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Autore: Bitchesloveklaine    06/02/2013    3 recensioni
Dal prologo:
Perché è così che funziona, quando sei una ragazza. Vivi la tua vita con spensieratezza fino ai tredici anni, poi inizia l’angoscia fino ai diciotto. Non esci da sola, chiudi la porta a chiave quando dormi e, se ti è possibile, cerchi di stare sempre in compagnia. Dopo i diciotto anni sai che sei fuori pericolo, e ti godi i tuoi ultimi momenti di vita in tranquillità o ti carichi di lavoro, a seconda dei casi. È questa la vita del genere umano femminile da sessanta anni a questa parte.
Nasci, vivi la tua infanzia nell’innocenza e nell’ignoranza, cresci, capisci come gira il mondo, e muori.
- - -
Volevo specificare che sarà principalmente una Klaine, con molta Brittana, un po' di Finchel e accenni alla Quick. Coinvolgerò tutti i personaggi di Glee di cui alcuni saranno OOC.
Fatemi sapere tutto quello che pensate, critiche ben accette.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Brittany Pierce, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5
Occhi


Poteva andare peggio, decisamente. Avevo già immaginato me, chiusa in questo posto senza via d’uscita, a svolgere il mio lavoro di sempre con un unico uomo che avrei chiamato ‘marito’.
Invece non è andata così.
Ovviamente Noah mi fa visita abbastanza spesso, come se le altre due non  esistessero, ma dovevo aspettarmelo in quanto seconda. Quello che non mi aspettavo è che posso stare quasi bene.  Quasi perché è comunque una gabbia d’oro, bene perché riesco a parlare con persone a cui non interessa quanto costo a notte. È una sensazione nuova, ma piacevole.
Sono riuscita a parlare qualche altra volta con Blaine, lo incontro ogni tanto nei corridoi. Parliamo un po’ finché qualche altro dipendente inizia a fissarcie la sua mente elabora pettegolezzi svantaggiosi sia per me che per Blaine. Mi spiace che non potremo essere amici come prima, quel ragazzo è una persona davvero interessante.

Incredibile ma vero, ho avuto rapporti sociali anche con la bionda. Mi ha parlato di quanto si annoia in questo posto e di come trovi poco stimolante ogni cosa che le viene proposta in quanto prima moglie.
Quando, però, le ho chiesto cosa faceva prima di venire qui, lei si è ammutolita e se ne è andata dalla sala caffè dove ci trovavamo con una scusa idiota che neanche ricordo. Quella ragazza è strana, certo, ma non quanto la mora. Parla come se fosse una macchinetta, tira fuori argomenti a raffica e no, mai più un pomeriggio con lei.
E poi c’è... be’, poi c’è Brittany. Non so cosa mi lega a lei, forse la sua presenza quotidiana in queste due settimane, forse i piccoli discorsi che abbiamo fatto tra un pranzo e una cena.
Non è un segreto il fatto che sia la più simpatica delle persone che ho conosciuto qui, ma forse è qualcosa in più di questo.
Forse è la sua risata sincera, le sue battute ingenue e il suo carattere genuino a renderla tanto speciale. È questo quello che si prova ad avere un’amica?
Non ho mai fatto amicizia con una ragazza, quelle che lavoravano insieme a me erano in continua competizione per chi guadagnava di più. Per questo motivo, appena arrivata, ho evitato di avere contatti
con il genere femminile. È stata più una reazione istintiva, dovuta al fatto che non sapevo come comportarmi con una ragazza, e quella Tina con gli occhi a mandorla non mi ispirava simpatia. Nonostante le varie generazioni passate dalla terza guerra mondiale ci sono ancora persone con etnie diverse?
Comunque, io ancora non so come comportarmi con le ragazze, e il rapporto con le mie colleghe ne è la prova. Una mi ignora la maggior parte delle volte, l’altra parla solo perché ha trovato qualcuno che l’ascolta.

Ho ancora paura, a dir la verità. Quando sto da sola con una ragazza mi sento vulnerabile, come se parte della mia sicurezza svanisse. E quando questa ragazza è Brittany, be’, tutta la mia sicurezza svanisce, ed è un dato di fatto. Non credo che riuscirò a coprire questo fenomeno ancora a lungo, specie ora che lei è entrata in camera. Come fa a sorridere sempre in quel modo, come se niente la turbasse? Vedo una tazza più fumante del solito con dentro qualcosa che sembra molto più denso del solito tè. Da sdraiata, mi metto seduta sul letto e le faccio cenno di avvicinarsi.  
Le fa qualche passo verso di me, poggia il vassoio al bordo del letto e si siede accanto a me.
Un secondo, cosa?
È seduta vicino a me, ci saranno circa dieci centimetri di distanza tra i nostri corpi. Sono questi i momenti in cui perdo il senso della ragione, sono questi i momenti in cui odio le ragazze: quando si avvicinano.
Però lei è Brittany, che continua a sorridere, come potrei odiarla?
È anche vero, però, che non so cosa fare. Cosa sta aspettando?
Mi giro verso il vassoio e noto che la tazza ancora fumante è rimpita di qualcosa che ha un profumo dolce è confortevole.
“Che cos’è?” Lei mi guarda con gli occhi spalancati. O forse sono a me che sembrano più grandi del solito, vista la vicinanza. Da vicino sembrano ancora più azzurri e..
Uhm.
Quand’è che ho iniziato a perdere il filo dei miei pensieri?
Questo è l’effetto che le ragazze hanno su di me, questo è l’effetto che Brittany ha su di me. Credo che non lo posso evitare, se chiedo di cambiare assistente un’altra volta mi cacciano via.
Sarebbe una bella cosa, ma poi non saprei dove andare.
Oh, Brittany sta parlando. Anche la sua voce cambia a seconda della vicinanza?
“Oh, ma è una cioccolata calda, non la riconosci?”
Ah, ecco spiegato il profumo e l’aspetto delizioso. È un dolce, un dolce che non mi era permesso mangiare per evitare che rovinassi la mia linea.
“No, veramente no...”
Lei si porta una mano alla bocca, come se fosse la cosa più sconvolgente che avesse mai sentito.
“Come no?! Dove lavoravo io la chiedevano tutti, specie in questo periodo dell’anno. Be’, solo in questo periodo dell’anno. Comunque mi spiace che la prima cioccolata che berrai sarà la mia, te l’ho portata oggi perché ho imparato a farla decentemente solo ieri, ma se vuoi posso fartela preparare dalla signora Rose, che me l’ha insegnata, e...”
Ho mai sentito così tante delle sue parole in una volta? Non credo. Devo farla smettere, potrebbe agitarsi e non mi piacerebbe vederla agitata.
Da quant’è che mi interessa se è agitata o  no?
“Ehi, non ti preoccupare, sono sicura che è buona” Le dico sorridendo, ma lei non sembra sicura, così ne prendo un primo sorso.
Un sapore dolce, forte e buono invade il mio palato, come se fosse la cosa migliore che io abbia mai bevuto.
Forse lo è, o forse è la vicinanza di Brittany e la sua agitazione che me lo fanno pensare.    
“È buonissima, sei molto brava Britt, dovresti portarmela più spesso” Occhiolino.

No, un secondo. Le ho fatto un complimento, l’ho chiamata Britt e le ho fatto l’occhiolino.
Ma che razza di persona è questa ragazza?
Una strega?
E, sul serio, Britt? Ma da dove mi è uscito?

Poggio la tazza sul comodino e le faccio segno di portare via il resto, non ho intenzione di mangiare il cornetto che mi ha portato.
Sarebbero troppi dolci.
Vado in bagno e mi ci chiudo finché non sento che esce dalla camera. È successo a causa della vicinanza, della sua vicinanza.

Però la cioccolata è davvero  buona.


* * *


Sono passate due settimane da quando lavoro per Kurt e, a parte il primo giorno, non mi ricordo che mi abbia mai rivolto la parola. Eppure ci vediamo tre volte al giorno, lo saluto e gli chiedo come sta. Mi avevano detto tutti che è un tipo un po’ distaccato, ma non credevo fino a questo punto. E poi Brittany mi ha detto che spesso si fermava a parlare con lui, quindi forse la dovrei prendere sul personale.
Ma non mi va di perdere tempo dietro a una persona così maleducata, quindi mi limiterò a svolgere il mio lavoro. Un’altra cosa che succede da due settimane è il fatto che io suono il pianoforte senza sapere come.  Mi siedo sullo sgabello e le mani corrono sui tasti come se non aspettassero altro.

Non posso neanche evitare questo ‘fenomeno’, dato che devo pulire quella sala tutti i giorni. Arrivo lì, spolvero, spazzo, faccio tutto quello che devo fare e poi mi siedo davanti allo strumento musicale.
È anche inquietante, sotto un certo punto di vista, dato che non dispongo delle mie azioni. Ma è anche rilassante, perché mi sento bene quando succede. I primi giorni suonavo sempre la stessa melodia, ultimamente cambio un po’. Kurt, dopo il terzo giorno, ha smesso di entrare e bloccarmi con lo sguardo.
Forse si è rassegato ad ascoltarmi. perché riesce a farlo, riesce a ghiacciarmi con uno sguardo. Non so per quale motivo, ma quando incontro i suoi occhi è come se diventassi vulnerabile a qualsiasi cosa lui deida. Senza che muova qualche altro muscolo del corpo, riesco a capire quando vuole che lasci il carrello vicino a lui o all’entrata della biblioteca. Riesco a capire quando non vuole neanche sentire il mio saluto o quando vgli fa piacere sentire la mia voce, nonostante non credo lo ammetterebbe mai. Basta un suo sguardo per capirlo, ed è un’altra delle cose che mi spaventano da due settimane a questa parte.  L’ultima, ma non per importanza, è che ogni tanto ho dei flash in cui lo vedo in altri contsti. Lo vedo vicino a me all’aria aperta.
Potrei davvero impazzire se queste cose continuano. Le mie mani, intanto, stanno spingendo tasti bianchi e neri del pianoforte a coda. Questa è una melodia che non ho mai sentito, ma la conosco.
Devo conoscerla, o come farei a suonarla?
La porta si apre.
È Kurt.
Il suo sguardo è meno freddo oggi, o sono io che sto impazzendo completamente?
Probabilmente entrambi.
Entra nella sala e si ferma a pochi passi da dove sono seduto.
“Mi darai lezioni di piano.”
Mi era mancata la sua voce. Non è un timbro molto comune, e nonostante tutto è piacevole ascoltarla.

Anche se questo è un ordine, e devo eseguirlo. Il Governatore ha detto che mancare di rispetto a Kurt è come mancarlo a lui stesso.


C’è un problema.
Teoricamente, non so suonare il pianoforte.

* * *


La mia routine è meno interessante di quella che avevo prima. Mi sveglio, scambio due parole con Mercedes mentre faccio colazione, giro per la casa in cerca di qualcosa da fare, torno in camera per il pranzo e il pomeriggio vengo assalita dalla noia.
Adesso sono scesa in sala caffè per prendere un tè, non mi va di scomodare Mercedes. Dopo aver preso l’acqua calda alla macchinetta e scelto un’aroma dle tè, mi siedo a uno dei due tavolini. L’altro   
giorno c’era anche Santana, ma oggi questa parte della casa sembra deserta, non ho incontrato neanche un dipendente.

Mi prende quasi un colpo quando la porta si apre, ed entra un ragazzo Sempre lui, quello che mi ha scelta. Mercedes mi ha detto che si chiama Finn ed è il secondo, fratello di Noah. Mio cognato, in pratica.
Sembra sorpreso di vedermi qui, e cammina incerto verso la macchinetta del caffè. Visto da vicino sembra molto più alto, o forse è il fatto che io sono seduta e lui è in piedi.
Dopo aver messo circa dieci bustine di zucchero nel caffè, si gira verso i due tavoli della camera. Li guarda un po’ incerto e imbarazzato, e lo capisco.
Se si sedesse all’altro sarebbe un po’ maleducato, ma se si sedesse di fronte a me sarebbe molto imbarazzante.

Con calma mette un piede dopo l’altro e sposta la sedia di fronte alla mia, con un sorriso di cortesia.
Non l’avevo mai visto sorridere, sembra sempre pensieroso e preoccupato per qualcosa.
Gli sorrido anch’io, non vorrei passare per maleducata. Alzo lo sguardo verso i suoi occhi, che si trovano circa venti centimetri sopra i miei, e … oh.
Ci stiamo fissando negli occhi.
Che occhi che ha.



L’angolo di pervinca


Bonjour/soir, eccomi qui, questo pomeriggio ho messo da parte la mia demenzialità per le drabble e mi sono dedicata al capitolo. So che è noioso, so che le cose sono lente, ma è un momento di passaggio finché le cose non si scaldano. Sbaglio,  o Kurt prenderà lezioni di piano da Blaine?

Le Brittana sono molto fluff mentre i Klaine neanche si parlano. Be’, sì, dai, in questa storia le cose stanno così.

Per ora.

Per quanto riguarda i Finchel, la loro storia è quella più simile al libro originale (che mi pare aver capito che nessuno l’ha letto, quindi non ho spoilerato niente).

Dovete sapere che sono andata in fissa con love song.

Okay, io qui ho finito e aspetto dei vostri pareri, sempre se vi va.

Se non vi va fa niente, non vi libererete lo stesso di me.
Obviamente ringrazio chi ha letto, recensito e/o inserito nelle seguite. Davvero, mi fate tanto felice

Ho finito.
Bye.     

 

   
 
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