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Autore: Ultraviolet_    17/02/2013    10 recensioni
La storia dei Malandrini, la storia di Lily, Alice, Marlene, Mary, Dorcas, James, Sirius, Peter, Remus e Frank durante il loro settimo ed ultimo anno ad Hogwarts.
Ma soprattutto, la storia di come James Potter e Lily Evans si sono innamorati a tal punto da non lasciarsi più.
"Perché Lily era una donna che colpiva. Non era una di quelle bellezze da perdere completamente la testa, era bella sì, molto, ma con i difetti tipici di un essere umano. Ma era la sua particolarità a colpire. Il suo modo di mettere due cucchiaini di zucchero nel caffè la mattina, i baffi di latte che le restavano sul labbro superiore al primo sorso. Il suo modo di prendere appunti, con la sua calligrafia accurata e ordinata, e il modo in cui mordicchiava la piuma quando non sapeva cosa scrivere in un tema di Trasfigurazione. La sua voce dolce, che diventava ferma quando lo rimproverava. Il suo modo unico di togliergli punti per le ragioni più svariate. La sua risata. Innocente, cristallina, contagiosa."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-Ragazzi… credo di amarla.
Sirius grugnì, si alzò lentamente dal letto e guardò l’amico.
-Chi?
-Tua madre, Black- replicò James con tono ironico.
-Oh, non credo che ti convenga, Jamie… qualcosa mi dice che la vecchia Walburga respingerebbe con un certo disgusto un traditore del suo sangue come te… poi magari mi sbaglio eh!- aggiunse guardando la faccia strana del “fratello”.
Fratello… sì, Sirius era abbastanza sicuro di poter definire James Potter suo fratello. Lo meritava molto di più del suo fratello naturale, per lo meno. E poi, i signori Potter lo consideravano quasi come un figlio da quando si era “accampato” a casa loro l’estate precedente, su insistenza di Charlus. Per lui il maggiore dei Black era il secondo figlio che non aveva mai avuto, e Dorea era premurosa come una mamma. Era, effettivamente, la prima vera mamma che Sirius avesse mai avuto.
-Andiamo Felpato, mi sembra ovvio che James sta parlando di Lily.- si intromise Remus, che era sveglio e vestito malgrado l’ora disumana.
-Lily? Ah, la Evans… aspetta un secondo!
Sirius fece un balzo sul letto rendendosi finalmente conto di cosa aveva detto James.
-Per le mutande di Merlino, James. Hai detto davvero che la ami?
Il ragazzo annuì, un po’ incerto.
-Qui la faccenda è molto più grave di quanto pensassi. Urge una riunione malandrina nel letto di Remus!
-Perché proprio nel mio?
-Perché è l’unico ben rifatto e senza una piega, e questo non è per niente malandrino, Remmy! Quindi una riunione su di esso contribuirà di certo a renderlo più decente.- constatò Sirius guardando di traverso il letto impeccabile.
Svegliato anche Peter, si sistemarono tutti e quattro su di esso, con estrema grazia, e chiusero le tende per non svegliare Frank.
-Allora, ecco l’ordine del giorno. Il soggetto 1, Ramoso, sostiene di essersi veramente innamorato del soggetto 2, la Evans. Come ben sappiamo in questi sei anni James ha frequentato molte donne, ma non ha mai e ribadisco MAI affermato di amarle. E penso di conoscere abbastanza bene mio fratello per permettermi di dire che non direbbe una cosa del genere se il suo obbiettivo fosse solo quello di portarsela a letto. Davvero!
-Grazie, Felpato, sono commosso, ora però chiudi quella bocca da canide per favore!
-Ehi!- e Sirius saltò addosso all’amico in una lotta affettuosa che fu interrotta da Remus che li minacciò di andarsene.
-Ahia, mi sa che James fa sul serio…- fece Peter, orripilato.
-Io non ne sono sorpreso, è dal secondo anno che va avanti questa storia!- disse Remus incredulo.
-Sì ma io pensavo che volesse uscire con lei solo perché lei continua a rifiutarlo! Come una specie di… sfida.
-Ma dall’anno scorso ha cominciato a parlare di quanto sono belli i suoi occhi verdi e di quanto siano rossi i suoi capelli…- fece notare Peter mestamente.
-Oh cielo! E’ vero!- esclamò Sirius improvvisamente consapevole –beh, allora credo sia il momento di mettere fine alla seduta. Verdetto: abbiamo ufficialmente perso il soggetto 1.
-Ehi, che ne dite di farmi parlare?- fece James giovale.
-Ops, hai ragione Jimmy.
-Ecco… io… non mi sono mai sentito così- disse Ramoso cercando di ignorare l’appellativo usato da Sirius -quando c’è lei mi sento bene, benissimo, più leggero in un certo senso. Quando vedo i suoi capelli non so come faccio a trattenermi e a non abbracciarla, non ci capisco più niente!
-E allora è amore, caro mio.
-C’è solo un piccolissimo problema…
-Lei ti odia- dissero Sirius e Peter insieme.
-Ma no, ragazzi cosa dite… Lily non odia James. Lei è mia amica, e mi ha detto chiaramente che non ti odia. Solo… la irriti. Non sopporta quel tuo fare da fighetto, da teppista. Sostiene che ti dai troppe arie con il Quidditch e con le ragazze ed è fermamente convinta che continui a chiederle di andare con te a Hogsmeade solo per dimostrare che sei in grado di far cadere proprio tutte ai tuoi piedi, compresa lei.
A quelle parole James si sentì male. Non sopportava di pensare che Lily lo credesse uno sbruffone. Insomma, si comportava un po’ così, ma non lo era affatto. Sirius, Peter e Remus sapevano bene che in realtà lui era di buon cuore, generoso, simpatico e coraggioso. Aveva solo l’abitudine di giocare un po’ troppo con il carisma, insieme a Sirius.
-Ma James, da quando? Cioè… quando hai iniziato a provare questa sensazione? Quando hai cominciato ad amarla?- chiese Remus, un po’ incerto per la domanda molto diretta.
-Non saprei, non credo che ci sia un momento preciso, ecco…- disse James fissando le tende scarlatte del letto a baldacchino.
-Già, sarà stata una cosa graduale- concordò Lunastorta.
Ci fu una pausa, in cui il silenzio era interrotto solo dal debole russare di Frank due letti più in là.
-Beh, visto che ormai sono sveglio grazie a qualcuno non vedo che senso abbia tornare a letto, anche se è sabato. Vado a lavarmi!- urlò Sirius cercando di alleggerire l’atmosfera e intuendo che la discussione era conclusa.
-Io invece vado ad adempiere ai miei doveri di prefetto- fece Remus con una smorfia.
-E tu, Pete?- chiese James una volta rimasti soli.
-Mi sa che vado alle cucine a mangiare qualcosa, non metto niente sotto i denti da ieri pomeriggio- borbottò Peter, che la sera prima aveva saltato la cena per una punizione con Sirius.
-Ok… a dopo
-Tu che fai?
-Penso che tornerò a dormire, Pete…
-Oh, va bene- disse Peter sorpreso.
 
 
Quando uscì dal bagno canticchiando una canzone contro i Serpeverde scritta da lui e da James, Sirius si guardò attorno e vide che Frank dormiva ancora, inspiegabilmente. Peter e Remus non c’erano, ma nel letto di James c’era un rigonfiamento. Sirius valutò attentamente l’idea di svegliarlo cantando ad alta voce o con la classica secchiata d’acqua, ma il russare poco naturale del fratello gli fece capire che faceva finta. Comprese che voleva restare solo e, turbato, uscì dal dormitorio.
 
Quando Sirius uscì, James si girò sulla schiena e fissò con insistenza il soffitto.
Quando hai cominciato ad amarla?
Quella domanda continuava a tormentarlo da quando Remus l’aveva posta, inconsapevolmente. Desiderava trovare una risposta, ma non sapeva bene come capire il quando del suo amore per Lily. Sapeva tutto il resto, tutte le domande possibili erano chiare nella sua mente.
Dove? A Hogwarts, e dove sennò? James era legato a quella scuola quasi quanto Lily, era per lui un luogo mitico, che gli trasmetteva sicurezza e serenità, ma allo stesso tempo mistero.
Come?Grazie ai suoi continui rifiuti, alle sue battute sarcastiche su di lui e su Sirius, dette in un modo che James giudicava irresistibile. Le piaceva stuzzicarla, e a lei piaceva rispondere.
Perché?Perché Lily era una donna che colpiva. Non era una di quelle bellezze da perdere completamente la testa, era bella sì, molto, ma con i difetti tipici di un essere umano. Ma era la sua particolarità a colpire. Il suo modo di mettere due cucchiaini di zucchero nel caffè la mattina, i baffi di latte che le restavano sul labbro superiore al primo sorso. Il suo modo di prendere appunti, con la sua calligrafia accurata e ordinata, e il modo in cui mordicchiava la piuma quando non sapeva cosa scrivere in un tema di Trasfigurazione. La sua voce dolce, che diventava ferma quando lo rimproverava. Il suo modo unico di togliergli punti per le ragioni più svariate. La sua risata. Innocente, cristallina, contagiosa.
 
Ma non aveva mai pensato al quando. Lentamente, sempre con gli occhi fissi in alto, James cominciò ad abbandonarsi ai ricordi su Lily, cercando di capire quando aveva iniziato a non considerarla più solo un trofeo, cercando una risposta alla domanda che Remus gli aveva posto probabilmente a cuor leggero e senza aspettarsi veramente una risposta, ma che ora era diventata il suo chiodo fisso.
 
 
-Evans! Ehi, Evans!- James correva lungo la Sala Grande per raggiungere Lily che stava seguendo i prefetti di Grifondoro verso i dormitori. Erano appena stati smistati, e loro due erano finiti insieme.
In un primo momento Lily sembrò non averlo sentito, ma poi si fermò e si voltò, assumendo un’espressione seccata.
-Che c’è Potter?
-Volevo solo presentarmi come si deve… in fondo siamo nella stessa casa no?
-Già, pensa un po’…
-Senti, non volevo essere così antipatico oggi in treno… ma quel tuo amichetto sosteneva a gran voce la superiorità di Serpeverde, e tutti sanno che sono solo maghi oscuri, quelli.
-I miei genitori sono Babbani, purtroppo non ne so molto sui maghi oscuri. Ma se Severus è a Serpeverde non è possibile che siano tutticattivi.
In quel momento un gruppetto di Serpeverde del primo anno passò accanto a loro e Lily vide Severus ridere di gusto a una battuta. Lui la vide, scambiò qualche parola con gli altri bambini e loro andarono avanti.
-Lily! Mi dispiace che tu sia finita in mezzo a quel gruppo di sbruffoni di Grifondoro… dai andiamo!
-Dovrebbe essere lei ad essere dispiaciuta per te, Piton- sputò James con rabbia.
Severus lo squadrò, incerto.
-E smettila, Potter, sei proprio infantile! Non capisco questi pregiudizi sui componenti della case.
-Dai Lily, andiamo!- insisté Severus.
-Che c’è, hai fretta di andartene perché hai paura che Lily capisca la verità stando assieme a me?-
-No, ho paura che tu le racconti menzogne!- Piton prese un polso di Lily e cominciò a tirarla piano, puntando la bacchetta contro James.
Lo sguardo di James cadde sulla mano unticcia che stringeva il piccolo polso della ragazza e poi sulla bacchetta puntata, e una furia inspiegabile montò dentro di lui. Mise una mano in tasca e lanciò a Piton un frisbee zannuto. Severus, impreparato, lasciò cadere la bacchetta che non aveva avuto intenzione di usare realmente. Il frisbee lo morse e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
-Che c’è, ora piangi? Sei proprio un moccioso! Mocciosus!
-Basta!- gridò Lily –smettila, Potter! Sei solo un piccolo montato, non rivolgermi la parola! Non ti sopporto!
E detto questo, prese Severus per un braccio e si allontanò.
 
Brutto ricordo. Decisamente… e dire che prima dell’arrivo di Piton erano anche riusciti a scambiare qualche parola senza litigare. James cercò di scacciare quel ricordo sgradevole, e gliene venne in mente un altro, del quarto anno.
 
-Andiamo! Andiamo andiamo andiamoo!
James vedeva da lontano Alice Prewett che tirava Lily per una manica, vicino alla porta nella Sala d’Ingresso. Era un fine settimana ad Hogsmeade e Alice voleva andarci a tutti i costi con la sua migliore amica.
James corse al dormitorio dei maschi e fece irruzione rumorosamente.
-Ragazzi! Andiamo ad Hogsmeade! Su, dai!
-Accidenti James, non avevamo deciso di restare a studiare?- fece Remus.
-Ho cambiato idea, perfavore!-
-Va bene, va bene…-
James fece il tragitto fino ad Hogsmeade a passo veloce. Erano vicino a Mielandia, quando andarono quasi a sbattere contro Alice,  Mary MacDonald e Dorcas Meadowes.
-Ehi ragazzi!- li salutò Alice.
-Ciao!-
-Oh, visto che siamo tutti qui perché non andiamo ai Tre Manici di Scopa tutti insieme?- propose Mary.
I ragazzi accettarono di buon grado.
-Ehi… Lily dove l’avete lasciata?- chiese James lentamente.
-Oh, Lily è in libreria! Effettivamente dovrei andare a dirglielo, così ci raggiunge quando ha finito…
-Potremmo aspettarla- disse Peter.
-Oh no, quando Lily entra in una libreria ci resta almeno due ore!- disse Dorcas con una risatina.
-Beh, se volete vado io a dirglielo, voi andate!- disse James.
-Ok, a dopo!-
James raggiunse la biblioteca sorridendo. Entrò, chiedendosi cosa ci fosse di interessante in tanti libri messi insieme.
Girovagò un po’ per gli scaffali, leggendo titoli su titoli, tutti abbastanza inquietanti per uno come James, che aveva letto soltanto il regolamento del Quidditch in quattro anni di Hogwarts.
Stava per arrendersi, quando scorse una massa di capelli rossi in bilico su un’alta scala, in punta di piedi, che cercava di arrivare a un libro alto.
Si avvicinò cercando di far notare la sua presenza per non spaventare Lily e rischiare di farla cadere. Lei si voltò, rossa in faccia.
-Ciao, Lily!
-Non urlare, Potter, siamo in una libreria… cosa ci fai qui?
-Sono venuto ad avvisarti che siamo tutti ai Tre Manici di Scopa, se vuoi raggiungerci quando hai finito- disse con un sorriso.
Lily lo guardò, annuì e tornò a cercare di raggiungere il libro. Visto che era palese che non ci sarebbe arrivata, con un impeto di rabbia fece un saltello che la sbilanciò. Si sentiva già a terra con una gamba rotta, quando James la prese praticamente al volo, poi si spostò di lato giusto in tempo per evitare che un libro gli cadesse in testa. Lily, spaventata dall’altezza da cui era appena caduta, non si rese subito conto di essere tra le braccia di James e si aggrappò a lui col cuore a mille. James rise e lei arrossì come un peperone e si fece mettere giù.
Il ragazzo raccolse il libro caduto e lo porse a Lily.
-Era questo che volevi?
-No, in realtà no…- fece Lily con disappunto, ancora in imbarazzo.
James sospirò, salì sulla scala e chiese a Lily quale fosse.
-Quello più a destra, si chiama “La casa fantasma”.
-Che titolo macabro, non credevo leggessi certe cose- disse James raggiungendo il libro senza problemi. Scese dalla scala e superò gli ultimi due scalini con un salto.
-Oh, mi piace l’horror- disse Lily prendendo il libro.
-Ti credevo un tipo da romanzi d’amore…
-Oh no, non mi piacciono molto!
-Peccato, volevo consigliarti di comprare il libro che mi ha quasi ucciso, ma forse non ti piacerebbe! Ora vado, sai dove siamo quando hai finito.- sorrise e fece per andarsene.
-Potter!
-Sì?
-Grazie dell’aiuto…- disse la ragazza, e poi sorrise.
James sentì di poter morire felice. Lily Evans gli aveva sorriso.
-Prego, Lily.
-Evans, Potter, per te solo Evans.
-Ah ecco, mi sembrava che fossi stata troppo gentile fino ad ora…- James rise, poi uscì dalla libreria.
 
James aprì gli occhi di scatto. Ecco. Ecco quando si era innamorato di Lily. Aveva smaniato per andare ad Hogsmeade sperando di trovarvi Lily e di potersi vantare di essere uscito con lei, era andato ad avvisarla per il medesimo motivo, ma quando l’aveva presa al volo dalla caduta dalla scala aveva sentito qualcosa agitarsi dentro di sé. Non se n’era reso conto sul momento, ma ora era chiaro. In quel momento Lily Evans aveva cessato di essere una sfida ed era diventata una cosa importate. Pensando alla sensazione provata al sorriso della ragazza, James si chiede come avesse fatto a non accorgersene prima.
Ora il suo amore per Lily aveva anche un quando.





Note
Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve!
Allora, io AMO le fanfiction su Lily e James. Ne ho lette parecchie qui su EFP, quindi ho deciso di scriverne una. Se la leggete, vi chiedo perfavore di recensirla, per incoraggiarmi ad andare avanti se vi piace e per dirmi di andare a casa se fa schifo xD
Questo capitolo funge un po’ da prologo, e preciso che si tratta del sesto anno.
Appare un James molto dolce, ma tranquilli, il sarcasmo non mancherà!
Preciso anche che il titolo viene da una canzone che mi piace molto e che ho conosciuto perché è la sigla della serie TV “Una mamma per amica”, che io amo :)
Grazie a chi recensirà, vi amo tutti <3
Marti
  
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