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Autore: MrThekingdomhearts    05/02/2013    1 recensioni
Beyond Birtdhay vuole vendicare la morte di A. La sua sfida con L non avrà mai fine, il suo odio e il suo amore per il detective lo portano a strappare ogni pezzo della sua vita per fargli provare tutto il dolore che L lo ha costretto a subire, decidere di rubargli la vita e mete gli occhi sulla vittima perfetta..Near. Intanto il giovane ragazzo è impegnato in un conflitto tra odio, amore, violenza e sentimenti col suo rivale. MelloxNear MelloxMatt BxNear BxL!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, Matt, Mello, Near | Coppie: Matt/Mello, Mello/Near
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Near stava giocando con un suo peluche nella sua camera da letto. Era una camera umile con pareti bianche, una piccola moquette marroncino, una finestra con delle tende rosate per decorazione, un letto piccolo ma anche troppo grande per il piccolo ragazzo e un bagno. La stanza era colma di giocattoli di tutti i tipi, a partire dai pupazzi e a finire con i puzzle. Non si può dire che a Near mancassero i passatempi, ma quella stanza era comunque vuota. Nessuna foto di un amico. Essendo un orfanotrofio Near non poteva avere foto dei genitori, nemmeno li conosceva, e non aveva foto di amici, per il semplice fatto che non aveva amici. Tutti i giorni si recava alle lezioni, alla colazione, al pranzo e alla cena. Il giovane ragazzo era stato visto solo in biblioteca mai da qualche altra parte a divertirsi con qualcuno, solamente con L solitamente usciva ma ora lui era in Giappone a lavorare ad un caso importante, e non sapeva quando sarebbe tornato, Near aveva un carattere introverso, chiuso con tutti, non amava la compagnia degl’altri preferiva starsene per conto suo, era visto come un alieno da gli altri bambini, per la sua grande intelligenza e per il suo modo di relazionarsi che anch’egli considerava sbagliato. Ma a lui non importava molto, l’unica cosa che desiderava era avere il titolo di L un giorno, ma non era il solo. Mello era il suo rivale, anche lui era candidato per quel titolo, probabilmente era il candidato perfetto, l’unico suo problema era la troppa impulsività, se non fosse stato per quello sarebbe stato sicuramente lui il successore di L. Mello odiava Near, lo detestava più di qualunque altra cosa al mondo e di conseguenza anche Matt. Matt era il migliore amico di Mello, avrebbe fatto qualunque cosa per lui, e trovava molto antipatico lo “gnometto”dell’orfanotrofio. Near odiava quel soprannome che gli avevano affibbiato, i due ragazzi lo prendevano sempre in giro e lo picchiavano, praticamente era bullismo ma Near non li prendeva molto in considerazione, era famoso per la sua poca sensibilità, sembrava un pupazzo di plastica senza emozioni, niente di quello che Matt e Mello facevano per  ferirlo sembrava funzionasse, anche se dentro il dolore lo sentiva eccome, era, come lo definiva Mello,un aborto. Una solitudine forzata era la cosa più brutta che un ragazzino di 12 anni potesse sopportare, nessuno voleva avere a che fare con lui, le poche volte che aveva provato ad avere rapporti sociali era stato solo umiliato e preso in giro, tanto da chiudersi in se stesso e smettere di vivere. Si era creato un mondo fantastico nella sua camera e i suoi amici erano i suoi pupazzi, loro non lo avrebbero mai giudicato.
Quella sera la luce della luna filtrava attraverso la finestra della camera di Near che era ,con la luce del comodino accesa , sul letto a giocare con un coniglietto di pezza, era molto emozionato, L gli aveva promesso che sarebbe venuto a trovarlo il giorno del suo compleanno, e guarda caso appena sarebbe sorto il sole era il giorno del suo compleanno. L’idea di rivedere L lo rendeva felice, era l’unica persona al mondo che lo apprezzava per quello che era.  Mezza notte, l’orologio segnava quell’ora, il piccolo Near strinse a se il coniglietto di pezza sussurrando “buon compleanno Near”. Prima si sarebbe addormentato e prima avrebbe rivisto L, ma un rumore di una porta che si apriva attirò la sua attenzione.
All’entrata della porta c’era il suo rivale che indossava dei jeans scuri con una cintura nera e una giacca di pelle, quei malvagi occhi azzurri si illuminavano con la luce della luna, e il crocefisso che portava al collo rifletteva i candidi raggi sul suo viso dandogli un aria terrificante. Mello addentò la sua tavoletta di cioccolata con una strano sorrisetto e disse “ancora sveglio bimbo?” Near ruotò gl’occhi per guarda il ragazzo in piedi vicino a Mello che aveva appena chiuso la porta a chiave, non poteva essere altro che Matt. Il ragazzo aveva una sigaretta imbocca e quei bellissimi occhi color smeraldo coperti da degli occhiali da sole a mascherina, una maglia rossa a righe nere e dei jeans più chiari di quelli di Mello bloccati anch’essi da una cintura nera. Lui non disse niente, ricambiò solo lo strano sorriso dell’amico, e entrambi fissavano il pallido ragazzo rannicchiato sul letto. Gl’occhi dei due ragazzi incutevano a Near un certo timore e il piccolo distolse lo sguardo intimidito ma la sua attenzione venne nuovamente attirata quando sentì dei passi. Mello stava camminando verso di lui.
  
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