Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: thankyoukidrauhl    16/02/2013    6 recensioni
«Te lo ripeto un'ultima volta: tocca mia figlia e, giuro, verrò a prenderti io stessa».
«Vuoi...vuoi provare a batterti contro un vampiro? Davvero?» ennesima risata «Vuoi metterti contro di me?».
Abbassai lo sguardo.
«Perchè fai questo Justin? Cosa ti succede?»
Mi guardò e poi andò via, senza darmi spiegazioni.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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{I'll change}
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Terzo capitolo: Anorexic.

{Canzone di sottofondo}

Finalmente sentii il suono tanto atteso della campanella che indicava il momento della ricreazione.
«Evans e Bieber,» alzammo la testa in sincronia «spero possiate ambientarvi in questa nuova scuola».
La ringraziammo per poi uscire dalla classe e disperderci nei corridoi.
«Anche tu sei nuovo in città?» gli chiesi, dovevo pur sempre provare a farmi degli amici.
«Si, sono arrivato due settimane fa».


*Justin's POV*.
«Prim, vuoi un passaggio?» le chiesi con fare gentile, facendo un mezzo sorriso.
«Si, grazie» bel sorriso.
«Tua mamma mi ha invitata a mangiare oggi, mi fermerò per qualche ora e se vuoi dopo possiamo fare i compiti insieme» esitai a chiedere, saremmo potuti essere soli in camera e boom: avrei potuto ucciderla in pochi secondi.
Fece 'si' col capo per poi guardare fuori dal finestrino.
Mi evitava? Troppa paura di cadere al fascino di Bieber?
«Arrivati!» esclamai facendola sobbalzare via dai suoi pensieri. Le aprii la portiera e mi diressi prima di lei davanti al portone di legno.
Veronica aprì, ghiacciando instantaneamente per poi tranquillizarsi alla vista di sua figlia ancora sana e salva.
«Ciao Justin» sorriso forzato, su Veronica, puoi fingere in modo migliore.
La salutai alzando il mento.
«Sorpresa di vedermi?» le sussurai velocemente in un orecchio dopo essere entrato.
Abbassò il capo.
«Non mi vedrai ancora per molto, il tempo di fare quel lavoretto e cambierò città».
«A costo di ficcarti un paletto nel cuore» mi rispose serrando i denti.
Ci sedemmo a tavola.
«Mamma, non ho fame, vado sopra a studiare».
«Ma Prim, non dovevamo fare i compiti insieme?»
dissi sottolineando la parola 'insieme', che nel contesto avrebbe ben sostituito il 'non dovevamo salire su per concludere ciò che ebbe inizio 153 anni fa?'.
«Ah già, ti aspetto di sopra allora» mi rispose innocentemente.
«Non ti azzardare» aggiunse Veronica per poi pressarmi le sue unghie sul mio braccio destro facendomi ritrarre la mano.
Alla mia azione, un piccolo sorriso si fece in volto sulla donna «Non sei più forte come un tempo, Justin? Hai esaurito le forze?».
«Non vorresti sapere di cosa sono capace, neanche io vorrei: risparmierò tutto per tua figlia»
.
Mi alzai prima che potesse replicare con stupide minacce.
«Dove vai?»
Ad uccidere tua figlia.
«Non l'hai sentita? Dobbiamo fare i compiti, studiare!» gesticolai.
Salii nella sua camera senza far molto rumore ed aprii la porta.
La vidi di fronte ad un grande specchio che sottolineava tutto il suo corpo.
«Disturbo?» le chiesi sorridendo.
«Oh no,» e distolse lo sguardo «stavo st-».
«Non stavi studiando,» risi «ti ho vista».
Abbassò lo sguardo in modo triste, troppo fragile Primrose, troppo.
Una buona preda.
«Che succede?» mi sedetti accanto a lei sul letto.
«Non noti niente di strano? Non te ne accorgi?» fece un mezzo sorriso accorgendosi di aver ragione.
«Cosa? Non capisco.» la guardai con più precisione, soffermandomi su quel sorriso ingenuo e quegli occhi che trapelavano di depressione.
«Nulla Justin».
Mi aveva chiamato per nome, sapeva il mio nome: facciamo progressi.
«No dai, hai cominciato un discorso, non è garbato interromperlo» ottima recitazione.
«Mi posso fidare? Posso parlarne?» mi chiese.
Certo, ciò che mi stai per dire tra qualche ora ti accompagnerà nell'oscurità.
«La gente mi evita perchè sono magra, troppo. Perchè sono diversa, fragile, insicura,» contava sulle dita tutti quegli aggettivi di disprezzo verso i suoi confronti «anoressica» bisbigliò in fine.
«Perchè ne parli proprio con me?» restai serio e indifferente.
«Mi...sembravi un ragazzo protettivo e mi davi sicurezza.» si giustificò «In più siamo parenti, sangue dello stesso sangue».
Ah si, sangue.
«Certo» le sorrisi per poi aprire le braccia.
Si lasciò cadere fra esse pronta ad essere abbracciata.
Posai lo sguardo sul suo chiaro collo, addio Primrose.
«Justin...» la sua voce mi fece ritornare alla realtà.
«Si?»
«Grazie»
.
Abbassai lo sguardo e lasciai l'abbraccio.
Come ho fatto a non accorgermene prima? Le si vedono le ossa.
Ma no, che ti importa, hai solo sprecato una buona occasione.
Sembrava avessi due voci nel cervello, la prima il bene, la seconda il male.
La prima un Justin responsabile, premuroso, dolce.
La seconda un Justin indifferente, pronto ad affrontare tutto senza pietà.
E tutti sappiamo che il bene regna sempre sul male.

Il caro e vecchio Justin non riesce a spegnere il pulsante dei sentimenti, ha ancora dei frammenti di cuore.

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Ed ecco postato il terzo capitolo dflkafhf.
Ho così tante idee confuse nella mia mente riguardanti la storia che molte volte non riesco a tirarle fuori e ad organizzarmi, quindi se non mi sono fatta capire nella spiegazione di qualcosa: scusatemi.
Anyway ringrazio tutti coloro che hanno recensito e messo nelle seguite\preferite la storia.♥

Una ragazza mi ha chiesto se il banner l'avessi fatto io: si, ho creato sia il banner che il trailer.c:
Oks, credo di aver detto tutto e quindi mi eclisso.lol
p.s. recensite, recensite, recensite fdlkgf.
@unionjdb on twitter.

  
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