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Autore: sakuraelisa    07/02/2013    1 recensioni
Chris e Darren si erano conosciuti nel settembre del 2010, il loro era stato un incontro magico, attraverso i loro tweets ho voluto costruire una mia storia sulla loro vita.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.

 

Capitolo tre 

 


4 dicembre 2011

Quella mattina quando Chris aprì gli occhi non era solo; era già da un po’ che Darren aveva preso l’abitudine di passare le notti da lui e quella appena trascorsa era una di esse.
Quando era ancora il suo amante, Darren non restava mai, diceva sempre che non era il caso, ora, invece, non lasciava mai casa sua.
La settimana scorsa gli aveva parlato di quella famosa casa che avrebbe dovuto visitare, ma che ancora non aveva visto. Eh si, Darren faceva il misterioso.
Gli posò delicatamente una mano sulla guancia cercando di non svegliarlo: adorava vederlo dormire, gli piaceva vedere come il suo sorriso era vivo anche quando sognava.
Mentre con le dita gli accarezzava la parte vicino l’orecchio, Darren aprì gli occhi, e lo guardò:

“Buongiorno amore”

“Buongiorno anche a te”

Chris si perse un attimo nei suoi occhi, si stava addentrando in un luogo che conosceva bene, il modo in cui lui e Darren si guardavano era qualcosa di magico; erano capaci di addentrarsi in un loro emisfero semplicemente guardandosi negli occhi.
Non capitava che Chris avesse quest’occasione ogni mattina: quella sicuramente sarebbe stata una bella giornata.
Chris si avvicinò un po’ di più al suo Darren, fino a posare le mani sui suoi fianchi e, portate le labbra sulle sue, lo baciò dolcemente temendo di non avere la forza di staccarsi.
Le sue mani che prima lo stringevano forte, arrivarono sul viso di Darren.
Chris amava avere il suo viso tra le mani, amava avere quel controllo, amava poter dire che Darren permetteva questo solo a lui.
Quel bacio che era iniziato come un dolce risveglio si tramutò presto in qualcosa di più passionale: Darren aprì la sua bocca e la lingua di Chris si insinuò velocemente. Ormai di quel bacio dolce e delicato era rimasto ben poco.
Era questo il modo ci in cui Chris preferiva svegliarsi ogni giorno, peccato che capitasse così poco, fortuna che da qualche settimana finalmente tutto era cambiato.
Da qualche tempo infatti lui e Darren erano una coppia, si potevano definire fidanzati, e presto sarebbero andati anche a vivere insieme.Sì, decisamente per Chris stava iniziando un bel periodo di dolci risvegli.
Si staccarono affannati, lui con il viso di Darren tra le mani, i loro sorrisi più luminosi e i loro occhi più vivi.

“Questo per cos’era?”

“Amo svegliarmi con te accanto”

“Ed io amo dormire tra le tue braccia, Chris”

Quest’ultimo non ci pensò due volte e lo abbracciò stretto, le sue braccia che ora lo stringevano forte, le sue mani che ora accarezzavano lente i gomiti di Darren.
Chris ora poteva dire di essere felice.
Ci fu un momento di silenzio, entrambi adoravano quella calma piatta che li coinvolgeva durante le loro mattine insieme.
Fu Darren che stavolta spezzò il silenzio che si era creato.

“Oggi è una giornata importante, sei emozionato?”

“Mi stai prendendo in giro, Darren?”

“No, Chris. Sto solo dicendo che anche oggi sarà uno di quei giorni in cui potrai fare la differenza.”

“Non lo so Darren. Proprio non lo so.”

Darren si sollevò sui gomiti per poterlo guardare negli occhi.

“Che vuoi dire? Non dire eresie, tu sei una persona speciale.”

Chris girò il viso verso la finestra, odiava davvero piangere davanti agli altri, peccato che però Darren non fosse gli altri.
Quest’ultimo si alzò del tutto e si spostò ancora più vicino a Chris,e lo tirò a sè, stavolta era arrivato il suo turno: quel momento della mattina quando era lui a stringere Chris tra le sue braccia.
Non aveva bisogno di guardarlo negli occhi, sapeva che Chris stava piangendo, che le sue lacrime stavano per cadere.

“Coraggio Chris, piantala. Non è da te.”

“Cosa posso farci, Darren? Tanti ragazzi hanno passato ciò che ho dovuto sopportare io. È che non so se sono in grado di fare qualcosa di concreto a mia volta.”

“Ma tu lo fai Chris. Eccome se lo fai!”

Chris sollevò il suo viso verso di lui, per un momento incatenarsi ai suoi occhi fu la sola soluzione possibile.
Per Darren invece la sola cosa possibile fu baciarlo, farlo sentire al sicuro, farlo sentire speciale, come già era.
E tra le labbra glielo ricordò.

“Chris tu sei speciale, tu aiuti questi ragazzi, tu racconti la tua storia, fai in modo che tutti sappiano. È una cosa importante, sai?”

È che a volte mi sembra di non fare abbastanza, ci sono quei momenti in cui penso di non poter fare nulla di utile”

“Beh allora… quando succederà tu vieni da me. Tu vieni da me e lasciati abbracciare e vedrai che tutto si risolverà. Me lo prometti?”

“Sì, te lo prometto Darren.”

“Perfetto! Ora alziamoci su, dobbiamo lavarci, vestirci e fare colazione.”

“La prepari tu, Darren? Intendo la colazione.” chiese un Chris spaventato.

“Non dire scemenze. Andremo in un bar.”

Chris finalmente ritrovò il sorriso, si strinse forte a lui e lo ringraziò.

“Grazie Darren. Grazie per esserci sempre.”

“Di nulla Chris.”

Si alzarono insieme con le loro mani intrecciate, pronti per una nuova giornata, sicuramente impegnativa, ma più bella se passata insieme.
La sera arrivò velocemente per entrambi, la cerimonia si stava avvicinando sempre più.
Chris stava diventando nervoso, quest’anno aveva un compito importante: doveva presentare la storia di un ragazzo sfortunato. Un ragazzo condannato dalla società e dai suoi compagni, che aveva la sola colpa di essere omosessuale. Era triste anche conoscere soltanto il suo nome: Jamey.
Si strinse meglio la cravatta, si lisciò la giacca con le mani per sistemarla e si guardò ancora una volta allo specchio. Era pronto.
Sarebbe andato da solo stavolta, Darren non poteva andare con lui ­— sarebbe andato con la sua famiglia ­— e lo avrebbe visto solo alla cerimonia. Erano quelli i momenti in cui aveva davvero tanto bisogno di un suo abbraccio. Decise di non pensarci, lo avrebbe visto più tardi e quando nessuno li avrebbe guardati, magari si sarebbero anche potuti baciare.
Chris ci sperava davvero tanto. Voleva solo stringersi a lui, non pretendeva molto.
Si avviò all’ingresso, prese il suo BlackBerry, le sue chiavi e uscì.
Non ci mise poi tanto ad arrivare all’edificio dove si sarebbe svolto l’evento. Lui sarebbe stato solo uno degli oratori, avrebbe dovuto parlare dopo l’esibizione della sua collega Amber.
Appena arrivato all’ingresso, incontrò la sua agente che gli ricordò tutto il suo programma e poi lo salutò.
Entrò all’interno del palazzo, e si mise subito a cercare i suoi amici, la prima che vide fu proprio Amber, che gli venne incontro e lo abbracciò forte, lasciandogli un dolce bacio sulla guancia.

“Hey Chris, eccoti qua. Non vedevo l’ora che arrivassi.”

“Ciao tesoro, sì, ci ho messo un po’ a prepararmi, sei da sola? Gli altri dove sono?”

“Sono tutti già dentro.” Amber, avendo capito subito chi intendesse Chris con gli altri, decise subito di tranquillizzarlo.

“Darren è già arrivato. È insieme ai suoi genitori, è dentro con loro, sono già seduti al loro tavolo.”

Non sapeva bene perché, ma Chris appena sentì il nome di Darren, riprese a respirare correttamente. Per un tempo indefinito era stato come in trance, e sentire il nome della persona che amava lo avevo riportato in vita.
Guardò Amber e le sorrise, stringendola a sé sussurrandole il suo ringraziamento all’orecchio.

“Grazie mille tesoro.”

“Di nulla cucciolo.”

Si allontanarono insieme, e entrando nella sala videro subito il loro tavolo; Chris adocchiò subitoanche quello dove si trovava il suo ragazzo. Incontrò quasi senza rendersene conto gli occhi di Darren, quelle calamite dorate che ogni giorno lo soggiogavano.
Si andò a sedere al suo tavolo, salutò tutti gli altri e aspettò il suo turno.
 


"Appena due mesi fa abbiamo appreso della tragica notizia di un "mostriciattolo" di Buffalo che si è tolto la vita. Jamey Rodemeyer aveva solo 14 anni, ma per la sua famiglia ed i suoi amici era una fonte d'ispirazione, di amore, di accettazione e d'incoraggiamento.

 

Darren era seduto al suo tavolo, stava guardando il suo angelo, stava ascoltando ogni sua parola, e ogni secondo che passava scopriva di amarlo un po’ di più.

 

Da quando ci ha lasciati, l'incoraggiante messaggio che Jamey ha lanciato dicendo al mondo intero che dobbiamo andare fieri di ciò che siamo ed
amarci ed accettarci a vicenda è stato reso mille volte più forte.




Lo sguardo di Chris diventava sempre più concentrato e attento, mentre ripeteva quelle parole che sentiva tanto sue.
 

 
Gli straordinari membri della sua famiglia hanno come missione nella vita di rendere il mondo un posto migliore, perché è questo che Jamey avrebbe voluto. Tracey, Tim ed Alyssa Rodemeyer sono eroi a loro volta. Hanno parlato alla nazione in TV, alla radio, hanno parlato con i nostri leader a Washington nel tentativo di mettere fine alla piaga del bullismo.

 

 

Darren poteva quasi vedere le sue lacrime, riusciva a vedere anche da lunga distanza gli occhi già lucidi del suo Chris.
Sapeva bene che tutto quello che stava dicendo era più che sentito, Chris lo aveva provato sulla sua pelle, con la sola differenza che lui era riuscito ad uscire da quell’incubo,mentre il povero Jamey purtroppo non aveva avuto la stessa forza.



Si sono fatti portavoce di un movimento che vuole rendere il mondo un posto migliore, più disposto ad accettare giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender, e lavorano ogni ora, ogni giorno per cambiare la nostra cultura. Accogliamo quindi sul palco, con le zampe alzate, Tracey, Tim ed Alyssa Rodemeyer."

 

Ecco che finalmente aveva finito il suo lungo discorso, era arrivato alla conclusione del suo interminabile monologo. Non che non avesse la forza di continuare, ma lo faceva stare male tutto questo, tutto quello che Jamey aveva dovuto sopportare.
Ma era felice, perché anche se per poco, lui era riuscito ad aiutare delle persone, era riuscito a far stare meglio due genitori che avevano perso il loro figlio.
Lasciò il palco e si diresse verso il suo tavolo ancora frastornato, si sedette e attese che tutto finisse.
Il tempo volò così in fretta che non si accorse nemmeno di quando il suo Darren salì sul palco per la sua esibizione, bastò un secondo e tutto cambiò.
Chris ritrovò il sorriso e la sua consueta gioia di vivere, si era come risvegliato da un lungo sonno, gli era bastato guardare il suo bel fidanzato ballare sulle note di It's not unusual per ritrovare il suo buon umore. Quando anche Darren finì di cantare, Chris lo vide scendere dal palco e salutare i suoi genitori, vide come era radioso, ed anche lui era contento per la sua dolce metà.
Salutò i suoi amici e si alzò dal suo posto diretto all’uscita, voleva andare via, voleva tornare a casa e buttarsi nel suo letto per dormire fino al giorno dopo. Proprio quando stava per uscire dalla porta, qualcuno gli blocco il polso, si voltò e vide Darren che lo trascinò di fretta in un angolo della sala, in modo che nessuno potesse notarli.

“Dove stai andando Chris? C’è il party, non resti?”

“Sono un po’ stanco Darren, voglio solo tornare a casa.”

Darren vide nei suoi occhi la stanchezza, e finalmente ebbe la conferma che stava aspettando, era arrivato il momento.

“Ok, vengo con te.”

“Ma, ti perderai il party anche tu, e io non voglio che rinunci per me.”

“Chris, sappiamo bene entrambi che per te potrei fare di tutto.”

“Lo so anche fin troppo bene.”

“Allora andiamo via insieme, è arrivato il momento.”

“Che momento?”

È una sorpresa, basta che tu venga con me! Allora ci stai?”

“Ok Darren ci sto! Come se potessi dirti di no!”

Chris gli sorrise, finalmente aveva ritrovato la serenità grazie alla sua medicina preferita.
Darren fece lo stesso, gli si avvicinò dolcemente e gli baciò una guancia, gli era mancato così tanto il suo tocco.

“Saluto i miei genitori e vengo subito, aspettami qua va bene?”

“Ok, io ti aspetto qua.”

Darren corse via e Chris lo guardò allontanarsi.
Non passò molto tempo, che lui ritornò, così insieme poterono raggiungere le loro rispettive auto, ovviamente non potevano prenderne solo una, avrebbero destato troppi sospetti.

“Allora tu seguimi e basta, ok?”

“Siamo misteriosi eh?”

“Ti piacerà, vedrai.”

“Non ho dubbi tesoro.”

I due salirono nelle loro auto e lasciarono la zona diretti chissà dove, almeno Chris non sapeva nulla di nulla, si stava limitando a seguire Darren, e lui sapeva bene che era capace di seguirlo anche in capo al mondo.
Non conosceva la strada, era una tranquilla zona di campagna, anche se era molto vicino alla spiaggia era davvero una zona isolata.
Appena Darren accostò, anche lui fece la stessa cosa.
Spense il motore e lasciò l’auto, raggiungendo finalmente il suo Darren, che si trovava di fronte a qualcosa, appena ebbe modo di osservare meglio cosa lui stesse guardando, aprì la bocca per la sorpresa.
Non riusciva a crederci, era davvero lei, era la loro casa.
Era senza parole, era di fronte a lei, la loro dimora, il loro futuro nido d'amore.
Darren accanto a lui era felice, con un sorriso radioso che gli illuminava il viso di una luce tutta nuova, che appariva solo quanto erano insieme.

"Quanto costa Darren?"

"Che t'importa? Sarà nostra Chris."

Chris si voltò verso di lui, e lo guardò con uno sguardo tra il severo e il divertito

"Allora Darren? Quanto?"

"Beh io e te guadagniamo bene no? Ehm...comunque intorno al milione."

Chris aprì la bocca per la sorpresa.

"Un milione? Darren sei impazzito?"

"Beh non è tantissimo se ci pensi!"

Lui non voleva ridere, non voleva dargli questa soddisfazione ma un po' di divertimento non guasta mai.

"Appunto non è molto ... sai Darren, sembra quasi che stiamo comprando delle caramelle."

"Sì Chris, esatto! Delle caramelle buone e gustose."

"… E molto costose."

Darren non disse nulla, si limitò a passare il braccio intorno al suo fianco e a stringerlo a sé.

“Dai vieni con me che ti mostro l’interno, ti piacerà.”

Lo prese per mano e lo trascinò dentro. Appena arrivarono all’ingresso si fermarono, entrambi si guardarono negli occhi, non avevano bisogno di parlare, sapevano già cosa si stavano dicendo.
Fecero un bel respiro e insieme entrarono.
Appena ebbero varcato la soglia Darren si voltò verso di lui con un sorriso a trentadue denti.

“Ok, adesso iniziamo il tour della nostra casa, sei pronto?”

Chris in quel momento si sentiva la persona più felice del mondo.

“Sì, sono pronto.”

Lui gli strinse ancora più forte la mano; stavano procedendo a piccoli passi, Darren voleva che non si perdesse nemmeno un piccolo pezzo della casa.

“Allora qua ci troviamo ancora all’ingresso, da questa parte abbiamo il salone, guarda c’è già tutto, però se vuoi possiamo cambiare qualcosa.”

Chris si guardò intorno, era così meravigliato, i suoi occhi erano diventati curiosi e attenti, si soffermava su ogni punto, su ogni angolazione.
Osservò ogni mobile, il divano color panna, il tavolino all’angolo, la libreria in legno di ciliegio, il suo sguardo sempre più contento per tutte quelle novità.
Darren, che aveva già visto la casa, non poteva che essere felice per la sua reazione, aveva fatto centro, aveva davvero scelto la casa giusta.

“Dai andiamo, che devi ancora vedere il pezzo forte.”

“Darren lo sai che amo quando sei misterioso, ma così è troppo.”

“Andiamo.”

E lui ancora una volta lo trascinò via, gli fece vedere il resto della casa che comprendeva una cucina ampia e spaziosa, con un grande tavolo rotondo con una bella tovaglia, adornato con un grande vaso di fiori al centro.
Gli mostrò anche il resto della cucina con un piano cottura piuttosto fornito e una grande dispensa, con affianco un frigo di nuova generazione.
Chris non faceva altro che aprire e chiudere la bocca per la meraviglia.

“Vedrai amore, imparerò a cucinare per te, ti farò ogni mattina delle ricche colazioni.”

“Tesoro non è necessario lo sai, a me basta avere te che mi fai compagnia mentre bevo il caffè tutte le mattine.” Gli rispose Chris con un sorriso.

Darren gli strinse più forte le mani tra le sue con uno sguardo talmente vivo gli rispose:

“Ma io voglio farlo amore mio.”

Chissà se esisteva un modo per innamorarsi sempre di più della stessa persona, Chris non sapeva spiegarselo, era solo conscio che il suo amore per il suo ragazzo cresceva ogni secondo di più.

“Ti amo Darren.”

“Ti amo anche io. Adesso andiamo.”

Darren gli fece vedere anche le altre stanze, il bagno vicino alla cucina, lo studio qualche metro più avanti, ed un’altra stanza adibita ai loro hobby.

“Ovviamente sono tutte da arredare con le nostre cose, ma vedrai, non ci metteremo tanto a farle nostre.”

Mentre percorrevano l’ennesimo corridoio, arrivarono alle scale che avrebbero portato al primo piano della casa, Chris ancora era senza parole.

“Darren, ma non sarà troppo grande questa casa per noi?”

Lui si voltò a guardarlo.

“No. Perché? Io la trovo perfetta, su adesso seguimi, stiamo per arrivare al pezzo forte! Adesso chiudi gli occhi per favore?”

“Darren per piacere!”

“Chiudi gli occhi Chris. Su.”

Lui chiuse gli occhi, e Darren per evitare che sbirciasse, portò le mani sul suo viso.

“Tieniti a me, mi raccomando non mi lasciare.”

Chris si aggrappò a lui, e insieme salirono la rampa di scale, e Darren controllò che salisse ogni gradino con attenzione.
Arrivati in cima, sempre avvinghiati giunsero alla tanto agognata e misteriosa stanza. Darren, non facendosi scorgere, aprì la porta di quella che sarebbe stata la loro camera da letto e sempre tenendo Chris stretto a lui, lo condusse all’interno. Appena arrivarono al centro della stanza si fermarono.

“Ecco siamo arrivati, adesso puoi aprire gli occhi.”

Chris aprì i suoi bellissimi occhi blu, e per poco non svenne, sentiva già che le sue ginocchia stavano per cedere dall’emozione, si voltò verso Darren e con la voce incrinata chiese:

“Siamo nella nostra camera da letto vero?”

“Certo amore, perché a te cosa sembra?”

Chris girò il suo viso e guardò attentamente l’ambiente circostante, vide un comò posto al centro di una parete, due armadi molto alti color acre, e un letto matrimoniale, ma la cosa che lo colpì più di tutte fu il quadro posto alla parete situata sopra al letto.

“Siamo noi Darren?”

“Bhe tecnicamente sono Kurt e Blaine, però sì, siamo noi.”

Il quadro ritraeva una delle scene più belle della storia d’amore fra Kurt e Blaine, i personaggi televisivi che loro stessi interpretevano, l’immagine era l’emblema del loro amore, la loro prima volta.
A pensarci bene anche per loro quel giorno sarebbe stata una prima volta, la loro prima volta nella casa nuova.
Darren mise le mani sulle sue spalle e lo fece voltare verso la grande finestra che si apriva davanti ai loro occhi, che avrebbe permesso volendo l'ingresso ad un piccolo balcone, dove affacciarsi nelle notti di luna piena.

"Appena ho visto questa finestra ho pensato che questa potesse essere la stanza perfetta."

"È bellissima tesoro."

Darren gli cinse la vita con le braccia e lo strinse a sé, poggiando il viso sulla sua spalla.

"Quando ogni notte saremo sdraiati, dopo che avremo fatto l'amore, grazie a questa finestra avrò l'onore di vederti brillare grazie alla luce della luna."

"Allora Darren non vedo l'ora di vedermi riflesso nei tuoi occhi."

Quest'ultimo sorrise lasciandogli un candido bacio sul collo, si voltarono per guardarsi meglio negli occhi e lo spinse verso il letto, si sedette e se lo portò sulle sue ginocchia.

“Ti va se restiamo qua stanotte?”

“Ma Darren… non è possibile, il letto è senza le lenzuola, è tutto in disordine.”

“Per favore, resti con me? Qui, nella nostra casa.”

Chris gli butto le braccia al collo, fece congiungere le loro labbra, era quella la cosa che ancora mancava da fare, baciare il suo Darren.
Senza che se ne rendessero conto, entrambi si trascinarono giù, si ritrovarono sdraiati in quel letto sfatto, completamente abbracciati e vicini, le loro braccia che non lasciavano l’altro, come se dipendesse dalle loro vite restare uniti.
Le loro bocche si lasciarono scontente, aprirono i loro occhi, per potersi specchiare di nuovo l’uno sull’altro.
Darren ancora si manteneva aggrappato a Chris, che nel frattempo teneva le sue mani ferme sui suoi fianchi.

“Se dovessi morire adesso, sarei felice amore mio, perché potrei morire tra le tue braccia.”

“E allora che il mondo ci inghiottisca in questo momento.”

“Non fare lo spiritoso, sto solo pensando che vorrei che il tempo si fermasse, per restare sempre qui con te, nel nostro nuovo nido.”

Chris portò una delle mani strette ai suoi fianchi alla sua guancia, premette forte le dite sulla pelle, come per sentirlo di più.

“Sì tesoro, questo è il posto dove potremo finalmente essere noi stessi, dove potrò amarti senza remore e dove potrò chiamarti tesoro, la nostra casa.”

Darren non rispose, non disse nulla, si limitò ad avvicinare il suo viso a quello di Chris, fino a far sfiorare i loro nasi, fino a sentire il suo respiro per poi baciarlo di nuovo, baciarlo ancora, senza fermarsi; per una volta potevano davvero baciarsi senza tempo.
Per una volta potevano finalmente dire di avere un posto tutto loro, un luogo dove essere due normali ragazzi innamorati, realmente consci di avere un posto che potevano chiamare casa.
 

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

  
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