Serie TV > Freaks!
Segui la storia  |       
Autore: MelodramaticFool_    05/02/2013    3 recensioni
Andrea e Viola.
Marco e Viola.
Andrea, Marco, Viola, Silvio, Giulia, Gabriele.
Sei Freaks!, una storia.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Dorme.- disse Viola a bassa voce, con un sospiro, facendo il suo ingresso nella stretta cucina.
Le tre figure sedute attorno al tavolo si girarono al suo arrivo. Prese una sedia e si posizionò tra Andrea e Silvio, dirimpetto a Marco. Quest'ultimo aveva un'aria incredibilmente stravolta, il volto ancora pallido per le emozioni di cui era reduce. Durante l'azione aveva provato solo una folle paura nei confronti di quel Gabriele così fuori controllo, e, successivamente, una rabbia assurda nei confronti del suo pessimo carattere e del suo non-modo di ringraziarlo per avergli parato il culo. In quei cinque minuti il suo cervello lo aveva isolato dalla tensione, permettendogli di pensare lucidamente nel pericolo; l'ansia si era fatta viva durante viaggio di ritorno. Ad un certo punto aveva dovuto accostare, in mezzo alla tangenziale, a causa di un tremore incontrollato alle mani che gli impediva di guidare. Appena aveva fatto il suo ingresso nell'appartamento di Viola, accompagnato da un Gabriele rigido come un palo e bianco come un cadavere, si era gettato sul divano, ignorando le domande e affondando la faccia nei cuscini color porpora, nel tentativo di nascondere agli altri il pallore preoccupante del suo viso. Gabriele, in egual modo, aveva deviato le attenzioni degli altri tre ragazzi, rifugiandosi in bagno. Viola aveva provato a parlargli, ma il giovane si era infilato sotto la doccia, coprendo con lo scrosciare dell'acqua la voce della ragazza e il suo bussare insistente. A Viola non era rimasto che lasciarlo da solo e in pace, come lui stesso aveva dimostrato di volere; non aveva però potuto fare a meno di lasciargli accanto alla porta una confezione di Valeriana, che lo avrebbe forse aiutato a dormire sonni più tranquilli.
-L'ha presa la..- chiese Silvio.
-Sì,- disse l'altra, interrompendolo -sembrava tranquillo.-
-Bene.- fece Andrea, e guardando Marco di sottecchi. Questi alzò lo sguardo e incontrò gli occhi del ragazzo.
-Volete che vi racconti, non è così?- chiese, in risposta agli sguardi incuriositi degli altri occupanti della stanza.
-No, guarda, siamo qui per un torneo di morra cinese.- ironizzò Silvio.
-E sia.- fece Marco, sospirando. Rimase qualche secondo in silenzio, cercando di riorganizzare le idee e i fatti. 
Quindi si lanciò nel racconto della serata, cominciando dall'apparizione della macchina sconosciuta nella via, di come si erano avvicinati per osservare meglio il suo occupante, o meglio, la sua occupante. Marco non era un gran narratore, si limitava ad esporre i fatti così come gli erano rimasti impressi nella mente, interrompendosi di tanto in tanto per osservare il suo pubblico e per assicurarsi che avessero capito. Raccontò loro di come Gabriele avesse riconosciuto la ragazza della VEX, della corsa folle e del suo conseguente inseguimento, della reazione del giovane al viso della donna, della soggezione che gli aveva ispirato la sua momentanea perdita di controllo. Disse loro del breve dialogo tra Marta e la ricercatrice, descivendo quest'ultima fin nei minimi particolari. Infine spiegò loro di come avevano fatto a tornare alla macchina, tralasciando il particolare dell'ingratitudine del ragazzo nei suoi confronti, convinto che ci fosse già abbastanza carne al fuoco contro di lui.
Dopo una breve pausa di riflessione, dove tutti loro rimuginarono sul racconto di Marco, Andrea parlò.
-La ragazza di cui parlava quella Marta..- disse piano.
-Giulia.- fece Silvio, raddrizzandosi sulla sedia.
-Chi altri può essere se non lei?- aggiunse Viola, guardando i tre ragazzi come per trovare conferma.
-Marta era furiosa quando l'ha saputo..- disse Marco, sforzandosi di ricordare -..furiosa e anche un po' sorpresa, spaventata forse.-
-Ci credo, spaventata, quella è fuori di testa, scommetto che ha provato a fare fuori anche qualcuno di loro.- osservò Andrea.
-Se Giulia è scappata allora probabilmente ci cercherà.- disse Viola, -E noi che facciamo, se ci trova? Ci fidiamo di lei?-
-Bella domanda.- fece Andrea, guardandola da sopra la spalla. Questa ricambiò lo sguardo velatamente preoccupato dell'altro con una certa determinazione. Andrea si aspettava una reazione di terrore da parte della ragazza, d'altra parte Giulia l'aveva quasi uccisa, ma non sembrava granché impressionata all'idea di trovarsela faccia a faccia. Sete di risposte?
-Che casino.- disse Silvio, massaggiandosi le tempie. Il mal di testa era tornato.. -E meno male che non vi hanno beccati..-
-Se ci avessero beccati probabilmente non sarei qui a parlarne.- fece Marco.
-Giusta osservazione. Vio', dimmi che hai qualcosa per il mal di testa, ti prego, sto impazzendo.- disse l'altro.
-Mhm, sì, prova a vedere in bagno, nello scaffale a destra.- rispose l'altra, pensierosa.
-Okay.- fece quindi Silvio, alzandosi e dirigendosi verso il corridoio, chiudendosi la porta alle spalle.
-E adesso che si fa?- riprese il discorso Andrea -Alla VEX non mi sembra il caso di tornarci, adesso sappiamo abbastanza, direi. Cercare Giulia è fuori discussione, anche perché..-
-Finirà per trovarci lei, sì.- completò la frase Viola -Io dico di aspettare domani, e parlarne con Gabriele, perché a questo punto sono abbastanza sicura che ci stia nascondendo molte cose.-
-Non so se hai notato, ma a me non sembra uno che abbia molta voglia di parlare, soprattutto adesso.- osservò cinico Marco.
-Deve.- disse l'altra, con semplicità e determinazione.
-Io vado a dormire, sono a pez..- cercò di dire Marco, alzandosi, quando Silvio irruppe nella stanza.
-C'è una cosa che penso dobbiate vedere.- annunciò, visibilmente turbato.
Gli altri si guardarono con aria confusa, prima di alzarsi e lasciarsi guidare fino al bagno.
Con un gesto lento e teatrale, Silvio aprì la porta.
Tutti e tre sobbalzarono dalla sorpresa.
Viola si portò la mano alla bocca, spalancando gli occhi, impressionata.
Andrea mollò una bestemmia.
-Ma che cazzo..- disse Marco, le viscere che si annodavano come vermi.
Sangue. Sangue ovunque. Liquido e rosso scuro, nella vasca, per terra, a macchiare il tappetino e gli asciugamani, abbandonati a se stessi sul pavimento. Aloni rosati sulle bianche piastrelle della parete lasciavano intuire che qualcuno aveva tentato di pulire, senza evidente successo. Non era la sua presenza in sé ad atterrire i ragazzi, quanto la sua quantità. Marco avrebbe potuto immaginare che, nella folle corsa di quella sera, Gabriele si fosse fatto male da qualche parte. Ma tutto quel sangue non poteva provenire da un semplice taglio o da un'abrasione superficiale, era qualcosa di molto più grave. Sembrava che avessero sgozzato qualcuno.
-Domani una chiaccherata non gliela toglie nessuno.- commentò Andrea, distogliendo lo sguardo da quell'orrido spettacolo.
Viola si scosse dal suo stato di donna impressionabile, per recuperare la sua solita determinazione.
-Faccio io qua.. Voi andate a dormire.- disse, avvicinandosi a uno degli asciugamani e soppesandolo, cercando di nascondere il raccapriccio nel maneggiarlo. I tre ragazzi si diressero verso il salotto, senza scambiarsi una parola. Viola bagnò l'asciugamano con il getto d'acqua del lavandino, per poi strofinarlo con energia sulla parete e per terra, passando con il doccino della doccia laddove possibile. Terminata l'operazione, prese gli asciugamani e il tappetino della vasca, sporchi e intrisi di sangue, dentro il cesto della biancheria sporca. Spense la luce e uscì dalla stanzetta, chiudendo silenziosamente la porta dietro di sé e chiedendosi quanto sangue avrebbe ancora dovuto vedere, prima di trovare un po' di pace.
 
Alle tre di mattina Viola decise che forse non era il caso di passare la notte in bianco.
Si era addormentata due volte appena in sei ore, per poi svegliarsi puntualmente, in poco tempo, tormentata da incubi terribili in cui Andrea, Marco, Silvio e Gabriele annegavano in pozze di sangue scuro, starnazzando, con ferite da arma da fuoco sparse per il corpo e un uomo senza volto vestito di scuro, ghignante, a poca distanza. Decise di andare in bagno a recuperare un sonnifero, l'unica soluzione che le veniva in mente per passare una notte di sonno sicuro, privo di sogni, incubi ed emozioni.
Pian pianino, per non svegliare i ragazzi che dormivano accanto a lei, si alzò. Scavalcò Marco, che sonnecchiava per terra, sul tappeto, strizzando gli occhi, anche lui evidentemente preda di un incubo, e si diresse verso il corridoio che collegava le varie stanze del suo appartamento. Giunta davanti alla porta del bagno sentì un fruscio di vestiti, proveniente dalla camera da letto. La porta della stanza di aprì, e la ragazza riconobbe la silouhette delineata dalla luce della luna che filtrava dall'unica finestra di quel buio corridoio.
-Gabriele..?- lo chiamò. Aveva riconosciuto la sua figura alta e magra, ma soprattutto aveva riconosciuto i suoi occhi chiari, che parevano brillare nella penombra. Il ragazzo si accorse della sua presenza e si bloccò per un'attimo, per poi richiudere la porta con delicatezza. Viola accese la luce. Era vestito di tutto punto, con l'aria di uno che stava per uscire per farsi una passeggiata.
-Dove.. dove stai andando?- chiese lei, confusa.
Il giovane sviò il suo sguardo, puntando gli occhi verso le sue scarpe.
-A farmi un giro.- rispose, con un tono di voce che traspirava determinazione e sicurezza.
-Un giro? Alle sei di mattina?- insistette l'altra.
-Sì.- confermò il ragazzo, incamminandosi verso l'ingresso e oltrepassando una Viola a dir poco incredula.
-Gabriele.- lo richiamò, decisa e allo stesso tempo un po' esasperata.
-Sì.- fece lui, voltandosi.
-Non.. Non vorrai mica.. Andare a cercare Marta?- chiese lei.
Mossa sbagliata.
Qualcosa di estremo ed impalpabile attraversò lo sguardo azzurro dell'altro, tingendogli gli occhi di una sfumatura di ghiaccio.
-Marco vi ha raccontato tutto di ieri sera, come immaginavo.- osservò, il tono di voce freddo che rispecchiava i suoi occhi.
Viola ricambiò lo sguardo glaciale dell'altro con aria colpevole, senza però avere il buon senso di staccare gli occhi dai suoi.
-Non lo biasimo per questo. No, non sto andando da lei.- continuò l'altro con quel tono di voce distaccato, che fece venir i nervi a fior di pelle alla ragazza.
-Gabriele,- si avvicinò la ragazza -non andare da Marta. Ti ammazzerà, ti rinchiuderà di nuovo in quel posto.-
 
-Non sto andando da Marta.- ripetè Gabriele, sentendo la rabbia montare dentro di sé.
Viola lo guardò con dubbio, senza osar replicare, ma era evidente che non gli credeva.
Gabriele sentì la rabbia sciogliersi nel suo sangue, come un virus, come una droga. Gli succedeva sempre quando perdeva il controllo, e questo era uno di quei momenti. Si scagliò contro Viola.
-Vaffanculo! Qui dentro nessuno di voi mi crede!- urlò, furente, senza più preoccuparsi degli altri che dormivano nella stanza accanto.
La giovane lo guardò spaventata.
-Gabriele.. Noi ti crediamo, noi ci siamo sempre fidati di te!- replicò, usando lo stesso tono di voce alto.
Sembrava sincera, cosa che non fece altro che alimentare ancor di più la sua ira.
-E allora come cazzo fate a fidarvi di me? Come cazzo fate?! Ad essere.. gentili, a fidarvi! Io vi ho rovinato la vita, Viola, io vi ho rovinati!- urlò, ignorando il fatto che le sue parole risuanavano totalmente contraddittorie, se confrontate con quelle dette poco prima.
-Gabriele ma che cazzo stai dicendo?- la sua rabbia aveva contagiato anche la ragazza -Cosa cazzo significa?-
-Non potete essere così.. così..- cominciò, senza trovare le parole, cosa che lo fece infuriare ancora di più, -..con me! Io non me lo merito, Viola, io ho ucciso delle persone! Per colpa mia siete quasi morti, tutti, e vi ho rovinati con.. con questi poteri..-
-Gabriele, non hai fatto niente! Non è colpa tua, come puoi pensare una cosa simile?!- replicò l'altra, sempre più sbigottita.
Richiamati dalle urla, appervero dietro Viola gli altri tre ragazzi, che guardarono Gabriele con un misto di confusione e curiosità.
Marco riconobbe nello sguardo del ragazzo quello stesso sentimento di ira profonda e tristezza che aveva notato il lui anche la sera prima, e indietreggiò, con la stessa convinzione che avrebbe fatto qualche cazzata con il suo potere, in quello stato.
La vergogna per il modo in cui aveva trattato Viola assalì Gabriele, unendosi a quella rabbia spropositata che provava contro se stesso e contro tutti i complici di quell'affare ignobile.
Uscì dalla casa, furente, sbattendosi dietro la porta.
Rimase per un attimo sullo zerbino, incapace di proseguire, combattuto tra il desiderio di tornare indietro e chiedere scusa e la voglia di scappare via, lontano da tutti quegli orrori, quelle preoccupazioni, quelle responsabilità che non voleva e che non si era cercato. Abbassò lo sguardo, e vide il dorso della mano intriso di sangue, che sgorgava copioso da quella strana cicatrice a forma di croce che non riusciva a ricordare di essersi fatto. Terrorizzato da se stesso e dall'idea che gli altri avessero notato quell'inspiegabile ferita, si lanciò in direzione delle scale, correndo ed inciampando, con la sensazione di soffocare, sensazione che non venne alleviata neppure dal contatto con l'aria della notte, non appena riuscì ad uscire dal condominio. 
Sto soffocando in me stesso.. pensò, mentre si accendeva una sigaretta, tremando dal nervoso.
Si allontanò nella via deserta, senza alcuna meta, inghiottito dalle ombre.


__________________________________________________________________________________________________________________

Vi prego, non mi linciate, vi imploro.
Questo capitolo fa schifo, è orripilante. Volevo scriverlo molto meglio ma temo di non esserne capace. Il mio cervello è andato a farsi fottere, perdonatemi.
Allora, ho deciso di pubblicarlo in due pezzi, visto che altrimenti veniva su una sorta di papiro chilometrico ed illeggibile. La storia si avvicina alla fine, dopo la seconda parte penso che pubblicherò al massimo una altro capitolo e poi l'epilogo.
Nient'altro da aggiungere, direi, quindi, vi saluto!
MelodramaticFool_ e la sua fuggiasca ispirazione.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Freaks! / Vai alla pagina dell'autore: MelodramaticFool_