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Autore: KowaretaTamashii    01/02/2013    2 recensioni
Fine del concerto. Il tour bus si allontana, lasciando la nostra protagonista da sola, in una città che non conosce molto bene.
Dubbi e timori s'insinueranno nella sua mente, fin quando un cambiamento improvviso non precipiterà nella sua vita, sconvolgendola.
Una richiesta inaspettata, fin troppo insolita. Di quelle che, anche a distanza di giorni, ci ripensi e ti domandi se non si fosse trattato soltanto di un sogno.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andy Biersack, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sgranai gli occhi quasi innaturalmente, tentando disperatamente di riprendere il controllo del mio cervello e cercando di apparire il più a mio agio possibile, sebbene fossi pronta a scommettere, che il moro potesse immaginare quanto fossi agitata. Tuttavia, non potevo permettermi di gettare al vento l’incredibile occasione che mi era capitata. Al contrario, avrei colto l’attimo con estrema maestria e sicurezza.
«S-se vuoi … c’è la mia macchina …». Risposi con un filo di voce, ruotando il busto di qualche grado e indicandogli la vettura solitaria di colore grigio scuro, poco distante da noi, aprendola da lontano con il telecomando. Forse, non era il rifugio migliore, però era l’unico che potessi offrirgli e che mi venisse in mente. «E’ quella là in fondo.».
«Direi che è perfetta! Grazie!». Allargò le labbra in un sorriso sincero, fiondandosi velocemente in direzione del parcheggio ed entrando nell’abitacolo, sparendo oltre i sedili posteriori. Non capivo cosa stesse accadendo e da cosa stesse scappando e, in un’altra circostanza, non avrei mai dato protezione ad uno sconosciuto, ma quello non era un vero e proprio estraneo. Lui era Andrew Biersack, uno dei miei idoli e il mio sogno proibito.
Restai immobile a fissare il punto in cui, poco prima, era scomparso il cantante, decidendo, infine, di raggiungerlo con estrema calma, per non attirare alcun tipo d’attenzione. Se avessi assunto atteggiamenti sospetti, chiunque avrebbe subito compreso che stessi nascondendo qualcosa.
Dopo aver attraversato nuovamente la strada per l’ennesima volta, una voce a me sconosciuta mi chiamò con tono impaziente, obbligandomi a voltarmi nella sua direzione e facendomi salire il livello d’ansia alle stelle. A giudicare dall’espressione adirata e preoccupata, la persona che avevo davanti, doveva far parte dello staff dei Black Veil Brides. Infatti, non mi sbagliai.
«Signorina, mi scusi. Per caso, ha visto un ragazzo molto alto e magro, dai lunghi capelli neri, passare di qui?».
«Mmh … se non ricordo male, sì, certo!». Proferii con decisione, annuendo alle mie stesse parole ed allungando un braccio verso la strada opposta a quella che avrei dovuto imboccare per tornare a casa. Se fosse andato tutto secondo i piani, nessuno si sarebbe mai accorto che stessi mentendo e recitando, come la migliore delle attrici. «Sono quasi sicura, di averlo visto correre da quella parte.».
«La ringrazio! Mi è stata davvero d’aiuto!». Esalò l’uomo dai corti capelli brizzolati, congedandosi con un gesto fugace del capo e precipitandosi verso il retro dell’edificio, lasciandomi sola. Con ogni probabilità, stava andando a recuperare un mezzo di trasporto, per poter raggiungere il moro in fretta.
Mi strinsi nelle spalle, varcando l’ingresso del posteggio ed entrando nella mia macchina, allacciandomi la cintura di sicurezza ed aprendo la bocca per parlare. Peccato che, Andy fu più veloce di me e rispose alla mia tacita domanda, prima ancora che riuscissi a formularla.
«Metti in moto. È meglio allontanarsi alla svelta, non si sa mai.».
Annuii lentamente, prendendo un bel respiro profondo ed augurandomi vivamente che la vettura non mi facesse brutti scherzi, non ora che uno dei miei sogni si stava realizzando. Fortunatamente, l’auto s’accese al primo tentativo e, dopo che il motore si riscaldò a sufficienza, potei finalmente partire, abbandonando quella via secondaria ed immettendomi in mezzo al traffico notturno. Sembrava incredibile, eppure, le cose cominciavano a girare per il verso giusto, anche per me.
All’improvviso, quando arrivammo ad una certa distanza dal luogo del concerto, il giovane face capolino dai sedili posteriori, alzandosi dalla scomoda posizione che era stato costretto ad assumere e venendo a sedersi accanto a me, scivolando al posto del passeggero, senza alcuna fatica. Sebbene non desse affatto l’idea di essere un tipo atletico, il suo fisico magro e asciutto non potevano che facilitarlo in certi movimenti.
«Bene, direi che sia giunta l’ora di presentarsi. Io sono Andy, ma sono certo che tu mi conosca già.». Esordì allegramente, scoppiando a ridere e puntando le due profonde distese d’oceano su di me, scrutandomi compiaciuto. Dovevo ammettere che, in fondo, non pareva darsi chissà quali arie e ciò era decisamente un bene. Altrimenti, non sarei mai riuscita a sentirmi a mio agio, neppure volendo. «Il tuo nome, invece, qual è? Quanti anni hai?».
«Chiamami direttamente Rory. Suppongo che ti sarà più semplice. Comunque, ho la tua età. Sebbene, sia di qualche mese più grande di te.». Ammisi sinceramente, allargando le labbra in un ghigno divertito e lanciandogli un’occhiata furtiva, tornando poi a concentrarmi sulla strada.
Il moro ridacchiò, scostandosi una ciocca di capelli corvini dal viso e rilassandosi completamente contro il sedile, prima di riprendere con il discorso. Se non altro, potevo dire che sapesse stare alle battute e che non fosse permaloso.
«Ne sono stupito. Cioè, si vede che non sei una quindicenne, come la maggior parte delle nostre fans. Oddio, non che abbia qualcosa contro di loro, s’intende … però, beh, ogni tanto è bello incontrare qualcuno più grande, con cui scambiare due chiacchiere.». Spiegò pacatamente, venendo successivamente interrotto dalla suoneria del suo cellulare, che lo costrinse a rispondere, nonostante la scarsa voglia che gli si palesava sul volto. Evidentemente, il mittente non doveva essergli poi molto simpatico. «Rob, che vuoi? Se ti stai domandando dove mi trovo, tranquillo, sono in un posto sicuro. Domenica vi raggiungerò con il primo volo del mattino. Passo e chiudo.». Annunciò pacatamente, senza dare tempo al suo interlocutore di pronunciare una sola sillaba, staccando poi la chiamata, mentre l’uomo all’altro capo della linea sbraitava qualcosa d’indefinito. Non sapevo se fosse il caso di chiedergli spiegazioni però, a rischio di passare per un’impicciona, mi sembrava corretto essere messa al corrente delle sue intenzioni, dato che gli stavo facendo praticamente d’autista.
«Senti … scusa la franchezza, ma che è successo? Hai litigato col resto della band? Se posso.».
«Nah, solo una discussione col nostro manager. Da quando siamo partiti col tour europeo, non abbiamo avuto un attimo di tregua e la stanchezza inizia a farsi sentire. Domani è uno dei pochi giorni liberi che abbiamo e lui ha pensato bene di organizzarci una fottuta intervista.». Proferì senza giri di parole, scrollando le spalle e spegnendo il proprio telefonino, prima di ricacciarselo in tasca. Adesso, cominciavo a capire. Voleva staccarsi dal suo mondo per almeno ventiquattr’ore e tirare un po’ il fiato. «Così, ovviamente, mi sono incazzato ed ho rifiutato di parteciparvi, decidendo di mettere su una bella fuga. Ed eccomi qui.».
«Sei stato coraggioso. In pochi avrebbero fatto lo stesso. D’altronde sei pur sempre famoso. Non rischi grosso, ad andare in giro senza uno straccio di bodyguard?».
«Nel tuo Paese, i Black Veil Brides non sono molto famosi. La maggior parte della gente non mi riconoscerebbe nemmeno. Diciamo, che questo è uno dei piccoli vantaggi di non essere ancora artisti di fama mondiale.». Esalò appena, sfoderando un ampio sorriso e voltandosi a fissare il paesaggio che scorreva oltre il finestrino. Non doveva essere semplice trascorrere mesi interi lontano da casa, però, quello era uno dei prezzi da pagare per chi voleva condurre quel tipo di vita.
Sospirai impercettibilmente, permettendo alla mia attenzione di cadere brevemente sul cruscotto e di venire attirata dai numeri che campeggiavano su di esso, indicandomi l’orario. Fu allora che mi resi conto che, in circa una ventina di minuti, sarei giunta a casa e che, ancora, non avevo chiesto al ragazzo dove fosse diretto.
«A proposito … dove devo accompagnarti?».
«Non so, fai tu. Portami in un hotel a caso. Qualunque posto andrà bene.». Rispose gentilmente, tornando a scrutarmi con il suo sguardo profondo e stringendosi nel pesante cappotto. Per essere un vip, non pareva curarsi molto della propria incolumità. Anzi, sembrava trovare un certo gusto nel correre rischi e nel prendere la vita così come gli veniva data.
Serrai leggermente le mani sul volante, mordendomi nervosamente il labbro inferiore e torturando il piercing che ne abbelliva il lato sinistro. Ecco che sorgeva il primo problema.
«Ehm, in realtà, non posso. Non sono esattamente di queste zone. Io vivo fuori provincia. Quindi, purtroppo, non saprei davvero dove trovare un albergo. Mi spiace.». Sussurrai in tono mortificato, cercando di trovare una soluzione e stupendomi, quando mi accorsi che un rimedio c’era e che stava proprio sotto al mio naso. Ero consapevole che, con la proposta che stavo per lanciargli, mi sarei giocata la mia unica chance però, diamine, quella era situazione che capitava una volta su un miliardo e, di certo, che non mi si sarebbe ripresentata in futuro. «Senti … al massimo, se per te non ci sono problemi, potrei ospitarti a casa mia. Che ne pensi?».
«Direi che è una splendida idea! Tanto, starò solo per un giorno. Non creerò alcun disturbo, promesso.». Annuì a se stesso, ridacchiando con aria divertita e facendomi l’occhiolino con naturalezza, come se la sua decisione fosse una cosa normale, che capitasse a tutti. Eppure, nonostante non mi conoscesse affatto, lui aveva scelto di credere in me ed io avrei fatto del mio meglio, per non farlo pentire amaramente della fiducia che mi aveva appena concesso.
 



A/N: Ed eccomi qui, come promesso, con la seconda parte. Spero che, come la precedente, anche questa sia di vostro gradimento :)
Ora che le cose iniziano a farsi decisamente più interessanti, sono curiosa di sapere cosa, secondo voi, succederà nel prossimo capitolo. Lasciate spazio all'immaginazione e recensite, se volete, che mi farebbe solo tantissimo piacere <3
  
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