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Autore: Roxy_ 91    22/01/2013    1 recensioni
Quattro amiche, legate da un'amicizia speciale.
Quattro città diverse, che non le ha divise, ma unite ancora di più.
Una rivelazione.
L'inizio di una nuova vita piena di difficoltà.
Un segreto che sconvolgerà molti di loro.
Ho rivisitato la storia.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutti!!
Eccomi qua ragazzi col secondo cap
di a new life.
Non mi dilungo e quindi vi lascio alla lettura.
Spero che vi piaccia 
ci leggiamo sotto. 
Un bacio
Roxy_ 91





CAPITOLO DUE
- Sconvolgente verità. -

 

POV BELLA.

Apro gli occhi, infastidita da un piccolo fascio di luce che colpisce in pieno i miei occhi, li strofino per un breve minuto
prima di voltarmi verso la radio sveglia.
Sono le 6.00 e in casa regna il silenzio, segno che ancora tutte dormono. Bene, ciò vuol dire che avrò più tempo per
preparare la colazione.
Velocemente mi alzo e corro nel piccolo bagno in camera, faccio una doccia ed indosso un comodo vestitino di lana,
sistemo il letto e poi mi dirigo al piano di sotto.
La prima cosa che faccio appena varco la soglia della cucina, è il caffè. Ho bisogno della mia dose di droga quotidiana
per iniziare la giornata, dopodiché, apparecchio la tavola pensando a cosa preparare.
Pancake o pane burro e marmellata? Succo di frutta o tea caldo? Frutta fresca o yogurt?
O mamma, quanti problemi che mi creo. Quelle mangiano di tutto, quindi vada per i pancake.
Cercando di fare il meno rumore possibile, comincio a prendere tutto ciò che mi serve per prepararli. Uova, zucchero, farina, burro…
― Bella!! ―
―Alice!! ― Mi volto verso la mia migliore amica, portando una mano sul cuore.
― Ti sei spaventata? ―
― Si, porca paletta. ―
― Scusa, non volevo. Ti ho chiamata dalle scale, ma non mi hai risposta. ―
― Tranquilla, ero distratta. Stavo per preparare i pancake. ―
Alice si guarda intorno e posso giurare di averla vista già leccarsi i baffi.
― Adoro i tuoi pancake. ―
― Lo so. ― Rispondo porgendole una tazza di caffè. ― Forza, dammi una mano. ―
― Agli ordini!! ― Risponde Alice facendo il classico saluto militare.
Poi, si posiziona alla mia destra, arrotolando le maniche della vestaglia fino ai gomiti e sorseggia il caffè in attesa di ordini.
Le spiego cosa fare, le quantità da mescolare, poi al momento della cottura, mi cede il posto. È negata ai fornelli,
manderebbe a fuoco la casa.
Mentre io mi dedico alla cottura, Alice termina di apparecchiare la tavola, prepara dell’altro caffè e recupera lo sciroppo d’acero dal frigo.
Bene, tutto è pronto, mancano solo Angie e Rose per iniziare la colazione. Nell’attesa, io e Alice ci accomodiamo sul
divano per sorseggiare un’altra tazza di caffè e fare due chiacchiere.
― A che punto è la collezione? ―
― Procede a rilento, avrei dovuto già finirla, ma mi manca l’ispirazione. ―
― Vabbè dai, oggi andiamo a Port Angeles, magari li trovi qualcosa che ti ispira. ―
― Si, come no… ―
Ridiamo, sappiamo benissimo che le vetrine di Port Angeles l’unica cosa che ti ispirano è il suicidio, ma è il meglio che
offre la zona, quindi dobbiamo accontentarci.
Poco dopo, forse a causa delle nostre risa, vedo rose ed Angela scende la rampa di scale. Sembrano due zombie e credo
che si mantenga in piedi per miracolo.
― ‘giorno… datemi la droga. ―
Come me, Rose è dipendente dal caffè. Mi alzo dal divano e le faccio cenno di seguirmi in cucina. Quando vede la tavola
imbandita,  sembra svegliarsi un po’.
― Adoro i tuoi pancake.. ―
Sorrido passandole la tazza di caffè.
― Anche io li adoro, però datemi un barile di caffè adesso. ―
Io, Rose ed Alice, guardiamo Angela sbigottite. Da quanto in qua, lei beve caffè a ‘barili’?
― Non guardatemi così, da quando mi sveglio all’alba necessito del caffè, oppure non carburo. ―
― Fantastico, un’altra cosa da aggiungere alla lista delle cose che abbiamo in comune. ― Dice Alice sorridente.
― Vero, a che punto siamo arrivate? ―
― Con oggi, a centocinque credo…― In realtà, ne sono sicura, conosco la lista a memoria.
― Penso che dovremmo prendere seriamente in considerazione l’idea di trascriverla, non tutte abbiamo una memoria
di ferro come Bella. ―
Faccio una linguaccia a Rose, non è colpa mia se la mia mente è allenata a ricordare cose, se così non fosse, non avrei mai
intrapreso lingue ed adesso non saprei parlare perfettamente tre lingue.
Tutte ridono per la mia reazione, credo che alcune volte mi considerino ancora una bambina, ma non posso farci niente, son fatta così.
Terminiamo la colazione tra chiacchiere futili e dopo aver riordinato in cucina, ci dirigiamo al piano di sopra per prepararci
alla nostra prima giornata di shopping.
Corro nella mia cabina armadio e vado a ripescare quegli abiti che non indosserei mai a Forks, mi sentirei a disagio, fuori luogo,
ma soprattutto, mi sentirei osservata.
Trovo con facilità quei jeans scoloriti ad arte e la camicia rossa comprata il mese scorso. Tocco finale un velo di trucco, borsa
e scarpe di Versace, rosse ovviamente.
 
***
 
14.10
Non mi sento più i piedi. Saranno anche delle Versace, ma queste scarpe fanno un male cane.
Fortunatamente, le mie amiche hanno deciso di pranzare alla tavola calda nel centro commerciale, quindi potrò dare tregua ai miei poveri piedi.
 ― Dio. Commetto sempre lo stesso errore. Queste scarpe sono scomodissime. Che male ai piedi.―
Angela ride, mentre Alice mi lancia un’occhiataccia.
― E’ ovvio, indossi i tacchi solo quando ci siamo noi. Non sei abituata, il problema sei tu, non le scarpe. ―
Faccio una linguaccia ad Alice ed Angela scoppia di nuovo a ridere. Ho già detto di essere una bambina vero??
In tutto questo, Rose non proferisce parola, strano. Mi volto a guardarla e la vedo mordersi un labbro e torturare le sue perfette
unghie facendo anche saltare lo smalto.
Resto a bocca aperta. Adesso ne sono convinta, Rose ha qualcosa che non va.
Sentendosi osservata, alza lo sguardo incrociando il mio. Mimo con le labbra un ‘Tutto bene??’ e lei mi risponde annuendo e sorridendo debolmente.
Nel frattempo, arrivano le nostre ordinazioni. Quando il profumo del pollo arriva alle mie narici, il mio stomaco brontola. Cavoli che fame che ho.
― Io ed Emmett ci sposiamo!!! ―
No, Rose non può dire una cosa del genere mentre Alice beve ed io ed Angela portiamo la forchetta alla bocca.
Alice per poco non sputa la sua bibita, io stavo per strozzarmi ed Angela fa cadere la forchetta a terra.
― COSA??? ―
E’ un urlo, ed arriva in contemporanea. Osserviamo Rose sconvolte, in attesa che dica qualcosa.
― ehm.. Emmett mi ha chiesto di sposarlo…―
Ancora silenzio, non so che dire. Mi guardo intorno. Alice guarda Rose, che guarda Angela che guarda Alice.
Oddio, che qualcuno dica qualcosa, ma nessuno spiccica parola. Bene, tocca a me.
― Mi stavi facendo strozzare. ―
― Non sapevo come dirvelo. ―
― Perché mai? È una notizia bellissima!! ―
Vedo Rose guardare verso Alice e lì, capisco.
― Temevi un nostro giudizio? ―
Rose arrossisce e i suoi occhi si riempiono di lacrime.
― Alice, di anche tu a Rose che è una notizia splendida. ―
Alice è ancora imbambolata e Rose la guarda timorosa.
Meglio confortarla.
― Rose, Emmett non è Mike, poi è suo fratello, figurati se ha qualcosa da ridire quella nana. ―
Le faccio l’occhiolino e lei sorride.
Finalmente Alice sembra riprendersi e si alza andandola ad abbracciare.
― E’ una notizia bellissima Rose. Emmett è perfetto per te. ―
― Grazie Alice. Grazie a tutte voi. ―
― Una domanda Rose, hai già scelto lo stilista per il tuo abito? ―
Le faccio l’occhialino e lei ricambia, ha capito il gioco.
― Stilista? No, ancora no, poi se non lo trovo, prenderò un abito confezionato. ―
Angela si copre la bocca con la mano per nascondere una risata.
― Stai scherzando vero? E io che sono? ―
Tutte ridiamo ed Alice ci guarda con aria interrogativa.
― Dio Alice, vedessi che faccia che hai. ―
― Ovviamente, Alice, sarai tu a disegnare il mio abito e quelli delle damigelle. ―
― E chi saranno le damigelle? ― Chiede Angela.
― Voi tre ovviamente!! ―
Urla di gioia e risate ci avvolgono in quel momento così bello e perfetto, anche se la perfezione non esiste.
Torniamo a casa quando ormai è buio.
L’allegria è ancora nell’aria e chiacchieriamo allegre sul matrimonio e tartassiamo Rose chiedendo come Emmett l’abbia chiesto di sposarlo.
In lontananza, vedo l’auto di Mike parcheggiata nel vialetto e le luci del salotto accese, segno che mio marito è in casa. Nell’auto piomba il silenzio.
Tutte loro non sopportano Mike, l’ho sempre saputo, se lo fanno piacere solo a causa mia.
Scendiamo dall’auto in silenzio mentre pesco le chiavi dalla borsetta. Prima di aprire, mi stampo il più falso dei sorrisi sul volto e giro la chiave.
― Mike, siamo a casa… ―
Mentre pronuncio questa frase, mi dirigo in salotto dove le luci sono accese e sotto l’arco mi blocco.
Probabilmente sembro una statua. Non riesco a muovermi e faccio fatica a comprendere ciò che sta succedendo.
― Bella… ―
Non rispondo, non sono nemmeno sicura che abbia davvero parlato o se sia frutto della mia immaginazione.
L’unica cosa di cui sono sicura, è l’immagine di mio marito che fino a due minuti prima stringeva a sé e baciava Taylor, il suo migliore amico.



ANGOLINO MIO:

Pronta agli insulti... 3...2...1... VIA!!!
No, vabbè... 
Vi è piaciuto? 
Vi ho sconvolto?
Se capitasse a voi kome reagireste? E secondo voi Bella kome reagirà??
Fatemi sapere kosa ne pensate!!
un bacio
buona notte
Roxy_ 91

   
 
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