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Autore: Lady_Sue1789    26/08/2007    1 recensioni
“ Che cosa ci farà qui una ragazza europea, tutta sola? ” pensò Luchia, quando la vide per la prima volta. I capelli di un biondo quasi rosso e i grandi occhi iridescenti, la facevano sembrare timida e battagliera allo stesso tempo. La nuova ospite non tardò a fare la conoscenza delle sei ragazze. << Piacere di conoscervi... Io sono Marina, vengo dall’Italia... >> rispose lei, imbarazzata, dietro la raffica di presentazioni e domande poste dalle sei amiche, curiose come non mai di saperne di più su quella giovane italiana...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Silenzio, per favore. Ragazzi, ho detto silenzio!!! >>
Dalla cattedra, il professor Nabukase cercava in tutti i modi di calmare gli studenti, ancora agitati dopo la campanella d’entrata. Accanto a lui, Marina, in piedi. Finalmente, scese il silenzio.
<< Bene, vi presento una nuova compagna: Marina Bianchi. E’ italiana, parla poco la nostra lingua. Perciò potrete sfruttare le vostre conoscenze di inglese, almeno per i primi tempi. La signorina Bianchi rimarrà nella nostra classe fino alla fine di quest’anno. >> spiegò il professore, presentando la ragazza alla classe.
La stessa classe frequentata da Luchia, Hanon e Rina.
Essendo nuova e arrivata ad anno iniziato, aveva preferito ripetere un anno.
<< Può sedersi laggiù, dietro la signorina Nanami. >> la congedò gentilmente il vecchio insegnante, indicandole il banco vuoto dietro a quello di Luchia.
Marina raggiunse il banco, con passo elegante e leggero, un po’ imbarazzata.
Luchia ebbe così modo di osservarla meglio, mentre la novellina incedeva aggraziata, tra gli sguardi curiosi dei nuovi compagni.
Aveva una figura snella, esile ma non troppo, il portamento regale, e dai suoi modi sembravano trasparire insieme semplicità, maturità e nobiltà.
La sua pelle sarebbe apparsa estremamente diafana,  se non fosse stato per le vivaci, leggere lentiggini che le solcavano le guance rosee.
Luchia le sorrise quando lei le passò accanto, e le sembrò che Marina le avesse ricambiato il gesto.
Al cambio dell’ora, Luchia, Hanon e Rina le si avvicinarono, per darle il benvenuto.
<< Ciao!! Benvenuta nella nostra classe... Vedrai che in breve conoscerai tutti! >> disse allegra e cordiale Hanon, facendole l’occhiolino.
<< Spero di si, Hanon! Grazie! >> sorrise Marina, contenta di vedere qualche viso noto in una classe ancora sconosciuta.
 << E  Koji ti ha già messo gli occhi addosso! >> continuò in un sussurro la sirena della Perla Blu, elettrizzata, indicando di nascosto un ragazzo dai capelli lunghi e neri, come i suoi occhi, che parlava con Kaito, di cui era il migliore amico, e altri ragazzi. Koji era ritenuto il secondo ragazzo più carino della scuola, ovviamente dopo Kaito!
Marina arrossì, ma non ebbe il tempo di replicare. In suo soccorso, fortunatamente, intervenne Luchia.
<< Senti... Dopo la scuola, che ne dici di venire a fare un giro con noi al nuovo centro commerciale?? Sarebbe divertente!>> le propose in tono gentile.
<< Oh... Non saprei... Magari volevate stare per conto vostro, e io... >> rispose, titubante, la ragazza.
<< Non ci dispiacerà affatto un’amica in più!!! >> rise divertita Rina, e a lei si unirono le altre tre.
***
Nel giro di qualche settimana, Marina si era ambientata bene, sia a scuola che nel gruppo completo delle “Magnifiche Sei”. Aveva ancora qualche difficoltà con la lingua, ma grazie alle amiche imparava in fretta.
Quella sera ci sarebbe stata una festa per l’Equinozio di Primavera, e le ragazze si erano organizzate per passare una serata magnifica!
Incontrarono persino Kaito, Koji e gli altri ragazzi. Vedendo Koji, Marina divenne rossa, e il motivo era conosciuto a tutte loro.
Hanon ci aveva visto giusto, il giorno in cui Marina era arrivata nella loro classe, perché dopo una settimana dall’arrivo dell’amica, qualcuno aveva lasciato sul banco di Marina una splendida rosa bianca, ancora fresca di rugiada, sbocciata prematuramente.
Non dovette aspettare molto tempo, per scoprire chi era il mittente sconosciuto. Tramite un biglietto, l’ammiratore “segreto” le aveva chiesto di presentarsi sulla terrazza, durante la ricreazione, e Marina, spinta dalle amiche, emozionatissime anche loro, aveva finito per accettare.
E sulla terrazza, l’aspettava nientepopodimenoche... Koji Minamoto!!! I due avevano parlato sul terrazzo, Marina lo aveva ringraziato della rosa, e lui aveva semplicemente risposto: << Sapevo che ti sarebbe piaciuta. Scommetto che sono i tuoi fiori preferiti. >> con un bellissimo sorriso.
<< E’ vero... Come hai fatto a capirlo? >> gli aveva chiesto lei, sorpresa.
<< Non l’ho capito. Solo... Sono i fiori che ti somigliano di più, secondo me. >>
Poi erano tornati in classe, perché la ricreazione era terminata.
Da allora, ogni mattina c’era una rosa bianca sul banco di Marina.
<< Buonasera, ragazze. >> le salutarono.  
<< Buonasera anche voi... >>  risposero loro.
I saluti furono interrotti da un forte fischio, seguito da un esplosione.
Un enorme fiore colorato si aprì nel cielo: era l’inizio dello spettacolo pirotecnico sulla spiaggia.
Era un evento spettacolare, ma ad un tratto, qualcosa minacciò di rovinare tutto, nel bel mezzo dello spettacolo.
Densi nuvoloni neri si affacciarono minacciosi dall’orizzonte oceanico, e onde sempre più grandi si abbattevano contro la scogliera vicina.
Le sei Principesse Sirene si tuffarono subito in mare, appena videro una nave rovesciarsi in acqua.
Portarono al riparo i passeggeri che rischiavano di annegare, mentre quelli che potevano farcela da soli nuotarono disperati alla ricerca di un appiglio tra le rocce.
Pareva che fossero tutti salvi, ma delle grida terrorizzate attirarono le sirene.
Due bambini, gemelli, un maschio e una femmina, erano tenuti stretti da una figura sinistra, smilza e scura, dagli occhi di fuoco e sembianze in parte umane e in parte acquatiche.
Le Principesse Sirene non fecero in tempo a trasformarsi, poiché si ritrovarono strette nella morsa gelida di un enorme anello di ghiaccio.
<< Vi aspettavo, Sirene... Datemi le vostre Perle!!! >> intimò con una voce sibilante quell’essere malvagio.
<< Mai e poi mai!!! >> esclamarono per tutta risposta all’unisono le sei sirene.
<< Arrendetevi!!! Ormai nessuno vi può salvare!!! >> rise diabolicamente quella creatura abominevole.
<< Arrendetevi >> proseguì. << O lascerò affogare questi bambini!!!!>>. Accennò alle due creature innocenti, che ora erano imprigionati in blocchi di ghiaccio. Era uno sporco ricatto.
  
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