CAPITOLO TRE. Conoscenze…
Pov Paul!
La mattina seguente del concerto,
avevo deciso di lasciare Leah, nonché mia sorella, in hotel a dormire come un
ghiro, visto che la notte seguente l’aveva passata ad aspettare la sua cantante
preferita fuori dalla roulotte dove la cantante aveva il camerino.
Il tutto finì con un: Inna è
dovuta scappare via, per problemi familiari.
Così mia sorella alle 3 del
mattino si decise a ritornare in hotel.
Ero intento a bere la mia tazza
di caffè nel solito bar VIP del Messico: Cafè Mexico!
Non era molto grande, per questo
dalla mia postazione, vicino ad una grande vetrata, riuscivo a vedere chi
entrava e usciva dal bar.
I miei occhi vennero ammaliati da
una lunga chioma di capelli biondi e un paio di occhi color del mare. L’avevo
già vista quella ragazza, ovvio era lei, la ragazza che era con Ian la sera del
concerto, l’attrice di come si chiamava? Ah si, Gossip Girl…era lei: Blake!
La guardavo parlare con il
barista, di sicuro stava ordinando qualcosa, così mi avvicinai e con un sorriso
a 32000 denti, la chiamai con il mio solito coraggio da LEONE.
-Blake…hey ciao!- gli chiesi
guardandola con un ghigno soddisfatto.
-oh, ehmmm
ciao…- fece finta di non ricordare il mio nome, così glielo dissi nuovamente.
-Paul, sono Paul…l’amico di Ian,
ricordi?- mi guardava con occhi
imbarazzati.
-si, scusami, solo che non volevo
fare brutta figura, visto che io a ricordare i nomi, sono un po’…una frana- mi
disse scusandosi.
-tranquilla, è tt ok! L’importante è che
alemno ricordi che mi hai visto ieri, al concerto…-
-sisi,
questo lo ricordo, eri con la tua…- cominciai a ridere.
-ragazza?...se volevi dire
questo, ti blocco all’istante, non sono un maniaco che esce con le ragazzine…-
lei mi guardò perplessa.
-scusa, non volevo dire questo-
abbassò la testa.
-tranquilla, era solo per
precisare, comunque quella era Leah, mia sorella minore, purtroppo, mia sorella
maggiore mi ha imposto di accompagnarla, per paura che potesse fare qualche
cagata con qualche ragazzo, le solite sorelle!- gli dissi sorridendo.
-ah, si beh ti capisco, ho tante
amiche che hanno questi problemi…-
Il suo sorriso era magico,
riusciva a farmi battere il cuore il più veloce possibile, che nemmeno io
sapevo come controllarlo. Era
impossibile, nemmeno con Torrey mi capitava tutto
questo.
-ehm…tutto bene? Ti senti bene?-
a destarmi dai miei pensieri fu la voce soave di Blake.
-si, scusami, stavo pensando… ti
andrebbe di fare un giro? Non ho mai visto il Messico e, mi piacerebbe vederlo
con te! Se vuoi!-
Stupita, Blake mi rispose. –o..o..ok, accetto, anche perché il tuo collega, mi ha
abbandonata qui per vedersi con Inna! E
dire che non voleva accompagnarmi.- mi sorrise nuovamente, facendomi perdere un
battito.
-beh Ian è sempre il solito…non
c’è posto che non esca con nessuna…- cominciai a ridere nel pensare tutte le
cagate che avevo combinato con lui.
-perché ridi?- mi chiese
dolcemente Blake.
-Nulla..- la sorrisi. – Penso a
tutto quello che ho combinato con Ian, in questi ultimi anni!- dissi
sorridendogli nuovamente…
-Interessante!- mi disse lei
guardandomi.
-eh si, molto interessante- feci
un ghigno malizioso…
Con quella frase, cominciò la
nostra -visita- per il Messico. Gironzolammo per tutti i negozi di
abbigliamento, e scoprii una cosa molto interessante, io e Blake non andavamo
d’accordo sullo shopping: lei lo amava io lo odiavo.
Gli opposti si attraggono, sarà
vero?
Scherzavamo come matti, non
ridevo e mi divertivo così da….mmmmh due anni? Si più
o meno erano due anni, da quando avevo divorziato con Torrey,
da quando l’avevo vista nel letto con quel maniaco del suo migliore amico,
potevo anche capire che non era un amore di quelli sviscerati, ma almeno poteva
avere la decenza di dirmelo e poi fottersi quello!
-Paul? Terra chiama Paul occhi
verdi!- Blake mi guardava con un sorriso stampato sul viso.
-si? Sono qui, sulla terra.- la
guardai uscire dal camerino di un negozio.
-come mi sta?- mi chiese Blake
girando su se stessa, con in dosso un mini abitino rosa pallido.
-benissimo…- dissi quasi con la
bava alla bocca.
-ehm… - Blake arrossì!
-ok, scusami sul serio, ma sei
bellissima, sul serio, ti sta d’incanto questo…mini vestitino-
-g..grazie,
Paul.- mi guardava con la coda dell’occhio, lo potei capire dai suoi movimenti
imbarazzati.
Le sorrisi semplicemente mentre
lei ritornava in camerino per rivestirsi, quando uscì, mi guardò prima di
sorridermi e insieme andammo alla cassa, dove non le feci pagare un bel nulla,
le avrei regalato tutto quello che aveva comprato, dopotutto ero un gentiluomo
e quella ragazza bionda, meritava quei vestiti e quelle scarpe che aveva preso.
-Paul non so come ringraziarti-
mi disse prima di avvicinarsi a me e poggiare le sue labbra sulla mia guancia.
-nulla…anzi forse si!- mi guardò
con paura… -tranquilla non faccio proposte indecenti- la rassicurai.
-e cosa allora?- mi disse lei
imbarazzata dalla mia risposta.
-ti va se,se…
ci rivediamo?- dissi incamminandomi senza guardare la sua espressione.
-rivederci?- mi chiese lei
stupita.
-Si, normalmente come amici
tranquilla…- nuovamente la rassicurai.
-si, certo, ma tu lavori ad
Atlanta con Ian, giusto?-
-Si, perché?- la
guardai negli occhi, fermandoci su una panchina.
-beh, io lavoro a New York..-
abbassò la testa.
-bene, io ho famiglia a New York,
potrei andare a trovare la famiglia e dopo…vedermi con te, sempre se vuoi eh!-
le dissi senza troppi problemi, dopotutto ero stato affrettato, però volevo
conoscere quella ragazza dagli occhio celesti e i capelli biondi.
-mmmm…ok!
Ci sto!- mi sorrise e mentre lo faceva, estrasse dalla borsetta un blocco note
e cominciò a scrivere qualcosa sopra.
La guardavo estasiato, anche
nello scrivere era bella, ma Paul, cosa ti sta prendendo? Tu sei un bastardo,
non devi fare così, devi fare l’uomo che fa soffrire le donne. Seh! Soffrire le donne… non ne ero capace, avevo solo
sofferto io in un rapporto, ed ero sempre lo stronzo della situazione, Ian me
lo ripeteva sempre. Ma cosa potevo farci?
-tieni Paul, questo è il mio
numero…- mi guardava e io guardavo lei, non riuscivo a parlare, quegli occhi mi
aveva rubato tutto anzi l’ANIMA.
-Si, aspetta che ti squillo!-
presi il mio Iphone 5 dalla tasca e copiavi il
numero, cliccai sul pulsante chiama e gli feci uno squillo.
-Arrivato…- prese il suo
cellulare, e lo copiò nella rubrica.
-mi credi se ti dico una cosa?-
la feci saltare dalla paura.
-Dio Paul, mi farai andare in
hotel con un infarto in arrivo- cominciai a ridere come un pazzo.
-scusami, ma davvero, sarò
stupido, ma sono stato bene questa mattinata con te…- la sorrisi.
-Beh, grazie…- mi rispose lei
semplicemente. Dio quanto era bella quando sorrideva.
-Allora, ti chiamo io?- le
chiesi.
-Aspetto te!- mi sorrise un
ultima volta, e dopo essersi alzata dalla panchina dove eravamo seduti, si
avviò verso l’hotel che avevamo di fronte.
Come potevo perdere la testa per
una ragazza che conoscevo da 6 ore in tutto? Ok Paul, sei rovinato, sul serio,
il tuo cervello è malato!
Mi avviai verso l’hotel dove
alloggiavo con Leah, e pensando e ripensando arrivai ad una conclusione, anche
se la conoscevo da poco, con lei mi sento libero, ma cosa dico, con lei mi
sento VIVO.
Salve Ragazzeeee!
Come state? Vi piace questo Paul? A noi particolarmente tanto! xD xD.
Che dire questo è un capitolo di transizione proprio come i primi
due…infatti sono concentrati sui pensieri dei nostri 4 personaggi.
Dal 4° capitolo in poi i capitoli si divideranno a due POV…speriamo
che vi piaccia questo capitolo! Grazie di vero cuore a tutte!
Bacini alla prossima