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Autore: Alice_Nekkina_Pattinson    22/01/2013    2 recensioni
"Senti… se andassimo a trovarli?" proposi.
Lui sciolse l'abbraccio e si girò di fronte a me, mi abbracciò per i fianchi.
"Davvero?"
"Certo! Manca anche a me tua madre, lo sai che mi sta simpatica, e con gli altri che non andiamo propriamente d'accordo, ma per te, posso fare ogni cosa" e gli sorrisi, lui ricambiò e mi baciò dolcemente, prese il mio viso tra le sue mani e mi accarezzò lieve.
"Si, però non dovremmo mai uscire da la Push" continuò lui.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Seth Clearwater, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Seth & Ashley <3'
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Ciao a tutti!!! XD
Eh si, un altro extra di questa storia, non ci posso far nulla, ma questa volta non è colpa mia, ma dei personaggi e di Camilla L, che mi ha fatto questo regalino:

 Ash e Seth serie di Alice_Nekkina_Pattinson banner fatto da Camilla L

 

 

Se n'è uscita con questa foto e la mia testolina ha partorito questa, spero vi piaccia! XD

 

 

Banner fatto da " Camilla L " XD
Che ringrazio sia per il banner, che per la foto sopra XD

 Viaggio verso la Push storia di Alice_Nekkina_Pattinson banner fatto da Camilla L

 

 

 

 

 

Viaggio verso la push

 

 

 

 

 

 

Ashley's pov

 

 

 

 

 

 

 

Ero appoggiata allo stipite della porta, sentii la voce di Seth mentre parlava al telefono, da quello che capii, stava parlando con la madre, Sue.
"Lo so, lo so mamma, appena possiamo veniamo a trovarvi. Mi, anzi, ci mancate anche voi, ma ancora per qualche anno dovremmo stare qui… mamma… mamma lo so, ma cerca di capire, lo sai anche tu che ci sono ancora molte persone che potrebbero riconoscerci e noi andremmo nei guai… anche voi mancate ad Ash, si… aspetta… certo, vedremo, okay… lo so che avete visto Lucy, Renesmee e Jacob, sono tornati poco fa. Ok…ok… appena possiamo promesso… ciao… si… ti voglio bene anche io mamma… ciao" e poi chiuse la comunicazione, mi avvicinai piano a lui e lo abbracciai da dietro, appoggiai la testa alla sua schiena e sussurrai "Ti mancano, vero?", lui strinse le mie braccia con le sue, e rispose "Si, ero al telefono con mia madre", sapevo quello che sentiva e provava, sapevo quello che cercava di non pensare, perché erano le stesse cose che provavo e sentivo anche io.
Sapeva che avrebbe avuto ancora poco tempo per stare con loro e che poi dopo, non avrebbe più avuto occasioni.
A volte mi fermavo a chiedermi, se avessi fatto bene ad incatenarlo a me e farlo allontanare dalla sua famiglia, certo, lui sapeva che presto ce ne saremmo andati, eppure…
"Senti… se andassimo a trovarli?" proposi.
Lui sciolse l'abbraccio e si girò di fronte a me, mi abbracciò per i fianchi.
"Davvero?"
"Certo! Manca anche a me tua madre, lo sai che mi sta simpatica, e con gli altri che non andiamo propriamente d'accordo, ma per te, posso fare ogni cosa" e gli sorrisi, lui ricambiò e mi baciò dolcemente, prese il mio viso tra le sue mani e mi accarezzò lieve.
"Si, però non dovremmo mai uscire da la Push" continuò lui.
"Secondo te, potrebbe essere un problema per gli altri? Non mi vorranno tanti giorni da loro? Io… pensavo che saremmo stati da tua madre… eh… che ci fosse anche Charlie, ma se è un problema, vai tu e basta. So quanto ti manca la tua famiglia e tu che puoi, vai" mi fece finire, poi con il sorriso sulle labbra, disse "Hai finito?" inarcai un sopracciglio.
"Come?"
"Secondo te è questo il problema? Ormai ti hanno accettato, come hanno accettato anche i Cullen, sono cambiate molte cose da quando siete arrivate, prima Bella e poi tu, avete cambiato molte cose, certo, a parte un "ciao" non pretendere altro, ma non ti faranno problemi se ti vedranno per la riserva e poi tanto non penso che tu, a parte mia madre, Charlie e Leah forse, ti fermi a parlare con qualcun altro" Leah, ripensai a come da nemiche, eravamo diventate cognate, il nostro rapporto non si era evoluto moltissimo, non eravamo propriamente amiche, però andavamo d'accordo a modo nostro, riuscivamo a stare nella stessa stanza senza ucciderci.
"Ah, okay" risposi solamente.
"Che sciocchina che sei" e mi baciò sorridendo.

 

"Mi raccomando, non uscite da la Push, okay?" ci disse per l'ennesima volta coso, ehm Jacob.
Non ci potevo fare niente, dopo vent'anni ancora non riuscivo a smettere di chiamarlo coso, già ero passata da "cane" a "coso", per passare a "Jacob" ce ne sarebbe voluta di strada.
"Jacob, non siamo bambini, lo sappiamo cosa dobbiamo fare, poi da quando in qua parli così? Non ci dice niente Carlisle che sa che non ce ne bisogno e ci pensi tu?" alzai gli occhi al cielo.
"Scusate, è che mi preoccupo" provò a rispondere.
"Non manderò Seth sulla cattiva strada" risposi esasperata.
"Non intendevo questo".
"Va bene, quindi quanto starete via?" chiese Carlisle.
"Pensavamo di stare li una settimana almeno, Seth non vede Sue e Leah da Natale, quindi…" risposi io.
"Si, davvero, tranquilli, staremo attenti e non andremo mai a Forks" disse lui, loro annuirono e poi incominciammo a caricare le valigie sulla macchina.
Edward ci avrebbe accompagnato all'aeroporto, avremmo preso l'aereo per arrivare a Seattle, poi da li saremmo andati a la Push correndo per i boschi, avevamo la super velocità, perché non usarla?
Era inutile dire che avrei fatto visita anche ai miei cari, era ovvio.

 

"Sai, mi fa piacere passare qualche giorno soli soletti" dissi maliziosamente, mentre sfioravo il suo collo.
"Non saremo soli, non il giorno almeno" rispose lui, poi mi prese il viso e mi baciò passionalmente.
Sentimmo Edward tossicchiare e ci allontanammo ridendo.
"Ops, scusa" dissi io e scoppiammo a ridere.
Arrivati in aeroporto, scendemmo dalla macchina e dopo aver preso le valigie, salutammo Edward.
"Ciao Ed, ci vediamo tra una settimana" disse Seth e si abbracciarono.
"Ciao Ed, ci vediamo" dissi io e ci abbracciamo.
Poi prendemmo l'aereo diretto a Seattle.

 

Atterrammo dopo ore e fummo sorpresi di trovare Sue, Charlie e Leah ad attenderci.
"Mamma! Charlie, Leah! Che ci fate qui?" disse tutto felice e contento Seth, gli andò incontro e li abbracciò stretti, si vedeva quanto si erano mancati a vicenda e quanto si volessero bene.
Mi dispiaceva che erano rimasti così a lungo separati, all'epoca gli avevamo chiesto di venire con noi, ma loro dissero che dovevano stare li, con gli altri, che avevano delle responsabilità, amici, la loro vita… e che anche se fosse, non sarebbe stato facile sparire così di punto in bianco, tipo Charlie era molto conosciuto e tutto il resto, alla fine… come dargli torto in parte? Comunque non era stato un addio, era come un figlio che andava a vivere con sua moglie all'estero, come capita ad altri, cose normali.
Ci eravamo promessi che ci saremmo visti spesso, il luogo di incontro rimaneva sempre la Push, era l'unico posto dove saremmo riusciti abbastanza a nasconderci, non potevamo camminare per le vie di Forks o Seattle, non come prima, quindi a la Push che ci conoscevano quasi tutti, eravamo tranquilli.
Ormai a noi ci avevano accettato, dopo tutti quegli anni.
"Ehi, che fai li in disparte? Vieni qui, Ash!" mi chiamò Sue sorridendo, era sempre stata una brava persona, mi avvicinai sorridendo e la abbracciai.
"Sue, come stai?" chiesi.
"Adesso che ho voi qui, bene" mi commossi a quelle parole, al suo affetto per me.
Ero stata davvero accolta da alcuni di loro, nonostante la nostra diversità, basta vedere che mio marito era un licantropo.
"Charlie!" salutai sorridente, "Come va?", lui sorrise e mi abbracciò.
"Bene, bene. Voi? E' da tanto che non venite a trovarci, non si fa così e tu figliolo, tua madre è da un po' che ti vuole vedere"
"Lo so, scusate, ma prima non potevamo", mi si avvicinò anche Leah e alla fine ci abbracciammo.
Andammo verso casa loro e ci sistemammo nella vecchia stanza di Seth, Leah ormai abitava altrove con Embry, erano rimasti anche loro giovani come vent'anni prima, avevano continuato a trasformarsi per proteggere la zona.
"L'avete sempre lasciata così ancora?" chiese Seth, una volta entrato nella stanza, appoggiai la borsa a terra e mi guardai attorno, erano anni che passavamo a trovarli ed erano anni che avevano lasciato la stanza intatta.
"Stasera cena in famiglia, ci saranno tutti i tuoi amici Seth" disse Sue, entrando nella camera.
Ci girammo sorridendo, lei mi guardò e disse "Non ti daranno fastidio", "Tranquilla" risposi io.
Nel corso degli anni i rapporti con gli altri non erano migliorati di molto, certo ci tolleravamo, ma non eravamo diventati amici amici, con Leah era leggermente migliorata, almeno eravamo cognate.

 

La sera, nel giardino della casa di Leah ed Embry, ci sedemmo a una lunga tavolata, l'unica che non mangiava ero io, però mi fecero sentire accolta, non tutti… però era un inizio.
"Allora Ash, come vanno le cose in Alaska?" mi chiese Sue.
"Troppo freddo, troppo buia, troppa neve e ancora più fredda di Forks, le solite" risposi io.
Seth alzò gli occhi al cielo, "Ash, ti ricordo che tu non senti freddo" rise.
"Uff" sbuffai, "Comunque bene, Kate e Garrett sono simpaticissimi, passare del tempo con loro è bello e divertente, poi almeno possiamo andare in giro tranquilli, devo ammettere che mi manca qui, anche se come città, da umana l'avrei odiata e anche adesso in parte. Sapete, io sono per il sole e mare, però almeno ho potuto incontrare belle persone, persone come Seth" e sorrisi nella sua direzione.
Dovevo ammettere che mi mancavano anche quelle terre, la Push, il posto dove lui era nato è cresciuto, quel posto raccontava molte cose e c'erano persone anche belle, oltre a quelle odiose.
Ad un certo punto venni investita da un mini tornado, (sembrava Lucy), mi si sedette sulle gambe e mi sorrise.
"Ciao zia Ash, prossimamente mi porterete tu e zio Seth, in Alaska? Così posso anche incontrare Lucy?" era Tess, la figlia di Jared e Kim.
"Certo, ma solamente se i tuoi genitori sono d'accordo, gliel'hai chiesto prima a loro?", lei annuì.
"Sei sicura?" sentimmo la voce di Jared.
"Dai papi, voglio andare a trovare Lucy, mi manca!" e mise su il broncio.
"Ho capito, ma dovresti chiedere prima a noi e poi non devi disturbare gli zii" rispose lui.
"Va bene, scusa zia Ash" e abbassò la testa.
"Ehi, avresti voglia di giocare un po'? Mentre i grandi si prendono il caffè e tutto?" lei mi sorrise e batté le mani felice.
"Siiii, posso andare papà?"
"Certo, vai pure, piccola" e sorrise a sua figlia, per qualche secondo provai una fitta di invidia, ma cercai di scacciarla subito.
Presi per mano mia nipote e mi diressi verso il parco giochi della riserva, e incominciai a spingerla sull'altalena.
"Zia, sali anche tu, vediamo chi va più in alto" era tutta entusiasta, accettai volentieri, era divertente tornare bambine ogni tanto.

 

 

 

 

 

 

 

Seth's pov

 

 

 

 

 

 

Vidi Ash allontanarsi con Tess, poco dopo mi alzai anche io e le seguii, quando fui abbastanza vicino, potei sentire le loro risate allegre e felice.
Stavano giocando insieme, ma anche Ash era sull'altalena, giocavano a chi arrivava più in alto, poi dopo andarono sul girello, oppure si arrampicarono sul cubo.
Era bello vederla così sorridente e felice, le osservai da lontano per un po'.
Sono sempre stato convinto delle mie scelte e decisioni, sempre convinto del mio amore per lei e lo sarei sempre stato.
Però in effetti una cosa c'era che mi sarebbe mancata, non ci avevo mai pensato tanto prima, ma in quel momento, mentre la osservavo giocare, spensierata e con un affetto vero verso sua nipote, una delle nipoti, capii che sarebbe stata una madre fantastica.
Capii che la natura sapeva essere così crudele a volte, perché impedire a una donna che desidera tanto un figlio, di averlo? Perché invece chi non meriterebbe di averli, chi li tratta male, chi li fa solo per far vedere che li sa fare, si?
Noi desideravamo tanto avere un figlio, ma non potevamo, ma quando la vidi così materna nei confronti di Tess, come con Lucy, capii sempre di più il dolore che provava, era lo stesso che provavo io.
Per anni avevo cercato di non pensarci, ma in quel momento mi venne sbattuta in faccia la realtà, nuda e cruda.
Forse avremmo potuto adottare qualcuno in futuro, chissà…
Le fissai ancora per qualche minuto, non mi accorsi neanche che erano sparite dalla mia vista ed erano spuntate alle mie spalle per farmi spaventare.
"Bu!" saltai sul posto e le sentii ridere, mi girai e sorrisi a quelle due monelle.
"Allora? Così si tratta lo zio?" dissi scherzando e presi in braccio Tess.
"Zio Seth, ti sei spaventato?" chiese innocentemente.
"Si, adesso devi pagare penitenza" e incominciai a farle il solletico, la sue risate si espansero per tutto il parco giochi, fino a quando finii.
"Ba-sta, ba-sta, mi arrendo, scusa, scu-sa" ridemmo tutti e tre felici e ritornammo dagli altri.
Tess scese da me e corse verso il padre, che la prese in braccio e la strinse a se.
"Ti sei divertita con zia Ash, tesoro?" le chiese.
"Si, si, tantissimo! Posso giocarci anche domani?"
"Se Ashley è libera, si, chiedilo a lei" e le sorrise.
"Zia Ash, domani sei libera per giocare con me?" vidi Ashley sorriderle, avvicinarsi e scompigliarle i capelli.
"Certo che sono libera, quando vuoi, tesoro".
Le osservai per un po', vidi che Leah mi fissava e mi sorrise, un sorriso di comprensione.
Aveva capito i miei pensieri, anche lei finchè avrebbe continuato a trasformarsi non avrebbe potuto avere figli, ma comunque, non era detto che una volta che avrebbe smesso, avrebbe potuto averli.
Capiva quello che provavamo, e le dispiaceva.
Cercai di non far capire ad Ash i miei pensieri, sorrisi quando si girò verso di me, e le presi la mano e ci dirigemmo verso casa nostra, dopo aver salutato tutti.
Avrei trovato una soluzione, ma in qualsiasi caso, l'avrei amata sempre e per sempre.

 

 

 

Le altre della serie:

" Incontrare i Cullen fu la mia salvezza "

 

" Mi innamorai da subito - Estratto da Incontrare i Cullen fu la mia salvezza "

 

" Natale insieme - Extra di Incontrare i Cullen fu la mia salvezza "

 

 

Se volete passare e non perdervi nulla della serie :D


Alla prossima :D
CiaooooooooooooooooooooooooooooXD

   
 
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