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Autore: MrThekingdomhearts    07/02/2013    1 recensioni
Beyond Birtdhay vuole vendicare la morte di A. La sua sfida con L non avrà mai fine, il suo odio e il suo amore per il detective lo portano a strappare ogni pezzo della sua vita per fargli provare tutto il dolore che L lo ha costretto a subire, decidere di rubargli la vita e mete gli occhi sulla vittima perfetta..Near. Intanto il giovane ragazzo è impegnato in un conflitto tra odio, amore, violenza e sentimenti col suo rivale. MelloxNear MelloxMatt BxNear BxL!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, Matt, Mello, Near | Coppie: Matt/Mello, Mello/Near
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Quella mattina Near aspettava con impazienza l’arrivo di L. Era vestito perfino elegante, non indossava il solito pigiamino bianco ma una bella giacca bianca di seta, una camicetta color latte e dei pantaloni bianchi come la neve; l’unica cosa che stonava su quei colori pallidi erano le scarpe nere e la cravatta nera, impeccabile come al solito Near attendeva da più di un ora l’arrivo del suo mito. Non era da L arrivare in ritardo, così ha aspettato e ha aspettato, il tempo sembrava non scorrere più, senza nessuno dei suoi giocattoli ad intrattenerlo tutto sembrava fermo e noioso, ma ne valeva la pena, L sarebbe venuto e avrebbe passato tutta una giornata con lui, loro due insieme tutto il giorno. Il detective veniva così raramente a trovarli che gli sembrava un evento più unico che raro. Finalmente la porta dietro di lui si aprì. Near si girò preso dalla gioia sapendo di vedere L, ma ciò che vide lo deluse. C’era solo Roger con un espressione un po’ triste che gli disse desolato: “L ha avuto un contrattempo in Giappone, avrebbe tanto voluto venire ma non si potrà muovere per le prossime settimane, ma ti manda i suoi auguri, con tutto il suo cuore.” Le parole di Roger risuonavano fredde e vuote nella stanza, gliel'aveva promesso, avrebbe voluto piangere e gridare il suo dolore, ma come al solito non lo fece. Il piccolo si limitò ad annuire e ad uscire dall'ufficio per dirigersi verso la sua stanza per cambiarsi. Non poteva essere peggiore il suo compleanno adesso, il giorno più brutto che poteva esserci, o così sembrava. Come si dice il peggio non è mai morto, Mello uscì dalla camera di Near con in mano un quaderno nero e si diresse verso la camera di Matt. Near era paralizzato nel guardare quella scena, il suo rivale con in mano il suo diario. Sarebbe stata una lunga giornata, doveva farselo ridare prima che tutti i suoi segreti, conoscendo Mello, fossero stati rivelati a gl’altri. Conoscendo tuttavia il ragazzo biondo, Near sapeva che sarebbe stata solo fatica sprecata, e che se voleva riavere il suo diario, tutto quello che poteva fare era sottomettersi ai ricatti di Mello. Il piccolo corse verso il ragazzo biondo prima che potesse entrare nella stanza di Matt e gli afferrò il braccio che teneva il diario. Ma prima che potesse aprire bocca venne colpito da un schiaffo. Che sciocco. Sapeva che Mello odiava essere toccata specialmente da lui, e che era impulsivo, c’era da immaginarla una simile reazione ma stranamente invece della solita polemica che riceveva dal ragazzo biondo sentì delle braccia intorno al suo busto e subito dopo il suo visino premuto contro il petto di Mello. Lo stava abbracciando. Mello che lo abbracciava? Insolito, ma piacevole, era un abbraccio affettuoso, era quello di cui aveva bisogno. Non poté fare altro che avvolgere le piccole braccia intorno al collo del ragazzo e stringersi a lui per ricambiare l’abbraccio. Quanto gli piaceva stare tra le sue braccia, tutto il dolore sembrava per un attimo essersi sciolto nella dolcezza di quel momento. Avrebbe voluto rimanere così per sempre. L’abbraccio non era amichevole, lo immaginava che Mello non lo faceva per affetto ma per prenderlo in giro, ma ne aveva bisogno, non gli importava di nulla, l’importante era stare tra le sue braccia. Le mani di Mello vagavano per il corpo del bambino più piccolo accarezzandolo dolcemente e sensualmente, quel tocco gli dava i brividi, ma un immenso piacere. Sentiva poco dopo le mani di Mello giocare coi suoi morbidi capelli bianchi e sussurragli: “coniglietto” Lo chiamava così perché diceva che i suoi capelli erano soffici come il pelo di un coniglio. “mi dispiace tanto che non sia venuto, ci sono io con te ora stai tranquillo” Era quello il conforto di cui aveva bisogno, e anche se non voleva dimostrarlo, entrambi sapevano che ne aveva bisogno, e non poté fare altrimenti che abbandonare se stesso al suo rivale. Ora il lupo aveva il totale controllo su quel piccolo e innocente agnellino.
  
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