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Autore: Denebula    20/01/2013    3 recensioni
In passato,molte altre persone erano rimaste intrappolate in quel maledetto mondo parallelo popolato da quadri;e la storia parlerà del destino futuro di una di queste.
Genere: Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1-Di nuovo in gabbia

“Poche persone conoscono il mondo che si cela dietro un quadro:ogni volta sempre diverso ed emozionante. Le poche che lo conoscono sono le uniche che sono riuscite a sopravvivere. Questo mondo può essere molto pericoloso e inquietante ma ti semina,dentro di te,un senso di malinconia non appena sei riuscito a ritornare nel mondo reale:malinconia legata a dei bei ricordi che hai vissuto insieme ad una persona. Quanto vorrei ritornare nel mondo reale……” si limitò a pensare una ragazza. Una ragazza di circa quindici anni:lunghi capelli mossi che fluttuavano nel vuoto;imbarazzanti occhi blu,scuri come la notte stessa. Nessun altro colore oltre a quello degli occhi era riconoscibile. Emanava soltanto un caldo calore e una debole luce bianca che non riusciva nemmeno ad illuminare l’intera stanza dove era rinchiusa. In mano teneva una rosa ma essa non conteneva nessun colore:era bianca come la ragazza e anche il fiore splendeva nel nero della stanza. Era inginocchiata a terra e teneva lo sguardo fisso su un punto imprecisato del pavimento. D’improvviso singhiozzò e delle lacrime turchesi scesero sulle sue guance. Continuando a piangere disperatamente,le lacrime scesero a terra e si mescolarono con il sangue che regnava sul pavimento. Un’idea pervase la sua mente. Tirò in su la testa e gridò con tutto il fiato che aveva in gola.
-MI MANCAAAAAA!!!!!-da quanto tempo desiderava farlo. Ritornando con la testa verso il basso accennò un sorriso.
 
Una bambina dai lunghi capelli castani e occhi rossi si dirigeva a grandi passi verso un edificio. Indossava una graziosa camicetta bianca con un fiocco rosso e una gonna;sempre rossa,infine delle calze bianche e delle simpatiche scarpette rosse. Entrò di corsa nell’edificio e si registrò alla reception insieme ad i suoi genitori.
“Ib,nove anni” annotò l’uomo sul registro dei visitatori.
-Prego,godetevi la mostra.-rispose alla famiglia. Questa si incamminò verso un corridoio e osservò con attenzione i primi quadri.
-Mamma,posso andare a vedere il resto da sola?-le disse Ib.
-D’accordo tesoro,ma non ti perdere come l’altra volta.-le rispose la madre della bambina.
-Promesso.-e con queste parole la bambina si separò dai genitori. Stranamente non si soffermò a guardare i quadri esposti mentre camminava:l’obiettivo era un altro. Ed ecco la “Incarnazione dello Spirito” quella bellissima scultura di rosa rossa del maestro Guertena. Davanti ad essa c’era un ragazzo di circa diciannove anni con dei cappelli color lavanda e una giacca blu scura. La bambina si avvicinò a lui e lo guardò in faccia. Lui fece altrettanto. Insieme tirarono fuori dalla tasca una rosa:lei rossa e lui blu. Sorrisero e si abbracciarono.
-Che bello rivederti Ib! Per un momento ho pensato che quella che avevo visto non eri tu!
-Sono felice di vedere che stai bene Garry! Mi sei mancato,sai?
-Anche tu mi sei mancata…a proposito!-il ragazzo tirò fuori dalla tasca un fazzoletto bianco e lo porse alla bambina.-Il tuo fazzoletto. Ti avevo promesso che te lo avrei ridato,no?
-Grazie mille! Senti Garry,ti va di fare il giro della mostra insieme?
-Perché no?-i due si presero per mano e salirono al piano di sopra. Guardando i quadri ridevano:si ricordavano delle avventure che avevano vissuto. Quando si bloccarono davanti all’enorme quadro “Mondo Fabbricato” sospirarono. Ci fu un terribile black-out e i due rimasero al buio. Bastò uno sguardo per far capire loro che la storia si stava ripetendo di nuovo. Scesero le scale e non ci fu più nessuno nella galleria.
“No.Non di nuovo!”pensò Garry. I due,tenendosi la mano arrivarono al grande dipinto “Abyss of the Deep” ma stranamente non era cambiato nulla. Un ombra rendeva il quadro di un blu molto più scuro rispetto al normale. Si girarono e davanti a loro regnò un quadro senza cornice. I due si pietrificarono alla sola vista. Ib andò a leggere il titolo dell’opera.
-“Speranza”?
-Un po’ azzardato come titolo!-cercò di risollevare l’umore Garry:infatti il quadro era completamente nero. Dai corridoi della galleria cominciarono a ringhiare delle voci e i due trasalirono. In pochi minuti erano circondati da manichini e da quadri:erano in trappola.
-IB! Fidati di me!-le porse la mano Garry e lei la prese. Saltarono insieme nel dipinto nero e si ritrovarono in una stanza grigia  dove di fianco a loro c’era una porta. Timorosamente l’aprirono e varcarono la soglia. Era completamente buio e Garry aveva l’accendino scarico. Avanzarono di qualche passo brancolando e la porta si chiuse di colpo alle loro spalle. Le luci si accesero e davanti a loro comparve un grande corridoio popolato,ai lati, da teste di manichini in terracotta bianca. Ib rimase immobile tendosi stretta alla mano del ragazzo. Lui,piangendo,si inginocchiò a terra con uno sguardo disperato. Tutti e due capirono che la loro vita era di nuovo appesa ad un filo.   

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