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Autore: Abbygail    12/02/2013    2 recensioni
"Ecco, questo è il libro. Il libro è come una televisione però senza corrente. Racconta una storia, e tu con la tua immaginazione devi cercare di entrarci dentro. Solo cosi potrai staccarti dal mondo."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mentre ritornavamo a casa Francesco cominciò a farmi domande.
"Non ce la faccio più. Non posso stare in questo silenzio. Voglio sapere perchè ti eri arrabbiata quando hanno detto quella cosa.
"Ricordi la storia?"
"Si, ma cosa centra la storia con questo?"
"Visto che loro mi odiano, e visto che erano le mie migliore amiche, sanno tutto di me. E sanno che odio il mio corpo."
"Perchè?"
"Come perchè? Non vedi? Non vedi i fianchi come sono grossi? Non vedi la pancia che si nota da tutte le parti? Non vedi le cosce? Non vedi la faccia rotonda? Non vedi il grasso dappertutto?"
"No."
"Non prendermi in giro, ti prego."
"Non ti sto prendendo in giro, io non vedo grasso sul tuo corpo."
"Sei cieco allora."
"No."
"Lo so che lo stai dicendo soltanto per farmi stare meglio, ma fidati, me lo dicono tutti che sono grassa."
"Ah, mostrami questi tutti, dai, su."
"Ora mi stai prendendo in giro."
"Alicee, tu sei una favola. Alice, dal primo giorno che ti ho vista ho capito che sei diversa. Alice, tu sei fantastica. Alice, non sei come le altre. Alice, tu parli e vai in giro con uno sconosciuto. Alice, tu ti fidi di me?"
"Mhhh, non lo so ancora."
"E allora perchè sei venuta fuori con me?"
"Perchè mi fido, va bene? Ma non mi fido quando dici che non sono grassa."
Eravamo arrivati a casa, io lo guardavo imbarazzata. 
"Beh, fa abbastanza freddo, no?"
"Si.."
"Uhm, vai a dormire?"
"Sono solo le 9.."
"E allora che fai?"
"Non lo so.."
"Ok..allora ci si sente, spero, ciao Alice."
"Aspetta, hai da fare ora?"
"No, perchè?"
"Ti va di venire a vedere un film? Ho sentito che ci sono dei bei film horror sta sera."
"Tu guardi i horror? Non ci credo." *dicesorridendo*
"Tu non mi conosci, ricordi?"
"Ok, entriamo allora, ho freddo."
Entrati in casa, c'era mia mamma che mi fermò all'ingresso.
"Alice, chi è questo meraviglioso fanciullo che porti a casa?"
"Mamma, si chiama Francesco, è un mio amico."
"Tuo amico?"
"Si, mamma."
"Andiamo a vedere un film, ok?"
"Va bene, certo, va benissimo. Vi porto qualcosa da mangiare?"
"Una tazza di cioccolato caldo, per entrambi, grazie."
Ci sedemmo sul divano, in tivù c'erano dei bei film horror. Avevamo scelto Non Aprite Quella Porta, l'inizio.
"Guarderò solo metà, i miei si preoccuperanno se faccio tardi."
"Va bene.."
Mia mamma ci aveva portato da mangiare, a anche una coperta. Guardavamo il film facendo commenti cretini. Ridevamo, mangiavamo, era una bella serata tra amici. Era tanto che non succedeva una cosa così. 
Dopo mezz'ora, ci eravamo addormentati. Mia mamma ci aveva coperti, e aveva chiamato i genitori di Francesco dicendo loro che sarebbe rimasto da noi per la notte.
I nostri genitori iniziarono a parlare di più. Erano sorpresi, perchè i loro figli erano rimasti tanto tempo nella solitudine, e non capivano come facevano ora a stare di nuovo in compagnia.
Quando ero con Francesco, sentivo il cuore diventare grande, i miei occhi si illuminavano, continuavo a sorridere, parlavo senza aver vergogna. Per lui era lo stesso.
Alla mattina seguente, sentì qualcosa sulla pancia. Era Francesco che mi faceva il solletico.
"Ehi, sveglia, il film è finito."
"Oddio, ci siamo addormentati??"
"Si."
"Oddio, ma i tuoi genitori?"
"Li ho già chiamati io, Alice, stai tranquilla. Ora venite a fare colazione."
"Grazie mamma."
Al tavolo continuavamo a guardarci con la punta degli occhi. Non volevamo guardarci negli occhi.
Stavamo giocando. Ci tiravamo calci sotto il tavolo, facevamo delle facce buffe.
"Alice, smettila."
"Mammaa"
"Non si preoccupi, signora."
"Tu sei pazzo" gli sussurrai.
"Sarò pazzo, ma sappi che tu sei la regina"
"Ehi, era un'offesa!"
"Nono, sono solo gentile dicendo la verità."
Presi dei cereali e li buttai addosso a lui.
"Tieni"
Lui ricambiò. Iniziò una guerra con i cereali. 
Mia mamma quando vide tutto, con un urlo enorme chiamò il mio nome.
"AAAAAALIIIIIIIICEEEEEEEEEE!"
"Ok mamma, pulisco subito."
"Ti do una mano"
"No, giovanotto, non ti preoccupare."
"Nono, signora, lo voglio fare."
Mentre eravamo per terra a pulire, mi sussurrò all'orecchio
"Io devo andare, per le 2 vieni nel posto di ieri, ok? Ho voglia di staccarmi dal mondo, insieme a te."
"Ok, va bene."
Francesco andò via, e io andai in camera. Fui seguita da mia madre che venne subito a farmi domande.
"Allora, nuovo amichetto, eh."
"Non sei felice?"
"Sono felicissima, sai da quanto tempo non ti vedevo in compagnia? Poi è anche carino diciamolo."
"Mamma! Solo amici, ok?"
"Ok, ma fidati di tua madre."
Andai a farmi una doccia, e poi, feci una cosa che da molto non facevo. Aprii l'armadio per cercare dei vestiti decenti. 
Non mi mettevo mai a posto, ma ora sentivo il bisogno di farlo.
"Mammaa, dove sono i jeans che ho ricevuto per il mio compleanno? Quelli azzurri?"
"Nel tuo armadio, cara."
Presi i jeans, e una maglietta nera. Non avevo vestiti colorati, solo qualche jeans blu o verde.
Non indossavo vestiti colorati, non mi piacevano. Mi facevano apparire felice, ma io non lo ero.
Misi a posto i capelli, e di fretta uscii per andare da Francesco.
Mia mamma mi guardò con un sorriso felice, sapeva qualcosa che io ancora non sapevo.
Mentre mi stavo dirigendo verso il nostro punto di lettura, qualcuno mi fermò, era Francesco.
"Il nostro punto di lettura non esiste più."
  
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