Molta era la folla riunita quella mattina di Aprile al porto di Southampton, l’imponente e famosa nave da crociera della White Star Line, il Titanic, era pronta ad accogliere i suoi passeggeri per il suo viaggio inaugurale. La fama che la nave aveva acquisito ancor prima della sua inaugurazione era dovuta alla grande propaganda che la compagnia proprietaria dell’imbarcazione aveva fatto, all’immensa stazza e al gran livello di sfarzo e lusso, proprietà principali del nuovo colosso dei mari. Molti passeggeri avevano già iniziato a salire sulla nave quando sul molo arrivarono due vetture; da una di esse scese Caledon Hockley, giovane ereditiere della fortuna della sua famiglia nel ramo ferroviario, che aiutò a scendere la sua giovane fidanzata: Rose DeWitt Bukater, una ragazza dai capelli di un acceso color rosso, ma dallo sguardo spento. << Non capisco il motivo di tutto questo gran chiasso >> disse con sarcasmo la ragazza << non mi sembra più grande del Mauretania >>, << Si può essere blasé riguardo ad alcune cose, Rose, ma non riguardo al Titanic. È almeno trenta metri più lungo del Mauretania, e molto più lussuoso. Sua figlia è davvero impossibile da sbalordire, Ruth >> rispose Cal rivolgendosi alla signora scesa dalla vettura dopo Rose, sua madre Ruth DeWitt Bukater.<< eh si >> replicò Ruth << allora è questa la nave che dicono inaffondabile? >> chiese a Cal, << è inaffondabile. Dio stesso non potrebbe affondare questa nave >> disse Caledon mentre pagava un inserviente affinché portasse i suoi bagagli e quelli della famiglia DeWitt Bukater alle loro suite. Così i tre seguiti dai loro inservienti percorsero la scalinata che portava a bordo del Titanic raggiungendo le loro cabine.
Intanto, in un pub poco distante dal molo tre ragazzi stavano giocando una partita di poker insieme ad altre tre persone: la posta in palio era alta, infatti, oltre ad una considerevole cifra di denaro, erano stati puntati anche tre biglietti di terza classe per il lussuoso transatlantico. Ad un certo punto Jack, uno dei tre ragazzi, biondo con occhi azzurri come il mare, disse: << Va bene. È il momento della verità. La vita di qualcuno qui sta per cambiare. Fabrizio? >> chiese rivolgendosi al ragazzo moro seduto alla sua destra <