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Autore: Cosorinco Perrato    29/01/2013    11 recensioni
Non scegliamo noi di chi innamorarci,
Non siamo noi a comandare il cuore,
Ma quando un ragazzo ti prende corpo e mente,
Allora puoi dire di esserti davvero innamorata,
Ed io,
Ero innamorata di mio fratello.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Finchè mi amerai,sarò il tuo platino,sarò il tuo argento,sarò il tuo oro'.

Winter's pov.

« Winter, sei sicura di quello che stai facendo? » 
« Sicurissima, Louis » 
Saremo potuti sembrare due deficenti, ma Louis aveva cercato di farmi ridere tutto il giorno senza riuscirci, sinceramente, la scomparsa del mio unico punto di riferimento era stato peggio di un trauma. Ma lui voleva che sorridessi, diceva 'lei non vorrebbe questo' e cercavo di accontentarlo.
E ora eccoci lì, seduti uno davanti all'altro al tavolo, con al centro un barattolo gigante di nutella.
« Lo sai che poi stai male.. » 

« Tutto per la nutella. » e affondai il cucchiaio, infilandomelo poi tutto in bocca.
Lo vidi sorridere e levarmi la nutella dall'angolo della bocca sussurrando qualcosa simile ad un 'sei senza fondo' ma non ci feci caso.
Sentimmo il suono del campanello e un ripetuto bussare, come se dall'altra parte ci fosse stato obama e quella fosse stata una questione di vita o di morte. Corsi alla porta con il cucchiaio ancora in mano,aprii velocemente la porta.

« Ciao.. »  « Winter. mi chiamo winter. »  che diamine, glielo avrò detto ottocento volte a quella pazza che il mio nome era 'winter' ma a quanto pare ancora non le era chiaro. Comunque, cosa ci faceva la Calder a casa nostra?!
« Si,come vuoi.. comunque, c'è Louis? » Oh,ecco.
« No,non è in casa, ciao. » cercai di dileguarla al più presto, ma infilò il piede prima che le sbattessi la porta in faccia.
« fa niente,lo aspetterò dentro. » entrò sorpassandomi e andando verso il salotto, dove sul divano stava stiracchiato uno stanco Louis Tomlinson « Non era in casa, eh? » chiese attirando l'attenzione di mio fratello che per qualche istante sembro stordito. Lo capisco poverino, la voce di quella tipa era insopportabile. E con insopportabile intendo.. IN-SOP-POR-TA-BI-LE.
« Mh,sarà appena entrato dall finestra » e me ne salii in camera, dopo aver origliato che lei voleva ''studiare con lui''.
Ammetto che ero gelosa, diavolo se lo ero. Ma non potevo fare così, dopotutto era solo .. mio fratello.
Stetti in camera mezzo pomeriggio cercando di trovare qualcosa di utile da fare, ma alla fine decisi di fare ciò che mi riusciva meglio: dormire.


DUE GIORNI DOPO.
Jeans neri,top blu e una terribile angoscia addosso, eravamo tutti in chiesa per il funerale di mamma.
Louis era accanto alla polipa vivente dispregiamente chiamata 'Eleanor Calder', ma poco mi importava, io ero abbracciata a mia zia che non ascoltavo una parola di quello che diceva il tizio sull'altare. Piangevo solo guardando la sua foto, e mi chiedevo perchè tutto questo proprio a lei,proprio a noi. Perchè? perchè se Dio esisteva, doveva prendersi proprio lei? Lei era il mio unico punto di riferimento, l'unica roccia su cui poter sempre contare, lei riusciva a farmi stare bene anche quando non cen'era motivo. E ora non c'era più, il mio angelo, era tornato in cielo.
Speravo solo che non mi chiamasse per uno di quei ''discorsi strappalacrime'' che fanno solitamente i figli, non sarei riuscita a dire niente.

« Vorrei ora chiamare sull'altare i suoi figli.. Louis e Winter, venite ragazzi. »  maledetto lui e i discorsi.
Salii seguita da Louis, che prese subito la parola.

« Mamma era la persona più buona del mondo, non quella che tutti conoscevano, lei era molto di più. lei dava la forza a noi di resistere, di sorridere anche dopo tutto quello che accadeva con nostro 'padre', lei era la luce che illuminava la nostra vita, il nostro cammino. e penso che ora sia lassù, che ci guarda, ed è fiera di noi. »  mi lanciò una veloce occhiata, poi mi passò un braccio sulle spalle.
Fortunatamente, non dissi nulla, semplicemente aveva già detto tutto lui.E sotto lo sguardo geloso di Eleanor, uscimmo tutti dalla chiesa per andare al cimitero sulla collina.
Io variai strada, andando verso un lato isolato della collina verde,l'odore del prato mi inebriò le narici, mi sedetti sull'erba iniziando a giocherellare con i gambi dei fiori gialli.
Poco dopo,sentii dei passi dietro di me, e l'ombra di una figura avvicinarsi e chinarsi su di me. 
« ha bisogno di qualcosa? tutto bene signorina? » mi voltai incontrando gli occhi color cioccolato del ragazzo alle mie spalle, avrà avuto più o meno la mia età, capelli rasati e un fantastico sorriso sul volto.
« scusa se ti disturbo.. sono Liam, mio padre e tua madre lavoravano insieme.. condoglianze.. anche se penso che questa è l'ultima cosa che vorresti sentire ora.. quindi ti chiedo di nuovo scusa.. ehm.. » era in visibile imbarazzo.
Gli tesi la mano 
« Piacere mio, Winter. Non preoccuparti, dovrò accettarlo.. ormai quel che è successo.. è successo. » 
Mi sorrise e si accomodò accanto a me, guardando il cielo, le nuvole che passavano veloci trasportate dal vento. 
« potrà sembrare inutile quello che sto per dire, ma mia madre è morta, un tumore.. ho sofferto molto, mi sentivo come probabilmente ti senti tu ora.. e vengo spesso qui. Forse perchè mi sento più vicino a lei, forse perchè le nuvole mi mettono serenità.. ma volevo dirti che se hai bisogno di qualcuno con cui esprimerti, io sono qui e posso capirti benissimo »  « Grazie, davvero, Liam » ci sorridemmo a vicenda, poi arrivò mia zia Katy,avvertendomi che potevamo tornare a casa.
Salutai Liam e lo ringraziai, mi passai una mano sui jeans pieni di petali gialli e terra e me ne andai,salendo sulla macchina di mia zia, che sarebbe venuta il giorno stesso a stare da noi.
Vidi Louis che salutava Eleanor poco lontano dalla macchina, poi lei finalmente si allontanò,lasciando che mio fratello entrasse con noi in macchina.

« Ti ho vista parlare con quel tipo.. -disse,passandosi una mano tra i capelli castani scompigliati dal vento- Liam, non mi piace.. » Pardon?
Feci spallucce « non ti deve interessare, hai la tua Eleanor adesso, non ti deve più interessare della tua stupida sorella. »  Lo stuzzicai.
Sbuffò e mi passò una mano sul viso, stanco dalla giornata. 
« come vuoi.. » 'Come vuoi'?! Ok,quella tipa lo stava cambiando e non poco. Il vecchio Louis, mi avrebbe dato spiegazioni, del perchè 'non gli piaceva' un tipo che non conosceva nemmeno, o del perchè mi stesse escludendo in quel periodo,ma un  'come vuoi' era riuscito a farmi rimanere spiazzata. Sola, con i miei dubbi. Sola, senza più la presenza della mia roccia.

« Louis, lasciami in pace.. » Mi chiusi in camera mentre lui mi rincorreva, battendo i piedi per terra come faceva quando voleva essere ascoltato, ma io, non volevo ascoltarlo in quel momento. Motivo? Era in salotto, con la sua nuova anima gemella, miss.TuoFratelloèMio Calder, e parlavano.
'lasciala stare' aveva detto lui, 'tua sorella è troppo appiccicata, staccala un po'...' 'lo so' aveva risposto lui. Quindi questo pensava? io ero la sorella appiccicosa da staccare? Fanculo al 'mi prenderò cura di te', sapevo benissimo curarmi da sola.
Mi sdraiai sul letto dopo aver chiuso la porta a chiave e aver buttato quest'ultima nel mio cassetto, presi gli auricolari e chiusi gli occhi, estraneandomi dal mondo.

« Ora mi ascolterai. » la voce secca di mio fratello mi riportò alla realtà poco dopo; mi tolse gli auricolari pretendendo di essere ascoltato. « Come diamine sei entrato!? Hai imparato a passare per le serrature? »  « Ti ricordo che le porte di casa nostra hanno tutte la stessa chiave.. »  Oh..
« Comunque, apri bene le orecchie, perchè odio vederti con quegli occhi rossi e il labbro tremante per colpa mia -iniziò, gattonando sul letto fino a raggiungermi- non è come sembra,stavo solo assecondando Eleanor. Credimi, io non voglio allontanarmi da te, sai quanto sei importante per me, Winter, anche se dovessero arrivare altre cento donne nella mia vita, la prima resterai sempre tu, e la mia promessa è ancora validissima: ti proteggerò. A cominciare da quel Liam. » Oh, ci risiamo.. « Tralasciando Liam.. -iniziai, armeggiando col filo della cuffia,non sopportando un contatto visivo con lui- non voglio sembrare appiccicosa, ti voglio bene Louis, e non voglio perderti.. come ho perso già mamma. Non mi interessa di quella Luelenor, Eleanor, Lolor, o come si chiama, io non voglio che lei ti cambi, capisci? Ti comporti come se io fossi un estranea, come se non mi avessi mai visto prima d'ora o come se non ci conoscessimo dai tempi della culla. E se questo è 'proteggermi' allora grazie, ma posso benissimo fare da sola. ora vattene. » Odiavo litigare con lui, odiavo mandarlo via in quel modo.
Si alzò e uscì dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle.
Nessuno, e dico nessuno, poteva portarmi via l'unico appoggio che avevo, l'unico ragazzo della mia vita, l'unico uomo che volevo accanto in quel momento,nessuno.
Rimisi gli auricolari,lancellando le lacrime che stavano accarezzando il mio viso pallido, poi chiusi gli occhi, e mi addormentai.

Sentii due braccia prendermi i fianchi e stringermi forte.
Poi un respiro caldo sulla pelle.
Sapevo chi fosse, come da ormai diciassette anni faceva, Louis , dopo un litigio veniva nel mio letto e mi abbracciava. Non importava se cel'avessi ancora con lui, ogni volta io ricambiavo l'abbraccio e mi addormentavo con la consapevolezza di aver mio fratello al mio fianco, sempre.
Ma quella sera non era così, quella sera sentivo che aveva qualcosa che non andava, sentivo che mi stringeva disperatamente,ma era distaccato, e aveva il respiro pesante.
Alzai in viso dal suo petto, sentendo vicino a me il suo dolce profumo di vaniglia, gli baciai una guancia e lo sentii irrigidirsi sotto di me. ma che stava facendo?!
Mi bloccai davanti a lui, sentii la punta del suo naso stuzzicare la mia, e a quel punto mi sentii morire. Il suo profumo, la sua vicinanza, il suo respiro che scavalcava le mie labbra socchiuse.. perchè avevo i brividi?
Vi voltai, con mille domande in testa.
Domande che non riuscivo a tenere dentro, colpa della mia parlantina facile.. 
« L'hai sentito anche tu? » sapevo bene a cosa mi riferivo. « Dormi »  Mi zittì lui, come se sapesse bene di cosa parlavo, ma non avesse voglia di parlarne. « Io ho sentito un brivido.. » Di nuovo: accidenti alla mia boccaccia.
Si staccò subito da me e senza dare spiegazioni, se ne andò nel suo letto lasciandomi al freddo sotto le coperte vuote, col solo calore che sentivo sulla parte del materasso da cui si era appena alzato.
Perchè sen'era andato? Cos'avevo fatto di male?
Mi voltai a destra. Niente. Provai a sinistra. Nuulla. Non riuscivo a dormirel, mi sentivo come una bambina che senza dormire accoccolata alla mamma non chiudeva occhio. Ma io,la 'mamma' non potevo più sentirla vicino.
Pensai a quello che mi aveva detto Liam ... 'vengo qui.. forse per sentirla più vicina..' Si, forse è quello che avrei dovuto fare.
Mi alzai e infilai le vans come capitavano, il pigiama che andava fin sotto le scarpe e una felpa sopra,legai i capelli e presi la coperta, poi scesi dall'ingresso silenziosamente, cercando di  non svegliare mia zia e mio fratello, aprii la porta e me la richiusi velocemente dietro le spalle.
Okay, sarà stata l'una di notte e io ero fuori di casa, al buio e in bicicletta, diretta al cimitero.
Un aria fredda mi pungeva il viso, quando mollai la bici iniziai a correre, non mi importava del buio, del freddo, del fatto che fossi in pigiama, io volevo solo sentirla di nuovo accanto a me.
Mi buttai sul prato,accanto alla lapide. Passai una mano sul marmo freddo e mi accoccolai per terra, sull'arba bagnata, all'unica cosa che mi teneva vicino a lei.

E,sarò potuta sembrare pazza, ma volevo parlarle. « Mamma mi manchi.. mi manca il tuo correre per la casa in cerca della pantofola destra che sempre perdevi, mi manca il tuo sorriso che illumina la casa, mi manca la tua voce calma,il tuo profumo di casa, il tuo 'ti voglio bene' detto con tutta te stessa.. mamma, sei l'unica che avevo.. Louis è strano, succedono cose strane mamma, vorrei solo abbracciarlo e dirgli che gli voglio davvero bene, ma non posso, perchè mi tratta come una stupida, come un estranea. Che dovrei fare, mamma? Ho paura del buio.. » Guardai una luce che si avvicinava piuttosto veloce, e iniziai a tremare; non per il freddo, ma di paura.
Ero su una collina del cimitero, da sola,al buio, in pigiama. Quando però riconobbi delle pantofole e forma di pluto e un pigiama a quadrettoni, vidi il viso di mio fratello più spaventato che mai, con la torcia in mano e l'altro braccio al ventre, cercando di scaldarsi.
« Che ci fai qui?! sei impazzita? ti prenderai un malanno! » « Volevo starle vicino. »  « Ci sono altri milioni di modi per starle vicino, venire qui a quest'ora facendo terrorizzare tuo fratello non è uno di questi. Vieni qui.. » Mi abbracciò forte, baciandomi i capelli, poi mi buttai indietro, cadendo di schiena sull'erba, con lui ancora stretto a me sopra.
Mi gurdò negli occhi, passando lo sguardo da me alla lapide, poi mi sorrise e mi strinse più forte, sussurrandomi tra i capelli « lei mi ha detto di starti accanto a proteggerti, e così farò. » Lo strinsi quanto più forte possibile. « Ora torniamo a casa però,la zia non sà che siamo fuori.. » 
Mi alzai, mi prese la mano incrociando le sue dita con le mie a mi abbracciò tenendomi sotto il suo forte braccio,lasciandomi inebriare del suo candido profumo che mi mandò il cervello in scombussolamento.

La mattina dopo, una lettera nella buca della posta attirò la mia attenzione. uscii di casa correndo per il cortile con le mie ciabatte di batty boop, fino alla fine del vialetto. Presi la busta e rientrai di corsa, accolta poi dal tepore di casa.
Sentii un bisonte scendere dalle scale,poi con un gesto rapido,il moro mi fregò la lettera dalle mani e la aprii, leggendo ad alta voce come se stesse acclamando la regina. ''Pranzo all'aperto con tutti i Tomlinson, siete tutti invitati,ci vediamo a pranzo, -zio Clark'' 
« Tipico dello zio, manda lettere tre ore prima quel pazzo.. »  fece ingresso la  zia già vestita e truccata. « E voi due? Santi numi, verrete in pigiama? cos'è? una nuova moda? » 
« Se tu ci avessi svegliati prima..» lanciai uno sguardo di sfida a mio fratello, poi all'unisono urlammo ''IL BAGNO è MIO!''. Corsi verso il bagno con qualche passo di vantaggio, ma lui mi superò buttandosi a terra e prendendomi le caviglie facendomi volare per terra, entrò in bagno ridacchiando uno 'scusa per la botta' e iniziò a farsi la doccia. Mel'avrebbe pagata, ooh si.
Corsi di nuovo fuori, questa volta malcurante del freddo, andai sul retro dal contatore del gas. Entrai nella caldaia e girai al massimo la manovella dell'acqua calda, chiudendola del tutto. Quando rientrai in casa, un urlo sovraumano provenì dal bagno: 1 a 0 per Winter, babe.

« Winter Tomlinson ti conviene correre! » Uscì dal bagno con il bagnoschiuma sui capelli e un asciugamano in vita. Stetti qualche secondo a fissarlo, poi mi resi conto che mi stava raggiungendo e iniziai a correre per la casa, scivolando varie volte sul sapone che si lasciava dietro andando avanti e indietro, finchè zia katy non ci fermò con un urlo alla 'se non vi preparate subito vi diseredo'.

« Questi maledetti pantaloni mi stringono le chiappe. » « Non dirlo a me.. non mi siedo io oggi,mangio in piedi. » Ammetto che l'occhio mi è caduto 'casualmente' sul suo bel sedere.. porca peletta, chi ha creato mio fratello mi doveva davvero odiare per mettermi accanto un essere così.. perfetto.. ok basta, meno pensieri.
Uscimmo di casa tutti pronti, salimmo in macchina e in poco tempo arrivammo a casa dello zio.

 « Eccoli qui i nostri gemelli preferiti! » Che la tortura abbia inizio!

  
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