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Autore: chocolat_16    10/02/2013    1 recensioni
"ho sempre sperato in qualcosa che mi cambiasse la vita, che mi faccia pensare che vale la pena di viverla. Quel qualcosa, sei tu Ocean. Sei la mia felicità, la mia ancora di salvezza, la luce che è riuscita a penetrare nel buio più totale riportandomi alla realtà, sei il mio sogno, il mio futuro e se per restare al tuo fianco dovrò tirare fuori i denti, diventare forte e lottare, allora lotterò. Per cambiare il nostro destino, per il nostro amore, io lotterò!".
Questa storia parla del destino avverso di due ragazzi: Ocean e Acqua.
Lei perde i suoi ricordi, riguardanti i momenti passati con lui e la grande e imminente guerra che aveva cominciato a combattere.
Così con l'aiuto di Ocean, Acqua comincia a riottenere i suoi ricordi, riscoprendo un mondo che aveva dimenticato e preparandosi per la battaglia finale.
il crudele destino ha scelto per loro un amore senza lieto fine, riusciranno ad essere così forti da cambiarlo e superare tutti gli ostacoli? ..
ps: forse non è una trama avvincente ma non sapevo cosa scrivere !!! xd per favore recensite e ditemi cosa ne pensate, grazie a tutti, bye bye :)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non so dove andare, mi sento osservata, ho paura.  Pensieri su pensieri la tormentavano, la notte sembrava così buia e dolorosa, il respiro pesante e gelido, gli occhi allerta, stanchi e pesanti, le gambe sembravano cederle e il suo cuore con loro.
Era capitata nei pressi di un fitto e buio bosco, ad un certo punto inciampò, ormai era stanca di correre e scappare, non capiva dove si trovava, così presa dalla disperazione cominciò a piangere. 
Le lacrime scendevano, non si fermavano e lei rimase per qualche minuto seduta per terra, poi si sdraiò a pancia in su, e cercò la luna, quella luna che riusciva a darle tutta l'energia di cui aveva bisogno, purtroppo però gli alberi ricoprivano tutto e dalla posizione in cui si trovava non poté vedere nulla. 
Così Acqua pensò che era meglio se si calmava, fece un respiro profondo si alzò lentamente e come dal nulla apparve una casa in mezzo a quel bosco in cui era capitata. 
Stupita da quella che le era parsa una magia si avvicinò verso la casa. 
C'era un cancello come accesso, l'unico problema era che era chiuso con un lucchetto.
Acqua urlò chiedendo aiuto, chiedendo di aprire, ma la casa sembrava disabitata così appoggiò le piccole mani sul cancello e tentò di rompere il lucchetto, cosa che per una ragazza delicata e debole fisicamente come lei era abbastanza impossibile.
Poi si ricordò della foto che le aveva dato sua mamma, guardò attentamente l’immagine, la casa era quella, così Acqua prese le chiavi e provò ad aprire il lucchetto, ma niente, il lucchetto non si apriva, così Acqua perse la pazienza.  
Gridando come una pazza mise tutta la forza che aveva per girare la chiave, ma la fortuna non era dalla sua parte, la chiave si ruppe e Acqua ormai aveva perso ogni speranza.
Quella casa aveva le risposte che le servivano ed era anche stanca aveva bisogno di riposare, di mangiare, e anche di farsi una doccia. 
Si stava per arrendere, ma qualcosa la spingeva a continuare a provarci. 
Doveva capire così tante cose, doveva tornare da sua mamma e da Clara, non aveva proprio il tempo per arrendersi e per deprimersi.
Così Acqua strinse le mani contro al cancello più forte che poteva e una cosa inaspettata accadde, la mano di Acqua cominciò a bruciare, il segno sulla mano si illuminò. 
Acqua era terrorizzata da questo avvenimento, si sentiva strana un potere immenso circolava per tutto il suo corpo. 
Sentiva una grande forza dentro lei che prima non aveva, così guardò il lucchetto che le impediva di andare avanti e presa dalla rabbia lo strinse e immaginò di disintegrarlo con lo sguardo. 
I suoi occhi cambiarono colore da azzurro cristallini diventarono bianchi con sfumature grigie e il loro contorno rimase azzurro, i suoi capelli da castani caramellati diventarono color nero carbone, poi la luce della mano si intensificò e il lucchetto si distrusse. 
Non poteva davvero credere a quello che le era successo, si sentiva così potente, la stanchezza era sparita e la forza le era tornata, nonostante lo strano avvenimento non si fece prendere dallo shock, anzi evitò completamente il problema. 
<< Che diavolo è successo ?, bah che importa adesso, non ce la faccio più devo entrare >> nella casa c’erano delle scale che portavano ad un corridoio << la casa sembra infinitamente grande, potrei abitarci per un po’ >> .
Aprì la prima porta a sinistra del corridoio, la stanza non era grande sui muri c’erano degli strani disegni raffiguranti una luna piena riflessa in un lago e una persona girata di spalle che la fissava. 
Aveva le braccia aperte e sul palmo della mano, rivolto verso l’alto, c’erano delle fiamme blu; quel dipinto le sembrò familiare, l’ambiente era lo stesso del sogno che non le sembrò piu un sogno ma una specie di visione, di ricordo, magari era gia stata in quel lago ma non se lo ricordava.
Restò a fissare quel dipinto per un po’, qualcosa la attirava, forse il ragazzo, che le fece ricordare la sagoma del giovane che le era parsa in quel “sogno”.
Quel giorno aveva perso tante cose ma ne aveva trovate tante altre, la felicità grazie a katy e grazie a Clara tutto quello che finalmente stava costruendo lentamente svaniva, ora era nuovamente sola, forse anche più sola di quanto non lo fosse prima.
Un dolore straziante le stringeva il cuore come se stesse per esplodere. 
Quel dolore che fin da piccola la distruggeva lentamente e quando pensava di essersi ripresa capiva che in verità la sofferenza stava lentamente aumentando e quella confusione di certo non aiutava. 
Tutti i suoi pensieri svanirono, si stava riposando e i suoi occhi si chiusero velocemente.
La mattina seguente venne svegliata da un profumino di cioccolato, con gli occhi gonfi per quanto era riuscita a piangere e ancora con qualche lacrima che le scendeva dal viso, quel dolore, quella malinconia sembravano consumarla ogni secondo che passava. 
Qualcuno avrebbe dovuto savarla perchè se no per il suo animo sarebbe stata la fine non poteva più sopportare quella solitudine.
Guardò sul comodino vicino al letto e trovò dei biscotti con del latte caldo.
Si guardò intorno, quando all’improvviso si accorse di avere qualcosa che la stava riscaldando. 
Una giacca le copriva le spalle nude << che cosa ?? una giacca?? Che buon profumo, sarà sicuramente la stessa persona che mi ha portato la colazione>>.
Uscì dalla stanza per controllare la casa, si accorse che il ragazzo nel dipinto era sparito, si spaventò ma per qualche strana ragione si sentì comunque al sicuro. 
Dopotutto ormai era tutto strano e surreale niente poteva più sorprenderla, a volte però si fermava a pensare se tutto questo non fosse solo frutto della sua immaginazione, magari era pazza o svitata, poi però quando il dolore diventava tremendamente forte capiva che non era finzione, era tutto vero.
Davanti alla sua camera da letto, c’era un’altra camera, era ordinata e sul letto c’era un pigiama; sembrava maschile provò ad annusarlo. Si sentiva come un cane da ricerca. Insomma annusare dei vestiti per conoscere le persone le sembrava strano. 
Comunque annusò il pigiama che aveva lo stesso dolce profumo maschile della giacca.
 “La felicità ha un profumo?” questo fu ciò che pensò perchè annusandolo si sentiva felice, doveva essere quello! il profumo dell’amore, della gioia, della protezione.
Uscita da quella stanza controllò le stanze del secondo piano  erano  tutte vuote, a parte una che però era chiusa a chiave.
Al piano terra c’era una sala, la TV era accesa ma non c’era nessuno, anche in cucina, niente.
Cosi si diresse verso un grande tavolo fatto di vetro spesso, notando che era apparecchiato e che  c’erano  degli avanzi.
La tv era accesa e Acqua si fermò a guardarla.
Rimase sbalordita alla TV c’era Clara, la sua amica la cercava, era lì, che piangeva e faceva appello a tutti coloro che potevano averla vista.
<< Ho deciso, la chiamo >>. 
Acqua prese il telefono stava per comporre il numero quando una voce la fermò.
<< Chiami chi?? >> dietro di lei apparve un ragazzo, aveva i capelli bagnati, neri come la notte, lisci e di media lunghezza, gli occhi blu oceano, quasi lo stesso colore delle fiamme del dipinto, grandi e malinconici, lineamenti eleganti e raffinati, carnagione molto chiara e un fisico, beh, niente male. 
Acqua si alzò di scatto, lui rise << Acqua sai sei diventata molto carina, hai dormito bene?? >> il cuore di Acqua cominciò a battere più veloce, c’era qualcosa in lui, qualcosa di familiarie, lo aveva gia visto, ma non riusciva a capire dove. 
Aveva pronunciato il suo nome, come se fosse una parola magica, per risvegliarla da un lungo sonno.
<< Vuoi sapere come faccio a sapere il tuo nome ?? beh ecco ti sto spiando da un bel po’, scommetto che tu sei la prescelta.. >> disse il ragazzo misterioso. 
<< La prescelta?? Ancora?? Quindi tu sai tutto, ti prego spiegami sono così confusa >> il ragazzo la guardò con uno sguardo serio poi si girò e se ne andò in cucina ignorandola, Acqua rimase sbalordita, tutta rossa e agitata gli corse dietro << emmh, scusa mi hai sentita ? >> disse, nascondendosi dietro il muro, il ragazzo uscì dalla cucina con un bicchiere d’Acqua e limone in mano << si, non sono sordo >> il suo atteggiamento rendeva Acqua alquanto nervosa, continuava ad evitare la domanda così Acqua si fece coraggio, si avvicinò prendendolo per un braccio e mostrando uno dei suoi sorrisi migliori disse << beh, se hai capito allora potresti rispondermi >> il ragazzo, appena lei lo toccò e gli sorrise la guardò con uno sguardo malinconico che venne subito sostituito da uno sguardo seccato << scusa potresti levare il braccio, mi danno fastidio le persone invadenti e comunque non posso parlartene, o almeno non adesso >> Acqua ritirò velocemente la mano. 
Era così stanca aveva le risposte sotto il naso ma lui non la voleva aiutare, voleva solo capire, capire perchè lui sembrava conoscerla e perchè sembrava così dannatamente importante.
Così, esausta cominciò a piangere, non voleva farlo davanti a lui, ma erano successe così tante cose, non riusciva a trattenersi << scusa, volevo solo capire perchè mi succede tutto questo >> il ragazzo la guardava con uno sguardo sofferente, poi lentamente si avvicinò.
Con una mano asciugò le sue lacrime con l’altra passava il dito sulle sue labbra sfiorandole appena << non piangere, sono qui, come in  passato, anche se non ricordi io sono qui >> acqua rimase immobile e chiuse gli occhi come per lasciarsi trascinare, il suo tocco era così piacevole.
Era come se aspettasse quel momento da sempre, era un estraneo allora perchè le sembrava di conoscerlo da sempre ?.
<< Acqua ascolta questo all’inizio ti renderà un po’ confusa e ti darà anche fastidio … non riuscirai a ricordare tutto perché ci vogliono un paio di giorni, se proprio vuoi sapere tutto oggi quello che non ti ricordi te lo dirò io … sempre se ti fidi di me>> Acqua aprì gli occhi, non capiva cosa stava facendo e anche se tutto le diceva di fidarsi di lui, lei non ci riusciva << cosa stai dicendo ?? e poi come faccio a fidarmi se neanche ti conosco?>>.
Lui sorrise, sembrava sempre così triste. 
Quei bellissimi occhi non erano fatti per essere malinconici, prese le distanze da lei << beh, capirai tutto dopo >> appena lui si distanziò ad Acqua venne una fitta al petto, il suo corpo e il suo cuore le dicevano di non allontanarsi, di abbracciarlo, di stringerlo forte ma la sua mente le diceva di non fidarsi, di mantenere le distanze, Acqua seguì la mente ma il ragazzo misterioso si riavvicinò, alzò la mano, la appoggiò sulla testa di Acqua, poi appoggiò le mani sulla sua vita e la strinse a sé. Acqua diventò rossa, sentiva il suo respiro sfiorarle la fronte, e il suo cuore accelerare.  
Si sentiva ardere, e le tornò in mente la sagoma e le sue parole.
 Era lui? avrebbe voluto così tanto che a pronunciare quelle frasi fosse stato lui.
Acqua alzò la testa, i suoi occhi incontrarono quelli malinconici del ragazzo, erano così profondi sembravano nascondere così tante cose, così tante verità.
<< Acqua ascoltami, adesso devi liberare la tua mente, devi iniziare a pensare a quando avevi dodici anni, a quella notte, quando il tuo subconscio ti ha impedito di ricordare fino ad oggi >> il ragazzo misterioso le prese il viso e la baciò Acqua rimase impietrita, era un bacio intenso, così dolce da togliere il fiato quelle labbra così morbide.. era amore? quei sentimenti la trascinarono indietro nel tempo. 
  
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