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Autore: EvansLove    26/08/2007    1 recensioni
UNa ff sui m omenti che hanno scndito la storia d'amore Sirius/Remus... L'idea mi è venuta di getto, pensando ad una domanda partiucolarmente delicata che Sirius potrebbe aver fatto a Remus...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stamberga strillante sembra non essere cambiata per niente.

Sì, forse è più lercia, ma per il resto, è rimasta la stessa.

D'altronde nessuno sa come arrivarci da Hogwarts, e gli abitanti di Hogsmeade, sono troppo fifoni riguardo le vecchie leggende di fantasmi, per poter entrare e perlustrare quella vecchia casa.

Che stupidi i maghi, hanno paura della magia stessa!

Questo pensava Sirius Black, seduto su una sedia mangiata dai tarli, che però reggeva ancora bene il suo peso...

Peso, poi. Solo quel vecchio scheletro che è resistito a quegli infernali dodici anni ad Azkaban, cercando di resistere, con il pensiero persistente che lui era innocente, un pensiero talmente persistente da avergli forato il cervello.

E poi, gli unici altri ricordi che aveva cercato di non far volare via erano tutti quelli in cui c'entravano i Malandrini... c'entrava Remus.

Per uno scatto d'ira, rovesciò uno sgabello a terra, con un gesto brusco del braccio.

Remus, avrebbe finalmente capito che lui era innocente?

Che lui, mai e poi mai avrebbe pensato di tradire James e Lily, i suoi amici più cari, le persone che per lui erano state la vera famiglia.

E poi, le cose erano cambiate?

Remus adesso aveva trovato altri occhi da guardare, un'altro corpo da stringere fra le sue braccia?

In fondo erano passati dodici fottutissimi anni....

Piccole lacrime di disperazione gli invasero il viso.

Era il massimo per lui, non aveva mai pianto. Mai.

Provò a cullarsi nei dolci ricordi di quando loro si potevano amare felicemente, senza problemi.

Essere sfottuti soltanto da James, che ci rideva su e poi andavano tutti a cena insieme...

Ma ora tutto quello era finito.

Già. Più niente sarebbe tornato come prima.

Poi sentì un rumore provenire dal passaggio del Platano.

Si rizzò in piedi, come un fulmine.

Chi diavolo poteva essere? Solo Peter e Remus, di quelli ancora in vita, sapevano come bloccare i rami del passaggio.

E Remus non avrebbe avuto motivo di andare là.

Non era luna piena.

Bè, allora forse era Peter. Menomale, la vendetta si sarebbe compiuta più in fretta.

Stavolta non si sarebbe fatto cogliere di sorpresa.

Levò la bacchetta in alto, ma proprio quando stava per lanciare l'incantesimo, dal passaggio, invece di Peter, sbucò un uomo.

Un uomo con fini capelli color paglia e lo sguardo ambrato pieno, sia d'ira, che d'amore.

E non c'era combinazione peggiore.

"Sirius!" disse con odio Remus.

"Remus!" disse atono Sirius, posando la bacchetta sul tavolo lì vicino.

Si squadrarono per un lungo momento di silenzio.

Poi Remus si fiondò a baciarlo.

Si baciarono violentemente, spingendosi, scappando e riprendendosi, e, ancora una volta, come quel giorno di tanti anni fa, Remus bloccò Sirius al muro, e poi, si staccarono, ma il biondo teneva sempre il moro bloccato a sè.

Gli diede un cazzotto sul teschio smagrito.

Sirius si portò una mano dove aveva accusato il colpo, per controllare se ci fosse sangue, poi rise.

E, con uno scattò, riportò a sè Remus e lo ribaciò.

Poi si staccarono.

Si riguardarono.

"Non avevo mai picchiato nessuno prima di te, quella sera infame!" disse Remus.

"Lo so!" disse Sirius, guardandolo dritto negli occhi.

"Ma non me ne sono mai pentito. Mai."
"So anche questo!"
"E ti amo ancora!"
"Credevo di non saperlo!"

Remus lo guardò. Gli scansò una ciocca dal viso.

"Sei smagrito... sei ridotto da far schifo!" gli disse, contemplandolo, senza però, lasciarlo andare dal muro.

"Ma sono ancora innamorato di te!"

Remus sorrise "Però sei sempre il solito!"
Sirius annuì e sorrise. Il suo primo sorriso.

Sis entì un pò strano. Si sentì come quando si rivà in bicicletta dopo tanto.

Senti di nuovo il vento sulla faccia, e scopri un sapore nuovo, che ti eri dimenticato, e per questo ti sembra più bello.

Remus lo ribaciò, e cominciò a sbottonargli quella divisa lercia.

Quella volta, comandava lui, e Sirius lo sapeva.

Si sentiva di nuovo eccitato, e innamorato, ed era bello.

Rifecero l'amore come quella lontana sera di quattordici anni prima, come se fosse la prima volta.

E dopo, quando erano stretti vicini, Sirius pianse.

  
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