Prima di lasciarvi alla lettura, volevo semplicemente dirvi GRAZIE! Per il benvenuto che avete dato alla storia, per come l'avete seguita, per il modo in cui mi avete aspettata e mai abbandonata e, soprattutto, per le recensioni che questa storia ha ricevuto. Come dico spesso, l'autore può anche saper scrivere e partorire un'ottima idea, un'ottima trama, ma è il lettore che fa di quella storia e di quell'autore qualcosa e qualcuno.
Ma bando alle ciance, adesso! Vi chiedo/prego soltanto di leggere le note finali, sono importanti!
Buona lettura! :)
.
EPILOGO
#01
Londra, Inghilterra.
8 Maggio 2012
Il
2011 era stato
talmente intenso, soprattutto negli ultimi mesi, che trassi un sospiro
di
sollievo quando brindammo alla venuta nel nuovo anno.
Da quando venni a
conoscenza di essere io il rubino e non Tanya, come tutti pensavamo, la
mia
vita venne sconvolta in modo impensabile. Non lo avevo scelto io, quel
futuro.
Ma come diceva sempre la prozia Jenna: nessuno può sfuggire
al proprio destino.
Era vero. Io non
ero riuscita a scampare al mio. Ero diventata la dodicesima
viaggiatrice del
tempo, e da quel giorno tutto era cambiato.
<< Tesoro, è
arrivato Edward, sei pronta? >> domandò mia
madre, entrando in camera
mia.
Mi risvegliai da
quei pensieri bruscamente, quasi come se ne fossi rimasta incastrata e
qualcuno, senza permesso, mi avesse trascinata via.
<< Ho finito,
mamma. Scendo subito… >> risposi, guardandomi
allo specchio per l’ultima
volta.
Indossavo un abito
lungo in satin, blu elettrico. Era
molto semplice, ma ricadeva sulla mia pelle come se fosse un liquido
che andava
a fondersi perfettamente con la persona che lo portava. La scollatura
era a
cuore, e sotto il seno si incastonava un decoro in strass argentei
molto
sottile; la gonna cadeva a cascata, slanciando parecchio la mia figura.
Le
spalline erano così sottile che quasi non si vedevano. Era
lungo, quindi la
gente avrebbe notato solo la punta delle mie decolté di
colore argento, come il
decoro del vestito.
I capelli erano
raccolti parzialmente, lasciando cadere qualche onda lungo la schiena e
le
spalle. Erano nettamente più lunghi, più setosi e
lucenti, nell’ultimo periodo.
Il trucco, infine, era naturale: un marrone-bronzato metteva in risalto
gli
occhi, resi sexy da notevoli passate di mascara nero; sulle gote un
leggero
color pesca, simile al gloss che sfoggiavano le labbra.
Presi un profondo
respiro e scesi di sotto. Edward mi stava aspettando.
<< Cavolo,
Edward, grazie! >> sentii dire da mio padre
<< Sono da collezione,
questi sigari! >>
<< Lo so. Mio
padre ha portato qualche scatola in più, così ho
pensato a lei. >>
<< Ancora con
questo “lei”? >> parlò
papà, impettito << Edward, sei il ragazzo di
mia figlia, e spero che un giorno diventare mio genero!
Perciò, smettila di
darmi del lei e passa al tu. Mi offendo, ti avviso. >>
<< D’accordo,
signor Swan, ehm volevo dire Charlie. >> dalla voce capii
fosse
imbarazzato << Va bene così? >>
<< Perfetto,
giovanotto. Perfetto! >>
Quando percepirono
i tacchi sugli ultimi scalini, saettarono entrambi verso di me.
Il mio viso andò a
fuoco, Edward mi guardava come se fossi da mangiare. I suoi occhi verdi
erano
penetranti, mi stavano letteralmente divorando.
<< Sei
bellissima, Bella. >>
Mi morsi il labbro,
fissandolo attentamente. Indossava un completo grigio piombo, con
camicia blu
scura e cravatta abbinata. I capelli, come di consueto, erano un
groviglio
impazzito; nel loro disordine, c’era un ordine molto
particolare.
<< Stai molto
bene anche tu… >> sorrise a quelle parole, e
mi tese la mano per aiutarmi
a scendere gli ultimi gradini.
<< Isabella,
sei proprio uno splendore. >> disse la prozia Jenna,
apparendo dal nulla.
<< Grazie… Ma
Tanya? >>
<< È già
uscita. >> rispose zia Victoria, dal salotto
<< Non voleva farti
sfigurare. >> alzai gli occhi al cielo, rassegnata. Molte
cose erano
cambiate; purtroppo per noi, però, Tanya e sua madre non
rientravano in questa
cerchia.
<< Victoria.
>> la ammonì Lady Lillian <<
Stai molto bene, Isabella. Devo
ammettere che da quando sei entrata a far parte dei gene-portatori sei
cambiata
molto, e in meglio. Ti ho sempre giudicata male, di questo me ne
dispiaccio.
>>
Le sorrisi di
cuore, non sapendo bene cosa risponderle.
<< Andiamo,
signorina? >> domandò Edward, facendomi
tornare con i piedi per terra.
<< Certo.
>> risposi, sorridendogli.
<< Divertitevi!
>> urlarono mia madre e la prozia Jenna.
<< E non fate
cosa stupide, soprattutto al dopo ballo! >>
<< Papà!
>> lo rimproverai. Se solo
sapesse
quello che io e Edward già facciamo…,
pensai, arrossendo.
Di tutta risposta,
il mio ragazzo sghignazzò orgoglioso pensando alle sue
prestazioni.
Arrivati alla
limousine bianca, mi accorsi che non eravamo da soli.
All’interno del mezzo di
trasporto, infatti, c’erano altre due coppie: Alice e Jasper,
Angela ed Eric.
<< Bella, sei
strepitosa! >> squittì Alice, trascinandomi in
mezzo a lei ed Angy.
<< Concordo,
ragazza, sei una bomba! >> confermò la seconda.
<< Anche voi
siete fantastiche, amiche. >> affermai sinceramente.
Alice sfoggiava un
abito a stile impero celeste e panna, lungo fino al ginocchio; ai piedi
aveva
dei bellissimi sandali-gioiello che salivano fino al polpaccio, con lo
stile da
schiava. Angela, invece, era meno aggressiva: abito rosa cipria,
monospalla,
corto davanti e lungo dietro; decolté alte, ma dello stesso
colore dell’abito,
erano ben ferme ai suoi piedi.
Raggiungemmo
L’intero istituto
era addobbato a festa; quella sera si sarebbe tenuto
l’annuale ballo di fine
anno. Dopodiché avremmo svolto gli ultimi test e preso il
diploma. College, stavo
arrivando!
<< Ehi… Io
non ti ho ancora salutata come si deve. >>
mormorò Edward, afferrandomi
per un braccio.
Le nostre labbra
entrarono in collisione nel giro di un nano di secondo, poi mi ritrovai
in
paradiso.
Baciarlo era sempre
eccitante, per me. Nonostante fossero passati mesi dal nostro primo
bacio o
dalla nostra prima volta, stare con Edward era un’esperienza
unica. Irrinunciabile.
Le sue mani erano
esperte, fin troppo, sapeva toccare i punti giusto, senza cadere in
atteggiamenti volgari o inopportuni in pubblico. Ero creta nelle sue
mani e la
cosa, molto più di spesso, mi terrorizzava.
<< Non vedo
l’ora di toglierti questo vestito di dosso, Miss Swan.
>>
<< I tuoi
baci mi uccidono. >>
<< Spero
proprio di no. >> sussurrò, dandomi leggeri
baci sulle labbra <<
Non ho altri elisir né cerchi da concludere, e tu non sei
più immortale.
>>
<< La cosa ti
dispiace? >> domandai, certa di provocarlo.
<<
Sinceramente? Un po’ sì. >> la sua
risposta mi spiazzò << Non
fraintendermi, sono entusiasta di poter trascorrere una vita lunga e
normale
con te, ma non riesco a non pensare al fatto che hai rinunciato ad una
vita
notevolmente più sicura
per me.
>>
<< Non mi
interessa un’eternità in cui non ci sei.
>> sussurrai, accarezzandogli il
viso.
Era vero. Non mi
importava di niente che non riguardasse Edward Cullen. Forse ero
esagerata,
estrema, totalmente pazza, ma
volevo
essere sincera con me stessa.
<< Entriamo?
>> propose, porgendomi il braccio che afferrai con
entusiasmo.
Non riuscii a non
ripensare ad Alaric o al conte di Saint Germain, suo padre.
Quando Mr. Dywer ci
trovò nella sartoria, quasi non credette ai suoi occhi. Come
avrebbe potuto, in
fondo? Nessuno avrebbe potuto sospettare di Mr. Saltzman. Lui, con quei
trucchetti che condivideva con suo padre, era riuscito ad insinuarsi
nella
mente di tutti i membri della cerchia, facendogli credere di aver
sempre fatto
parte di quel mondo, fin da piccolo, fin da quando suo padre
– qualcuno che,
capii soltanto dopo, non era mai esistito realmente – ne
faceva parte.
Una volta ripresi
dall’accaduto, io ed Edward saltammo indietro dal conte, per
informarlo che il
suo piano era morto insieme a suo figlio; un figlio che non era nemmeno
intenzionato a rispettare un patto fatto col sangue del suo sangue.
Per una frazione di
secondo provai compassione e tristezza. Essere ingannato da qualcuno
che
conosci o che paghi è un discorso, ma quando a tradirti era
tuo figlio la
situazione era notevolmente più schifosa.
Adesso, nel
presente, usavamo il cronografo solamente per impedirmi di trasmigrare
improvvisamente nel bel mezzo della giornata. Quando
quell’anno sarebbe finito,
però, non ci sarebbero stati più doveri
né obblighi. Io ed Edward eravamo liberi.
Assorta nei miei
pensieri, non mi accorsi di andare a sbattere contro qualcuno.
<< Dio,
Bells, stai attenta! Mi sgualcisci il vestito! >>
<< Scusa,
Tanya, non ti avevo vista. >>
Mia cugina era
sempre mia cugina. Era venuta a conoscenza di tutta la storia, come
tutti, e
invece di ringraziarmi per averle risparmiato tutto quello, si
scagliò contro
di me, accusandomi di essere stata una maledizione per la loggia e per
il
cerchio dei dodici.
<< Prova a
capirla. >> aveva detto Edward, una sera <<
Tu hai avuto una bella
infanzia, dei genitori che ti hanno sempre voluta bene. Lei no. Tanya
si era
identificata nel rubino, quella doveva essere la sua vita –
bella o brutta che
potesse essere – e poi qualcuno le dice, di punto in bianco,
che non sarà più
l’eroina di niente. Forse tu avresti reagito diversamente, ma
per qualcuno che
non ha mai avuto niente, che ha sacrificato ogni attimo di una vita mai
vissuta
appieno, anche uno schifo di destino è meglio del nulla.
>>
Potevo capirla, ma
non assolverla. Il passato fa di ogni persona qualcuno, nel bene o nel
male, ma
non può essere quel passato a giustificare ogni azione
riprovevole o meschina.
Io non le avevo mai fatto nulla, mentre lei mi aveva usata fin da
subito come
il capro espiatorio dei suoi problemi.
<< Ti va di
ballare? >> domandò Edward, liberandomi la
mente.
<< Certo.
>>
Ballammo per quasi
tutto il tempo, vivendo quella serata come due ragazzi normali, senza
salti nel
tempo e senza missioni. La vostra vita era cambiata in meglio.
<< Ti amo,
Bella. >> sussurrò Edward, al mio orecchio,
dopo avermi fatto fare una piroette.
<< Ti amo.
>> risposi, dandogli uno svelto bacio a stampo.
Mi accorsi che
qualcuno stava cercando un po’ di attenzione, così
gliela diedi, specificando
che volevo stare tranquilla con il mio ragazzo.
<< Volevo
solo dirvi che il portamento è sbagliato. >>
parlò solenne, come un
insegnante bacchettone << Inoltre, per quale motivo state
così vicini?
Non è modo di ballare questo! >>
<< James, io
ti voglio bene, ma adesso sparisci! >> gli dissi,
facendolo tacere
all’istante.
Se ne andò
impettito, mormorando per l’ennesima volta quanto fossi
maleducata.
<< Il
fantasma di James? >>
<< Purtroppo.
>> risposi, ormai Edward sapeva tutto di me
<< Ho un’idea, che ne
dici di tornare a quando si è ammalato e fargli il vaccino?
>>
<< Bella…
>>
<< Andiamo,
con Jake è andato tutto liscio, che ti costa?
>> domandai, facendo gli
occhioni da cucciola.
<< D’accordo,
ci penserò. Va bene? >>
<< Per il
momento può bastarmi! >> risposi,
sorridendogli vittoriosa.
Okay, forse la
nostra vita non era e né sarebbe propriamente normale, ma
era un inizio. Un inizio
che avrei intrapreso insieme ad Edward e a tutte
le persone che amavo e che mi avevano aiutata in quella terribile
situazione.
Tutte…
O quasi.
.
Eccoci alla prima
parte del doppio epilogo che vi avevo promesso. Cosa potrei aggiungere?
Sinceramente, penso che le righe soprastanti bastino e avanzino XD
Edward e Bella sono innamorati, felici... E per chi voleva sapere cosa
sarebbe successo al conte, alla loggia, alla cerchia, ect, qualcosa
è stato già detto. Il punto finale e le ultime
delucidazioni verranno svelate nel prossimo - ed ultimo, soprattutto -
aggiornamento, il quale (per i lettori più attenti)
racchiuderà un enigma ed una piccola e ultisimissima
sorpresa.
Per chi volesse vedere
oltre che leggere Edelstein,
sul mio blog (di cui trovate il link sotto) ho creato un post con i
luoghi di questa storia! Potrete vedere Temple, Hyde Park, il
fantastico locale di Greenwich - dove i nostri due protagonisti si sono
dati il primo bacio! - e qualche altro piccolo approfondimento, tanto
per farvi capire che a questa storia tenevo davvero molto e ho cercavo
di rendere reale ogni più piccolo dettaglio. Spero di
esserci riuscita! :)
Per chi non lo sapesse, poi, concludo dicendo che prenderò
una pausa da Efp, adesso. La seconda parte dell'epilogo sarà
la mia ultima pubblicazione, almeno per un po' di tempo. Per saperne di
più, nel mio profilo di Efp c'è scritto tutto :)
Detto anche questo, ringrazio di cuore tutti voi! E vi ricordo che la
seconda e ultima parte dell'epilogo verrà pubblicata
Venerdì 8 Febbraio! :) Ringrazio nuovamente tutti di cuore e
vi mando un bacio! :*
Ecco il mio blog: Violet Moon (Blog).