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Autore: yourlips    12/02/2013    0 recensioni
Le gioie violente hanno fine violenta,e muoiono nel loro trionfo come il fuoco e la polvere che si consumano in un bacio. Il miele più soave nausea per la troppa dolcezza, e basta assagiarlo, per non averne più voglia. Amatevi ,dunque, con misura; così l'amore durerà più a lungo.
W. Shakespeare
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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NIALL

 

 

 

 







Quando ero bambino, pensavo che ogni cosa che mi succedeva fosse uno scherzo. Cioè ,non che adesso la pensi diversamente ma prima era proprio una convinzione la mia. Mi aspettavo sempre che qualcuno spuntasse all'improvviso e gridasse 'Ci sei cascato!' Peccato che non sia mai accaduto. Ma in quei giorni la convinzione si era ridotta. Avevo iniziato a sperare finalmente!

 

Mi alzai nello stesso momento in cui spuntò il sole all'orizzonte,dopo una notte passata insonne. Nel momento in cui dischiusi le palpebre mi ricordai di ciò che dovevo fare e allora presi ,il più velocemente possibile e senza rifletterci, dei jeans e una maglietta dalla pila di vestiti posti alla rinfusa sulla sedia e mi assicurai di non svegliare Zayn. Di solito non ero mattiniero e sbrigativo come quel giorno, ma a tutti capita di fare delle eccezioni ogni tanto. Scesi per strada cercando di non fare troppo rumore,quasi in punta di piedi, e quando uscii dall'orfanotrofio comprai un giornale. Sì,volevo cercarmi un lavoro,uno semplice ma prolifico. Che figura avrei fatto con Fire altrimenti? Prima o poi sarebbe venuto il momento di dirle tutta la verità su di me e non avevo nessuna intenzione di fare una brutta figura! Ammesso che sarei riuscito a incontrarla nuovamente... Magari nello stesso tronco di prima, magari sfiorandole le mani, perdendomi nei suoi occhi, magari... 'Niall, concentrati' imposi a me stesso.

Impugnai la penna e, con fare quasi da esperto, iniziai a leggere gli annunci quotidiani. Nessuno di quei lavori mi soddisfaceva pienamente ma qualcosa dovevo pur fare.

 

Fioraio,no,tagliato.

 

Commesso,no,tagliato. Non sapevo servire i clienti.

 

Cassiere,no,tagliato. Non faceva per me.

 

L'ultima opzione decisi di provarla.. Pasticciere. Lessi l'indirizzo e mi diressi direttamente in quella direzione. 'Sweetness' pronunciai a fior di labbra osservando l'insegna. Dolcezza. Senza esitazione ,spinsi la porta e un tintinnio di campanelle accompagnò la mia entrata. C'era un profumo di ciambelle, dolci, cornetti...tutte cose che mi fecero contorcere lo stomaco dalla fame.

 

'Chi è alla porta?' disse una voce

 

'vai a vedere tu' rispose un'altra, anch'essa lontana ma più energica. Ne seguì un rumore di passi e dalla stanza aldilà del bancone spuntò un uomo calvo con delle basette bianche.

 

'Come posso aiutarti giovanotto?' mi chiese sorridendo, delle rughe gli incresparono i lati degli occhi e sembrò ancora più anziano di prima.

 

'Beh..stavo guardando un giornale,nella sezione annunci ed ho letto che stavate cercando un aiuto così volevo provare a..'

 

'Qual è il tuo nome?' mi interruppe l'uomo

 

'Niall' risposi prontamente 'Niall Ho...Hor... Horan' ricordai infine. Non ero abituato ad usare il mio vero cognome, veramente non c'era mai stato nessuno prima d'ora a chiedermelo.

 

'Bene, accomodati Niall' concluse I miei passi riecheggiavano nel pavimento liscio, poggiai la mano sul marmo freddo del bancone e rivolsi uno sguardo incerto all'uomo. Lui ricambiò,serio. Ad un tratto andò verso una porta e scomparve inghiottito dal buio del corridoio. 'E adesso?' pensai allarmato. Osservavo esitante i vari dolci esposti oltre il vetro. Feci molta attenzione a non alitarci sopra, creando così una nuvoletta opaca, quando dalla porta emerse un ragazzo.

 

 'Ciao' mi disse con un sorriso. Era un po' basso per la sua età, aveva dei capelli rossi e gli occhi verdi. Mi fu subito simpatico.

 

'Ciao' risposi.

 

'E così vuoi lavorare qui' proseguì facendomi cenno con la mano di avvicinarmi

 

‘Sì, vorrei provare' precisai. Ci tenni a sottolineare che se non mi fosse piaciuto avrei provato qualcos'altro

 

'Non è un lavoro facilissimo, ma nemmeno difficile. Basta soltanto prendere il ritmo' spiegò lui guardandomi negli occhi

 

'Che tipo di ritmo?' gli chiesi e lui sorride nuovamente

 

'Devi alzarti prestissimo per friggere le ciambelle. Una volta a settimana dovrai aprire tu il negozio e ricordati di indossare sempre il grembiule e i guanti' mi raccomandò con tono serio ma allo stesso tempo sorridendo cordialmente,tanto che venne da sorridere anche a me 'te la senti?' chiese infine, suonava come una provocazione ironica

 

'Accetto la sfida' risposi e lui scoppiò a ridere

 

'Oh, non mi sono ancora presentato. Perdonami. Il mio nome è Edward, ma preferisco che tu mi chiami Ed' annunciò tendendomi la mano L'afferrai e la strinsi

 

'Il mio nome è Niall, piacere' mi presentai

 

'Vedo che le presentazioni sono state fatte' pronunciò l'uomo che mi aveva accolto alla porta. Mi voltai di scatto verso di lui.

 

'Il mio nome è John,non è necessario che tu mi dia del lei' disse e io sorrisi 'È un vecchio squinternato' spiegò Ed indicandolo

 

'Chi non lo è qui dentro?' Rispose lui e risero entrambi.

 

'Beh, spero che lavorare qui ti piaccia. Abbiamo davvero bisogno di una mano' disse John

 

'Lo spero anch'io' risposi annuendo.

 

Successivamente mi sedetti a osservare come si svolgeva un'ordinaria giornata di lavoro. Come preparare i dolci e come rispondere ai clienti. Tutto sembrava abbastanza facile e non vedevo l'ora di cominciare. Guardai di sfuggita l'orologio appeso alla parete, segnava le 13:15 in punto. Era quasi ora. Diedi un'ultima occhiata silenziosa ai due e con aria dispiaciuta mi congedai il più in fretta possibile.

 

'Scusate ma devo scappare. Si è fatto tardi' dissi distogliendoli dal lavoro.

 

'Vai tranquillo, ci vediamo domani per iniziare' rispose John

 

'Domani?'chiesi incredulo.

 

'Sì,adesso vai che fai tardi' mi incitò Ed strizzando l'occhio, sembravano in simbiosi quei due.Sentivo che saremmo diventati amici.

 

Arrivato alla Danfort mi appostai dietro una siepe in attesa dell’uscita di Fire. Mi sentivo un completo idiota nascosto com’ero. Quando gli studenti iniziarono a uscire con dei sorrisi smaglianti anche il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Passarono ragazze di tutti i tipi ma di lei ancora nessuna traccia. Ma ecco che, giunto al limite della disperazione,vidi Fire insieme a una sua amica, com’era bella. E se le fossi semplicemente andato incontro? No, magari era meglio aspettare. Si mosse sotto i miei occhi e imboccò la strada a destra,bingo. Allorché, visto che la stavo perdendo dal campo visivo, mossi i primi passi. Dalla mia posizione potei udire facilmente i loro discorsi. Appena pronunciò il mio nome ebbi un sussulto e temetti che sapesse che ero lì ma in realtà stava solamente raccontando i nostri incontri a Chelsae (o perlomeno così capii che si chiamasse la ragazza accanto a lei). Questo mi provocò un tuffo al cuore, se raccontava di me alla gente voleva dire che le ero piaciuto! O forse no. Non so. Continuai ad osservarla con meraviglia anche mentre percorreva il selciato di casa sua e poi,alla fine, aprì la porta e se la chiuse alle spalle. Era sorprendente il modo in cui quella ragazza riusciva a bloccarmi. Era bellissima e io me ne rendevo conto ogni secondo di più. Con il cuore in mano mi diressi finalmente a casa pensando a come l’amore fosse capace di farmi sorridere con così poco.

 

Durante la conversazione di Fire con Chelsae avevo sentito nominare più volte Zayn però inizialmente non ci avevo fatto caso. Invece ripensandoci mi accorsi di come quella cosa fosse insolita. Sì,è vero, lui mi aveva detto che frequentavano lo stesso corso di chimica ma aveva anche sottolineato il fatto che non le avesse mai parlato. L’unico modo per avere una spiegazione era chiederglielo. Provai una strana sensazione di fastidio a quel pensiero, un nodo in gola che mi impediva di deglutire.

 

- Ciao- lo salutai freddamente quando entrai in camera,la mia mente confluiva di mille pensieri.

 

-Ehi- rispose di rimando – dove sei stato per tutto questo tempo? - Non so perché ma quell’affermazione insieme al ricordo del suo nome pronunciato da Fire mi diede il nervoso.

 

- Si da il caso che anch’io abbia una mia vita- risposi e lui alzò la testa confuso così continuai puntualizzando – Ho anche i miei interessi di cui non ti devi assolutamente intromettere- Appena pronunciai quelle parole,rosso di rabbia, scoppiò a ridere fragorosamente.

 

-Parli di Fire per caso?- A quel punto rimasi paralizzato. Non ne sono sicuro ma quando pronunciò il suo nome vidi come una luce nei suoi occhi

 

- Sì- ammisi, non gli avrei nascosto nulla visto come si mettevano le cose – Si da anche il caso che io abbia sentito il tuo nome pronunciato da lei, nonostante tu mi avessi detto di non averci mai parlato- confessai d’un fiato.

 

- Aspetta un attimo, come hai fatto a..?- cercò di chiedere ma io lo interruppi

 

-Piuttosto come hai fatto tu a farti conoscere- lo accusai quasi urlando.

 

Lui si passò le mani fra i capelli ed esclamò -Certo che quest’oggi siete tutti calmi eh!- Poi vedendo la mia espressione confusa spiegò – Sì, va bene ,oggi le ho parlato. Ma è stato,diciamo un caso…- abbassò gli occhi con tono vago

 

-Continua- gli intimai.

 

- Nell'ora chimica non era seduta con Chelsae-

 

-Chi?- lo interruppi

 

- Chelsae,la sua migliore amica-rispose e io compresi che era quella ragazza accanto a lei. - Stavo dicendo- riprese esasperato –non era con Chelsae e io sono arrivato tardi quindi la sedia accanto alla sua era l’unica libera. Ne ho approfittato, in compenso, per farle qualche domanda- sorrise fiero di sé.

 

 - E che cosa hai ricavato?- chiesi sentendomi un po’ indiscreto ma lui non si fece di questi problemi e iniziò ad elencare le informazioni

 

- Allora, il giorno del suo compleanno è il 15 Dicembre, il suo colore preferito è il rosso ... e..- si fermò all'improvviso perplesso

 

- C’è qualcos’altro?- domandai soddisfatto di ciò che era riuscito a ricavare,poco ma buono. - In realtà volevo farti una domanda che mi gira in mente da stamattina ma ho paura di essere invadente- disse infine.

 

-Puoi chiedermi qualsiasi cosa, proprio di te mi fido ciecamente- lo spronai pieno di curiosità.

 

Lui restò per un momento a fissare il muro,incerto. Poi domandò  -Niall,ma tu cos'è che provi per lei? Io l'ho vista,le ho parlato ma..vorrei davvero sapere cos'è che senti tu quando le sei accanto-

 

 Mi fece quell'insolita domanda e io lì per lì ammutolii. -Mi stai facendo una domanda a cui è difficile rispondere così,su due piedi- iniziai a dire, ma poi vidi che mi stava osservando pieno di curiosità così continuai . - L'ho conosciuta per caso,in un momento di bisogno e...beh..ho sentito come una scossa al cuore, una scarica elettrica con miliardi e miliardi di scintille, qualcosa d'incredibile. Ogni volta che incrocio il suo sguardo non vedo più niente intorno a me,esiste solo la profondità dei suoi occhi. È so di essere strano perché,infondo, neanche la conosco. Le ho parlato solo due volte ma è come se mi fosse bastato per sentire qualcosa di più per lei. Non so fino a che punto tu possa capirmi.- mentre parlavo tenni lo sguardo fisso sul pavimento e quando alzai nuovamente gli occhi lui mi stava ancora guardando ma questa volta non più con curiosità...aveva un mezzo sorriso e gli occhi straboccanti d'orgoglio. Sentii un calore partire dalle guance per poi spargersi in tutto il viso,le orecchie mi ronzavano.

 

- Devo ammettere che sei un ragazzo molto romantico... non ti facevo così- mi poggiò la mano sulla spalla - e lei è davvero tanto fortunata- concluse sorridendo. Quanto poteva essere dolce Zayn? In certi momenti era proprio un tesoro.

 

- Io non sono mai stato abituato a diventare freddo come gli altri ragazzi della mia età. Loro si divertono a veder soffrire coloro a cui tengono di più, anche la famiglia. Io invece non ne sono capace. Le cose devono essere fatte e viste per come stanno,niente doppi sensi,giri di parole,complicazioni varie. Una cosa o è in un modo o non lo è, niente vie di mezzo. Sinceramente mi sento diverso e quindi ho paura di non piacerle - rivelai a cuore aperto

 

 - Ma per quale motivo lei dovrebbe preferire qualcun altro a te? Insomma guardati! Sei perfetto!- rispose sbalordito. Stava scherzando sicuramente.

 

-Zayn,sono un orfano sfigato e senza un briciolo di virilità,una mammoletta- descrissi me stesso in questo modo perché era davvero ciò che pensavo.

 

- Hai dimenticato di aggiungere le fette di salame che ti ritrovi sugli occhi!- esclamò e scoppiammo tutt’ e due a ridere

 

-Dico sul serio- riprese- conosco le ragazze e potrei metterci la mano sul fuoco che se lei conoscesse questo lato di te s’innamorerebbe all’istante- era fermamente convinto della sua affermazione.

 

 – Magari avessi la tua stessa capacità- sospirai afflitto

 

-Scusami? - Già preoccupandoti di saper qualcosa in più di lei hai dimostrato d’essere mille volte migliore di me! - credevo che stesse solo cercando di consolarmi.

 

- Non parlo solo di questo- risposi e mi sentii avvampare

 

-Oh..parli di baciare?- mi chiese divertito e annuii pieno d'imbarazzo.

 

Vedendo la mia espressione sorrise - Se proprio non riesci, possiamo fare pratica – con fare giocoso,mi si avvicinò a labbra unite

 

- Somigli più ad un pesce che a un latin lover - risi prendendolo in giro , dopodiché cambiai argomento.

 

-Emh,Zayn.. Credo di dovere i confessare qualcosa- cominciai

 

-Che è successo?- esclamò preoccupato

 

- Ho dato il tuo numero a Fire- riuscii a dirgli dopo aver esitato

 

-E cosa aspetti a mandarle un messaggio?- domandò balzando in piedi e afferrando il cellulare.

 

-Non ci provare- dissi scagliandomi contro di lui

 

-Perché no?- insistette

 

 -Perché... Oh fatti i cavoli tuoi!- sbottai - se io non lo ritengo opportuno ,non le scriverò nulla.- annunciai deciso.

 

-Come vuoi- rispose alzando le spalle.

 

- Grazie- gli dissi in seguito

 

-Di nulla e lo sai- rispose abbracciandomi.

Mi stava abbracciando. Zayn Malik. Il mio migliore amico, il mio quasi fratello.

 

 

 

 

La notte fu un flusso irrazionale di pensieri, volevo fare un sacco di cose: volevo riprendere a suonare, volevo svegliarmi prestissimo ed aprire per la prima volta il negozio, volevo incontrare Fire.
Sarei riuscito a farlo , in un modo o nell'altro .


Il sonno mi avvolse di lì a poco, oscurando i miei desideri sfocati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ems corner.

Salve bella genteeeeeee! Come stanno andando le vacanze di Carnevalee? c:

Vi scrivo dal mio caldo lettino, in una gelida notte (è già un nuovo giorno visto che sono l’1:18 o: ) con le mani congelate e il rumore dei tasti a farmi compagnia c:

Non ho avuto tempo di scrivere durante il giorno perché  sono stata trooooppo impegnata a dormire lol E mi riduco sempre all’ultimo momento uu

Cosa vi ricorda il titolo del capitolooo? Asajgdfvkasdhfkdvfdk e avete visto chi è spuntato? Asskdfgakdfjha

Oggi mi va di scrivere con una vocale in piùù. Okaaaaaaaaaaaaaaaay. No,basta, sono sclerata lol

Non ho nulla da fare :c  Perché la notte è così solitaria?!

 -Perché  le persone normali di notte dormono- avrebbe detto Fire.

 Ma mi vedete normale? SONO NORMALE? No. Quindi accontentatevi. Obbeditemi sudditi! (?) Ma che cazz…?

Sarà meglio che vada! Ciao popolo!

Baaaaaaaaaciuzziiiiiii

Love you all <3

  
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