Una strana amicizia
La mattina seguente
Sirius si svegliò molto presto. Aveva dormito pochissimo quella notte a causa
del suo chiodo fisso: Alyssa.
Non faceva che
pensare a lei, solo a lei. Si era persino dimenticato di correggere i compiti
estivi dei ragazzi.
Non poteva continuare
così! Si fissò allo specchio: era rimasto bello come allora, i capelli erano un
po’ più lunghi ma sempre neri e brillanti, gli occhi nocciola, che davano al
suo sguardo una profondità sexy, erano contornati da un paio di occhiaie.
“Maledizione!” disse
sbattendo il pugno sul muro e abbassando la testa.
Chiuse gli occhi “Non
posso andare avanti così, devo reagire!” disse riguardandosi allo specchio. La
sua immagine riflessa gli faceva le boccacce “Ma falla finita!” disse Sirius
aprendo l’armadio accanto allo specchio.
Prese un paio di
pantaloni neri, una camicia bianca, una giacca di pelle lunga fin sopra le
ginocchia e un paio di anfibi neri.
Si fissò allo
specchio “Così va decimante meglio!” disse sorridendo e provando un paio di
sguardi sexy. Era davvero vanitoso.
Uscì dalla sua camera
e si diresse verso la Sala Grande per la colazione. Durante il tragitto
incontrò Remus
“Dovrei dire
‘Buongiorno’ ma dalla tua faccia non credo che lo sia!” disse ridendo Remus
fissando le occhiaie sotto gli occhi di Sirius
Lui gli scoccò uno
sguardo assassino “Falla finita, Lunastorta!Oggi non è giornata!” sbraitò lui
sbuffando.
Remus capiva che
quando Sirius sbuffava, c’erano delle novità, delle GROSSE novità
Si fermò davanti a
lui e si mise le mani ai fianchi
“Dovremo cambiare i
nomi da Malandrini, Sirius Black. Credo che Lunastorta oggi ti doni! Sputa il
rospo…prima però mettiamo a posto la tua faccia” disse prendendo la bacchetta e
farfugliando qualcosa di incomprensibile. Sirius fissò il suo riflesso su un
quadro: le occhiaie erano sparite.
“Grazie, Remus.
Ecco…tu ricordi chi è Alyssa vero? Voglio dire…cos’era per me.” iniziò Black un
po’ imbarazzato
“Certo che lo so.
Vuoi che non mi ricordi!?” rispose lui sentendosi offeso
“Ecco…stanotte non ho
chiuso occhio, non ho corretto i compiti dei ragazzi, ho la testa da un’altra
parte” spiegò Sirius sospirando
“Ci sei ricascato,
eh? Dopo quello che è successo, dopo quello che le hai fatto!” lo riproverò
Remus un po’ accigliato
“Lo so, e non sai
quanto mio odio per questo! Io, però….uffa Remus non se che fare!” disse Sirius
fissando per terra
“Ti aveva donato la
cosa più importante che ha un Elfo, e tu l’hai buttata via così! Gli Elfi non
perdonano facilmente, non se vengono feriti come l’hai ferita tu! Fu molto duro
in quel momento Lupin. Non lo era mai stato con Sirius, lo aveva sempre capito,
mala cosa era molto seria.
Black alzò lo sguardo
e si capì che era disperato e davvero dispiaciuto “aiutami, Remus!” lo
supplicò.
Lupin non sopportava
la vista del suo migliore amico in quelle condizioni “Va bene! Ora andiamo a
mangiare” rispose lui sorridendo.
I due si
incamminarono verso la Sala Grande. Sirius pensò ad una delle litigate comiche
che aveva avuto con Alyssa a scuola.
Febbraio 1980, Sala
Comune di Grifondoro
I Malandrini erano
ormai al quinto anno, stavano imparando a diventare Animagus per aiutare il
loro amico Remus, Lupo Mannaro da quando era bambino e stavano disegnando una
mappa con le uscite segrete del castello. Lily e James si erano fidanzati, e
quest’ultimo era diventato capitano della quadra di Quidditch dei Grinfodoro.
L’unica cosa che non andava era l’attrito tra Sirius e Alyssa. In quei due anni
di amicizia non erano mai riusciti ad avere un colloquio civile. Le loro
chiacchierate finivano sempre con una gran litigata e quella sera c’era in
corso l’ennesima
“Sirius ti strappo
tutti i capelli! Come hai potuto leggere il mio diario segreto!!” urlava la
ragazza davvero infuriata
“Era un banalissimo
diario, di una banalissima ragazzina che sogna il principe azzurro!” la
sfotteva Sirius ridendo
“Io non sono banale e
non sogno il principe azzurro, brutto donnaiolo!” urlava lei fissandolo negli
occhi.peccato che Sirius fosse molto più alto di lei e che per fissarlo negli
occhi si doveva sollevare sulle punte dei piedi.
“Almeno io ho
qualcuno, anzi, una valanga di gente che fa la fila per uscire con me! Tu non
hai neanche uno straccio di ragazzo!” disse il ragazzo in tono serio
“Comunque il tuo
diario era in giro per la Sala Comune e chiunque poteva prenderlo e leggerlo
tranquillamente!” si difese il moro incrociando le braccia al petto
“Ma tu non avevi
alcun diritto di leggerlo!” disse lei correndo verso la sua stanza
“Comunque dovresti
scendere dalle nuvole. L’amore dei tuoi sogni non esiste e se esiste non ti
degna di uno sguardo!” disse lui ridendo.
La ragazza non
sopportò quella presa in giro. Tornò indietro e mollo un sonoro ceffone in
pieno viso a Black “Stupido! Stupido montato!” e scappò via seguita da Lily.
Sirius prese posto
accanto a Remus e notò che Alyssa stava chiacchierando e ridendo insieme al
piccolo professor Vitius. Non poté fare a meno di pensare che quel vestito
color cielo le donasse moltissimo.
Ripensò ancora a
quella litigata e quanto ci volle per far pace con lei.
Febbraio 1980,
Biblioteca
Il giorno dopo,
subita la ramanzina di James, Lily e Remus, Sirius cercò Alyssa per chiederle
umilmente perdono.
La trovò immersa in
una lettura in biblioteca. Sul tavolo dove sedeva la ragazza vi erano libri
enormi, almeno una decina.
Black si sedette
sulla sedia a fianco a lei e la osservò in silenzio.
Lei sembrava non
essersi accorta della presenza del ragazzo “Che vuoi, Black?” chiese senza
smettere di scrivere su una pergamena e sfogliando le pagine del libro di
Erbologia.
Lui prese coraggio
“Volevo chiederti perdono!” era un grande sforzo per un tipo orgoglioso come
lui, dire certe cose
“Mister sensibilità e
leggi diari altrui si è pentito?” chiese lei fissandolo per un attimo
“Avanti Alyssa, lo so
che non mi hai mai potuto soffrire per la mia notorietà con le ragazza, e a
volte penso che tu sia gelosa, comunque voglio chiederti scusa sul serio” disse
quasi soddisfatto di quello che aveva detto
“Io gelosa?” disse
lei ridendo “A me non me ne frega niente se sei adulato dalle ragazze! Anche se
tu fossi corteggiato da tutte le ragazze del Mondo Magico, non mi interessa!”
disse lei riprendendo a leggere.
Lui le prese la mano
“Ti preso, Alyssa. Sono davvero dispiaciuto! In questi tre anni l’unico modo
per rivolgerci e la parola è litigare. Io voglio parlare con te anche in modo
serio che non sia la solita litigata!” disse lui fissandola e parlando
dolcemente.
Lei tolse la mano
bruscamente “Va bene!” disse poco convinta.
Lui sembrò offeso
“Possibile che voi Elfi siate così diffidenti! Non ti mangio, sai?” disse lui
mostrando i denti come fa un Lupo affamato.
Lei rise “Quanto sei
buffo!” disse ridendo sul serio
Lui sorrise
“Finalmente mi sorridi. Oggi nevica!” disse guardando la finestra
“Ma non prenderti
l’abitudine! Alla prossima cavolata scordati il mio perdono, signor Black!”
disse ridendo
“Agli ordini, mia
signora” disse lui alzandosi e inchinandosi davanti alla ragazza che rise
“Smettila, non sono
più abituata agli inchini! Almeno quando sono fuori dal castello voglio essere
trattata da persona normale” si fermò capendo che aveva parlato troppo, guardò
Sirius che la fissava stupito
“Sirius, ci sei?”
chiese Remus sventolando una mano davanti agli occhi di Black
“Eh? Scusa hai detto
qualcosa?” chiese lui fissandolo perplesso
“Ti ho chiesto se ti
vanno le costratine alla crema! Ma non ti senti bene?” chiese Lupin fissandolo
preoccupato.
Sirius sorrise vago
“Sto bene! Mi passi il succo d’arancia, per favore?” chiese guardando Alyssa
uscire dalla Sala Grande.
Non pensavo che avei
mandato il secondo capitolo così presto. Grazie alle persone che hanno
commentato, spero che anche il secondo capitolo vi piaccia. Nel prossimo
scopriremo alcune cose su Alyssa e per quanto riguarda cosa è successo tra lei
è Felpato, dovrete aspettare un po’. Commentate in tanti, baci e a presto!^_^