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Autore: _zia cla_    07/02/2013    5 recensioni
Raccolta di Daddies!Seblaine.
Sebastian trova un album fotografico nascosto tra le cose di Blaine, da li si sciorineranno i ricordi di una vita.
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''Un tonfo improvviso però catturò nuovamente la sua attenzione all’interno del mobile; non ricevendo più il sostegno del ricettario, un grosso volume era caduto sul ripiano del comodino.
Sebastian lo prese incuriosito, era un grosso volume quadrato, ricoperto di tela grezza; lo rigirò con la copertina verso l’alto dove c’era ricamato sopra il titolo: Family photos.''
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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#2. Istantanee da una sala parto





 

 ‘’Papà. Pa’.’’ Ghignò il loro primogenito, mentre accompagnava i due appellativi guardando prima l’uno e poi l’altro.
 
‘’Cole. Grace.’’ Ghignò Sebastian di rimando, facendo il verso a suo figlio.
 
‘’Siete i soliti, alla vostra età fare sesso sul divano come due adolescenti.’’ Li ammonì sconfortato Cole.
 
‘’N-non abbiamo fatto nulla.’’ Si oppose Blaine imbarazzato, seduto sul divano accanto a suo marito, mentre i loro figli li guardavano a braccia conserte.
 
‘’Solo perché vi abbiamo interrotto.’’ Sogghignò Grace, la minore, lanciando uno sguardo eloquente a suo fratello.
 
‘’Già, lasciando che vostro padre mi facesse procurare un livido che non era previsto.’’- disse, massaggiandosi con una mano il lato della coscia dove aveva battuto. Poi si voltò verso Blaine e cominciò a carezzargli i capelli con fare languido. ‘’Avrei decisamente preferito lasciargliene molteplici sul suo di corpo, di tutt’altra natura.’’ Sorrise malizioso.
 
Blaine gli lanciò uno sguardo omicida, incapace di ribattere alcunché, mentre i due ragazzi lo guardarono con un’espressione disgustata.
‘’Questa-me-la-devo-scrivere.’’ Disse ancora sotto shock il ragazzo dagli occhi verdi.
 
‘’Preferirei di no, sarà già troppo riviverla nei miei ricordi.’’ Affermò Grace, che fissava ancora incredula i due adulti.
 
‘’Orsù Gracie, non me la dai a bere con la tua finta innocenza, mi ricordi troppo tuo padre.’’ Esclamò annoiato Sebastian.
 
‘’Se non la finisci di fare battute ambigue sulla nostra intimità davanti ai ragazzi, la vedrai molto più spesso la mia innocenza.’’
 
‘’Sarebbe del tutto controproducente tesoro, mi ecciteresti solo di più.’’
 
‘’Aaaaaa!’’-urlò Grace, battendosi ripetutamente le orecchie con le mani- ‘’Ma che vi prende a voi due?!’’
 
Nel frattempo Cole era rimasto impassibile, con ancora le braccia conserte sul petto e un ghigno appena accennato in viso.
‘’E’ un vecchio trucco Grace, stanno cercando di distrarci da qualcosa.’’
 
La ragazza si voltò verso Cole ed ebbe un lampo, cominciò ad annusare l’aria intorno a sé.
‘’Cosa c’è per cena?’’ chiese titubante ai due uomini sul divano.
 
‘’Eehm…’’
 
‘’Cosaaa?!’’ urlò Grace.
 
‘’Lo sapevo, siete due pessimi, pessimi genitori.’’ Disse piano Cole, ammonendoli con il dito puntato verso di loro.
 
‘’Avete ventotto giorni al mese per approfittare della nostra assenza, e decidete di fare le vostre cose quando arriviamo in città, dimenticandovi della cena?!’’
 
‘’Non abbiamo dimenticato la cena perché stavamo facendo sesso, Grace.’’ Ribattè con sufficienza Sebastian.
 
‘’Che stavate facendo allora?’’
 
I due uomini si guardarono e sorrisero.
‘’Ricordavamo.’’
 
 
 
 
‘’Diavolo quante fotografie!’’
 
I  due ragazzi si erano accomodati sul divano, insieme ai loro padri, e stavano sfogliando l’album fotografico con due sorrisi divertiti stampati in faccia.
‘’Ma non avevi rotto il computer Pa’?!’’ chiese distrattamente Grace, con lo sguardo ancora fisso sulle fotografie.
 
‘’E’ una lunga storia.’’ Si affrettò a dire Blaine, dopo che Sebastian gli ebbe rivolto uno sguardo eloquente.
 
‘’E questa cos’è?’’ chiese Cole, indicando una foto un po’ in disparte in una pagina piena di foto di lui da piccolissimo.
La foto in questione risaliva a ventidue anni prima, come si poteva dedurre dalla data nell’angolo; raffigurava Sebastian, seduto su una sedia in ospedale, con in braccio un neonato infagottato in una copertina azzurra. L’angolazione della foto era particolare: non si riusciva a vedere il viso del bambino ma solo la strana espressione di Sebastian, che guardava il piccolo con un sopracciglio alzato e la fronte aggrottata.
 
‘’Oh, quella?! Uno dei miei ricordi più belli.’’ Sghignazzò Blaine.
 
‘’Sono io vero? Quando sono nato.’’ chiese Cole, e Blaine asserì con un gesto del capo.
 
‘’Certo che ce n’era di gente.’’ Indicò tutte le persone che si intravedevano all’interno della foto.
 
‘’Già, e non riuscivo a capire per quale motivo avessero tanta urgenza di vederti.’’ Sentenziò acido Sebastian.
 
‘’Perché?’’
 
E fu a quella domanda che Blaine scoppiò a ridere.

 
 
Sebastian continuava a fare avanti e indietro per tutto il corridoio del reparto di neonatologia, mordendosi le unghie e bloccandosi con una faccia da spiritato ogni volta che sentiva urlare da dietro la porta della sala parto.
Blaine, seduto su una panchinetta, lo seguiva con lo sguardo come uno spettatore di una partita di tennis; al suo fianco  c’erano Brittany e Santana che invece aveva smesso di guardarlo da un pezzo, cercava solo di capire dove tenessero i sedativi.
 
‘’Bas, calmati. Andrà tutto bene.’’ Cercò di rabbonirlo Blaine, inutilmente.
 
‘’Come fai a dirlo?! Non senti come urla, non è umano!’’
 
‘’Urleresti anche tu così se ti stessero cacciando un vitello di due chili e mezzo fuori dal tuo sfintere principale, eppure sono sicura che sopravviveresti ugualmente.’’ Lo guardò con un sorriso strafottente la latina.
Sebastian le rivolse una smorfia e ricominciò la sua marcia.
‘’Sebastian, ti prego siediti.’’ Sbuffò Blaine esasperato, allungandosi verso di lui e prendendogli la mano.
Sebastian si fermò, gli rivolse un piccolo sorriso tirato e si fece guidare verso il posto libero accanto a lui.
Non aveva neanche poggiato il sedere sulla seduta, che alle loro orecchie arrivò un urlo:
 
 
‘’FATELO USCIREEE!!!’’
 
Questa volta scattarono in piedi entrambi, anche Blaine che, a dispetto delle apparenze, non era poi così tranquillo.
 
Sebastian si concesse di guardarlo male per un brevissimo attimo, prima di intercettare un’infermiera che stava uscendo dalla sala parto.
 
‘’Mi scusi… Si può sapere cosa stanno combinando lì dentro?!’’
 
‘’Sta nascendo un bambino.’’ Gli rispose con tranquillità la donna.
 
‘’Strano che non sia nel Guinness dei primati come Miss Ovvietà.’’ Sbottò serio.
 
L’infermiera alzò gli occhi al cielo.
‘’Signor Anderson-Smythe, deve rimanere tranquillo. L’ostetrico sta facendo un ottimo lavoro.’’
 
Sebastian sgranò gli occhi a quella notizia, come se avesse ricevuto in pieno viso una secchiata d’acqua.
‘’Ostetrico?!’’
 
Blaine si avvicinò al duo, schiarendosi la voce, cercando di dissimulare la sorpresa a quella notizia.
‘’Ehm… Dov’è la dottoressa Winters, la ginecologa?’’
 
‘’Non era di turno, così Lawrence si sta occupando del parto.’’
 
‘’Un uomo?! Un uomo sta facendo nascere il mio bambino?!’’ urlò Sebastian.
 
‘’Sebastian ti prego calmati, sono sicuro che questo… ostetrico sia un professionista. Vero?!’’ chiese speranzoso all’infermiera, che prontamente gli rivolse un sorriso sincero.
 
‘’Il migliore.’’
 
La donna si allontanò e Blaine trascinò nuovamente Sebastian verso la panchina. Si erano appena seduti quando la voce di Brittany attirò la loro attenzione:
 
‘’Unicorno!’’
 
Si voltarono tutti verso l’ingresso del corridoio e riconobbero una figura familiare.
 
‘’Kurt!’’ Blaine si alzò  per andargli incontro e abbracciarlo. Sebastian invece rimase comodamente seduto a sbuffare e alzare gli occhi al cielo.
 
‘’Ci mancavi solo tu a peggiorare il mio stato d’ansia.’’
 
‘’Anch’io sono felice di vederti Sebastian. Allora, il piccolo demonio è nato?’’
 
‘’Spero solo che tu non piaccia a lui il doppio di quanto non piaci a me.’’ Ghignò Sebastian, fulminandolo con lo sguardo. Blaine sorrise davanti a quel teatrino; litigare con Kurt era la seconda cosa che distraesse maggiormente Sebastian.
 
‘’NON CE LA FACCIO PIU’!‘’
 
La cosa durò poco perché all’ennesimo grido al di là della porta, l’attenzione di tutti si focalizzò su di essa.
 
 
 
 
 
‘’C’è ancora molto da aspettare? Siamo qui da ieri.’’
 
‘’Il travaglio è stato lungo. Ma le acque si sono rotte, sarà questione di poco ormai.’’
 
 
Venti minuti dopo erano ancora tutti in attesa.
Brittany e Santana, accoccolate sulla panchina, faticavano a rimanere sveglie, mentre Kurt leggeva una rivista per neo-madri.
Blaine era poggiato al muro, proprio accanto alla porta della sala; guardava Sebastian che in silenzio camminava per il corridoio, creando dei ghirigori invisibili sul pavimento.
Lo guardò in viso e pensò di non averlo mai amato come in quel momento; sarebbe stato un ottimo padre, a dispetto di quello che pensavano tutti e anche il diretto interessato.
 
‘’Ehi.’’
Sebastian sollevò il viso ed incontrò il sorriso di Blaine, gli si avvicinò e gli mise le mani sui fianchi.
‘’Ehi?!’’
 
‘’Come sta il mio quasi-papà preferito?’’ chiese Blaine, lasciandogli un bacio sul mento.
 
‘’Agitato.’’ Sospirò Sebastian.
 
‘’Lo vedo, non so cosa ti abbia trattenuto dallo sfondare la porta quando hai saputo dell’ostetrico.’’ Rise Blaine.
 
‘’Mi avrebbero arrestato e il piccolo sarebbe stato orfano di un padre. L’ho fatto per lui.’’ Affermò drammatico.
 
‘’Ti avrebbero solo cacciato fuori a pedate.’’ lo sfottò suo marito.
 
 
‘’FATELO USCIRE, VI PREGOOO!’’
 
 
‘’Povera Judy, ci starà odiando.’’ Ammise con un mezzo sorriso.
 
 
‘’CACCIATELO FUORIII!’’
 
 
‘’Sei tu che l’hai voluta alla prima esperienza, killer.’’
 
 
‘’FATE USCIRE QUESTO BASTARDO DAL MIO CORPOOO!’’
 
 
‘’Ehi!’’  i due uomini fulminarono la porta con lo sguardo; in meno di un secondo Blaine sgusciò via dalla presa di Sebastian.
Sotto lo sguardo sbalordito di tutti, prese a bussare ripetutamente e con forza alla porta.
‘’Ehi! Nessuno parla a mio figlio in questo modo! Jud- Sebastian lasciami!’’
 
Sebastian lo prese di peso e lo trascinò lontano dall’uscio. Blaine cercò di divincolarsi ma suo marito lo fece calmare prendendogli il viso tra le mani e baciandolo profondamente.
‘’Dio quanto ti amo quando ti comporti da Don Chisciotte!’’ esclamò estasiato, quando si furono staccati.
 
‘’Don Chisciotte era pazzo.’’
 
‘’Perché quello che hai appena fatto è da ritenersi normale.’’ Sentenziò sarcastico Sebastian.
 
‘’Stava offendendo nostro figlio, nessuno può offendere nostro figlio.’’
 
Sebastian sorrise, carezzandogli il volto e baciandolo dolcemente. Poi sentirono un ultimo grido. Un silenzio. Il pianto gracchiante di un neonato.
Ed un sospiro di sollievo corale si levò nella sala d’attesa.
 
 
 
 
 
‘’Quanto tempo ci mette?’’
Sebastian era fuori dalla nursery, seduto su una seggiola, mentre aspettava che Blaine ed un’infermiera portassero fuori il bambino.
Attorno a lui un mucchio di gente; al gruppo iniziale si erano aggiunti anche Jeff, Nick ed Evelyne.
Normalmente non sarebbero potuti rimanere tutti lì, ma naturalmente era impossibile imporre qualcosa all’armata delle tenebre.
 
‘’Non avere tanta fretta di vederlo, è un primogenito.’’ Sentenziò sarcastica Evelyne.
 
‘’Allora?!’’
Non ebbe il tempo di rispondergli perché la porta si spalancò e ne venne fuori Blaine con in braccio un minuscolo fagottino.
Blaine aveva un sorriso radioso e le lacrime agli occhi, per un attimo Sebastian ebbe l’impressione che fosse stato lui a partorirlo.
Glielo mise tra le braccia così potè scostare la copertina dal viso del piccolo.
 
‘’Non è un…’’
 
‘’Un mostro.’’
 
‘’Sebastian!’’ urlò Blaine, scioccato.
Tutti i presenti cominciarono chi a ridere, chi a sbattere la testa contro il muro, chi a schiaffarsi mani in viso.
 
‘’Quanto sei idiota.’’ Sentenziò Nick.
 
‘’Sei senza speranze.’’
 
‘’Ma guardatelo, sembra un gremlin!’’ protestò Sebastian.
 
‘’Non dici sul serio.’’ Lo squadrò suo marito.
 
Sebastian guardò nuovamente il bambino, un po’ più a lungo. Era di colorito cianotico e aveva i capelli scuri e fini che crescevano a chiazze sulla testolina.
‘’Sicuro sia mio figlio?’’
 
Blaine si alzò, emettendo un sospiro frustrato, e si allontanò.
‘’Ho sposato un imbecille!’’
 
‘’Aspetta Blaine, potrebbero averlo scambiato… Blaine!’’
Sospirò, quando il suo sguardo cadde di nuovo sul fagottino tra le sue braccia.
‘’E adesso come ti chiamiamo?! Dovremmo trovare un nome che ti si addica, piccolo Anticristo.’’
 
‘’Gollum potrebbe andare bene, è grigio e magrolino come lui.’’ Affermò innocentemente Brittany che era andata a sedersi accanto a lui.
 
‘’Sai Britt, per una volta sembra che tu abbia ragione.’’
 
‘’Vi prego! Sebastian so che per te è difficile, ma sii ragionevole. Tra un paio di mesi diventerà bello come sua madre.’’ Disse Kurt avvicinandosi.
 
Sebastian si ritrasse, stringendo ancora di più al petto il bambino.
‘’Sta lontano da lui! Ha già un futuro da protagonista dei film horror, non voglio che venga impressionato dalla tua faccia da checca!’’
 
Kurt alzò gli occhi al cielo, privo di ogni speranza e deciso a non rivolgere più parola a quella maledetta mangusta, quando la sua attenzione fu attratta dalla voce di Brittany.
 
‘’Ripetilo di nuovo, principe.’’ Disse la ragazza bionda che guardava sognante il bambino.
 
‘’Cosa?! Faccia da checca?!’’
A quella parola il bambino sollevò un lato della bocca, un gesto istintivo che somigliava ad un ghigno.
 
Sebastian era senza parole, lo disse di nuovo e il bambino rifece quella smorfia.
Il neo-papà cominciò a ridere e inclinò il neonato verso Kurt.
‘’Vedi piccolo mio, questo è zio faccia da checca.’’
Di nuovo il ghignetto.
 
‘’Cosa succede qui?’’ chiese Blaine, attratto dalle risate.
 
‘’Papà! Ti presento Eugène Anderson-Smythe!’’ sorrise, baciando affettuosamente la testa del bambino. ‘’Il nostro piccolo me.’’
 
Blaine sorrise estasiato, avvicinandosi ai suoi uomini, baciandoli alternamente.

Solo successivamente, rimuginando su quel nome, gli venne naturale chiedersi cosa avesse fatto di male quel bambino per meritarsi un supplizio del genere.








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Angolo della _zia cla_


Salve salvino guys! x) Eccomi qua, questa settimana sono un concentrato di fan fiction a go go. Infatti domenica forse ne arriva un'altra.
So cosa vi state chiedendo (a parte cosa mi sono fumata): Ma il figlio di Sebastian non si chiama Cole? Lo scopriremo nella prossima daddies, don't worry!
Allora, spero vi sia piaciuta questa one shot sull'onda del nonsense. Probabilmente molti di voi si aspettavano qualcosa di dolce e coccoloso, tipo le fisime di Sebastian sull'essere padre ma, a parte che ne ho già lette e stralette, poi io attingo dalle esperienze della mia famiglia che, in quanto ad inquietudine, fa concorrenza alla famiglia Adams.
 E vi giuro che, a parte qualche mia piccola licenza, l'attesa di un parto è davvero così. Le madri in preda al dolore urlano le peggiori cose e tu da fuori non sai se ridere o scappare.
Beh, spero non vi abbia annoiato. Un bacione immenso a tutti! ;D

  
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