Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: blueroses    22/02/2013    0 recensioni
Era il 1431, avevo circa 18 anni a quell'epoca visto che ero nata l'11 luglio del 1413, io e mio fratello eravamo in Bulgaria. Io mi innamorai perdutamente di un certo Ivàn Cerkovski. Anche lui era innamorato di me, io sapevo della sua vera natura, sapevo che era un vampiro, cosi gli chiesi di trasformarni cosi saremo stati insieme per sempre.A quei tempi tutti sapevano dell'esistenza dei vampiri, e li davano la caccia e la notte del 1433 lo uccisero davanti ai miei occhi,io e mio fratello riuscimo a scappare, e da quel giorno cominciai a provare odio per gli umani, mi avevano tolto l'amore della mia vita.Trasformai anche David.Lui uccideva per divertimento, aveva sempre avuto questo lato sadico e perverso dentro di sè, io lo facevo per vendetta, ma ora mi sono ricomposta. Penso: Perchè vendicarsi? Non serve a nulla, farà solo aumentare la tua ira e la tua voglia di uccidere.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2



"Di dove sei?"

"Dalla Scozia!"

"E che cosa ci fa una ragazza scozzese in Canada?" disse sorridendo

"Beh è una lunga storia..." sentii che aveva cominciato a rilassarsi e ciò mi andava più che bene

"Io sono qui" sorrise ancora..che bel sorriso

"I miei sono morti in un incidente stradale l'anno scorso, io e mio fratello David abbiamo deciso di cambiare vita, quindi siamo venuti qui" mi inventai tutto sul momento, di certo non motevo dirgli che sono un vampiro di 600 anni.

"Oh...mi dispiace...davvero..." stava dicendo la verità, gli dispiaceva sul serio, che cosa dolce.

"Non ti preoccupare, ormai l'ho superata questa cosa."

"Oh...e...come te la sei fatta la..cicatrice?"

"Anch'io ero in macchina durante l'incidente, io ne sono uscita fuori solo con questa, grazie a Dio!"

"Forse era meglio se non ti chiedevo queste cose..."

"Perchè? Insomma ora sto meglio, sfogarsi a volte fa bene, devo ringraziarti per avermi ascoltata!"

"Beh io ci sono!" sorrise un'altra volta.

Restamo tutta l'ora a chiaccherare.Era davvero un ragazzo simpatico, ma c'era qualcosa dentro di lui che proprio non riuscivo leggere. Era come se avesse un muro dentro che mi ostacola, e questa cosa mi inervosisce parecchio, visto che con lui è la prima volta che mi capita questa cosa.

"Che materia hai ora Justin?"

"Trigonometria"

"Uh..che cosa brutta!"

"Lo so...te invece?"

"Filosofia...aula C167...ok...dove diavolo è?"

"Haha non ti preoccupare, ti accompagno io, tanto l'aula di trigonometria è di fronte a quella di filosofia!"

"Grazie!Davvero, se non era per te, chissà dov'ero ora...forse nei sotterranei del college! Haha"

"Prego! haha"

Andammo al suo armadietto, cosi poteva prendersi i libri che gli servivano, mentre stavamo parlando, un gruppo di ragazzi ci passarono accanto e spinserò Justin per terra.

"Che c'è piccola checca? Ti fa ancora male la gola? Non riesci più a cantare o cosa?" Justin si alzò in piedi, con lo sguardo rivolto verso il basso.Non mi piacque ciò che vidi.Justin era ormai diventato una sorta di amico per me e nessuno deve far del male agli amici dei vampiri, in più per Justin provavo anche un senso di protezione, sentivo come se quel ragazzo fosse davvero fragile e avesse bisogno di aiuto.In poche parole ero davvero incazzata.

"Hey tu scimione!Chiedigli scusa!" dissi a quel coglione

"E tu chi saresti scusa? Hey Bieber una ragazzina ti sta difendendo? Dio che checca! HAHA!" ero al limite, davvero, non potevo ucciderlo, anche se avrei tanto voluto farlo.Camminai lentamente verso quell'idiota.

"Senti scimmione senza cervello, se non vuoi ritrovarti attaccato a quegli armadietti chiudi quella fottuta bocca!" dissi guardandolo negli occhi.

"Mariah..davvero non c'è bisogno di tutto questo..." sentii dire da Justin, ma lo ignorai.

"Lo hai sentito vero Mariah?" camminavo lentamente verso quel ragazzo, si chiamava George, i miei occhi diventarono del color rosso sangue, lo guardavo con uno sgurado da serial killer, infatti sentii che cominciava ad avere paura.Quando mettevo paura alle persone, mi sentivo cosi forte, come se li avessi in pugno, come se bastase solo una mossa per farli fare tutto ciò che vuoi.Ormai tutta la scuola ci guardava. Vabbè non m'importa, mi piace essere al centro dell'attenzione.

"E se io non volessi? Se io volessi farti del male?" dissi con un sorriso cattivo sul volto, la mia voce divenne dura e roca.

"Te? Tzz ma fammi i...." non lo feci finire per chè lo incollai agli armadietti, lo tenevo stretto per la gola, stringevo fortissimo, lo sollevai, ma di poco, da terra.

"Chiedigli scusa se vuou che ti molli."

"Che...che cazzo hai fatto agli occhi?" mi chiese questo George

"Se te lo dico, poi dovrei ucciderti, per davvero, ora stai zitto e chiedi scusa a Justin!"

"Ju..Justin...scusa...fratello!" mollai la presa e George cadde a terra.

"Hai visto non è stato cosi difficile, se lo rifai un altra volta, non la passerai liscia te lo assicuro!" George si alzò spaventato, fece cenno di sì con la testa e andò via veloce insieme al suo gruppetto di ignoranti.

Tutte le persone mi guardavano spaventati, avevo ancora gli occhi rossi, cosi li chiusi e poi li riaprii, erano diventati veri smeraldo, mi gurai verso Justin che mi guardava spaventato e sconvolto, mi avvicinai a lui, ma lui indietreggiò un pò, scosse la testa in segno di no, poi si girò ed entrò nell'aula di trigonometria. Le persone continuavano a guardarmi.

"CHE COSA AVETE DA GUARDARE DIO BONO!" tutti ritornarono a fare ciò che facevano prima, cioè i cazzi loro.

Dopo un pò trovai l'aula di filosofia.Passarono tutte le altre 4 ore, e finalmente potevamo andare a pranzare. Per andare in mensa seguii un gruppo di ragazzi. Quel giorno non avevo voglia di cibo umano. Andai a sedermi ad un banco libero. Presi l'aggeggio elettronico che mi diede David, mi pare si chiamasse cellulare, era un I-phone, da quello che mi disse David, inoltre mi aveva detto che questi erano i cellulari più costosi e bla bla bla del mondo.Beh dei soldi non ci preccupavamo. Avevamo tantissimi soldi, poi se per caso finivano, potevamo sempre rubarli dalle banche, eravamo talmente veloci che neanche le telecamere ci potevamo vedere.All'improvviso sentii l'odore di Justin, questa volta però non era come prima, cioè ora sentendo il suo odore sentivo una voglia matta di bere il suo sangue, questa cosa non mi accaddeva da anni. Era davvero strano non avevo mai desiderato cosi tanto del sangue in tutta la mia vita. Sentii gli occhi diventare rossi e i cannini allungarsi.Dovevo controllarmi, dovevo trovare la forza di farlo.All'improvviso sentii la voce di Justin.

"Hey Mariah.."

Io avevo la testa tra le mani, provavo a controllarmi dal non dissangarlo. Presi un respiro profondo e sentii i cannini e gli occhi tornarmi normali.

Justin mi toccò la spalla.

"Hey tutto ok?" mi chiese

"Ehm..si.."

Si sedette davanti a me.

"Senti volevo dirti grazie"

"Per cosa?"

Sentivo che la paura che aveva prima di me, ora era ritornata.

"Per quello che hai fatto a George"

"Non c'è di che."

"Co-come hai fatto a muoverti cosi velocemente e poi dove diavolo hai trovato tutta quella forza, insomma quello lì è circa 90 kg di muscoli!"

Mi avvicinai a lui e gli sussurai.

"E' meglio che tu non sappia niente, credimi." un brivido percorse il suo corpo, paura ed eccitazione ecco cosa sentiva.




HEYLA' CIAO BELLE! BEH QUESTO E' IL SECONDO CAPITOLO E SPREO TANTO CHE VI PIACCIA, LO SO NON E' LUNGHISSIMO, MA MI FARO' PERDONARE CON IL PROSSIMO! RECENSITE E FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE! CIAO! BACI! ALLA PROSSIMA!
-Vanessa




 

 
  
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