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Autore: Rexam    25/01/2013    1 recensioni
«Non puoi permettere a tuo fratello di metterti i piedi in testa, Al!»
Gellert Grindelwald era disteso mezzo nudo su un vecchio letto cigolante. Era alto e magro, con lunghi capelli dorati e una faccia allegra e ribelle. Sembrava che dai suoi occhi azzurri irradiasse un alone di trionfale bellezza. Albus Silente stava supino di fianco a lui.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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I Fiori del Male

«Non puoi permettere a tuo fratello di metterti i piedi in testa, Al!»
Gellert Grindelwald era disteso mezzo nudo su un vecchio letto cigolante. Era alto e magro, con lunghi capelli dorati e una faccia allegra e ribelle. Sembrava che dai suoi occhi azzurri irradiasse un alone di trionfale bellezza. Albus Silente stava supino di fianco a lui.
«Cosa pretendi che faccia? Lo conosci, ormai dovresti aver capito ciò che pensa di me.»
«Io ho capito ciò che pensa di ME, Al! Mi disprezza profondamente. Mi guarda come se fossi un insetto piccolissimo da schiacciare. Non so come facciate tu e zia Bathilda a sopportarlo! E’ così pieno di boria. Si crede superiore a tutti.»
«Sei troppo duro con lui, non si tratta solo di questo, e lo sai», rispose Silente.
Grindelwald fece un gesto, come per scacciare una mosca molesta.
«Si, lo so. Ormai so tutto di tua sorella. Potrebbero ripetere ogni singola parola anche i vecchi muri di questa casa. Mi hai fatto questa grande confidenza e ti sono grato di essere stato sincero con me, ma non riesci a pensare un po’ anche a te? Ad essere un po’ più egoista? Non pensi a me? A noi?»
Il viso di Grindelwald era teso come una corda di violino, mentre quello di Silente era attraversato da un velo di angoscia e rassegnazione. Silente avvicinò la mano al viso del compagno, ma lui si ritrasse.
«Certo che ci penso, Gellert. Cosa credi che pensi ogni secondo della mia giornata lontano da te?», la voce era chiara e scandiva lentamente ogni parola, «Ma mio fratello e mia sorella sono l’unica famiglia che mi rimane. Mi sono ritrovato in questa situazione e devo assumermi le mie responsabilità. Tutto il resto dovrà aspettare…»
«E quanto Albus? Quanto ancora dovrò aspettare? Dovrò attendere tua sorella prima di essere guardato da te come la persona che ami?». Il volto di Silente si illuminò per un attimo. «Ci nascondiamo come se fossimo degli appestati! Non senti anche tu quanto tutto questo sia umiliante? Perché non posso amarti, Albus? Se solo spiegassimo a tuo fratello…»
«No!» tuonò Silente. Aveva improvvisamente alzato la voce ed era diventato paonazzo. Quando aprì la bocca per rispondere la sua voce tremava. «Nessuno deve saperlo, specialmente mio fratello.»
«Ma perché?», obiettò Grindelwald, «Non dovrei mai rivelare a nessuno la parte migliore di te?»
«La tua parola, Gellert. Dammi la tua parola.»
Grindelwald fece un gesto di resa. Si avvicinò lentamente a Silente e lo baciò. Le sue labbra erano nettare divino. Non c’era che da rimanere incantati nella perfezione di quell’attimo. Una luce opaca filtrava dalle tende chiuse nella stanza buia e illuminava i volti dei due giovani, in chiaro stato d’estasi.
«Aspetterò ancora un po’. Se i nostri progetti si realizzeranno sarebbe la fine di tutte queste responsabilità e staremmo tutti meglio, anche tua sorella. Potremo vivere alla luce del sole finalmente.»
Grindelwald sorrise e vide, compiaciuto, che il compagno gli sorrideva di rimando.

  
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