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Autore: Celeste9    06/02/2013    2 recensioni
Il vostro sogno è lavorare con gli One Direction? Leggendo le testimonianze di alcune figure professionali che hanno avuto a che fare con loro, cambierete idea. O forse no.
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Questa è una raccolta di OS umoristiche che ho scritto in una notte insonne in cui avevo bisogno di buonumore. ATTENZIONE: sono racconti leggeri, senza pretese, che contengono doppi sensi e allusioni sessuali. I fatti descritti sono di mia invenzione e non intendono dare rappresentazione veritiera del carattere di questi ragazzi, né offenderli in alcun modo.
Credits: i titoli sono versi delle canzoni degli One Direction.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono Celeste,  la truccatrice degli One Direction e vi chiedo di non invidiarmi perché quei cinque mi fanno vedere i sorci verdi. E non definiteli “angeli”: non lo sono per niente!

Louis, ad esempio, è insopportabile, è petulante, ha sempre da ridire su cosa gli metto in faccia; Liam, invece, è diffidente, ha mille allergie e controlla di continuo la composizione dei prodotti; Niall è il più problematico: con una pelle chiara come la sua si nota qualsiasi tipo di trucco e il risultato non è quasi mai naturale; Zayn è quello con cui lavoro meglio: si fa fare di tutto e credo che anche se lo truccassi come un clown, non gliene importerebbe molto. Infine c’è Harry, il mio incubo. È fissato con la pelle perfetta ed è quello con cui perdo più tempo perciò lo lascio sempre per ultimo.

Durante i tour dispongono di una piccola roulotte per truccarsi, arrivano da me dopo essere passati da costumisti e parrucchieri; inizialmente li tenevo tutti insieme, ma sono talmente indisciplinati che ho dovuto far mettere una tenda scorrevole al centro della roulotte per garantirmi privacy e tranquillità, mentre li trucco uno per volta. Questo, però, vale solo in teoria, giacché fanno irruzione più e più volte perché tutti, in particolar modo Louis, credono che dietro la tenda, io combini chissà cosa e sperano sempre di trovarmi in atteggiamenti sconvenienti con uno di loro.

Alcune giornate sono più pesanti di altre, come quella volta che eravamo in tour a Stoccolma.

Feci entrare per primo Zayn, tirai la tenda ben sapendo che gli altri si sarebbero assiepati dietro di essa per captare più brandelli di conversazione possibili.

-No, Zayn, non posso farlo: lei si arrabbierà!

-Dai, usa le mani, che mi piace di più. Metti quello. Tocca: lo senti che non è abbastanza duro?

-Hai ragione, aspetta che ci penso io. Un attimo, ecco: adesso è durissimo.

-Ragazzi, ci siamo! Lo sta masturbando!- l’urlo di Louis fu tutt’uno con l’apertura della tenda, ma rimasero molto delusi quando mi videro in mano solo un tubetto di gel con il quale stavo sistemando il ciuffo di Zayn, rifinendo il pessimo lavoro della parrucchiera.

Li cacciai in malo modo e feci accomodare Liam. Gli altri rimasero in ascolto dietro la tenda.

-Oggi, Liam, proviamo questo.

-No, non voglio: è grosso e sembra davvero duro.

-Quando ci avremo spalmato questo, non sentirai più nulla.

-No, aspetta, mi fai male. Ahia!

La voce di Louis fu più forte dell’urlo di Liam:

-Dai che li cogliamo sul fatto mentre usano un vibratore!

Li minacciai di morte col pennello che stavo usando per stendere il fondotinta sul loro compagno, feci entrare Niall e richiusi la tenda.

-Sei pronto?

-Non lo so, mi fa un po’ senso.

-Ma no, tranquillo, Harry lo fa sempre e non si lamenta. Dai Niall, fammi contenta!

-Come vuoi.

-Apri la bocca, bravo. Ora metti la lingua così.

-Che schifo, che saporaccio!

Quasi strapparono la tenda pur di entrare e beccare Niall durante un cunnilingus. Questa naturalmente era l’ipotesi di Louis, che rimase davvero male quando scoprì che gli stavo semplicemente applicando dello sbiancante sui denti.

Presi Louis per un orecchio e lo portai dentro. Gli altri si misero a origliare.

-Non pensarci neanche Tomlinson! Non lo farò! L’ultima volta abbiamo sporcato ovunque e ti sei schizzato tutti i vestiti.

-Tolgo la maglia, aspetta. Ecco, adesso vieni qua. Brava. Se ti metti qui a cavalcioni ci riesci meglio.

I ragazzi si precipitarono dentro capitanati da Niall che strillava:

-Mi gioco un panino che stanno scopando!

Lo fulminai con lo sguardo.

-Hai appena perso un panino per colpa del fondotinta che il vostro caro Louis vuole spalmato fino alla base del collo.

Ero furiosa e loro stanchi di fare irruzioni inconcludenti, perciò quando fu il turno di Harry, tirarono fuori telefonini e videogiochi.

-Tanto lui ci sta una vita- si lamentò Louis e rimasero tranquilli al di là della tenda.

Per fortuna, perché sarebbe stato davvero imbarazzante se fossero entrati mentre Harry ed io ci rotolavamo sul tappeto o facevamo l’amore sulla scomoda poltroncina o appoggiati al tavolino del trucco. D’altronde non conoscevo metodo migliore per fare apparire la sua pelle liscia, morbida e rilassata.

 

  
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