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Autore: Moony_911    24/01/2013    2 recensioni
Paola era seduta in cucina davanti ad una tazza di caffè forte persa nei suoi pensieri.
"Era passato qualche mese da che avevano festeggiato il venticinquesimo di Capello, ovvero dal giorno in cui, lei ed Andrea avevano preso a fare sul serio.
Ripensò a quanto successo quel giorno e un sorriso fece capolino."
una nuova versione della storia di Andrea e Paola... cosa sarebbe successo se lei non se ne fosse andata e avessero continuato a lavorare insieme?
(sarà che sto rivedendo le repliche mentre sono a casa a studiare e la curiosità incombe, allora ho pensato di buttarmi in questa avventura...)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fuori ci sono quaranta gradi ma Paola che ha indosso una maglietta a maniche corte di cotone rossa e un paio di jeans ha i brividi, sta battendo i denti dal freddo e non riesce a smettere.
 -Ma che diamine sta succedendo?- si chiede mentre si mette sotto le lenzuola – giuro che a Tom appena lo rivedo gli stacco la testa se solo si azzarda ad avvicinarsi...-.              
Batte i denti incessantemente  e chiede ad Andrea di darle una coperta di lana perché ha freddo e lui dopo avergliela sistemata addosso, si siede sul bordo del letto.
“Va meglio?” le chiede dopo qualche minuto.
“Ho..ho..ho... fr..fr..fr..freddo...” gli disse prendendogli la mano “ r...r...resti q..q..qui con me??”.
Andrea non se lo fece ripetere due volte, va alla porta e dopo aver dato un giro di chiave alla porta per evitare che qualcuno entri all’improvviso, si mette comodo per quanto la divisa estiva possa permetterglielo, manda un messaggio a Leo per chiedergli di coprirli nel caso qualcuno avesse fatto domande  ed entra sotto le lenzuola con lei.
“Eccomi... “ risponde sistemandosi “va meglio?”.
Paola si girò e andò a posargli la testa sulla spalla così da stare a contatto col calore del suo corpo cercando di far passare i brividi.
Si accoccola su un fianco e Andrea non smette un secondo di passargli una mano sulla schiena cercando di scaldarla un po’.
“Meglio...” disse con un filo di voce e con la punta del naso gelato descrisse dei piccoli cerchi sul collo di Andrea che si girò di qualche millimetro e cogliendo la palla al balzo la baciò.
Era una situazione bizzarra, certo, non era la prima volta che si baciavano, e avevano avuto anche un intermezzo quella sera al casale dopo la quale non si erano parlati per un po’ rischiando di perdersi definitivamente trincerati ognuno dietro le proprie paure e il proprio orgoglio, ma in quel momento entrambi non avrebbero voluto essere da nessun altra parte se non lì.
Non che la situazione permettesse di fare tanto altro, ma già poter stare insieme così, senza la paura che qualcuno li scoprisse, era fantastico.
All’improvviso Paola si alzò dal letto, Andrea non riusciva a capire cosa stesse facendo ma non ebbe tempo di chiederglielo che lei si rinchiuse in bagno.
“Va tutto bene?” chiese poco dopo affacciandosi alla porta vedendola con la testa china sul wc e non ottenendo risposta si avvicinò per controllare la situazione.
“Potrebbe andare meglio...” rispose lei infine prima dell’ennesimo conato “ce la posso fare, tu vai se vuoi...”.
“Okay....” le rispose, ma prima che lei potesse protestare le si mise accanto tenendole la testa per aiutarla “non mi pare il momento per protestare, e comunque, anche se tu lo facessi, non ti lascerei certo da sola...”.
Venti minuti più tardi la nausea sembrava averle dato tregua ma decise di non tornare a letto, perciò Andrea dopo aver sistemato un asciugamano per terra, la fece stendere facendole posare la testa sulle sue gambe.
“Paola, tu scotti, lo sai vero?” le disse infine mentre le carezzava gentilmente i capelli.
“Mmmmh...” rispose lei sonnecchiando “lo so, sto facendo il solito sogno che faccio quando mi viene la febbre alta...”.
“Poi me lo racconti...” rispose lui “ ora però torniamo a letto prima che aumenti troppo, poi vado a prepararti un the caldo, misuriamo la febbre e decidiamo il da farsi okay?”
Paola non rispose, si era riappisolata e senza troppa fatica lui la prese in braccio e riuscì a portarla fino al suo letto, per le spiegazioni riguardo al perché non fosse nella sua stanza ci sarebbe stato tempo e avrebbe fornito una scusa che fosse almeno vagamente plausibile.
 
Scese giù in cucina, il brindisi era finito e chi non era di turno si era spostato nella sala comune per fare quattro chiacchiere.
- Meglio- pensò –così non corro il rischio di dover rispondere a diciotto milioni di domande-
Mentre il bollitore andava si trovò davanti Leo che lo squadrava attentamente in cerca di conferme ai suoi quesiti ma Andrea lo fermò subito informandolo delle condizioni di Paola.
“E ora?”.
“E ora niente, vediamo un po’ com’è la situazione” rispose Andrea “e poi nel caso o chiamiamo Gioia e ci facciamo consigliare un po’ sul da farsi, oppure la trascino di peso in ospedale anche se protesterà in ogni modo, certo è che non può stare così...”.
Il responso del termometro fu chiarissimo: 40.6 e il fatto che non riuscisse a tenere niente nello stomaco di certo non aiutava.
Mandò Leo a chiamare Gioia anche se sapeva che sarebbe stata di turno quella notte e magari stava riposando non potevano aspettare ulteriormente e di sicuro un parere un po’ più esperto poteva essere d’aiuto.
La ragazza arrivò subito e la lasciò a fare tutti gli accertamenti del caso mentre lui andava ad avvisare Capello che Paola sarebbe stata fuori gioco per un po’ e che probabilmente dovevano portarla in ospedale.
Quando entrò nell’ufficio comune non si accorse nell’immediato che era presente anche Palermo, che sentendo la notizia subito chiese ulteriori informazioni.
- Di cosa ti impicci?- avrebbe voluto chiedergli Andrea a muso duro – fammi capire, prima la lasci, non la consideri neanche e ora che sei capitato qui per puro caso pretendi di fare la parte del fidanzato premuroso?? Hai perso il treno un bel po’ di tempo fa caro mio!
Avvertito il maresciallo tornò di volata su nella sua stanza dove Gioia e Leo stavano parlando e lo misero al corrente.
“Andrea io la porterei in ospedale,” gli disse lei “se non altro le metteranno un accesso per l’idratazione e per fare la terapia endovenosa visto che al momento non trattiene niente nello stomaco e poi le faranno degli accertamenti per capire di che si tratta...”.
“Pensi potrebbe essere qualcosa di serio?”.
“Questo non so dirtelo purtroppo, però possiamo fare degli accertamenti...”.
“D’accordo,” concluse Andrea deciso “prendo la macchina e la porto in ospedale, meglio togliersi definitivamente questo dubbio...”.
“Okay, tu vai, io intanto avverto papà, così è tranquillo....”.
  
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