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Autore: micchan91    09/02/2013    7 recensioni
TakuRan (Attenzione: in questa fan fiction Shindou e Kirino non sono migliori amici e non si conoscono. Nessuno dei due frequenta la Raimon!)
Cammino lentamente nel corridoio semi buio, sto cercando di fare meno rumore possibile per non farmi scoprire dalle persone che mi stanno disperatamente cercando. Le lacrime continuano a rigarmi il viso e saltuariamente qualche singhiozzo esce dalle mie labbra sfuggendo al mio controllo, perchè questa vita doveva capitare a me? Mi chiamo Shindou Takuto e sono il figlio dell'uomo più ricco del paese. Ora voi vi chiederete: cosa c'è di male in questo? E io vi risponderò semplicemente dicendovi: nulla, se non avete un briciolo di aspettative nella vostra vita!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: In questa fan fiction Kirino e Shindou non si conoscono.

 

Cammino lentamente nel corridoio semi buio, sto cercando di fare meno rumore possibile per non farmi scoprire dalle persone che mi stanno disperatamente cercando. Le lacrime continuano a rigarmi il viso e saltuariamente qualche singhiozzo esce dalle mie labbra sfuggendo al mio controllo, perchè questa vita doveva capitare a me? Mi chiamo Shindou Takuto e sono il figlio dell'uomo più ricco del paese. Ora voi vi chiederete: cosa c'è di male in questo? E io vi risponderò semplicemente dicendovi: nulla, se non avete un briciolo di aspettative nella vostra vita! Di fatti da quando sono nato è sempre stato deciso tutto al posto mio, cosa devo fare, con chi devo stare, cosa devo mangiare o indossare, cosa devo dire e a chi lo devo dire...insomma, un vero inferno per un ragazzo di quattordici anni che non ha vissuto nemmeno un giorno della sua vita come voleva! In questo momento sto sfuggendo ad una lezione di pianoforte, mio padre si vanta con tutti di avere un figlio talentuoso e per questo mi costringe ad ore e ore di esasperanti prove, praticamente provo ogni giorno fino a quando non mi sento più le dita. Ma stasera mi sono ribellato! È il mio compleanno e non ho intenzione di passare la serata a suonare, già per tutto il giorno sono stato costretto a studiare come un matto senza poter fare nulla e nessuno mi ha fatto gli auguri, tutti troppo impegnati ad eseguire gli ordini di mio padre! Persino mia madre non mi ha degnato di uno sguardo, troppo impegnata nella sua crociata contro quella "bigotta" di sua sorella che ha organizzato una festa in onore di suo figlio mentre lei non ha potuto farla per via della mia "orrenda malattia" a suo dire, in realtà sono solo raffreddato, ma lei si vergogna a mostrarmi al mondo con il naso gocciolante...

Continuo a camminare lungo i vari corridoi e non incontro nussuno per mia fortuna, è sera quindi si sono tutti ritirati nelle loro stanze e girano solo alcuni servi per finire le loro faccende. Non so dove andare, ma cosa mi è passato per la testa? Sono scappato e adesso? Sicuramente mio padre sarà già stato avvertito dal mio istruttore e quando mi riacchiapperanno, perchè lo faranno, subirò la sua ira e la sua punizione sarà tremenda come sempre.

< Signorino? Signorino dove siete? > sento la voce di una delle tante serve chiamarmi dalle scale e vado immediatamente nel panico, forse se esco adesso allo scoperto non mi puniranno ma non ho intenzione di tornare! Inizio a correre più veloce che posso nella direzione opposta alla voce, svolto diversi angoli e con gli occhi cerco disperatamente un nascondiglio.

< Signorino! > diamine mi hanno visto! La serva inizia a corrermi dietro, io aumento la velocità ed inizio ad ansimare poco dopo, non sono abituato a correre. Inizio ad andare alla cieca e dopo un po' non riconosco più i corridoi e non riesco ad orientarmi, nel panico più totale entro nella prima stanza che mi capita a tiro e per fortuna la trovo aperta, il novanta per cento delle porte di casa sono chiuse a chiave perchè mio padre ha paura che i servi possano rubare qualcosa! Mi appiattisco contro la porta e trattengo il fiato, sento i passi veloci di alcune persone, ma si allontanano poco dopo, per fortuna non mi hanno visto entrare quì. Rimango fermo ancora per diversi secondi, poi espiro tornando a respirare e chiudo gli occhi poggiando la testa sulla porta, mi lascio scivolare per terra e porto le ginocchia al petto. Le lacrime e i singhiozzi arrivano subito dopo, non ce la faccio più! Rimango immobile per diversi minuti lasciandomi andare alla disperazione e vorrei solo sparire. Mentre mi sto lasciando andare allo sconforto una leggera musica mi fa alzare la testa e osservo curioso il corridoio davanti a me, non ho mai visto questa parte della casa, dev'essere l'ala riservata alla servitù vista la poca sfarzosità delle pareti. La musica continua ad arrivarmi sempre più forte e sento anche delle risate e un animato chiacchericcio, spinto dalla curiosità mi alzo, mi asciugo le lacrime ed inizio a seguire la musica cercando di capire da dove provenga. Cammino guardando in tutte le stanze aperte, la musica diventa sempre più forte e capisco di essere vicino, stranamente non c'è nessuno in giro. Alla fine capisco da quale stanza proviene questa bellissima musica, è una grande sala accanto alla lavanderia, mi affaccio curioso e dentro ci trovo una ventina di persone intente a ballare e a chiaccherare allegramente tra loro. A vederle mi viene da sorridere, si stanno tutti divertendo, ci sono varie coppie che ballano tra di loro e cantano ad alta voce, sono principalmente adulti, ma noto anche alcuni ragazzi che avranno più o meno la mia età. Passo un bel po' di tempo accucciato vicino alla porta nascosto ad osservarli, mi trasmettono uno strano senso di felicità! Loro nonostante siano servi si stanno divertendo molto ed io li invidio tanto.

< Ranmaru, vieni quì! > sento urlare ad una bellissima donna dagli occhi azzurri e subito dopo nella mia visuale entra un ragazzo che fino a quel momento era rimasto coperto dal muro. Quando lo vedo spalanco gli occhi e sento il battito accellerarmi, è un ragazzo di una bellezza straordinaria! Ha dei lunghi capelli rosa che tiene raccolti in due codini, degli occhi di un azzurro penetrante e un viso angelico, indossa gli abiti della servitù ma non l'ho mai visto in giro. Il ragazzo si va a mettere davanti ad un tavolino e alcune persone gli si stringono accanto, poi la luce nella stanza si spenge ed io indietreggio un po' per paura di essere scoperto visto che l'unica fonte di luce viene dalla porta aperta dove mi trovo io.

< Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Ranmaru, tanti auguri a te > iniziano a cantare ed io osservo con la bocca aperta la donna di prima portare una piccola e semplice torta sul tavolo con solo una misera candelina posata sopra. Ranmaru ci soffia sopra e tutti applaudono mentre lui sorride felicemente e accetta di buon grado i baci di tutti, io rimango a guardarli ammirato. La luce viene riaccesa ed io torno a posizionarmi più vicino alla porta per osservarli meglio, la musica riparte e tutti si mettono a mangiare una fetta di torta tornando a chiaccherare animatamente. Finito di mangiare Ranmaru viene trascinato al centro della sala ed io mi sporgo un po più dentro alla stanza per riuscire a guardarlo meglio, lui inizia a ballare in coppia con una ragazzina ridendo ed io rimango letteralmente rapito, è così bravo! Passano i minuti ed io perdo totalmente la cognizione del tempo, da quanto starò quì ad osservarli? Mi fanno male le gambe per la posizione scomoda, così decido di alzarmi un attimo, punto lo sguardo per terra mentre ci poggio una mano e mi alzo ma quando alzo nuovamente lo sguardo invece di incontrare il corridoio incontro l'azzurro degli occhi di Ranmaru che mi guarda curioso, subito vado nel panico e spalanco gli occhi.

< Ciao > mi dice felicemente, io spalanco la bocca facendolo ridacchiare

< Come mai da queste parti? Chi sei? > mi dice dolcemente e io continuo a guardarlo senza fiatare

< Sei muto per caso? > continua accigliandosi ed io scuoto leggermente la testa, le sue labbra tornano a sorridere immediatamente

< Allora guarda che non ti mordo mica, puoi anche parlarmi > mi dice, ma nulla...non riesco a dire una parola!

< Ti sei perso? Hai bisogno di aiuto? > prova a chiedermi, mi chiedo come faccia a non riconoscermi..dev'essere nuovo!

< Ranmaru, che stai facendo? > chiede qualcuno da dentro la sala

< C'è un ragazzo quì. Temo si sia perso, ma non parla > risponde portando il suo sguardo nella sala, io approfitto di quel suo momento di distrazione, giro i tacchi e mi fiondo a tutta velocità per il corridoio

< Ma cosa...? > lo sento chiedere perplesso, mi dispiace fuggire così ma non ce la facevo a parlare con lui! Arrivo alla porta e la apro velocemente rituffandomi nello sfarzoso corridoio della mia enorme villa, lo percorro per intero e svolto l'angolo, poi mi appiattisco contro il muro e tiro un lungo respiro. Mi affaccio per vedere se mi ha seguito ma la porta rimane chiusa, cosa ovvia visto che i servi non hanno la possibilità di entrare in casa dopo le 20:00.

< Signorino ecco dov'era! > sbotta una donna dall'altro lato del corridoio ( le mie serve personali, come quelle dei miei genitori, possono girare sempre in casa per qualsiasi nostro "desiderio"), io mi irrigidisco e la guardo mentre lei viene velocemente verso di me

< Vostro padre è terribilmente arrabbiato con voi per aver saltato la vostra lezione di pianoforte. E in più siete in ritardo per la cena > mi dice severa e io sbuffo

< Non avevo voglia di fare la lezione, è il mio compleanno oggi > sbotto acido e lei mi indirizza uno sguardo severo, è una vecchia bisbetica che mi fa da balia fin da quando sono piccolo ma non ha mai instaurato un vero rapporto con me, questo ovviamente perchè mio padre ha ordinato che tra i servi e noi della famiglia non ci devono essere che i soli contatti necessari a dare ordini. Sta di fatto che io non mi sono mai sentito amato per questo, mia madre era sempre fuori, idem per mio padre e la mia balia teneva sempre le distanze, mai una parola dolce, mai una carezza....Mentre mi avvio sconsolato dietro di lei mi torna in mente la dolcezza negli occhi di quel ragazzo, se avesse saputo chi ero mi avrebbe rivolto lo stesso sguardo? Arriviamo in sala da pranzo e lì trovo i miei genitori seduti al tavolo, mia madre mi degna solo di uno sguardo, poi torna a concentrarsi sugli inviti alla mia festa di compleanno rimandata mentre mio padre mi guarda severo

< Dove sei stato? > mi chiede mentre mi siedo all'altro lato del tavolo e subito mi viene messo sotto al naso un piatto di pasta fumante

< A fare una passeggiata > gli rispondo senza guardarlo

< E la tua lezione di pianoforte? > continua lui in tono atono

< L'ho saltata, pensavo di poterlo fare oggi visto che è il mio compleanno > sbotto sempre più nervoso, mia madre abbassa un invito e mi guarda

< Era oggi il tuo compleanno? > mi chiede perplessa e sento le lacrime salirmi, possibile che non sapesse che era oggi il mio compleanno? Sta pure organizzando la festa...solo perchè è stata rimandata non vuol dire che sia stato rimandato anche il mio compleanno!

< Si mamma, era oggi > rispondo sconosolato

< Ah > dice semplicemente e torna a concentrarsi sugli inviti, non si è nemmeno degnata di farmi gli auguri..stringo forte i pugni e sospiro

< Non credo che tu abbia la possibilità di scegliere se saltare o no le lezioni di pianoforte > mi dice alla fine mio padre come se la domanda di mia madre non l'avesse nemmeno sentita.

< Ho capito > mi limito a dire e torniamo a mangiare nel silenzio più totale. Quando finisco chiedo il permesso di alzarmi da tavola

< Solo se mi dici dove sei stato > mi risponde mio padre

< Altrimenti non ti alzerai da quì > aggiunge ed io stringo nuovamente i pugni

< Ho girovagato per i corridoi > gli dico e lui mi guarda con aria di sufficenza

< Vai > ed io scatto in piedi per poi correre verso la mia camera

< Che non succeda mai più > gli sento dire prima che io metta piede in corridoio. Vi odio, vi odio tutti! Arrivato in camera mia sbatto la porta e mi getto sul letto affondando la faccia nel cuscino soffocandoci dentro un urlo esasperato, poi mi alzo e mi metto velocemente il pigiama. Ovviamente non ho il permesso di uscire dalla mia camera dopo cena e devo andare a dormire prima delle 22:00 siccome la sveglia è alle 6:00, perchè alzarsi presto tempra il corpo e lo spirito...ennesima cazzata uscita dalla bocca di mio padre! Passo qualche minuto a fissare fuori dalla finestra, da quì posso vedere il parco davanti casa e quando ho i pomeriggi "liberi" a volte ci passo le ore a guardare i ragazzini giocare a calcio, la mia passione. Alla fine sospiro sconsolato e mi ributto sull'enorme letto a due piazze maledicendo per l'ennesima volta nella mia vita questa lussuosa prigione e tutti quelli che ci vivono dentro. Ma poco prima di addormentarmi un sorriso dolce fa capolino nella mia mente e mi addormento con il dolce viso di Ranmaru che mi sorride felicemente.

 

 

Angolino dell'autrice

Rieccomi! Ancora io a rompere le scatole con un altra TakuRan :)

l'ho scritta su un quaderno mentre aspettavo l'autubus > <

La storia è sempre quella...Shindou è il ricco sfondato e Kirino è il povero servo...ma non lo so...ha un non so che questa situazione che mi attira! Spero che non sia troppo noiosa e che non mi diciate "l'abbiamo già vista e rivista. Basta!" XD no sul serio, lo spero per davvero! > - <

comunque, tralasciando la mia mancanza di autostima...spero vi sia piaciuto il primo capitolo!

fatemi sapere cosa ne pensate ;)

bacio

  
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