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Autore: Brooklyn_Rogers    29/01/2013    1 recensioni
Questa fanfiction è quasi totalmente slegata dall'opera di Tite Kubo: gli unici personaggi di rilievo saranno Zaraki Kenpachi, Ikkaku Madarame e Yumichika Ayasegawa.
Detto questo, se Zaraki avesse deciso di lasciare il Gotei 13 per diventare più forte, chi sarebbe il nuovo capitano?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayasegawa Yumichika, Madrame Ikkaku, Nuovo personaggio, Zaraki Kenpachi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
Il ragazzo era seduto a un tavolo della biblioteca, quando un gruppetto di ragazzi lo avvicinò.
-Tsuyoi-san!- lui chiuse il libro di scatto e sospirò.
-Che cosa volete?- Ryuuji Tsuyoi odiava essere interrotto, e in quel momento aveva appena trovato un libro riguardante la guerra contro i quincy, argomento che lo interessava molto.
Aveva capelli castano scuro, che terminavano in un codino dietro la nuca. Gli occhi erano verde smeraldo, accesi, luminosi e dallo sguardo tagliente.
-Parlaci di quello che è successo ieri! È vero che due shinigami sono venuti a chiederti di entrare nella loro brigata?- chiese un ragazzino del primo anno d’accademia, gli occhi pieni di ammirazione verso il ragazzo che stava per diplomarsi con il massimo dei voti.
-Sì, è vero. Erano il terzo e il quinto seggio dell’undicesima brigata, Ikkaku Madarame e Yumichika Ayasegawa. Su richiesta del loro capitano, che tutti sapete essere il “Kenpachi”, mi hanno invitato nella loro brigata. Contenti adesso? Sparite.- li minacciò, ma il gruppetto non desistette.
-Eh? È stato il capitano stesso a volerti nella brigata? Wow! Sei proprio fico, Tsuyoi-san!- dissero in coro.
-Sì, sì, lasciatemi in pace!
-Sei così forte, Tsuyoi-san! Chissà chi è stato a farti quelle cicatrici sulla faccia?- il ragazzo si sfiorò la guancia destra, coperta da una cicatrice a forma di croce, rabbuiandosi.
-Non sono affari vostri.- borbottò rozzamente e si alzò, lanciando il libro sullo scaffale in alto, che si infilò proprio nello spazio che aveva precedentemente lasciato. Si infilò le mani in tasca e andò via dalla biblioteca, camminando pigramente.
Queste cicatrici… non sono affari di nessuno! Solo miei… e suoi.
 
La ragazza dai capelli neri prese la spazzola e cominciò a passarla su quelli blu di Tenshi.
-Hai finito, Kizashi?- chiese il capitano.
-Ho appena cominciato, Tenshi. Abbi pazienza, una volta tanto.- la shinigami prese il campanellino che le aveva lasciato il precedente Kenpachi.
-Lo puoi mettere alla fine della treccia, Kizashi?- la ragazza prese in mano il piccolo oggetto e annuì, continuando a spazzolare le ciocche blu.
La ragazza dai capelli scuri portava un kimono nero da shinigami, identico a quello di Tenshi, infatti lasciava le braccia scoperte e i pantaloni erano più stretti dell’uniforme normale. Inoltre sopra all’abito d’inchiostro indossava un haori da capitano grigio, non bianco.
-Ti posso fare una domanda, Kizashi?
-Certo, Tenshi, cosa c’è?- Kizashi cominciò a separare le tre ciocche per intrecciare i capelli della shinigami.
-Come fa un presagio a germogliare dalle stelle?- lei rimase interdetta.
-Non ne ho la minima idea. Se è per questo, come fa una coda di serpente a ululare?- risero entrambe.
-Zabimaru come zanpakuto mi pare un po’ strana, vero?
-Non chiedermelo, come zanpakuto conosco solo…- Tenshi la bloccò.
-La persona che abita dall’altra parte dello specchio?- scoppiarono a ridere.
-Già… Che effetto fa essere una shinigami, Tenshi?- chiese quella che si indovinava essere la zanpakuto del capitano.
-Non so, un effetto normale, no? Non si prova niente di particolare.
-E essere un capitano?- domandò Kizashi prendendo il campanellino e intrecciandolo ai capelli di Tenshi.
-Quello è strano. Non mi sarei mai aspettata di diventare un capitano, e poi dell’undicesima brigata! Sono completamente diversa dal Capitano Kenpachi!- la zanpakuto sorrise, sistemandosi l’ornamento per capelli a forma di falce di luna.
-Tu sei il Capitano Kenpachi.- le ricordò.
-Vero,- sembrò un sospiro –non mi ci abituerò mai.
 
Ikkaku Madarame e Yumichika Ayasegawa gli stavano ai lati.
-Tsuyoi Ryuuji, il capitano è qui. Comportati in modo gentile, non sopporta i maleduti.- gli consigliò il primo.
-Stai attento a quello che dici.- disse invece il secondo. Lui annuì e entrò nella costruzione, dove, alla luce, vi erano tre shinigami, e nell’ombra, dove nessuno poteva vederla, c’era il capitano dell’undicesima brigata.
-Sono Tsuyoi…- non fece in tempo a finire che uno shuriken con quattro punte, simile a quattro coltelli fusi insieme, gli sfiorò il volto e si conficcò nel muro dietro alla sua nuca.
-Ma che diavolo?- ne fu stupito, poi sorrise.
-O sono io ad essere migliorato, o tu sei peggiorata, Tenshi.- disse.
-Nessuna delle due. Piuttosto, stai meglio senza codino.- il ragazzo sgranò gli occhi e si toccò il collo, senza trovarvi l’oggetto della discussione.
-Ma sei impazzita? Hai idea di quanto tempo ci abbiano messo a crescere così tanto, Tenshi?- si lamentò. Il capitano uscì dalla zona in ombra e sorrise.
Ryuuji la trovò enormemente cambiata: non era più la bambina che si comportava da maschiaccio, era una ragazza, una bella ragazza. E in più, c’era quell’haori.
-Porta rispetto, Tsuyoi Ryuuji. Io sono il Capitano Kenpachi.

  
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