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Autore: harrehs    25/01/2013    14 recensioni
- Dai mamma!- Lottie stava dalla nostra parte! 
Ci avrebbe fatto comodo un alloggio!
- D'accordo ragazze! Va bene... A patto che mi aiutiate qui in casa!-
- Certo!- rispondemmo in coro. Evvai!
- Benvenute a casa Tomlinson!- 
Ronnie urlò. 
- QUEL TOMLINSON?- 
Lottie e Johannah risero. Mi ero persa qualcosa?

Cosa succederebbe se tre semplici ragazze italiane piombassero improvvisamente come ospiti a casa Tomlinson?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20
#Addio.



-Dovevo parlarti di Louis.- annunciò.
Capii che era importante.
-Tu? Non poteva farlo lui?- domandai pungente.
-Lui non lo sa, Olly!- mi rimproverò, come se fosse ovvio. Respirai profondamente, lasciando le cose al loro corso.
-Dimmi.- proferii.
Prese un gran respiro.
-Lui è...- cominciò, ma non volevo sentire ragioni.
-Un imbecille.- completai. Harry alzò gli occhi al cielo esausto.
-Lui è...- ricominciò. - Ma no, non posso dirtelo io!- stavolta si interruppe da solo.
-Grazie mille Harry, bella chiacchierata.- risposi e feci per alzarmi, ma lui mi bloccò. Mi voltai fuoriosa, aspettando finalmente spiegazioni. Mi sedetti nuovamente, guardandolo torva.
-Allora...- ripartì da capo -Diciamo che Louis ora è davvero confuso. Non sa cosa fare e...-
-E per questo è a spassarsela con Eleanor a Los Angeles, certo.- dissi sarcastica.
-Vuoi farmi finire?- protestò. Acconsentii, silenziosa.
-Non sa cosa fare e sta cercando di valutare la situazione con Eleanor, per... Diciamo...- cercò il termine più adatto - ...cercare di capire chi gli piace di più.- completò. Spalancai gli occhi, offesa.
-Chi gli piace di più? Harry, non sono un oggetto che può utilizzare quando vuole, chiaro?-
-Ma lui lo sa.-
lo difese. - Mettiamola così, mettiti nei suoi panni: sei felice, hai un buon lavoro, una ragazza che ti ama e degli amici che ti sostengono. Ma ad un tratto ti piomba nella vita un'altra persona che scombussola tutto. Non saresti confusa anche tu?-
-Io non ho scombussolato proprio un bel niente.-
lo corressi. Sospirò esausto.
-Se tu la smettessi di considerarti uno straccio per pavimenti e di autocommiserarti, ti accorgeresti di cosa sta succedendo.- spiegò con il tono di chi la sa lunga. Riflettei su quella frase: era vero? Insomma, avevo passato così tanto tempo a piangere per Louis, che magari non mi ero accorta che lui faceva lo stesso per me? No, impossibile. Lui non poteva provare certe cose, non per me almeno.
-Olive.- mi richiamò, distraendomi dai miei pensieri. Incontrai i suoi occhi; quelle iridi verdi erano le più sincere che avessi mai visto prima. -Tu sei molto di più di quello che pensi di essere.- finì. Sorrisi e lo abbracciai, estremamente riconoscente.
Nonostante tutto quello che avevamo passato insieme, la falsa relazione, i litigi, gli sbagli, le sofferenze,  l'amicizia che si era creata fra me ed Harry era unica e speciale. E per me anche indispensabile.

Questione di pochi minuti, io e Harry eravamo crollati in un profondo sonno. Ma come noi due, tutti gli altri.
Prima di addormentarmi però ero stata severamente rimproverata da Liam per aver tenuto il telefono acceso durante il viaggio Irlanda-Inghilterra. Mi era completamente sfuggito di mente.
Dopo solo due ore, mentre nei miei sogni accadeva l'immaginabile, la mia amica Georgia era intenta a svegliarmi.
-Olly- sussurrava. Sobbalzai, ma prima che potessi urlare e ribatteré mi mise una mano sulla bocca, per soffocare i suoni. Mi guardai intorno: le luci erano soffuse, tutti dormivano. Compreso Harry, sdraiato sul sedile davanti al mio, si cullava fra le braccia di Morfeo con un'aria talmente innocente che neppure sembrava lui.
La mia migliore amica invece era accanto a me ora; ciò mi fece capire che le uniche sveglie eravamo proprio io e Georgia.
Mi tolse la mano dalla bocca.
-Ma che ti salta in mente?- le sussurrai furiosa.
Sospirò.
-Scusami, ma avevo bisogno di parlare con te...- si scusò dispiaciuta.
-Che succede?- era il momento di comportarsi da amica. I suoi occhi andarono da me al ragazzo riccio davanti a noi. Allora capii il problema.
-Che ha combinato stavolta?- domandai divertita, pensando a tutti i guai che da qualche mese Harry continuava a combinare.
-Lui nulla. Lui è perfetto.- disse amareggiata. Era una cosa seria allora.
-Ti piace davvero...- dissi. Lei annuì. -Ma?- chiesi.
-Ma non siamo compatibili.- rispose con ovvietà.
-Questo lo dici tu.- protestai.
-Olly... Se io e Harry eravamo fatti per stare insieme, non avremmo avuto così tanti problemi.-
-Ma non è vero! Guarda Jack e Rose, o Romeo e Giulietta o, perché no, Jack e Ennis!-
-Pessimi esempi Olly, sono tutte finite male. E anche io e Harry. Troviamo sempre qualcosa che non va fra di noi... Se dovissimo davvero stare insieme ce ne fregheremmo di certe cose.-
-Mi dispiace Georgia.-
e la abbracciai, capendo il suo dolore.
-E ora lui e quella Emmie!?- si lamentò. Risi.
-Emmie ha occhi solo per Niall, lo so.- risposi sicura.
-Penso comunque che non smetterò mai di considerarlo il ragazzo più perfetto sulla faccia della Terra.- confessò, tra le mie braccia, appoggiando il mento sulla mia spalla. Di certo si riferiva ad Harry. Posai gli occhi su di lui, e ne sono convinta ancora ora, che in quel momento lui aveva sorriso.

Davanti lo specchio, mi passavo un'ultima piastrata ai capelli. Ero pronta. Vestito okay, trucco okay, capelli okay.
Eravamo da solo tre ore arrivati a L.A. che neanche avevamo avuto il tempo di respirare. Infatti, appena arrivati ci eravamo fiondati in albergo, a prepararci per un'imminente festa a cui eravamo costretti ad andare. Di Louis ancora nessuna traccia, ma sapevo sarebbe venuto alla festa.
A essere sincera, da quando avevo messo piede sul suolo americano non avevo minimamente pensato al ragazzo con le bretelle; Los Angeles era magnifica. Il clima mi ricordava quello italiano, ma la gente era completamente diversa. La gente, e l'aria che si respirava. Magnifico.
Però casa mia mancava. Non lo avrei mai pensato, ma mi mancava sul serio.
Sentivo che qualcosa sarebbe cambiato. Ronnie ci aveva raccontato dell'audizione che Danielle le aveva proposto; eravamo tutte felicissime e sicure che lei sarebbe stata presa. Il lato negativo era che se ne sarebbe andata via da noi. Avrebbe comprato casa a Londra, lontano da noi.
Io non so cosa avrei fatto; non l'avevo detto a nessuno, ma mi erano arrivate altre proposte di lavoro. Ce ne era una particolarmente allettante: Rodarte. Casa di moda fondata dalle due sorelle Mulleavy vestiva numerosi vip ed era ormai una delle più rinomate. Ma soprattutto, si trovava a New York. Crearmi una vita lì, in America.
Non fraintendetemi, io amo il mio lavoro con i ragazzi, la paga è più che buona e non lo lascerei mai per nulla al mondo. Ma stare così vicino a Louis, al mio sogno irraggiungibile, farmi del male, mi faceva solo stare peggio. Dovevo smetterla.
Non lo avevo detto ai ragazzi, ma probabilmente sarebbe stata solo una questione giorni ormai.
-Ehi Olive, hai fatto?- l'urlo di Ronnie che mi chiedeva di uscire dal bagno mi fece riprendere.
Urlai un poco convinto; era il momento di andare a questa festa, e fingere di star bene.

Eravamo alla festa da soli dieci minuti e già avevamo incontrato decine di celebrità; seriamente, c'erano personaggi come Alex Pettyfer e Jake T. Austin a portata di mano. Questione di minuti e sarei morta.
Di Louis però ancora nessuna traccia.
Forse proprio per questo mi stavo divertendo da matti. Avevo ballato con Rita Ora e scherzato con Bridget Mendler. Ma erano tutti lì?
Stavo andando a prendere un drink quando qualcosa, o qualcuno, mi venne addosso.
-Ehi scusa, io davvero non volevo.- si scusò subito. Un ragazzo. Un gran bel ragazzo. Ma io lo avevo già visto.
-Ci conosciamo?- gli chiesi, stupidamente.
-Non penso, ma mi piacerebbe.- rispose sincero. Risi, non mi succedeva mai di avere certi incontri con dei bei ragazzi.
-Seriamente, dove ti ho già visto?- insistei.
-Nei tuoi sogni magari.- disse a tono, per poi scoppiare a ridere, accorgendosi della ridicolità della frase. Lo stesso feci io. Era divertente, e bello.
-Dai, toglimi il dubbio...- dissi fingendo di supplicarlo. Sorrise e cominciò a canticchiare il motivetto di una canzone, e lì capii.
-Diamine, sei il ragazzo di 'I knew you were trouble'!-
Annuì. Ecco, uno del genere poteva uscire solo da un video della Swift.
-Tu sei la ragazza di Harry Styles?- domandò curioso.
-Ero...- mentii, ma questo non importava.
-Sono Reeve, è un piacere conoscerti.- disse porgendomi la mano.
-Io sono Olive- risposi stringendola -Ma, per l'esatezza, sono la stylist di Harry Styles.-
-Che gioco di parole.-
commentò divertito, facendomi ridere nuovamente. E da così tanto tempo non accadeva.

Passai tutta la sera con quel Reeve. Parlammo di musica essenzialmente, e di amore. Scoprii che lui era stato con Ashley Green, ma non era finita bene.
Io al massimo ero stata con il secchione della scuola.
Fatto sta che lui mi sembrava perfetto. O almeno riusciva a farmi sentire bene.
Però c'era sempre quel qualcosa che mancava. Qualcosa che ero certa sarebbe mancata con tutti, perché loro non erano Louis Tomlinson. Mi stava rovinando la vita.
Stavamo seduti su un divano a bere un drink, io e quel Reeve, quando lui decise di eliminare le distanze. Lo baciai, non una, non due, non tre volte. Mi sentivo libera, felice.
Lì, in mezzo alla musica a palla, io stavo su un divano a baciare un attore. Mi sentivo in paradiso.
Non ci saremmo fermati a uno stupido bacio se qualcuno non ci avesse interrotto.
Sentii uno strattone che mi face alzare, e qualcuno che mi teneva il polso con forza.
Lui.
-Ma si può sapere che ti salta per la testa?- mi urlò furioso.
Mi liberai dalla sua presa. Ora basta.
-Sto vivendo la mia vita, problemi?- incalzai pungente.
-Non è così che va vissuta, non fare la bambina!-
Scherzava? Stavo per piangere, ma mi contenei.
-Fatti i cazzi tuoi Tomlinson, hai capito?- gli sussurrai furente, per evitare scenate.
-Ciò che ti riguarda sono affari miei.- ribatté.
-No...- risposi divertita. -A te riguardano solo i tuoi di affari e quelli della tua ragazza. Io per te non sono nulla.-
Si passò la lingua sul labbro superiore, non sapendo cosa dire.
-Olive, non mi pare il momento.- rispose serio.
-Ah sì? E per disturbarmi neppure cinque minuti fa lo era?- domandai retorica.
-Andiamo via?- si intromise Reeve, e gli fui così riconoscente. Annuii, mentre lui si recava verso l'uscita. Diedi le spalle a Louis, in procinto di andarmene, ma mi bloccò nuovamente, afferrandomi il polso.
-Non farai nulla del genere stanotte, non con quel tipo.- mi intimò, temendo che davvero quella sera potessi essere di un altro ragazzo.
Gelosia. Ora era il suo momento.
Sì, sarei stata con un altro ragazzo.
Avevo altri piani.
Reeve la mattina dopo sarebbe andato a New York per lavoro.
E io con lui.
Per lavoro.
Era la seconda volta che fuggivo, ma questa volta sarebbe stato per sempre.
Mi liberai dalla presa di Louis, andandomene.
Non guardandolo neppure un'ultima volta.



||
Ello pippol. (?!)
Come state?
Io bene, anche perché boh
questo capitolo me gusta.
A voi?
Spero di sì lol

Allora, manca davvero pochissimo alla fine...
Infatti, un capitolo!
Okay vediamo cosa succede:
-Harry e Georgia, sempre i soliti
-Reeve è un figo, esiste davvero.
-Olive è tormentata
-Louis è uno stronzo.

E dopo ciò
ci sentiamo presto bellezze
TWIIIIIST AAAAND SHOOOOUT.
Scusatemi, quella canzone è perfetta.

A preeeesto
XXX

harrehs

  
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