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Autore: A l b a_    19/02/2013    5 recensioni
Era il 10 dicembre, quando Blair Waldorf afferrò le mani del suo Chuck Bass, con una forza mai avuta prima.
Intenta a tenerlo con sé il più a lungo possibile, terrorizzata all'idea di perderlo, per sempre.
Faceva freddo fuori, faceva freddo anche dentro i loro occhi, lucidi e ammaliati dai ricordi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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"Look... I care about three things, Nathaniel. Money, the pleasures money brings me,
and you."
Chuck Bass, 01x08


 

-memories in the eyes-
Brother's Eyes

13 Gennaio, 2005

" Mio fratello.
Mio fratello si chiama Nathaniel Archibald.
Io lo chiamo Nate, in realtà tutti lo chiamano Nate.
Nate è carino, anche se non sta a me dirlo, ma di sicuro avrà un grande successo con le donne.
Purtroppo per me.
Nate ha gli occhi azzurri e sempre un po' confusi. Ogni tanto, detto sinceramente, penso che sia un po' stupido, che a certe cose
non ci possa arrivare.
Nate però, mi capisce. Non so come, ma ci riesce. 
Nate è l'unico che mi conosce veramente, l'unico disposto a fumare con me nei bagni della scuola.
L'unico che mi difende da mio padre, che non prova pena per me per la morte di mia madre.
L'unico che mi apprezza, anche se non so come faccia.
Nate è il mio migliore amico, ma per me Nate è mio fratello.
E' la mia famglia, l'unica che ho..."


General Hospital, New York
2065, ore 9.10

Nathaniel Archibald all'età di 75 anni piange fuori dalla camera di suo fratello.
Chuck aveva più o meno 10 anni quando gli aveva consegnato quel foglietto stropicciato.

" Nate, questo è per te.
In realtà era un tema in classe, ma io non volevo che lo leggesse la maestra.
Perchè queste parole appartengono solo a te."
Un piccolo Nate di 10 anni lo guardò senza capire troppo, ma con un sorriso stampato sulle labbra.
" Quindi è per me? Posso leggerlo?"
Chuck si fermò un attimo a guardare oltre al colonnato del corridoio della scuola e poi guardo Nate con aria malinconica.
" No, vorrei che tu lo leggessi quel giorno esatto in cui io ti mancherò, il giorno in cui dubiterai di me, il giorno in cui avrai paura."
Nate allora non poteva capire, prese il bigliettino e se lo infilò nella tasca poi si avvicinò a Chuck e gli posò una mano sulla spalla.
"Farò come dici Chuck."
Disse euforico e Chuck si girò verso di lui con il solito ghigno furbesco stampato sulle labbra.
"Bravo Archibald, ricorda che ciò che dice Chuck Bass è legge."


Nate negli anni più volte aveva avuto la tentazione di leggere il bigliettino.
Soprattutto nei momenti più oscuri, quando aveva dubitato di tutti anche di Chuck.
Quando si era sentito tradito da lui per Blair e numerose altre volte nel corso di quegli anni.
Aveva avuto la tentazione di leggerlo anche quel giorno in cui Chuck aveva sfiorato la morte.


Cinquantatre anni prima, 
General Hospital di New York, 
2015, ore 13.50

Non si avevano sue notizie da oramai quasi due ore.
Nate era via per lavoro quel giorno, e ad avvisarlo dell'incidente era stata Serena.
Era salito in macchina e aveva pregato l'autista di andare più velocemente possibile.
Si sentiva perso.
Era uno di quei momenti che detestava di più, sentiva che Chuck era sempre più lontano.
Aveva gli occhi pesanti e confusi.
Un vuoto enorme dentro ed un'angoscia terribile che gli attanagliava la gola.
E se fosse morto?
E se fosse morto, e lui non fosse arrivato in tempo per salutarlo l'ultima volta?
Senti qualcosa che pressava all'altezza dell tasca interna della giacca.
Da quel giorno di alcuni anni prima quel biglietto era rimasto sempre in ogni giacca che indossava.
Lo reputava una specie di guida.
Ma non l'aveva mai letto, nonostante la tentazione di numerose volte.
Quel giorno però aveva entito quasi per istinto che fosse arrivato il momento.
E la cosa lo spaventava moltissimo.
Lo sfilò dalla tasca e lesse le parole scritte sulla superficie del foglio piegato.
" Per Nate."
Erano due parole semplici eppure provocarono in Nate un turbine di emozioni.
Fu in quel momento che scoppiò in lacrime, forse per la prima volta a causa di Chuck.
Imbratto tutta la superficie del fogliettino, tanto che quelle due parole si rovinarono un po'.
Quel giorno non ebbe il coraggio di aprirlo, era come se avesse paura delle conseguenze di quel gesto.
Quando arrivò al'ospedale si sedette su una sedia, e rimase lì senza fiatare. Aspettando che Chuck si svegliasse.


Ora, 
General Hospital, New York
2065, ore 10.15

Era seduto accovacciato per terra vicino alla porta.
Dalle tende del corridoio entrava la luce pallida del sole.
Si sentiva in colpa perchè aveva letto un pezzo del bigliettino, e ora si, ora aveva paura delle conseguenze.
Aveva aspettato così tanto, eppure adesso aveva sentito la necessità di farlo.
Perchè di era sentito esattamente come Chuck aveva annunciato anni prima.
Ma soprattutto di era sentito solo.
Senza suo fratello.
Quelle prima righe che aveva letto gli avevano provocato un pianto senza sosta.
Un pianto angosciato, ma a tratti felice, perchè quelle parole erano di Chuck e 
anche se l'aveva sempre sospettato non avrebbe mai sperato di poterle "udire".
Ora capiva perchè Chuck non voleva che le leggesse al'ora.
Infame.
Chuck non voleva subire le (dolci) conseguenze di ciò che aveva scritto. 
Dopo essere rimasto ancora un po' lì, decise di non proseguire nella lettura, si alzò e rientrò nella stanza.
Serena si girò per prima, lo guardò a fondo e capì che voleva rimanere sola, Claire la seguì a ruota libera.
Blair non si sapeva dove fosse.
" Allora Nathaniel, scappi?"
Disse Chuck con il suo solito sguardo furbo di sempre, solo un po' più pacato e stanco.
Nate non rispose, e rimase a guardarlo in silenzio.
" Che c'è? Ti sei accorto di essere follemente innamorato di me, e vuoi dirmelo ora sul letto di morte?"
Continuò un Chuck sempre più divertito.
Ma poi guardò bene il suo amico e si accorse della serietà di quel momento.
" L'ho letto Chuck."
"Ah..."
"Solamente un pezzo però..."
Chuck si alzò leggermente a sedere per guardarlo meglio.
"Perchè?"
"Ho paura delle conseguenze."
"Nathaniel, morirò comunque..."
Nate girò la testa dall'altra parte e poi lo riguardà con gli occhi lucidi.
"Non dirlo, tu c'è la farai.."
"No Nathaniel, non questa volta. Il vecchio Bass è sfuggito troppe volte alla morte, non pensi?"
"Tu non puoi morire Chuck, non puoi."
"Perchè non posso?"
"Perchè abbiamo tutti bisogno di te."
" E' vero, e io ho bisogno di voi. Ma ciò non significa che non possa arrivare la fine. Prima o poi c'è una fine Archibald."
"Chuck, sei uno stronzo. Com'è che fino all'ultimo hai sempre ragione tu?"
Chuck sorrise.
" Sai Nate, quel biglietto è stata una delle poche cose vere che abbia fatto in quel periodo."
" E' molto bello, a parte la parte in cui mi dai dello stupido."
"Ma è vero, cioè dovevo essere realistico. Comunque ti piace perchè non l'hai ancora letto tutto."
Nate lo guardò confuso e a Chuck venne voglia di strangolarlo.
"Lascia stare, comunque finisci di leggerlo."
" E tu non morire."
"Non posso non morire, non decido io amico mio."
"Ma noi non possiamo vivere senza di te."
Chuck lo guardò serio.
" Non ti dirò le solite frasi da Film, del tipo "Io sarò sempre con voi", non è vero.
Ma ti posso assicurare che ci ritroveremo."
"V-va bene."
Disse Nate in preda ad un'altra crisi di pianto.
Chuck subito non regì.
Poi lo abbracciò di slancio.
"Mi mancherai Archibald."
"Anche tu Chuck, ma ci rivedremo."

Nate uscì dalla stanza con la certezza che quel giorno non avrebbe perso nessuno, anzi.
Quel giorno aveva scoperto il suo amico, aveva capito chi era Chuck Bass.
Anche se infondo l'aveva sempre saputo.


Cinquantatre anni prima, 
General Hospital di New York, 
2015.
 
Quel giorno Nate, non ebbe il tempo di leggere il biglietto.
Infatti fu chiamato da un infermiere.
" Signore, abbiamo bisogno del suo aiuto.
La signora Bass non si sente bene."
Nate corse in preda al panico e la trovo accoccolata su una barella, accucciata.
Le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte.
"Blair..."
"Nate, lui non può morire."
Era distrutta a pezzi, attaccata solo a quella piccola sporgenza sulla sua pancia.
" Questa bambina merita un padre, e io merito Chuck."
Nate non era bravo con le parole.
Così le si avvicinò solamente e l'abbracciò cercando di consolarla da quel pianto profondo e senza consolazione.


Ora, 
General Hospital, New York
2065, ore 10.30
 

" Nate è l'unico mio scoglio. L'unico che sa che anche io piango, ma ha giurato di non dirlo.
C'è solo una cosa di me che Nate non sa.
Io ho un cuore.
C'è solo una cosa che vorrei rubare a Nate.
Blair Waldorf.
La sua fidanzata.
Nate non lo sa, ma io ho un cuore e il mio cuore batte solo per lei.
Ma purtroppo lei non si accorgerà mai di me, e io rimarrò con questo organo in più.
E non saprò proprio cosa farne di questo cuore.
Blair Waldorf è bellissima, e io so che Nate non la ama.
Forse un giorno glielo dirò che sono pazzamente innamorato di lei.
Magari non si arrabbierà neanche tanto.
Infondo lui ama Serena.
Io lo so da tanto tempo.
Nathaniel inoltre, è l'unico che potrebbe perdonarmi sempre.
Ecco, ora lo so.
Mio fratello è lui, il migliore del mondo.
Ti voglio bene Nate.
P-S Non dirlo in giro che ti ho scritto questo.

C.B"

Nate chiuse in foglietto con un enorme sorriso sulle labbra.
Quei due, erano insostituibili.
E lui infondo l'aveva sempre saputo.
I suoi pensieri furono interrotti da un pianto.
Si voltò.
Blair era seduta per terra tra le sedie della sala d'aspetto.
" Nate..."
"Ei, Blair..."
"Nate...io non se posso vivere senza di lui."
" Blair, tu meriti Chuck, ricordi?"
Lei lo abbracciò di slancio.
"E Chuck merita te. Ti amava da quando aveva 10 anni.
L'ha scritto qui."
Blair sorrise speranziosa.
" Vi meritate così tanto, che niente può dividervi. Non lo perderai, nessun di noi lo eprderà."
Blair si strinse più forte al suo amico.

 
"Look... I care about four things, Nathaniel. Money, the pleasures money brings me, you and  Blair Waldorf ."

 
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Buongiorno cari Lettori!
Eccomi che aggiorno un po' in ritardo.
In realtà ho deciso che non ci sarà un giorno preciso in cui aggiornerò, ma semplicemente appena avrò l'ispirazione.
Anche se, i tempi non saranno mai troppo lunghi.
Che dire? Un bel capitoletto per i miei due amori Nate e Chuck.
Dovevo farlo assolutamente prima della fine.
In realtà penso che ci saranno massimo ancora 2 o 3 capitoli.
Comunque il prossimo capitolo sarà di nuovo Chair *.*
Aspetto qualche vostro commentino ( o notato infatti che molti di voi non si fanno più vivi (: )
Vabbè, io aspetto di sapere qualcosa da voi! Un bacio tesori.

B.
   
 
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