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Autore: bieberslove    08/02/2013    5 recensioni
Kate Williams, nata a San Francisco il 14 luglio 1995.
Justin Bieber, nato in Canada il 1 marzo 1993.
Entrambi studenti del college di Phoenix, migliori amici dai tempi dell'asilo.
Justin ha sempre provato qualcosa che andava oltre l'amicizia per lei, per Kate invece lui era solo un fratello.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia suonò facendomi sobbalzare dal sonno, scesi dal letto e corsi in bagno a prepararmi.
Mi misi degli shorts di jeans e una maglietta azzura con delle vans dello stesso colore, raccolsi i miei capelli in una treccia  disordinata, mi misi un filo di trucco e scesi giù nella sala pranzo, dove tutti gli studenti si recavano per fare colazione.
Mi guardai intorno per cercare Justin e gli altri miei amici, ma vidi solo ragazzi che si azzuffavano o atti di bullismo in pubblico.
Mi sentì chiamare e mi voltai, e vidi Justin, Chaz, Ryan, Dave, Cait e Samantha, che noi chiamavamo Sam, venirmi incontro. 
Salutai tutti con un bacio sulla guancia, regalando a Justin anche un abbraccio. Ci sedemmo al tavolo per fare colazione, mangiai una ciotola di cereali con del latte, gli altri la stessa cosa.
"Kate, che hai alla prima ora?" mi chiese Chaz.
"Biologia, tu?" gli risposi mandando giù un po di latte.
"Anch'io, andiamo insieme più tardi?" sorridendomi.
"Okay." sorrisi a mia volta.
"Non dovevo accompagnarti io?" s'intromise Justin con un espressione infastidita.
"No, oggi no. Mi accompagna lui, ti dispiace?" risposi.
"No, affatto." si ammutolì.
Si creò un imbarazzante silenzio, si sentiva solo il rumore del latte che mandavo giù. Posai il bicchiere, e ad interrompere quel silenzio fu la risata di Chaz.
"Perché ridi?" chiesi. Non rispose per il troppo ridere, indicò la mia faccia e io assunsi un espressione confusa mentre lui si alzò e si avvicinò a me.
"Sei sporca qui" disse pulendomi con un fazzoletto a due centimentri dalle mie labbra, arrossii e risi di gusto guardandolo negli occhi.
Vidi Justin assumere un espressione infuriata, seguito da un pugno sferrato sul tavolo. Si alzò e andò via, senza degnarmi di uno sguardo. Non capì il motivo del suo comportamento, perché se ne era andato così? Decisi di non pensarci, che gli avrei parlato dopo, dopodiché con Chaz mi recai in aula.
"Che aula è?" mi chiese.
"Aula A, nel secondo piano." risposi guardandomi intorno nella speranza di trovare Justin, per parlargli prima di entrare in aula, ma non c'era.
"Okay, siamo arrivati. A più tardi allora, ti aspetto fuori l'aula alla fine dell'ora.
"Grazie." lo salutai con un bacio sulla guancia.



Passarono tutte le ore scolastiche, andammo a mensa, dove mi aspettavano tutti.
Mi sedetti al tavolo e nonostante avessi il cibo davanti non mangiai per niente, avevo bisogno di parlare con Justin, mi mancava anche se non ci parlavo da neanche cinque ore. 
Finimmo di mangiare dopo poco, e i ragazzi ci accompagnarono ai nostri dormitori. Quando entrai decisi di farmi una doccia, e più tardi sarei andata dal mio migliore amico per parlarci.
Presi l'intimo, un pantaloncino di una tuta blu e una canottiera azzurra con le vans nere. Aprii il getto d'acqua e mi ci fiondai dentro, dimenticandomi di tutti i miei problemi.
Uscì dopo una decina di minuti, mi vestii e avvertii Sam che uscivo. Presi il mio cellulare e le mie malboro rosse, e me ne andai. 
Iniziai a cercarlo per il dormitorio maschile, ma non c'era nessuno. Non bussai nella sua stanza, sapevo che lui tornava la sera solo per dormirci.
Stavo per arrendermi, quando sentii la sua risata. L'avrei riconosciuta tra mille, era così bella e non mi sarei mai stancata di ascoltarla, ma dovevo assolutamente parlarci.
Sfortunatamente, non era solo. C'erano dei suoi amici con lui, che io conoscevo a malapena, ma che odiavo. Uscii da dove ero nascosta e quando mi vide smise di ridere. I suoi amici se ne accorsero, e si girarono tutti verso di me. 
"Bambolina, ti unisci a noi?" disse uno di loro, Mark Anderson. Era bello, ma sfacciato e puttaniere.
"Sparisci Mark, tu e la tua banda." risposi incrociando le braccia. Alle mie parole sparirono, la mia reputazione nella scuola non era una delle migliori. Finisco sempre in risse pesanti, e sanno che non gli conviene.
"Devo parlarti." gli dissi.
"Io non ho niente da dirti." mi rispose portando una sigaretta alla bocca.
"Voglio solo sapere cosa ti è preso oggi. Quel comportamento non l'hai mai avuto, almeno non con noi." dissi guardandolo negli occhi, che io amavo tanto. Ma in quel momento, sembravano vuoti. Non trasmettevano emozioni, era arrabbiato e deluso, e io non conoscevo il motivo. 
"Cosa c'è? Ti ho sempre accompagnata io in classe, ti venivo a prendere e ti accompagnavo nella tua stanza. Adesso tutto questo lo fa Chaz, no? E come se non bastasse ti fai anche pulire le labbra da lui. Che c'è, ti sei innamorata per caso? mi rispose sbraitando.
"E' per questo? Justin, non potrei mai sostituirti, lo sai. Io non mi sono innamorata di lui, siamo solo buoni amici, e anche se oggi mi ha accompagnata in classe non vuol dire che debba farlo anche domani e in tutti gli altri giorni. Non credi di esagerare?" dissi calma. 
"Hai ragione, scusa. Ma per un momento ho creduto che tu preferisca lui a me, che lui ti possa dare quello che non ti do io." disse dolcemente e accarezzandomi una guancia.
"Non succederà mai, te lo prometto. Sei l'unico per me." dissi abbracciandolo. 
"Dai vieni, ti accompagno al dormitorio. " disse. Annuii e camminammo per una decina di minuti, fino ad arrivare alla mia stanza, 212. 
"Allora io vado, ti chiamo dopo. Ti voglio bene, piccola." disse baciandomi la fronte.
"Okay, ciao Justin. Ti voglio bene anch'io." dissi guardandolo mentre se ne andava. 
Entrai e vidi Sam venirmi incontro.
"Ehi, ci hai parlato?" mi disse scendendo dal divano per venire accanto a me.
"Si, tutto risolto." dissi senza dire altri dettagli. 
"Oh, meglio così allora." rispose sorridendomi. 
Mi vibrò il cellulare, e lo estrassi dalla tasca per vedere chi mi stesse cercando.

From: Justin.

Text: Domani mattina vengo a prenderti fuori la tua stanza, e dopo ti accompagno in classe. Non prendere impegni con Chaz, ti voglio bene. xx

sorrisi al messaggio e risposi.

To: Justin.

Text: Va bene, promesso. Ti voglio bene anch'io. xx

"Ordiniamo una pizza? non ho voglia di cucinare!" mi urlò Sam dalla cucina. 
"Per me una margherita!" urlai a mia volta per farmi sentire.
Dopo aver chiamato, dopo neanche venti minuti arrivarono le pizze, mangiai e andai a letto dopo aver letto il mio libro preferito: Le pagine della nostra vita, di Nicholas Sparks.





spazio autrice. 
ciao bellissime, diueiolke. vi ringrazio per le quattro recensioni, siete troppo carine, aw. furfjk 
il primo capitolo ha avuto già più di 400 visualizzazioni, grazie a tutte, davvero. 
ieri sono andata a comprare believe acoustic, udiejdke è perfetto, anche se non vi interessa lol.
anyway, ditemi come vi sembra e recensite in tante, un bacio. c:

@mjlesmile and @bjeberstoy on twitter. 
  
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