Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: BogartBacall    05/02/2013    1 recensioni
[Questa storia ha partecipato al contest "A Black's life" indetto da missmalfoy97 sul Forum di EFP, classificandosi SECONDA]
“Hai paura, Draco?”
L’uomo annuì, nervoso “Un po’…” rispose, la voce strozzata.
Narcissa scosse la testa, chiudendo gli occhi “Molto male, tesoro, molto male” lo ammonì, serena.
Suo figlio le restituì uno sguardo interrogativo.
“Non devi avere paura” continuò “Chi ha paura, muore ogni giorno.”
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Non si vede bene che col cuore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Noi bambine non abbiamo scelta
Noi bambine non abbiamo scelta

No, non era possibile. Lei non poteva essersi innamorata, no di certo! Non poteva aver ceduto così platealmente alle lusinghe di un uomo, di quell’uomo.

Lei non poteva innamorarsi, per svariati motivi.
Il primo: non era lei a dover scegliere chi sposare, per cui non valeva la pena affezionarsi a qualcuno, con il rischio di compromettersi e commettere qualche tragico errore.
Il secondo: lei era nota a tutti per essere la fredda, glaciale, impassibile Narcissa Black. Tutti erano convinti che lei non potesse avere sentimenti e, alla lunga, aveva finito per convincersi lei stessa di non essere in grado di provare alcunché, per nessuno.
Il terzo: lei non poteva innamorarsi di lui. Di tutti, ma non di lui. Lucius Malfoy non poteva essere l’oggetto del suo amore, per nessuna ragione al mondo.

La sua mente continuava a dirle di fuggire, di divincolarsi dal quell’abbraccio letale, ma lei sentiva che solo lì, in quel momento, cinta da quelle braccia, per la prima volta, si sentiva veramente se stessa, come se per tutta la vita le fosse mancata quella parte che aveva trovato fra le braccia di Lucius Malfoy. Il gelido, calcolatore, opportunista Lucius Malfoy. Lo stesso Lucius Malfoy che le stava carezzando i capelli e baciando la fronte, giurando di non essere un Mangiamorte e che mai avrebbe fatto qualcosa che potesse ferirla.

Ma com’era successo? Quando i suoi sentimenti, apparentemente ostili, si erano tramutati in amore? Nei mesi precedenti, quando aveva iniziato a frequentarlo, aveva capito che lui era diverso da come voleva apparire, almeno lo era con lei. Era stata reticente, all’inizio. Non capiva cosa lui volesse da lei, quale fosse il suo reale obiettivo. Ma quando, incontro dopo incontro, lui si era aperto con lei, raccontandole alcuni particolari della sua vita molto intimi, e lasciandola parlare allo scopo di conoscerla meglio, aveva capito che era proprio quello, il suo obiettivo: capire chi fosse realmente Narcissa Black, la timida, schiva, riservata Narcissa Black. E, settimana dopo settimana, lei si era lasciata scoprire, finendo per aspettare con impazienza ogni loro incontro.

Erano anche arrivati ad un soffio da un bacio, qualche tempo prima. Si sarebbero baciati, sì, se non fossero stati interrotti, scatenando una cascata di eventi che li aveva portati ad allontanarsi, gettando Lucius fra le braccia di un’altra ragazza e Narcissa in un baratro di disperazione.
Ma nonostante questo, Narcissa aveva negato con ogni parte di sé si essere innamorata di Lucius. Questo, finché non aveva sentito dire, da due compagne Serpeverde, che lui era un seguace di Voldemort.

No. Non era possibile. Non lui. Tutti, ma non lui. Lui non poteva essere uno di loro. Non poteva essere uno di quegli esseri spregevoli, che odiavano, torturavano, uccidevano, ma soprattutto non amavano. Perché se fosse stato uno di loro, lui non sarebbe stato mai capace che di odiare. Non sarebbe mai stato capace di amare. Di amarla.
Era stato quel pensiero, a illuminarla. Era inutile negarlo. Lei era innamorata di lui, senza possibilità di scampo.

Ma come, quando era successo? Com’era potuta cadere in quella trappola così ben congegnata? Era stata attenta a non lasciare trapelare nulla, nemmeno il suo più minimo pensiero o turbamento. Eppure… lui si era insinuato in lei, minando le sue più ferme convinzioni.
Era stata così stupida… Quelle come lei non si innamoravano! Quelle come lei erano destinate a diventare mogli-oggetto, ad essere immolate per la prosecuzione della specie magica più pura. Sapeva che da che era nata aveva avuto gli occhi delle maggiori famiglie purosangue puntati addosso: tutti erano interessati alla sua evoluzione, volevano essere sicuri che fosse la perfetta moglie purosangue per indole e aspetto, in grado di garantire alla propria famiglia una progenie geneticamente pura. Era così che funzionava, da secoli. Chi aveva figlie femmine le cedeva al migliore offerente, in cambio di un’ingente quantità di galeoni e del nome della casata inserito nell’albero genealogico di qualche altra famiglia purosangue, evitando, così, di cadere nell’oblio. Era il suo destino, da sempre. Non c’era posto per i sentimenti, sarebbero stati solo un’inutile complicazione.
Avrebbe davvero voluto crederci, avrebbe voluto essere convinta che il suo destino era già scritto e che l’amore sarebbe rimasto solo un’ipotesi non contemplata. Invece, con il passare dei mesi, aveva iniziato a pensare che, forse, i suoi genitori avrebbero potuto considerare l’idea di farle sposare qualcuno che non le fosse così ostile, qualcuno che fosse purosangue, ma allo stesso tempo che le fosse gradito. Qualcuno tipo Lucius. Di cui non era innamorata, ma quanto meno lo conosceva. E l’idea di sposarlo, baciarlo, farci l’amore… non le sembrava tanto male. Anzi, la trovava quasi piacevole.
Di nuovo, si maledisse per i suoi pensieri. In un matrimonio combinato non si faceva l’amore. In un matrimonio di convenienza ci si accoppiava per generare figli. E in nessun caso lo si trovava piacevole. O, almeno, così le aveva sempre detto sua madre. Ma lei, in fondo, sapeva di non averci mai creduto.

Era sempre stata una sognatrice, Narcissa. Non era mai riuscita ad accettare le rigide regole imposte dai genitori, ma, soprattutto, proprio non ci si vedeva a vivere una vita senza amore.
D’improvviso, le tornò in mente un’immagine. Lei, Andromeda e Bellatrix, rispettivamente 10, 12 e 14 anni, un pomeriggio d’estate. Stava giocando con le sue bambole, Andromeda le pettinava i capelli, mentre Bellatrix stava sdraiata scomposta sul letto, quasi incurante delle due sorelle.
“Voi cosa sarete, da grandi?” chiese, d’un tratto.
“Beh, Cissy…” iniziò Andromeda, annodandole un fiocco in fondo alla treccia che aveva realizzato “Penso che saremo delle mogli e delle madri…”
“Sì, ma a parte questo… Cosa pensi che sarai?” ripeté la piccola, continuando a giocare.
“Io… non lo so…” balbettò l’altra, confusa, cercando l’aiuto della sorella, che si era sollevata, con sguardo confuso “Tu cosa credi che sarai?”
Narcissa sollevò lo sguardo, eccitata “Io sarò innamorata!”
Andromeda rimase a bocca aperta “Come, prego?”
“Ma sì!” continuò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo “Io sarò innamorata. Di mio marito, ovviamente!” precisò “D’altronde, noi bambine non abbiamo scelta: siamo destinate ad innamorarci di un uomo meraviglioso che ci farà sentire importanti!” aggiunse, seria.
Andromeda la guardò con tenerezza, mentre Bellatrix scoppiò a ridere, sgraziata.
“Sono tutte stupidaggini!” gracchiò la maggiore “Nessuna di noi si innamorerà! L’amore è per le sciocche sentimentali, noi siamo nobili streghe purosangue. Abbiamo altre cose a cui pensare!”
Narcissa la guardò, accigliata “E come sceglierai tuo marito, allora?” domandò, con aria di sfida.
“Non lo sceglierò io, infatti. E neanche tu. Spetta a mamma e papà decidere chi dobbiamo sposare!” rispose la sorella, trionfante.
Narcissa ricordava perfettamente quel momento: era stato il giorno in cui qualcosa si era spezzato per sempre in lei, ponendo fine definitivamente alla sua infanzia.
Ma quando Lucius era entrato nella sua vita, sconvolgendola, l’idea che qualcosa di magico come l’amore potesse esistere anche nella sua vita di vergine purosangue destinata al migliore offerente era tornata prepotentemente a farsi largo in lei. E, inaspettatamente, la sua reazione, fu tutt’altro che positiva.

Perché mentre era avvolta dall’abbraccio caldo e totalizzante di Lucius Malfoy, non riusciva ad essere felice. O, meglio, avrebbe voluto esserlo, ma quello che sentiva era la solita, inquietante morsa allo stomaco, e il battito del suo cuore, aumentato dalla vicinanza forzata con l’oggetto dei suoi desideri, era ulteriormente accelerato da quella sensazione incontrollabile di paura.
Sì, perché mentre stava abbracciata a Lucius Malfoy, realizzando di essersi perdutamente innamorata di lui, Narcissa, per la seconda volta in vita sua, aveva paura. Paura di amare.



   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: BogartBacall