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Autore: yuyu    08/02/2013    0 recensioni
Margherita sapeva che prima o poi il Big S sarebbe stato svelato, solo non sperava succedesse proprio nel suo unico giorno libero, ma come tutti sanno, se le cose peggiori devono accadere lo faranno per forza nel momento meno opportuno.
Ed ora Margherita si ritrova a dover lottare per difendere tutti e due i mondi a cui appartiene, con l'aiuto di uomini che hanno poco sale in zucca, vampiri con la sindrome di Peter Pan e di due Generali che passano più tempo a imboscarsi che a cercare di salvare la situazione.
Ma la domanda che più l'affligge è com'è potuto succedere? Chi ha permesso che il Big S fosse rivelato e che cosa ne trarrà?
(Attenzione Pairing e avvertimenti potrebbero cambiare con il procedere della storia)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Prima o poi sarebbe successo per forza, era solo una questione di tempo e tutti nel dipartimento lo sapevano.

Le variabili maggiori, quelle su cui le scommesse fioccavano da secoli, letteralmente parlando, rappresentavano la tempistica e la modalità; si passava da complotti interplanetari a presidenti che non avrebbero retto al peso del grande S, come i sodati chiamavano ormai da tempo immemore il loro segreto.

Il secolo che aveva reso di più era stato il XV, con tutte le credenze popolari che iniziavano a diffondersi come lo scorbuto in un bordello di seconda categoria, questa era la metafora preferita dell'epoca, si pensava che fosse quasi arrivato il momento per rivelarsi... quasi, per fortuna, perché poi si iniziarono a bruciare le streghe e nessuno di loro ci teneva a provare ad essere acciuffato, di fiamme ne vedevano già troppo spesso dall'inferno in cui vivevano.

Le più audaci puntate avevano visto come protagonista il XIX secolo, si parlava di gente che aveva scommesso vere fortune o addirittura anni della propria vita pensando che la coscienza popolare che si stava sviluppando, le nuove tecnologie e soprattutto, i nuovi metodi di spionaggio, avrebbero presto scorto una parte di quel mondo così ben nascosto per millenni, scoperchiando un vaso di Pandora che il mondo forse non sarebbe mai stato pronto ad affrontare.

Ma tutti fallirono nelle loro puntate, nessuno si era mai potuto immaginare un ambientazione più ridicola, nel momento meno giusto della storia, neanche nelle peggiori previsioni. Invece era successo. Alla fine, inevitabilmente, avevano ricavato la peggior pubblicità che il mondo potesse dargli, ormai avevano già un'etichetta, a neanche un giorno dalla rivelazione del grande S, ormai per il mondo intero loro erano i MOSTRI.


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Il momento in cui i programmi delle televisioni di tutto il mondo si interruppero per passare e ripassare quel video era ben impressa nella sua mente.

Per un istante, pensò che si trattasse di qualche folle atto terroristico, come quando aveva 14 anni e guardava la televisione dopo i compiti. Ricordava perfettamente di aver osservato a lungo l'immagine del aereo che si schiantava contro una delle torre gemelli, ma non ne aveva compreso a pieno la gravità fino al giorno dopo, con quel dibattito fra i banchi di scuola, e quei numeri che parlavano solo di vite spezzate.

Per un attimo si sentì vulnerabile come allora, come se gli anni passati non fossero una coperta sufficientemente forte, ma quando realizzò davvero quello che le immagini rappresentavano cercò di scuotersi di dosso tutte quelle sensazioni per poter ragionare lucidamente.

Nel bar dove stava consumando l'aperitivo le persone emisero quasi in sincrono versi terrorizzati mentre la TV trasmetteva l'immagine di quel gigante, alto quasi tre metri che sollevava un camion e lo lanciava come se fosse fatto di cartone, La paura iniziò a insinuarsi mentre la giornalista ripeteva in sottofondo che le immagini erano reali, non c'erano segni di contraffazione ed erano state girate in un paese della campagna Parigina, dove “il mostro” era stato rintracciato ma non ancora abbattuto e ora, era rinchiuso in un vecchio capannone abbandonato dove, all'interno, sembravano presenti delle persone, probabilmente dei senza tetto. La giornalista continuava a passare aggiornamenti sulla situazione, raccontando di eserciti e di corpi speciali, rassicurando sulle vite delle persone, ipotizzando sulle origini di quella creatura, parlando con esperti, esperti di cosa poi?

Il vociare intorno a lei crebbe mentre le persone cominciavano a parlare tutte insieme, a gridarsi sopra e fare congetture. Le sue amiche sembravano preoccupate mentre osservavano lo schermo senza spostare mai lo sguardo, e per un attimo Margherita fu tentata di lasciar perdere, che se ne occupasse qualcun altro senza disturbare il suo primo giorno libero dopo MESI. Lanciò un'ultima occhiata prima di decidere che non poteva semplicemente far finta di nulla e si alzò con l'intenzione di telefonare. Le sue amiche quasi non si accorsero di niente mentre usciva dal caotico locale e cercava un angolo tranquillo, il cellulare d'emergenza, come al solito, era finito nell'angolo più remoto della borsa e riuscì a raggiungerlo solo dopo qualche maledizione e qualche insulto alle capacità di scomparire che sembravano possedere il suo telefono nel momento meno opportuno.

Persino prendere la linea non fu facile, nonostante fosse collegata direttamente a una linea speciale e i quasi venti squilli che passarono prima che qualcuno rispondesse minarono definitivamente la già precaria pazienza che possedeva.

Quasi abbaiò il suo numero di matricola alla voce metallica dall'altra parte e finalmente riuscì a mettersi in contatto con uno dei suoi.

< Che diavolo sta succedendo?> per un istante pensò che forse quel corso sull'autocontrollo che le suggerivano da anni non sarebbe stato male, ma cacciò via l'idea mentre attendeva che dall'altra parte qualcuno si decidesse ad affrontare la sua furia. Il carma per una sola volta fu dalla parte del branco di decerebrati che sosteneva di formare il suo esercito perché, a rispondere fu l'unico elemento della compagnia in grado di non farle saltare definitivamente i nervi.

< Generale! Non siamo ancora a conoscenza di tutti i dettagli, sappiamo che c'è stato un buco nell'organizzazione Francese, la squadra di rimozione delle prove non si è mossa in tempo e il video ha fatto un giro di mano così veloce che nessuno è riuscito a rintracciarlo in tempo, per quanto riguarda il Califo, sappiamo che non è la prima volta che oltrepassa il portale ed era già stato bandito in Germania, non abbiamo idea di come sia riuscito ad attivare un passaggio nascosto né cosa voglia esattamente in questa dimensione>

Margherita cerco di fare qualche respiro per calmarsi mentre immagazzinava ed elaborava le informazioni cercando una linea guida adatta al momento < Patrick, ci sono ordini che arrivano dai vecchiacci?> domandò continuando ad analizzare tutte le variabili.

< No. Gli anziani sono ancora in riunione per cercare di capire cosa fare. Generale deve venire qui immediatamente! Siamo nel caos più totale e molti degli altri eserciti parlano di guerra con gli umani, non abbiamo ordini di nessun genere e gli animi iniziano a scaldarsi. Inoltre Brave e Dominique non sono presenti, abbiamo bisogno di lei> Come a sottolineare le parole del suo secondo in comando, iniziarono ad arrivarle suoni di urla e rumori forti, come tavoli sbattuti e addirittura qualche esplosione di lieve entità. Alzando agli occhi al cielo non poté non constatare come fosse assolutamente inutile avere due co- generali se nel suo unico giorno libero, Margherita non avrebbe permesso a nessuno di dimenticarsi di questo dettaglio per moooolti anni a venire, doveva finire con l' occuparsi comunque lei di tutto, certo non era una situazione normale ma era certa che qualcuno avrebbe comunque trovato il modo di rovinarle la giornata. Succedeva SEMPRE.

< Ascolta Pat, dammi solo il tempo di arrivare. Nel frattempo per favore cerca di tenere a bada quegli idioti e fai in modo che io non debba andare a recuperarli in detenzione, potrei uccidere qualcuno di loro se mi costringessero a farlo> Riagganciò sentendo la risata del Guerriero di sottofondo, chissà perché tendevano sempre a sottovalutare le sue minacce di morte, forse era arrivato il momento di usare un po' di pugno di ferro con quelle teste vuote, sospirò, non sarebbe servito a nulla, zucche vuote erano e zucche vuote sarebbero rimaste, almeno sperò di poterli ritrovare tutti interi al suo arrivo.





  
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