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Autore: Cecilia    25/08/2007    1 recensioni
Eccomi dopo tanto tempo a scrivere una fan fic su Harry Potter, partorita proprio al mare grazie al meraviglioso paesaggio della Croazia. Insomma vi troverete in questa fan fic molte coppie ed è il seguito del 6°libro (no spoiler 7°libro). L'Ordine della Fenice sta cercando di ritrovare il magico trio in cerca di Horcrux quando una strana presenza arriva tra di loro. Draco vive come un reietto sia tra i Mangiamorte che tra la comunità magica, mentre Ginny e Luna tornate a scuola si troveranno le proprio vite sconvolte da fatti imprevisti. 4 storie apparentemente separate si uniranno alla fine in un gran finale. Mi raccomando recensite! ^^ P.S.= AU Sirius non è morto!
Genere: Romantico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Grimmauld Palace tutti erano assorti ancora nelle ricerche, mentre la signora Weasley stava preparando amorevolmente la cena

A Grimmauld Palace tutti erano assorti ancora nelle ricerche, mentre la signora Weasley stava preparando amorevolmente la cena per tutti, Šibenik si era allontanata per curiosare un po’ per la casa quando imbattendosi in una bellissima stanza con tutto l’albero genealogico della Antica e Mobilissima Casata dei Black. Subito vi entrò e osservando la parete vide subito Tonks e il suo viso cancellato come quello della madre e anche di Sirius, poi il suo sguardo si spostò su Draco e si sollevò ad osservare gli altri nomi … si aspettò un po’ spaventata di scorgere il suo nome, ma non ci fu.

Come è possibile? Di solito alla nascita di un nuovo membro della famiglia o a un matrimonio l’albero si aggiorna automaticamente … allora perché non ci sono?”

Pensò amareggiata la ragazza quando una voce alle sue spalle la fece voltare.

“Non si ficcanasa a casa altrui lo sai?”

“Non riesci proprio a starmi lontano, Black …”

Pronunciò Šibenik con arroganza prima di avvicinarsi maliziosamente all’uomo.

“Questa stanza è molto bella!”

“Io odio quell’affare …”

Disse subito lui riferendosi all’albero genealogico.

“… ma magari a una serpe come te, di sangue puro …”

“Cosa vorresti dire?”

Chiese lei alterata, spingendolo verso il muro, quando lui velocemente invertì le posizioni e la costrinse contro il muro mentre bloccandole entrambi i polsi.

“Gli anni ad Azkban hanno risvegliato i tuoi riflessi …”

“Ne sei costretto se vuoi sopravvivere …”

Gli sibilò lui ardente di rabbia per la sua sfacciataggine, mentre lei gli sorrise e avvicinò le proprie labbra a quelle di lui per poi allontanarsi e guardandolo in segno di sfida.

Lui non si fece attendere e lasciandole i polsi le prese il viso tra le mani e la baciò passionalmente, ma pieno di collera nei suoi confronti e quando si staccarono lei lo guardò soddisfatta negli occhi.

“Era ora Black, era dalla prima volta che mi hai visto che volevi farlo … devo farti arrabbiare più spesso!”

Disse lei gelida prima di lasciare la stanza e dirigersi in cucina, da dove la signora Weasley stava chiamando tutti per la cena.

 

“Credi che abbia funzionato?”

Gli chiese Ron appena finirono il rito che avevano trovato nel libro che avevano con loro, mentre Hermione senza dire nulla si sedette sul bordo del letto e dolcemente chiamò Harry.

“Scopriamolo! Harry? Harry?”

Il ragazzo sembrava non volersi svegliare, ma si agitò nel sonno e i due pensarono che comunque era un buon segno e così la ragazza continuò a chiamarlo e lui finalmente incominciò ad aprire debolmente gli occhi.

“Harry? Harry come stai? Ci hai fatto preoccupare …”

Le disse la ragazza preoccupata quando lui guardandosi intorno fece un piccolo broncio.

“Allora … allora tutto quello che ho visto … era … era solo un sogno … ?”

Si chiese il ragazzo amareggiato.

“Ora è meglio che ti rimetta!”

“Avete avvertito qualcuno?”

Chiese subito Harry riprendendo coscienza di sé e della realtà.

“No! Cioè Hermione voleva farlo, ma io l’ho convinta che tu non volevi e quindi … non l’abbiamo fatto! Però ci hai fatto preoccupare un sacco Harry!”

Disse Ron che teneva ancora in mano il grosso libro.

“Avete scoperto qualcosa su gli altri Horcrux?”

“Bé no …”

“Ron lasciamo riposare!”

Lo sgridò Hermione che tentò di alzarsi quando Harry in uno scatto fulmineo le prese la mano e la costrinse a sedersi.

“Come no?!”

“Ma Harry eravamo preoccupati per te non abbiamo pensato a…”

“Niente ma, non abbiamo tempo da perdere!”

Disse lui severo mentre fece per alzarsi quando la ragazzo lo fermò.

“Dove credi di andare?”

“Non possiamo restare qui! Dobbiamo continuare a cercare gli Horcrux!”

“Non ci penso minimamente! Prima tu ti rimetti del tutto e poi continueremo!”

Le disse mettendogli una mano sul petto e fermandolo, senza volere si trovarono a pochi centimetri l’uno dall’altra. Hermione talmente era presa dalla sua predica non se ne accorse, ma Harry sì perché la cicatrice incominciò a pizzicargli come gli era successo nel sogno e improvvisamente un senso di sicurezza e calma lo pervase, nuovamente.

“Va bene …”

Sussurrò solamente non smettendo di guardarla negli occhi. Hermione rimase stupita che lui avesse rinunciato così presto, ma ben presto si accorse del suo sguardo e della loro posizione e ritirando in fretta la mano si alzò.

“Be … bene, io e … io e Ron ce … cerchiamo una stanza! Buonanotte!”

Disse lei imbarazzata uscendo dalla stanza e subito seguita dal rosso che sembrava non essersi accorto di nulla.

“Buonanotte Harry!”

Gli sussurrò Ron chiudendo la porta, mentre Harry come rinforzato da una forza invisibile trasmessagli da Hermione rimase ad osservare la porta chiusa perso nei suoi pensieri.

 

Draco si ritrovò, come ormai gli capitava spesso, a vagare senza meta, ma questa volta non per una serata all’insegna dell’achool … no! Questa volta era più grave. Il Signore Oscuro era profondamente deluso dai suoi continui fallimenti e soprattutto dalla sua poca dimestichezza in torture e assassini e così non potendone più l aveva torturato per molte ore prima di lasciarlo andare. Così non volevo rimanere dopo sicuramente oltre le ferite fisiche ne avrebbe avute altre psicologiche a causa dei continui sbeffeggiamenti degli altri Mangiamorte, aveva deciso di uscire seppur molto malandato. Non pensò a dove andare o cosa fare, pensò solo ad andarsene e come se una bussola invisibile lo guidasse lo portò fino a Hogwarts, suo unico luogo di semi-felicità … di semi-vita.

Camminò a lungo, era notte … le difese a Hogwarts seppur alte non erano inaccessibili come in passato … dopo la morte di Silente e la grande battaglia era improbabile che i Mangiamorte colpissero ancora un posto ormai in rovina. Così lentamente entrò e camminò nell’oscurità del grande giardino, voleva raggiungere la Stanza delle Necessità, dove sarebbe potuto stare per quanto avrebbe voluto invisibile agli occhi di chiunque, camminava appesantito nel corridoio del settimo piano quando un’ombra gli si parò davanti.

“Malfoy …”

Sibilò Ginny terrorizzata stringendosi a sé mentre una fitta di dolore e paura la impadronì, facendole venire in mente l’ultima volta che si erano incontranti. Poi riprese coraggio e senza pensarci gli lanciò uno stupeficium che lo fece cadere a terra.

“cosa fai non ti rialzi, eh?! Sei troppo ubriaco … forza abbiamo lasciato qualcosa in sospeso o sbaglio? Questa volta vincerò io … ti …”

GInny parlava con ira e rabbia, ma si stupì del fatto che lui non si muoveva, che non rispondeva.

“Allora dov’è la tua risata Malfoy? Ora non hai più da ridere vero? La situazione in mano c’è l’ho io  …”

Draco non si muoveva era fermo immobile a terra tutte le forze lo stavano abbandonando  … anche la lucidità.

“Maledizione rispondi! Malfoy!”

La ragazza si era scaldata e poi con una dose di coraggio si avvicinò a lui e con sua enorme sorpresa rimase sconvolta. La veste era strappata, era stato visibilmente torturato … il volto era quasi irriconoscibile e sul braccio dove una volta aveva il marchio nero quello gli era stato rimosso strappandogli la pelle …

“Draco … Draco cosa ti è successo?”

Disse lei inginocchiandosi accanto a lui e prendendogli la testa tra le mani. Si stupì di quel suo atto di pietà e del fatto che per la prima volta in vita sua lo chiamava con il suo nome, ma quella brutalità per lei era troppa perfino se rivolta contro un suo nemico.

“Chi ti ha ridotto così? Oh mio Dio … è atroce …”

Disse lei accorgendosi che il suo stupeficium aveva colpito una parte del suo petto già ferita profondamente e che l’ aveva aggravata.

Lo aiutò ad alzarsi e anche se con enorme fatica lo trascinò nella Stanza delle Necessità proprio da dove lei proveniva.

Passò tre volte davanti alla porta pensando a un luogo che avesse tutto il necessario per curarlo, ma allo stesso tempo il calore di una stanza.

Appena entrarono si trovarono davanti a una grande stanza baronale con un grande letto a baldacchino alto … tutto era verde con sfumature sia di argento che di oro, c’era un camino che scoppiettava e accanto dei mobili con tutto il necessario medico … poi un enorme finestra di fianco al letto donava una spettacolare visuale sul parco della scuola.

Lo fece sdraiare e fece per alzarsi quando lui la fermò per un polso.

“Grazie …”

Bisbigliò con enorme fatica prima di perdere i sensi, Ginny piegò la testa da una parte e senza saperne il perché le divennero gli occhi lucidi, ma poi senza indugiare oltre iniziò a medicarlo.

 

Luna era sveglia stava aspettando il ritorno di Ginny. Avevano deciso che a turno lei, Ginny e Neville si sarebbero dati i turni la sera per andare nella Stanza delle Necessità e magari cercare qualcosa sugli Horcrux e anche se lontani cercare di aiutare i loro amici lontani.

Luna aspettò l’amica nella Sala Comune di Grifondoro fino a tardi tanto che senza accorgenere si addormentò quando un ticchettio sulla finestra la svegliò. La ragazza aprì lentamente gli occhi e si guardò intorno e con sua grande sorpresa si accorse che era notte fonda e che GInny ancora non era arrivata o che probabilmente avendola vista assopita era andata in dormitorio senza svegliarla, ma il ticchettio continuò e così voltandosi verso la finestra si accorse di un piccolo gufo.

“Leotordo!”

Disse raggiante correndo verso la finestra e aprendola per far entrare l’animale e poi subito curiosa slegò la lettera che si trovava alla zampa di esso.

“Ron mi ha risposto!”

Disse lei senza crederci, non aveva mai risposto alle sue lettere, ma finalmente lo aveva fatto.

Ciao Luna,

devo stare attento a scriverti questa lettera si mi vedessero Hermione e soprattutto Harry avrebbero molto da ridire sul fatto che possono sentirmi con qualcuno. Volevo solo dirti che le tue lettere mi hanno fatto piacere e ridere, anche se non so perché me le hai scritte. La ricerca degli Horcrux va bene ne abbiamo distrutto uno sai? Harry ha avuto un piccolo incidente, ma niente di grave. Spero di sentirti ancora.

 

Ron

Luna prese subito la sua piuma e senza indugiare oltre gli rispose subito.

Ciao Ron,

sono contenta che hai apprezzato le mie lettere pensavo che non volessi rispondere o peggio che non potessi … comunque non ci speravo minimamente che mi avresti risposto! Per gli Horcrrux io, Ginny e Neville stiamo facendo delle ricerche … sapete ci sentiamo n po’ tagliati fuori e vogliamo essere utili come possiamo! Quando puoi o se ci sono novità scrivimi,, ok? Ah è stati attenti a Licorni Occhialuti, potrebbe capitare che l’incontriate … sono estremamente voraci!

A presto allora! ^_^

 

Luna

La ragazza chiuse la lettera e subito la legò alla zampa del gufo che ripartì. Voleva dirgli di Ginny, ma poi pensò che non era una buona idea preoccupare sia lui che Harry più del dovuto e così decise di tralasciarlo. Non capì come mai, ma si sentì felice  con un grande sorriso sulle labbra saltellò allegramente verso il dormitorio.

 

   
 
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