Salve a tutti!^^
Sono tornata con il secondo capitolo
della fic; chiedo scusa per il fatto che ciò messo così tanto tempo a postarlo,
ma ho avuto una serie di problemucci e perché sto scrivendo gli altri capitoli
su di un quaderno!XD
Ma bando alle ciance, spero che anche il secondo
capitolo via piaccia!^^
Capitolo 2°:
The Reality World
Tutti sappiamo
cos’è il mondo reale, no? Certo che lo sappiamo! E’ il mondo dove viviamo noi!
Popolato da leggende, favole e storie! Ma esse non sono reali! Sono solo frutto
della nostra fantasia! Però come disse Tolkien:”Nelle fiabe e tutto ciò che
riguarda la fantasia, c’è sempre una parte di verità!”
Milano: 20
Ottobre 2006 ore: 06:20
Ragazza:”Maledetta
sveglia smarza! Devo decidermi a cambiarla! Arriverò in ritardo oggi!”
Si vestì alla
velocità della luce, prese al volo lo zaino e si dette una veloce sistemata ai
capelli, ma l’occhio, le cadde sull’orologio.
Ragazza:”Le
sette meno un quarto!............. cosa? LE SETTE MENO UN QUARTO???!!!”
Si diresse
verso la sua camera da letto, afferrò brutalmente la sua sveglia e la
scaraventò contro al muro.
Ragazza:”MALEDETTA SVEGLIA SMARZAAAA!!!!!”
Si sentì un
sono crash.
Ragazza:-Adesso che faccio?-
Si chiese
guardando dalla finestra il cielo plumbeo.
Ragazza:-Mi sa che sta per iniziare a piovere! Sarà meglio che mi avvii!-
Sbuffando usci
di casa e si mise a correre, fino ad arrivare davanti alla sua scuola superiore
e ripararsi sotto il porticato.
Ragazza:-Che
bella che è la pioggia! Non mi stancherei mai di guardarla!-
Era lì
tranquillamente seduta sul muretto, quando vide comparire una figura sotto la
pioggia; le diede una fugace occhiata, senza interesse, ma una strana
sensazione la percorse per tutta la spina dorsale. Riportò più attentamente lo
sguardo sulla figura, sbiancò! D’istinto pensò che, o si era addormentata sul
muretto o era impazzita! L’essere altri non era che una ragazzina! Fino a qui
tutto normale, se non fosse che, 1°: levitava qualche cm da terra! 2°: era semi
trasparente e, come se non fosse abbastanza, 3°: aveva addosso una camicia da
notte la quale, all’altezza del cuore, presentava una grossa e macabra chiazza
di sangue, ormai rappreso.
Ragazza:-Cristo!
Di nuovo! E’ il terzo in due giorni! Per non parlare della gente che se ne va
in giro con corna, coda, alazze nere! Non c’è più religione a sto mondo!-
Pensò
schiaffandosi una mano in fronte ed aprendo l’ombrello saltò giù dal muretto.
Avvicinatasi alla ragazzina-fantasma, perché di quello si trattava, la coprì.
Ragazza:”Anche
se sei un fantasma non dovresti stare sotto la pioggia.”
Il fantasma si
voltò di scatto con gli occhi sgranati a guardare la ragazza.
Fantasma:”Come
fai a vedermi??!! Chi sei?”
Ragazza:”E’
una dota di cui dispongo sin da quando ho memoria.”
E tacque, per
poi continuare.
Ragazza:”Il mio
nome non è importante! Qual è il tuo?”
Il fantasma
esitò un istante sotto lo sguardo inespressivo dell’altra, ma rispose, anche se
con titubanza.
Fantasma:”Mi
chiamo……… mi chiamo Alessia Padrin.”
E abbassò lo
sguardo, mentre la ragazza più grande sorrideva e le accarezzava la testa con
dolcezza.
Ragazza:”Non
devi aver paura di me. Non ti farò del male, ti mando all’altro mondo. Li la
tua anima troverà pace e rivedrai coloro che hai perso.”
La ragazzina
spalancò gli occhi per poi mettersi a piangere e ringraziare la ragazza che le
sorrise.
Ragazza:”Seguimi!”
La ragazza
condusse Alessia in un angolo non visto. Poi iniziò il rito che consisteva nel
recitare una nenia funebre e far vibrare e muovere un rosario Buddista.
Ragazza:”Non
aver paura Alessia. Andrà tutto bene! Rilassati!”
La ragazzina
dopo un primo momento di smarrimento, si tranquillizzò e chiuse gli occhi
svanendo nel nulla.
Ragazza:”Anche
questa è fatta!”
Fece dietro
front tornando a sedersi sul muretto sotto il porticato.
Ragazza:-Non
mi piace tutto questo! C’è troppa gente strana in giro! E le persone normali
sembra che non se ne accorgano! Li ho sempre visti i fantasmi, ma qua si
esagera! Ieri ne ho spediti due all’aldilà e oggi un altro! E sono appena le
sette del mattino! Non è possibile! Ma che cazzo sta combinando la morte??!!-
Formulando
questi pensieri entrò a scuola e si avviò in classe, senza sapere che qualcuno
aveva assistito a tutta la scena da dietro l’angolo della strada.