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Autore: La Lady    19/08/2007    9 recensioni
PErchè i membri dell'Akatsuki hanno preso quella decisione? Cosa li ha portati a tradire i propri villaggi? Ecco la mia versione delle cose. A molti di voi non piacerà lo so, ma io li veo così. Fatemelo sapere! Un bacio dalla vostra leggenda.
Genere: Triste, Malinconico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Perchè l'hai fatto...?
Hidan & Kakuzu

Il mattino era da poco sorto nel bosco che affiancava il paese della roccia. L'aria estiva renderva le giornate pesanti ed i pomeriggi duri da percorrere. Gli uccelli iniziarono vivaci il loro canto mattutino, la lieve brezza fresca che carezzava dolcemente le due figure che camminavano una a fianco a l'altra nel sentiero sterrato. Solo roccie vicino a loro, solitarie e potenti guardiano di quella terra padrona d'argilla e terreno.
-Che palle...Quanto ancora dobbiano camminare per arrivare?- Disse il tipo più alto, il cappotto nero con le tre nuvolette lasciato slacciato ad esporre il petto glabro ai raggi solari.
Non sentendo risposta dal compagno, il ragazzo si lisciò i capelli indietro, sistemando poi la grossa e falce a tre lame sulla spalla destra.
Aveva caldo, un caldo insopportabile che lo portava  a sospirare di tanto in tanto.
-Kakuzu perchè non mi rispondi mai alla prima?- Domandò dopo pochi secondi il ragazzo voltandosi verso la figura sempre ammantata del compagno pieno di ciccatrici.
-Pagami se vuoi che risponda- fu la semplice risposta del secondo, portando la valigetta che teneva nella sinistra al petto e battendoci sopra con fare vezzeggiativo.- I miei servizi costano Hidan.-
Il ragazzo scosse la testa, la bocca che si storge in un espressione dispiaciuta.
-Kakuzu... Ma perchè sei così attaccato ad una cosa così lurida? Il denaro è una cosa immorale, una cosa terrena e passeggera che distoglie le persone da Dio. Janshin-sama ti punirà per questo-
Gli occhi di Hidan erano ancora bassi, intenti ad osservar la strada che veniva percorsa senza prestargli però molta attenzione. Kakuzu, per conto suo, inizò a ridere di gusto.
-Ancora con queste sciocche prediche sul tuo jankin o come diamine si chiama? hihi... Hidan, per piacere, non farmi ridere troppo; un mio cuore ne potrebbe risentire-
Il ragazzo trattenne a setnto la rabbia, allontanandosi dal compagno per andarsi a sedere sopra una roccia liscia rialzata.
-Cos'hai intenzione di fare adesso? Sbrigati, dobiamo tornare alla covo.- Disse serio Kakuzu, fermandosi anche lui nell'osservar Hidan.
Quest'ultimo si mise a gambe incrociate sopra la roccia senza dar ascolto al richiamo del compgano, le mani che vanno a portare il ciondolo che porta al collo davanti alla bocca stringendolo dolcemente, iniziando a bisbigliare una nenia solitaria.
-Oh no... No Hidan; non adesso!- Kakuzu alzò gli occhi al cielo, dicendo ad alta voce una bestemmia.
Passarono due pre, due ore nelle quali i due si riposarono dietro una roccia. Il mezzogiorno si stava avvicinando e con esso i il sole più caldo. Fu Hidan ad alzarsi dalla sua posizione, la bocca che si storge in un soddisfatto sorriso.
-Hai finito?- Domandò poco gentilmente Kakuzu, il quale aveva iniziato a contar le banconote che erano custodite dentro la valigetta.
-Si, adesso possiamo riprendere il percorso. Sai che la mattina devo pregare.-
I due ripresero il cammino, la strada che da sterrata iniziava a prender i colori dei boschi vicini. Camminavano in silenzio, unici compagni il rumore dei loro passi e la natura intorno.
 -Kakuzu? Perchè non provi anche tu a convertirti?- domandò ad un tratto il ragazzo dai capelli argentei, la falce che, di tanto in tanto, veniva spostata da una spalla all'altra.
-A me non interessano quei tuoi riti e balletti idioti, io credo nel denaro.- Rispose l'uomo, la veste nera a nuovolette che ondeggiava ad ogni passo.
-Perchè l'hai fatto Kakuzu? Una vita così; passare di cuore in cuore per sfuggire alla morte quando Janshin-sama ti potrebbe donare l'immortalità...-
-Hidan, Hidan... I soldi non portano alla felicità... Figuriamoci la miseria.- Rispose sarcastico l'uomo pieno di ciccatrici, gli occhietti verdi che, attenti, osservavano il paesaggiop intorno alla ricerca di possibili nemici; ma invano.
-Perchè nessuno vuole capire la vera ragione di vita? Tu sei un altro di loro; povero cieco davanti all'illuminazione del Dio.-
-E' per questo che sei entrato nell'Akatsuki Hidan? Perchè eri l'unico imbecille che credeva in quel tuo insulso Dio? Beh, sappi che nell'organizzazione non troverai fanatici come te- Kakuzu prese fiato, la valigetta sempre stretta nella mano- Ricorda ragazzo che io ho ucciso il primo Hokage. Quindi in tutti i miei anni ne ho viste di cose; e tutte queste cose mi hanno fatto capire una  cosa sola: se no  hai soldi non arrivi a niente-
Hidan si fermò di scatto posando la sua arma a terra, le mani che tremavano.
-Tu..Tu non ti rendi conto di ciò che dici Kakuzu! Janshin-sama ti punirà per questo!e la sua punizione sarà orribile!-
-Che ne sai tu Hidan, è? Tu sei vissuto col tuo credo e non ti importava di esere un poveraccio. Forse perchè i tuoi genitori erano di buona finanza. Ma di questo, credimi, non me ne importa niente. Solo ti chiedo do non fare stupidi pregiudizi sulla gente e farneticare sul tuo Dio. Basta, ne ho le scatole piene.- Kakuzu si sedette ai piedi di un grosso albero, gli occhi portati alla vegetazione.- Ho vissuto nella miseria totale, costretto alle volte a chiedere la carità per mangiare. Sai cosa significhi abbassarsi a cose del genere? Abbassarsi a chieder la carità Hidan?-
Anche il compagno l'aveva raggiunto, e anch'esso si era seduto di fianco a lui, prendendo un filo d'erba mettendoselo in bocca.
-Non mi importava niente dei miei genitori. Un giorno Janshin-sama mi chiese in sacrificio il sangue del mio sangue ed io gli diedi loro.-
-interessante- rispose sempre sarcastico il taccagno- e per caso, che fine hanno fatto i loro soldi?magari li potresti dare in beneficienza all'associazione-
-Ancora col denaro! Ti ho detto che non me ne frega un bel niente di una cosa così immorale! Semplicemente lasciai il villaggio e trovai voi. da allora faccio servizio aiutato dal volere di Janshin-sama.-
-Non riesco a capirti e credo che mai ti capirò. Ma non sono l'unico credimi. -Kakuzu guardò il cielo, la fascia che rispecchiava i raggi del sole.-Solo ti chiedo di non sperperare i soldi dell'associazione e di non interferire fra me ed i nostri acquirenti. Sono un commerciante e non ho bisogno di interferenze fra i piedi.-
-SEi costretto a cambiare ogni tanto uno dei tuoi cinque cuori per poter sopravvivere e poi parli male di colui che mi ha dato la vita eterna?- ribatte il giovane
-No, ti ho solo detto che non voglio più sentirti parlare del tuo Dio. Se vuoi pregare, fallo. Se vuoi fare sacrifici, falli. Ma basta che tu li faccia lontani da me e dai miei clienti!- Urlò alterato l'uomo, alzandosi e avviandosi verso il sentiero, la valigetta ben stretta nella sinistra.- Andiamo, non abbiamo tempo di perderci in queste stronzate; il capo aspetta.-
Così dicendo kakuzu iniziò a scomparire dalla vista del giovane, costringendolo a seguirlo velocemente.
-E va bene. Ma ricorda che...-
-Si, che il tuo Jankin mi punirà in futuro- terminò per lui il taccagno senza degnarlo di uno sguardo.
-Mi dispiace Kakuzu... Pregherò per te- finì Hidan, guardando il compagno con compassione, mentre si apprestava ad un lungo viaggio di silenzio.
- E già che ci sei Hidan, di al tuo dio di farmi un prestito. se mi deve punire è bene che lo faccia per una ragione logica.-
Il sole era ormai arrivato in vetta al cielo, i raggi che, anche se potenti, non riuscivano a penetrare i rami più fitti e profondi dell'oscurità del bosco.
*


Mi sono divertita molto a scrivere questo capitolo,
Hidan mi sta molto a cuore, un pg "tenero" che tenta di portare nella via della Fede il suo compagno.
Ditemi voi se continuare o meno
Il prossimo capitolo sarà su Zetsu e Tobi.
Un grazie a
DodoRouge
Kamusa
Piccola91
Rukia
Hime_chan
Lou Asakura
Elyon_chan
Miya
Koharuchan
Ayko
Grazie di cuore
Mi date la forza di scrivere ancora.
   
 
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