Capitolo 3
Chris
non aveva idea di che ore fossero, giaceva in uno stato di semi incoscienza con
la testa sotto il cuscino, il cuscino sotto le coperte, nel buio più totale
della camera. Non stava dormendo, non era sveglio, sentiva solo la sua testa
pulsare, come se qualcuno stesse bussando forte contro le sue tempie.
Effettivamente
qualcuno stava bussando ma alla porta. Jonny era
incredulo del fatto che Chris stesse ancora dormendo a quell’ora ma non poteva
essere altrove, nessuno l’aveva visto nella hall o nella sala ristoro, altro
tentativo, nulla, il ragazzo con gli occhi verdi stava iniziando a preoccuparsi
per il suo amico. Fortunatamente lui e Chris, per abitudine, all’arrivo in
albergo chiedevano una copia in più delle chiavi delle proprie camere in modo
da scambiarsele, un po’ per essere sicuri di non rimanere mai fuori la porta
(Chris era solito dimenticare le proprie all’ interno della camera), un po’
perché in questo modo Chris non doveva svegliare il suo migliore amico durante
le sue incursioni notturne, o almeno, non lo costringeva ad alzarsi dal letto.
Ovviamente questa volta Chris era l’unico ad aver chiesto il duplicato della
chiave, sarebbe stato assurdo avere la chiave per accedere alla camera dove Jonny dormiva con la moglie e i bambini. Jonny strusciò la scheda magnetica nella serratura e dopo
pochi secondi un bip gli comunicò che poteva entrare
nella camera. Non si vedeva quasi nulla, le tapparelle di tutte le finestre
erano abbassate, nonostante questo il ragazzo richiuse la porta alle sue spalle
e si diresse verso un’ombra più grande che assunse essere il letto.
«Chris?»
Silenzio.
Jonny sbatté con la gamba contro il letto matrimoniale, ancora disorientato
al buio.
«Chris?»
ripeté sedendosi sul materasso ad altezza cuscino
«Mmm…»
Finalmente
un segno di vita. Il mugolio proveniva da sotto le coperte e Jonny, iniziando ad abituarsi al buio, le scostò.
Sotto
di esse, con la testa ancora sotto il cuscino c’era Chris, steso di pancia, con
un braccio sotto la testa.
«Chris?
Ti senti bene? Che fai ancora a letto alle 9? Mi hai fatto preoccupare…»
La
perdita del suo rifugio sotto le coperte aveva svegliato Chris che ora sentiva
il dolore alla testa trafiggerlo da parte a parte, era un dolore tanto forte da
dargli la nausea.
«Hey…buon compleanno» disse il ragazzo uscendo finalmente
con la testa da sotto il cucino e fissando, nel buio, con i suoi penetranti
occhi blu quelli verdi e profondi dell’amico.
«Grazie…è tutto ok?»
«Niente
di che, un po’ di mal di testa» disse Chris mettendosi a sedere vicino a Jonny «Scusami se ti ho fatto preoccupare, probabilmente a
quest’ora dovresti essere giù con la tua famiglia a goderti la tua colazione di
compleanno»
«Senza
di te la famiglia non è completa…» disse Jonny sorridendo, il suo sorriso era così stupefacente che
per un attimo Chris aveva avuto la sensazione che il buio attorno si stesse
dissipando «E poi ero venuto a cercarti perché Chloe
mi ha detto di averti incontrato fuori la nostra porta questa mattina, era
preoccupata perché le sei sembrato stanco…»
«Come
sempre del resto. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, ero solo venuto a farti
gli auguri, forse un po’ troppo presto. Dammi 5 minuti per vestirmi e scendiamo
a fare colazione» disse Chris saltando giù dal letto, cercando di ignorare il
dolore alla testa che quel movimento brusco gli aveva procurato.
«Aspetta…» disse Jonny afferrando
il braccio di Chris e alzandosi dal letto a sua volta per poter guardare negli
occhi il ragazzo di pochi cm più basso di lui «…è
realmente tutto ok? Non mi sembrava avessi avuto grandi problemi a dormire
negli ultimi mesi e sai…ieri era la notte prima del
mio compleanno…e...»
«…J...» Chris non sapeva che dire. Si, forse la causa della
sua insonnia del giorno prima era in qualche modo legata all’ uomo di fronte a
lui ma non voleva pensarci, era stato solo un misto di ricordi lontani e stress
da tour, nulla degno di nota finchè lui non ci si
fosse soffermato sopra. Ogni tanto è normale pensare a cose passate ma non
devono influenzare il presente, soprattutto quando, come in questo caso, il
presente ha preso una piega del tutto diversa, tanto diversa che quei ricordi
oramai sono qualcosa che non è mai realmente successo.
«…voglio solo che tu sappia che, non importa se ci sono Chloe e i bambini, anche se devi abbandonare il tuo
invidiabile posto vicino a Gwyneth per venirti a stendere vicino a me, la mia
porta è sempre aperta per te…»
Chris
non diede nemmeno il tempo a Jonny di finire che le
sue braccia erano già attorno alle sue spalle in un abbraccio «Lo so, grazie
amico mio»
Jonny riuscì a muovere le braccia il tanto da ricambiare l’abbraccio.
Il
tempo accettabile per un abbraccio tra amici è probabilmente di massimo 3
secondi, dopo di quelli diventa imbarazzante, Chris e Jonny
stettero lì fermi per almeno 10 secondi, totalmente a loro agio, entrambi persi
in quella calda sensazione. 10 secondi necessari a Jonny
per trasmettere a Chris che qualunque fosse il problema era tutto ok, 10
secondi necessari a Chris per dimenticare tutti i pensieri della notte prima e
sostituirli con la gratitudine di avere un migliore amico così.
«Sai, effettivamente alle volte ti trovo un migliore compagno di letto di Gwyn, non dirlo alla stampa ma…» disse Chris dirigendosi verso le tapparelle e guardandosi intorno come se dei paparazzi potessero essere nascosti dietro le tende «…lei russa!»