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Autore: Sethmentecontorta    22/02/2013    0 recensioni
Keiro Nogi era solo una bambina di quattro anni quando rimase orfana insieme al fratello Ruka. All'orfanotrofio venne adottata da Eriko Otonama, una donna severa e incorruttibile, che non accettò di prendersi cura anche di Ruka. Molti anni dopo Keiro studia alla Raimon, famosa scuola di Tokyo; ed è lì che, tra scoperte, segreti, amicizie vecchie e nuove e... amore, la sua vita prende una piega inaspettata. Dopo la morte del padre, Keiro ha una vita che a dirsi avventurosa è dire poco. Riuscirà, però, a incontrare una persona che, con il suo amore, la fa attenuare il dolore che prova.
Sethmentecontorta,
questa è la mia prima storia e spero che vi piaccia. L'ho ambientata in Inazuma Eleven Go, ma ci sono dei personaggi presi da Alice Academy (Ruka Nogi e i suoi amici, tranne Ayu Tsukumo che è di mia invenzione). Non voglio rovinarvi la sorpresa, ma vi dico che la storia affronta temi difficili e ci sono momenti drammatici e tristi che potrebbero far piangere i lettori più delicati e sensibili. Spero comunque che attiri molti di voi e vi interessi almeno un po'.
Baci Seth!!!
*Vi saluta e si allontana insieme ai suoi lupi*
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Matsukaze Tenma, Shawn/Shirou, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke, Tsurugi Yuuichi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Erano la sette di sera e Tenma stava dando da mangiare a Sasuke quando intravide due figure avvicinarsi. Una di queste era una donna alta, magra, con i capelli rossi-mori raccolti sulla nuca in uno chignon perfetto da cui non spuntava nemmeno una ciocca, indossava un abito attillato nero e aveva la faccia di una persona severa e incorruttibile, che non da molto spazio all'affetto. L'altra era una ragazza magra, con i capelli azzurri, mossi e spettinati lasciati sciolti sulle spalle; aveva dei grandi e bellissimi occhi azzurro cielo che però avevano un'aria molto triste; indossava un paio di jeans grigi strappati e una felpa nera. Entrambe si trascinavano dietro delle valigie. Varcarono il cancelletto del condominio di Aki e si diressero verso la porta. Mentre camminava, per un'attimo la ragazza posò lo sguardo su Tenma, ma non disse nè fece niente. 

- Questo è il vostro appartamento- disse Aki alle nuove venute - spero vi troverete bene qui.
- Grazie infinite- rispose velocemente la donna prendendo le chiavi dalla mano della ragazza. Il suo nome era Eriko Otonama, e la ragazza invece si chiamava Keiro Otonama ed era la sua figlia adottiva. - Ah, senta! - aggiunse poco dopo - io sarò spesso fuori per lavoro e mi serve qualcuno che badi a Keiro...
- Oh non si preoccupi signora, penserò io a sua figlia. - rispose lei sorridendo all'interessata, che rispose con un sorriso fantastico.
- Ok, allora andiamo Keiro, che domani hai scuola e ti devi riposare.

- Ragazzi, diamo il benvenuto a Keiro Otonama, che da oggi sarà una vostra compagna di classe. Mi aspetto da voi che la trattiate bene e che la facciate sentire a casa.
Keiro abbracciò con sguardo timido l'intera stanza, e quando vide Tenma sorrise.
- Il tuo posto sarà lì, dietro a Matsukaze. Prego accomodati!
Keiro sussurrò un flebile grazie e si avviò verso quello che da quel giorno sarebbe stato il suo posto.

All'uscita Keiro si avviò tutta sola verso casa, ma presto venne affiancata dal suo nuovo vicino.
-Ehi, ciao! E così tu sei Keiro Otonama, eh? Piacere di conoscerti! Io sono Matsukaze Tenma!
Keiro arrossì lievemente e sussurrò :- Piacere mio...
- Sei una taciturna, eh? ...
- Tenma!!!
- Tenma! 
A chiamarlo erano stati i suoi amici Shinsuke e Aoi.
- Ciao ragazzi!
- Vedo che hai già fatto amicizia con la nuova arrivata! Com'è che ti chiami... Keiro Okoyama? - tentò di ricordare Aoi.
- Keiro Otonama - mormorò lei arrossendo sempre di più. Keiro era una ragazza timida, riservata e misteriosa, soprattutto con chi non conosceva, ma col tempo si apriva e diventava solare e vivace.
Keiro, mantenendo le sue guance paonazze, rispondeva a tutte le domande che i tre ragazzi le facevano, mentre si avviavano verso casa, ma a un certo punto...
- Come mai sembra che tua madre non ti voglia bene? - le chiese Tenma, sensa sapere di aver sfiorato uno dei tasti più dolorosi della ragazza.
- Ehm... è perchè lei non è la mia vera madre...
- Come sarebbe a dire?!?!- le chiesero simultaneamente i tre amici.
- Ehm... è che... è che sono orfana. - mormorò turbata.
- Oh... mi dispiace... 
- Sì... vedete, mio padre è morto quando io avevo quattro anni e mia madre un giorno è uscita di casa e non è più tornata, allora noi siamo finiti in un orfanotrofio e io sono stata adottata da Eriko. Keiro cercava di restare serena, ma parlare del suo passato non le era mai piaciuto.
- Noi?!?!?!
- Ehm... per favore potremmo parlare d'altro? - chiese Keiro prima che le facessero altre domande. Ormai il suo viso aveva raggiunto il rosso acceso. 

Keiro non sapeva che quell'incontro avrebbe cambiato radicalmente la sua vita

   
 
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