Questa flashfic, un nostro piccolo tributo a Dino, è una sorta di regalo di compleanno ed è stata scritta come accompagnamento alla foto Buon compleanno, Dino! Speriamo che sia di vostro gradimento! :3


Col senno di poi, se quei tuoi occhi color ghiaccio non avessero mai trafitto il mio sguardo, la vita sarebbe stata molto più semplice. Meno battaglie, meno lividi, meno scontri, meno discussioni. Meno sangue sulle labbra. Non ci saremmo ritrovati a fare l'amore in quella maniera selvaggia e disperata, travolti dal bisogno -il bisogno, Kyouya- di sentirci meno soli a questo mondo, parte di un tutto, parte l'uno dell'altro.

Non ci sarebbero stati vetri rotti. E da parte tua, ci sarebbero stati meno sogni infranti, dico bene? Un matrimonio alla luce del sole, una famiglia, il diritto di celebrare i sentimenti nel tuo cuore.

Non riesco a perdonarmi tutto questo, Kyouya. Non avevo messo in conto la tua giovane età - quegli anni spensierati di insicurezza e ricerca del proprio sé. Ti parlavo, e credevo di avere a che fare con un uomo maturo. Quale errore…

Ho portato via le gioie del tuo primo amore. Quante volte me lo hai ripetuto, colpendomi il petto con quelle tue mani così splendide, così delicate. Mi chiedo ancora come tu possa combattere così brutalmente con quelle dita affusolate che dovrebbero versare tè, incantandomi col loro danzare.

Sarò sincero con te. Non credevo che ti saresti innamorato. Non credevo neanche che avresti infestato i miei sogni per tutte le notti a venire. Pensavo si trattasse di un'infatuazione, sai? Ero il tuo mentore, un insegnante. L'idea di essere considerato una guida mi entusiasmava. E tu… Tu eri così ribelle. Non subivi il mio fascino e la mia stessa esistenza non era materia di tuo interesse. E' per questo che ho iniziato a volerti.

Volevo i tuoi occhi, Kyouya. Li volevo sui miei, più di qualsiasi altra cosa. Volevo che mi sfiorassero, che mi accarezzassero, che mi divorassero.

Guardandomi indietro vedo una lunga strada fatta di errori. Tra tutti, sei l'unico che continuerei a commettere. Mille e mille volte. Secondo dopo secondo. Anno dopo anno.

Ah. Ma non ho ancora pronunciato quelle parole, tu dici. Ti accontento.

Ti amo.