegò.
-si…ma lo sgorbio che
conosco l’avrebbe ammazzata! Avanti confessa! Ti sei portato a letto Angel
costringendola!!- espose la sua teoria convinto.
-ma che cavolo ti
passa per la mente??? SEI IMPAZZITO?? Me la sono portata dietro per fare buona
impressione a Ray!- proferì piuttosto adirato.
-oooh ma che carino! E
poi ti sei affezionato alla tua figliola! Che caro sgorbietto!- lo canzonò
tirandogli la guancia.
-io…io ti…io ti
ammazzo!!!!!!!- lo prese per il colletto e lo scaraventò addosso a una
parete.
-papà…perché picchi lo
zietto Greed?- chiese innocentemente la bimba andando verso il nuovo
parente.
-è un gioco nuovo! Si
chiama pesta lo zietto imbecille!- finì Envy piuttosto
arrabbiato.
Lucy salì sul letto e
prese un coniglietto di peluche tutto bianco con le orecchie penzolanti, lo
avvicinò al viso di Greed col muso, in una specie di bacio –ecco zietto! Così ti
passa la bua! Però non devi più fare arrabbiare papà se no poi la mamma deve
calmarlo!- lo ammonì dolcemente.
Envy sbuffò fissando
la bambina e quello che lui considerava un coso fastidioso, più che una persona
o un homunculus.
La bimba
auto-proclamava parenti a raffica, ma mica potevano saperlo tutti che Envy aveva
una pseudo-figlia.
Ad un certo punto il
telefono squillò ed Envy andò a rispondere.
-pronto?-
-ciao Envy…sono
io-
Era Ray, che
comunicava la prima bella notizia della giornata.
Fine 3°
capitolo.
E quale sarà la buona
notizia? Mah, lo scoprirete nel prossimo capitolo, se lo leggerete,
ovviamente.
Grazie a chi ha
recensito e anche a chi ha solo letto!(però fa piacere ricevere
recensioni)^^
Spero che vi sia
piaciuto e che leggiate il prossimo!^^ Recensite per favore! Bye Bye
Envy99
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