A Grimmauld Palace tutti erano
assorti ancora nelle ricerche, mentre la signora Weasley stava preparando
amorevolmente la cena per tutti, Šibenik si era allontanata per curiosare un
po’ per la casa quando imbattendosi in una bellissima stanza con tutto l’albero
genealogico della Antica e Mobilissima Casata dei Black. Subito vi entrò e
osservando la parete vide subito Tonks e il suo viso cancellato come quello
della madre e anche di Sirius, poi il suo sguardo si spostò su Draco e si
sollevò ad osservare gli altri nomi … si aspettò un po’ spaventata di scorgere
il suo nome, ma non ci fu.
“Come è possibile? Di solito alla nascita di un nuovo membro della
famiglia o a un matrimonio l’albero si aggiorna automaticamente … allora perché
non ci sono?”
Pensò amareggiata la ragazza
quando una voce alle sue spalle la fece voltare.
“Non si ficcanasa a casa altrui
lo sai?”
“Non riesci proprio a starmi
lontano, Black …”
Pronunciò Šibenik con arroganza
prima di avvicinarsi maliziosamente all’uomo.
“Questa stanza è molto bella!”
“Io odio quell’affare …”
Disse subito lui riferendosi
all’albero genealogico.
“… ma magari a una serpe come
te, di sangue puro …”
“Cosa vorresti dire?”
Chiese lei alterata, spingendolo
verso il muro, quando lui velocemente invertì le posizioni e la costrinse
contro il muro mentre bloccandole entrambi i polsi.
“Gli anni ad Azkban hanno
risvegliato i tuoi riflessi …”
“Ne sei costretto se vuoi
sopravvivere …”
Gli sibilò lui ardente di rabbia
per la sua sfacciataggine, mentre lei gli sorrise e avvicinò le proprie labbra
a quelle di lui per poi allontanarsi e guardandolo in segno di sfida.
Lui non si fece attendere e lasciandole
i polsi le prese il viso tra le mani e la baciò passionalmente, ma pieno di
collera nei suoi confronti e quando si staccarono lei lo guardò soddisfatta
negli occhi.
“Era ora Black, era dalla prima
volta che mi hai visto che volevi farlo … devo farti arrabbiare più spesso!”
Disse lei gelida prima di
lasciare la stanza e dirigersi in cucina, da dove la signora Weasley stava
chiamando tutti per la cena.
“Credi che abbia funzionato?”
Gli chiese Ron appena finirono
il rito che avevano trovato nel libro che avevano con loro, mentre Hermione
senza dire nulla si sedette sul bordo del letto e dolcemente chiamò Harry.
“Scopriamolo! Harry? Harry?”
Il ragazzo sembrava non volersi
svegliare, ma si agitò nel sonno e i due pensarono che comunque era un buon
segno e così la ragazza continuò a chiamarlo e lui finalmente incominciò ad
aprire debolmente gli occhi.
“Harry? Harry come stai? Ci hai
fatto preoccupare …”
Le disse la ragazza preoccupata
quando lui guardandosi intorno fece un piccolo broncio.
“Allora … allora tutto quello che ho visto … era … era solo un
sogno … ?”
Si chiese il ragazzo
amareggiato.
“Ora è meglio che ti rimetta!”
“Avete avvertito qualcuno?”
Chiese subito Harry riprendendo
coscienza di sé e della realtà.
“No! Cioè Hermione voleva
farlo, ma io l’ho convinta che tu non volevi e quindi … non l’abbiamo fatto!
Però ci hai fatto preoccupare un sacco Harry!”
Disse Ron che teneva ancora in
mano il grosso libro.
“Avete scoperto qualcosa su gli
altri Horcrux?”
“Bé no …”
“Ron lasciamo riposare!”
Lo sgridò Hermione che tentò di
alzarsi quando Harry in uno scatto fulmineo le prese la mano e la costrinse a
sedersi.
“Come no?!”
“Ma Harry eravamo preoccupati
per te non abbiamo pensato a…”
“Niente ma, non abbiamo tempo
da perdere!”
Disse lui severo mentre fece
per alzarsi quando la ragazzo lo fermò.
“Dove credi di andare?”
“Non possiamo restare qui!
Dobbiamo continuare a cercare gli Horcrux!”
“Non ci penso minimamente!
Prima tu ti rimetti del tutto e poi continueremo!”
Le disse mettendogli una mano
sul petto e fermandolo, senza volere si trovarono a pochi centimetri l’uno
dall’altra. Hermione talmente era presa dalla sua predica non se ne accorse, ma
Harry sì perché la cicatrice incominciò a pizzicargli come gli era successo nel
sogno e improvvisamente un senso di sicurezza e calma lo pervase, nuovamente.
“Va bene …”
Sussurrò solamente non
smettendo di guardarla negli occhi. Hermione rimase stupita che lui avesse
rinunciato così presto, ma ben presto si accorse del suo sguardo e della loro
posizione e ritirando in fretta la mano si alzò.
“Be … bene, io e … io e Ron ce
… cerchiamo una stanza! Buonanotte!”
Disse lei imbarazzata uscendo
dalla stanza e subito seguita dal rosso che sembrava non essersi accorto di
nulla.
“Buonanotte Harry!”
Gli sussurrò Ron chiudendo la
porta, mentre Harry come rinforzato da una forza invisibile trasmessagli da
Hermione rimase ad osservare la porta chiusa perso nei suoi pensieri.
Draco si ritrovò, come ormai
gli capitava spesso, a vagare senza meta, ma questa volta non per una serata
all’insegna dell’achool … no! Questa volta era più grave. Il Signore Oscuro era
profondamente deluso dai suoi continui fallimenti e soprattutto dalla sua poca
dimestichezza in torture e assassini e così non potendone più l aveva torturato
per molte ore prima di lasciarlo andare. Così non volevo rimanere dopo
sicuramente oltre le ferite fisiche ne avrebbe avute altre psicologiche a causa
dei continui sbeffeggiamenti degli altri Mangiamorte, aveva deciso di uscire
seppur molto malandato. Non pensò a dove andare o cosa fare, pensò solo ad
andarsene e come se una bussola invisibile lo guidasse lo portò fino a
Hogwarts, suo unico luogo di semi-felicità … di semi-vita.
Camminò a lungo, era notte …
le difese a Hogwarts seppur alte non erano inaccessibili come in passato … dopo
la morte di Silente e la grande battaglia era improbabile che i Mangiamorte
colpissero ancora un posto ormai in rovina. Così lentamente entrò e camminò
nell’oscurità del grande giardino, voleva raggiungere la Stanza delle
Necessità, dove sarebbe potuto stare per quanto avrebbe voluto invisibile agli
occhi di chiunque, camminava appesantito nel corridoio del settimo piano quando
un’ombra gli si parò davanti.
“Malfoy …”
Sibilò Ginny terrorizzata
stringendosi a sé mentre una fitta di dolore e paura la impadronì, facendole
venire in mente l’ultima volta che si erano incontranti. Poi riprese coraggio e
senza pensarci gli lanciò uno stupeficium che lo fece cadere a terra.
“cosa fai non ti rialzi,
eh?! Sei troppo ubriaco … forza abbiamo lasciato qualcosa in sospeso o sbaglio?
Questa volta vincerò io … ti …”
GInny parlava con ira e
rabbia, ma si stupì del fatto che lui non si muoveva, che non rispondeva.
“Allora dov’è la tua risata
Malfoy? Ora non hai più da ridere vero? La situazione in mano c’è l’ho io …”
Draco non si muoveva era
fermo immobile a terra tutte le forze lo stavano abbandonando … anche la lucidità.
“Maledizione rispondi! Malfoy!”
La ragazza si era scaldata e
poi con una dose di coraggio si avvicinò a lui e con sua enorme sorpresa rimase
sconvolta. La veste era strappata, era stato visibilmente torturato … il volto
era quasi irriconoscibile e sul braccio dove una volta aveva il marchio nero
quello gli era stato rimosso strappandogli la pelle …
“Draco … Draco cosa ti è
successo?”
Disse lei inginocchiandosi
accanto a lui e prendendogli la testa tra le mani. Si stupì di quel suo atto di
pietà e del fatto che per la prima volta in vita sua lo chiamava con il suo
nome, ma quella brutalità per lei era troppa perfino se rivolta contro un suo
nemico.
“Chi ti ha ridotto così? Oh
mio Dio … è atroce …”
Disse lei accorgendosi che
il suo stupeficium aveva colpito una parte del suo petto già ferita
profondamente e che l’ aveva aggravata.
Lo aiutò ad alzarsi e anche
se con enorme fatica lo trascinò nella Stanza delle Necessità proprio da dove
lei proveniva.
Passò tre volte davanti alla
porta pensando a un luogo che avesse tutto il necessario per curarlo, ma allo
stesso tempo il calore di una stanza.
Appena entrarono si
trovarono davanti a una grande stanza baronale con un grande letto a
baldacchino alto … tutto era verde con sfumature sia di argento che di oro,
c’era un camino che scoppiettava e accanto dei mobili con tutto il necessario
medico … poi un enorme finestra di fianco al letto donava una spettacolare
visuale sul parco della scuola.
Lo fece sdraiare e fece per
alzarsi quando lui la fermò per un polso.
“Grazie …”
Bisbigliò con enorme fatica
prima di perdere i sensi, Ginny piegò la testa da una parte e senza saperne il
perché le divennero gli occhi lucidi, ma poi senza indugiare oltre iniziò a
medicarlo.
Luna era sveglia stava
aspettando il ritorno di Ginny. Avevano deciso che a turno lei, Ginny e Neville
si sarebbero dati i turni la sera per andare nella Stanza delle Necessità e
magari cercare qualcosa sugli Horcrux e anche se lontani cercare di aiutare i
loro amici lontani.
Luna aspettò l’amica nella
Sala Comune di Grifondoro fino a tardi tanto che senza accorgenere si
addormentò quando un ticchettio sulla finestra la svegliò. La ragazza aprì
lentamente gli occhi e si guardò intorno e con sua grande sorpresa si accorse
che era notte fonda e che GInny ancora non era arrivata o che probabilmente
avendola vista assopita era andata in dormitorio senza svegliarla, ma il
ticchettio continuò e così voltandosi verso la finestra si accorse di un
piccolo gufo.
“Leotordo!”
Disse raggiante correndo
verso la finestra e aprendola per far entrare l’animale e poi subito curiosa
slegò la lettera che si trovava alla zampa di esso.
“Ron mi ha risposto!”
Disse lei senza crederci,
non aveva mai risposto alle sue lettere, ma finalmente lo aveva fatto.
“Ciao Luna,
devo stare attento a scriverti questa lettera si mi vedessero
Hermione e soprattutto Harry avrebbero molto da ridire sul fatto che possono
sentirmi con qualcuno. Volevo solo dirti che le tue lettere mi hanno fatto
piacere e ridere, anche se non so perché me le hai scritte. La ricerca degli
Horcrux va bene ne abbiamo distrutto uno sai? Harry ha avuto un piccolo
incidente, ma niente di grave. Spero di sentirti ancora.
Ron”
Luna prese subito la sua
piuma e senza indugiare oltre gli rispose subito.
“Ciao Ron,
sono contenta che hai apprezzato le mie lettere pensavo che non
volessi rispondere o peggio che non potessi … comunque non ci speravo
minimamente che mi avresti risposto! Per gli Horcrrux io, Ginny e Neville
stiamo facendo delle ricerche … sapete ci sentiamo n po’ tagliati fuori e
vogliamo essere utili come possiamo! Quando puoi o se ci sono novità scrivimi,,
ok? Ah è stati attenti a Licorni Occhialuti, potrebbe capitare che
l’incontriate … sono estremamente voraci!
A presto allora! ^_^
Luna”
La ragazza chiuse la lettera
e subito la legò alla zampa del gufo che ripartì. Voleva dirgli di Ginny, ma
poi pensò che non era una buona idea preoccupare sia lui che Harry più del
dovuto e così decise di tralasciarlo. Non capì come mai, ma si sentì felice con un grande sorriso sulle labbra saltellò allegramente
verso il dormitorio.