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Autore: mery_mp8    23/02/2013    4 recensioni
E' la mia prima originale, o almeno la prima che pubblico. Parla di Mya, vocalist di una band ancora poco conosciuta che si diverte a provarci con le sue fans. Non è solo una storia yuri, parla anche di musica, di dubbi, di rapporti con le persone, della crescita delle ragazze che vengono "catturate" da Mya. L'ho scritta inizialmente con l'intenzione di aggiungere una storia yuri originale alle pochissime che ci sono già.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Con gli occhi rossi dal pianto Livia percorreva a piedi la strada che la separava da sua madre. Dietro l’angolo si sedette al bordo del marciapiede, si asciugò le lacrime e dopo lunghi respiri, quando sentì che sarebbe riuscita a controllarsi, svoltò  e premette il dito sul campanello dorato opaco. Non appena la madre la vide le si gettò al collo con gli occhi lucidi:
“Mamma... dai non piangere...”
Si sedettero in salotto, parlando di come stesse andando la situazione. Livia stava aspettando il momento giusto per dire alla madre cos’era successo e chiederle consiglio, ma questa si alzò per prendere il tè che stava preparando da prima che la figlia arrivasse. Quando tornò, teneva in mano un vassoio con due belle tazze di un bianco candido con decorazioni azzurre e dorate, che risplendevano alla luce fioca dell’unica lampada accesa nella stanza. Si risistemò nel divano di fronte alla ragazza ed entrambe bevvero un sorso. Livia sentì il nodo sciogliersi un poco grazie al calore della bevanda e ringraziò col pensiero la madre per averla preparata. Posò la tazza ed alzò lo sguardo verso la donna, prendendo fiato per cominciare a parlarle, per dirle ‘Mamma è successa una cosa ’, ma quando anche lei allungò il braccio per posare ciò che rimaneva del tè a Livia aumentarono improvvisamente i battiti. Cosa erano quei lividi disposti in fila sull’avambraccio?
Balzò in piedi e si sedette accanto alla donna, le afferrò il polso e prima che la madre potesse tirarsi indietro le tirò su la manica del maglione:
“Mamma cosa diamine ti sei fatta?!?”
La donna abbassò lo sguardo e impiegò troppo per rispondere, con un filo di voce: “Sono scivolata ed ho sbattuto...”
Livia le si posizionò davanti, in ginocchio e la guardò dritto negli occhi, la chiamò piano e le prese una mano:
“Mamma dimmi cosa è successo...”
Già alle prime due parole gli occhi le si riempirono di lacrime, di nuovo:
“Abbiamo avuto una discussione io e tuo padre, io non volevo più parlare e mi sono alzata per andare in camera, ma lui mi ha bloccata tenendomi per il braccio, era furioso... ha solo stretto troppo non l’ha fatto apposta...”
“Mamma! – la ragazza urlava – Hai il braccio blu! Di che stavate parlando di così acceso??”
Silenzio.
“Ti prego... non dirmi che parlavate di me...”
La madre iniziò a singhiozzare: “L’argomento è sbucato fuori dal nulla... – raccontava tra le lacrime e con la voce strozzata – io ho cercato di convincerlo che tu sei felice e stai bene, lui ha capito che io so questo perché sei venuta a trovarmi e si è infuriato perché non gli abbiamo detto nulla...”
Livia capì tutto, era evidente che in quel momento quella donna che sembrava così piccola e indifesa si sentiva addosso un peso e un senso di colpa terrificanti. La abbracciò. Si propose per parlare al padre, ma l’altra la pregò di non farlo perché una discussione col padre non avrebbe portato a nulla di buono... Ma era necessario fare qualcosa.
 
 
Con il trolley dietro e la borsa in spalla, Dafne cominciò a salutare tutti, poi con un sorriso pieno pieno di gratitudine salì sul taxi e si allontanò in direzione del tramonto. La sua partenza aveva subito fatto uno strano effetto alla band ed era scesa una strana malinconia sulla casa. Tutti si diressero alle prove e una volta terminato i ragazzi andarono in un locale vicino, mentre Mya tornò a casa.
Le luci della strada si riflettevano e scorrevano veloci sui vetri e sulla carrozzeria dell’auto color argento. La cantante teneva una mano sullo sterzo e l’altra sul cambio, mentre pensava all’errore fatto quella mattina. Era stato uno sbaglio, ma per lei ciò che era successo con Dafne non aveva nessun valore. Rimaneva solo un dubbio: doveva dirlo a Livia o no? In fondo come avrebbe mai potuto scoprirlo? La rossa non avrebbe avuto nessun motivo per spifferare tutto.
Una volta rientrata, Livia era già davanti alla tv con lo sguardo vuoto nella penombra della casa. Mya la salutò calorosamente posando la giacca all’appendi abiti nell’angolo tra la porta d’ingresso e e il muro del soggiorno. Si avvicinò a lei per baciarla e vide i suoi occhi fissi sui propri. Ogni barriera della vocalist cadde e decise di dire a Livia tutto, anche se non sapeva cosa sarebbe successo dopo. In ogni caso si sedette accanto alla ragazza e si avvicinò per abbracciarla, ma non ci riuscì...
“Non mi toccare.”
Livia si alzò dal divano e fece per uscire:
“...cosa?”
“Non dopo aver toccato lei...”
Mya sentì il cuore fermarsi e lo stomaco quasi implodere:
“...e prima che tu me lo chieda, stamattina ero tornata per prendere un quaderno e vi ho viste.”
Indossò scarpe e giacca e uscì, Mya le corse dietro:
“Allora perché sei andata via? Perché non ci hai fermate??” le urlò a ormai metri di distanza. Livia si bloccò dandole le spalle dall’altra parte della strada, stretta nel giubbetto color caramello e con le braccia incrociate.
“Ti giuro che per me non è significato nulla, è stato un fottuto errore! Una costrizione dettata dal mio corpo, il mio cuore ti appartiene!”
Livia sapeva che ciò che diceva Mya era vero, ma era sconvolta, prima sua madre e ora questo...voleva solo stare sola. Scosse la testa, non rispose e continuò a camminare.
Mya non riuscì a correrle dietro, non ne aveva la forza, non ne aveva il coraggio. Allora urlò di rabbia, contro se stessa o contro la rossa. Contro la sua mancanza di autocontrollo e buon senso. Prese a calci un bidone della spazzatura così forte che questo cadde a terra e fece un gran rumore metallico, rotolando di qualche grado e spargendo attorno a se vari piccoli rifiuti. Lei si sedette per terra e cominciò a prendere a pugni le sue stesse gambe e il muro della casa. Mya faceva così, feriva la rabbia ferendo se stessa e i muri, si rovinava le mani fino a vederle sanguinare e quando voleva che nessuno la sentisse si prendeva a pugni le cosce, perché il dolore fisico non la spaventava. Stavolta però aveva esagerato.
Tornò dentro e si fasciò il lato della mano, dal mignolo al polso.
 
 
Passo. Passo. Passo. C’era solo quel rumore di tacchi, mentre seguiva il marciapiede sotto la luce delle stelle. In un altro momento avrebbe avuto il terrore di vedersi sbucare di fronte un malintenzionato ed essere rapita e fatta a pezzettini, ma in quell’istante non le sarebbe importato.
 
 
I know I fucked up this time
Just give me one more try
I know you've made up your mind
So leave me here behind you

And all the things you've said
Made it harder to breathe
When I was lying on the floor
I couldn't believe you wouldn't save me
But you blame me

And you cried, the fire
justdied
It's gone forever
And the chance to live our lives
It's gone forever
And where we stand tonight
It's where we stand tonight
So far from never

I know I messed with your mind
And wasted all your precious time
The more I try, the more I find that

No one will never let you down

You said you'd never let me down




A scanso di equivoci, il testo sopra citato stavolta non è mio ma è quello di Far from never, dei The pretty reckless, queste mi sembravano le frasi più adatte al capitolo. Mi sento molto presa da questo momento della storia, è una fase importante. Anche il titolo che il mio cervellino contorto mi ha suggerito credo trasmetta molti messaggi... 
Per quanto riguarda le informazioni che vi avevo nominato nello scorso capitolo, già da molto tempo ho preso questa decisione: questa storia verrà a far parte al suo termine di una serie incentrata sempre sulla stessa trama e gli stessi protagonisti, quindi non finirà la storia, ma solo parte di essa. Fatemi sapere cosa pensate della mia decisione, se avete dubbi e ovviamente del capitolo, scusate gli eventuali errori, grazie mille a tutti, bacio generale :3
Mery

  
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