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Autore: weasleywalrus93    19/01/2013    2 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Last night I said these words to my girl
I know you never even try girl.
Come on, come on come on, come on,
Please please me oh Yea,
Like I please you
You don't need me to show the way love
Why do I always have to say love
Come on, come on come on, come on,
Please please me oh Yea,
Like I please you
{Please Please Me}

 
Liverpool, 15 Novembre 1958.
 
Salivo piano le scale, cercando di fare meno rumore possibile. L'aria fredda pizzicava maledettamente sulle braccia. Arrivai davanti la porta della sua stanza. L'aprii piano. Mi affacciai appena per vedere all'interno. Stava ancora dormendo. O meglio. Russava alla grande. Scivolai silenziosamente dentro la stanza facendo attenzione a non fare rumore e chiusi la porta. Aveva il viso affondato per metà nel cuscino ed era aggrovigliato con le coperte. Mi avvicinai a lui e gli scossi leggermente la spalla.
 
-John...-
 
Nulla. Nemmeno un bombardamento lo avrebbe mai svegliato.
 
-John... Andiamo svegliati. La strega cattiva dell'est se n'è andata1-
 
Mugugnò qualcosa ma non si mosse. Una ciocca mi sfuggì dalla coda ormai un po' disfatta.
 
-Va bene John Lennon. A mali estremi, estremi rimedi-
 
Alzai le coperte dal letto e nonostante il poco spazio mi infilai pure io al calduccio. Con una spallata mi fece cadere dal letto, facendomi sbattere un braccio. Stava ridendo.
 
Sentii un rumore venire dal pavimento. Avevo ancora gli occhi chiusi, ma sapevo bene che stava facendo l'offesa, con tanto di muso lungo e braccia conserte. Mi spostai di poco e alzai le coperte, sempre tenendo gli occhi chiusi. Uno scricchiolio e uno strappo alle coperte mi dissero che era accanto a me.
 
-Se dovevi darmi fastidio perché non restavi dov'eri?-
 
Ci fu un tira e molla con le coperte, fin quando non diede uno strattone che trascinò pure me e mi fece finire sopra di lui. Eravamo vicinissimi. Lasciai il mio naso giocare con il suo. Con due dita mi spostò la ciocca ribelle dietro l'orecchio.
 
-Perché con te è più bello fare le cose-
 
Strizzò appena gli occhi quando le baciai la punta del naso. Si sistemò accanto a me, poggiando la testa nell'incavo tra il mio collo e la spalla. Con una mano giocavo con i suoi capelli.
 
Il profumo della sua pelle era troppo invitante, così come il suo collo a pochi centimetri da me. Prima ancora che me ne rendessi conto, la mia bocca si stava muovendo vorace sul suo collo, le mie mani avevano cominciato a sbottonargli la camiciona del pigiama, lasciandolo a torso nudo. Mi sistemai a cavalcioni sopra di lui, mentre le mie mani giocavano con l'elastico dei pantaloni e la mia bocca scendeva piano, assaggiando tutto il suo torace.
 
Rimasi li impassibile, lasciandomi sopraffare da quell'attimo di piacere assoluto. Ero come in uno stato di trance assoluta, dove sentivo solo la mia eccitazione crescere e il suo corpo sopra il mio, mentre lo esplorava. Uscii dallo stato catalettico quando le sue mani si intrufolarono prima sotto i pantaloni e poi sotto i miei boxer.
 
Afferrò i miei polsi e mi ribaltò del tutto, facendomi atterrare pesantemente con la schiena sul materasso. Teneva i miei polsi ben stretti accanto al viso, mentre mi guardava confuso.
 
-Ma che ti è saltato in mente?-
 
-Pensavo ti sarebbe piaciuto-
 
-Si. No. Cioè... Ovvio che mi è piaciuto ma non riesco a capire perché lo stavi facendo-
 
-Perché volevo essere sicura che l'altra notte non fosse stato solo sesso-
 
-Quindi... Come tutte le altre?-
 
-Si-
 
Lasciai i suoi polsi per i suoi fianchi. Li sollevai leggermente fin quando non combaciarono con i miei. Si muovevano all'unisono. Nonostante i vestiti sentivo l'eccitazione di entrambi crescere. Afferrò il colletto della mia camicia mentre si mordeva le labbra. Subito dopo mi lasciai andare sopra di lei. Aveva sempre qualche ciuffo ribelle che le copriva il viso. Con due dita glielo spostai, accarezzandola leggermente. Scottava.
 
-Ficcatelo bene in quella tua testaccia dura. Tu non sei le altre. E le altre non saranno mai te-
 
La sua mano che mi accarezzava il viso. Poggiò la sua fronte sulla mia. Chiusi gli occhi aspettando un bacio che non venne. Si lasciò scivolare accanto a me. La sua mano scivolò dolcemente lungo il mio collo, regalandomi un brivido, mentre l'altra si avvolse attorno al mio fianco e mi strinse.
 
-Toglimi una curiosità...-
 
-Spara-
 
-Dove l'hai pescata questa vecchia canottiera che non vedevo da secoli?-
 
-Me l'ha data tua zia-
 
-Eh?-
 
-Si. Non ci credeva che la maglietta che avevo qua sopra l'avevo già usata. Infatti l'aveva già lavata, scambiandola per un covo di germi. Essendo io stessa secondo lei un covo di germi mi ha dato una cosa vecchia da poter bruciare appena i miei genitori "torneranno" dalla Foresta Amazzonica.-
 
-Non fa una piega...-
 
La mano si nascose sotto la sua canottiera. La sua schiena era come una droga. Liscia, calda, sensuale. Ogni curva era perfetta. I suoi pantaloni lasciavano scoperte le sue fossette di Venere. Erano una delle cose che più mi facevano impazzire. Lentamente la mia mano risalì fino alla fine la sua schiena.
 
-Levami un'altra curiosità...-
 
-Mmm...-
 
-La volta che ti sei ubriacata...-
 
-Si?-
 
-Un attimo... Dicevamo la volta ci siamo ubriacati...-
 
-Arriva al punto Lennon-
 
-Quando ti sei tolta il reggiseno non ci stavi provando con me. Non ce l'hai nemmeno ora-
 
Sospirai rumorosamente cercando a tutti i costi di non ridere.
 
-Entrambe le cose. Ci stavo provando con te però è vero che non riesco a dormire con-
 
-Embè con le punture di zanzara che ti ritrovi-
 
-Eppure qualche sera fa ero convinta che ti piacessero-
 
Si mise a pancia in giù, schiacciandomi il braccio. Poggiò il mento sul pugno chiuso mentre mi osservava con ironica curiosità. Lo sguardo mi cadde più in basso.
 
-Fammele rivedere. Devo rinfrescare la memoria-
 
Avvicinò la mano alla scollatura della maglietta. L'allargò e sbirciò dentro. Con stupore, gliela strappai via cercando di coprire il più possibile. Scoppiò a ridere guardando la mia espressione attonita. La situazione era talmente tanto assurda che cominciai a ridere pure io.
 
-Da quel che ho visto... Piccole si... Ma assolutamente eccitanti-
 
Mi sistemai sotto di lei prima di catturare la sua bocca con un bacio umido. Riconfermai ciò che avevo pensato il giorno prima. Con lei mi sarei potuto rotolare tra quelle lenzuola per il resto della mia vita.
 
-Quindi... Ti piacciono?-
 
-Le più belle di tutta Liverpool-
 
-Addirittura!-
 
-Per me lo sono. Che gli altri si trovino le proprie e non rubino le mie-
 
-Le tue?-
 
-Le tue, le mie... C'est tout la meme chose2-
 
Lo guardai con aria divertita prima di lasciarmi andare sul suo petto.
 
Le mie dita si erano intrecciate con i suoi capelli, mentre la mia mente vagava lontano.
 
-Oggi dovrei fare una cosa. Vorrei che venissi con me-
 
-Di cosa si tratta?-
 
-Vieni?-
 
-Va bene, mister tenebroso "non voglio dire nulla nemmeno alla ragazza che mi sto scopando in questo periodo". Però ho bisogno di una doccia prima di uscire-
 
-Se vuoi posso darti una mano io-
 
-Grazie Lennon ma sono 13 anni che mi faccio la doccia da sola-
 
Gli presi il viso con una mano e gli stampai un veloce bacio sulle labbra. Ero quasi all'in piedi quando le sue mani mi trascinarono nuovamente indietro, il mio corpo bloccato dal suo, mentre ricominciava a baciarmi e per una volta decisi di lasciarmi sopraffare nuovamente da quel piacere che lui solo sapeva darmi e mi faceva toccare il cielo con un dito.
 
 
1Riferimento alla favola Il Mago di Oz. La strega cattiva in questo caso è la “dolce” Mimì.
2sarebbe una frase fatta tratta da Un Americano a Parigi. Purtroppo sono circa 6 anni che non studio più francese quindi posso anche aver scritto male. In tal caso perdonatemi :)
 
Spazio autrice
Buon sabato sera! Ebbene si invece di uscire a combinar danni sono qui ad aggiornare u.u mi merito un biscottino?? No vabbè.. parlando di cose serie *perché? Tu parli di cose serie?* lennon ma non ti avevo ammazzato? *purtroppo si… ma sono sopravvissuto!* e mo diventi buck dell’era glaciale? *chi?* lascia perdere troglodita *non osare a chiamare johnnino troglodita!* scusa macca. Tornando a noi, incursioni beatlesiane permettendo, ormai siamo davvero alla fine… non vi dico quanti capitoli mancano ma vi posso assicurare che si contano sulle dita di una mano… settimana prossima spero di aggiornare due volte (studio permettendo) così per la vostra (non ne sono tanto sicura) felicità potrete leggerla tutta d’un fiato :) per parlare di questo capitolo… non so… sembra inutile però boh… mi piaceva quest’atmosfera e così ho deciso di metterla su pc :) spero sia di vostro gradimento ^_^ buon sabato sera e buon weekend :)
  
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