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Autore: Lillian44    23/02/2013    3 recensioni
1. Non so in che categoria mettere questa storia.
2. È inventata, ed è ispirata a storie, vite, personaggi che ho letto in taaaanti libri. Lumen è una ragazza che ha difficoltà a rapportasi e questa è la sua 'condanna'.
3. Boh volevo mettere un punto 3.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Pensi di non dire una parola in questi due anni in cui sarai in classe con noi?- Rick mi dice abbassando la testa per nascondersi dietro il busto di Elise davanti a lui. La risposta non sarà soddisfacente, quindi meglio finire l'esercizio che casualmente ho capito e rispondere.
-Rick avessi qualcosa di interessante da dire potrei anche conversare con voi.-, faccio rotolare la penna sul quaderno.
-Lumen non penso che tu stia tutto il giorno ferma a fissare il vuoto. Qualcosa lo dovrai pur fare! Mi andrebbe anche solo la descrizione di come dormi, sarebbe un passo avanti-. Faccio per rispondergli ma mi interrompe: -E non provare a dire che non dormi, eh!-

Scuoto la testa e mi scappa una risata quasi sussurrata.
-Voi due lì, la smettete o devo sbattervi direttamente fuori?- La brutalità della professoressa di matematica mi fa quasi paura. Per un minimo errore, sbaglio o brusio ti decapiterebbe. E penso che molto presto la mia testa rotolerà in giro e il mio corpo la rincorrerà.
Rick è l'unico con cui parlo nella classe, anche se la sua stupidità a volte mi fa ribrezzo, è un tipo simpatico e soprattutto è l'unico che mi rivolge uno sguardo, parola o pensiero. Ovviamente le nostre conversazioni non sono mai lunghe, mai private o confidenziali. Per prima cosa non sono in grado di fare conversazioni di quel genere neanche con tutto l'impegno che possiedo in corpo. Seconda cosa non gli interesserebbe nessun aspetto della mia vita e se li conoscerebbe smetterebbe anche di rivolgermi le scarse parole che mi rivolge ora. Meglio continuare a tranciare le sue conversazioni stupide con frasi d'effetto che gli fanno solo venir voglia di provocarmi ancora.
Vorrei proprio evitare di distruggere anche questo mini legame che si è creato con lui, come ho fatto con 'la rossa'. Già 'la rossa' che ho incrociato un paio di volte in queste prime due settimane e che non ha osato neanche guardarmi. Forse aveva paura che urlassi davanti a tutti altre cose e come darle torto! Ad ogni incontro però notavo altri particolari di lei che si sono fissati in mente e non vanno più via. Forse ondeggia nella mia mente in continuazione perchè so che ho sbagliato a trattarla così, so che devo chiedere scusa. Ma non è nel mio carattere chiedere scusa, non riesco a dire quelle cinque lettere insignificanti ma pesanti per me.
-Guarda che bel culo ha Elise.- dice Rick facendomi ritornare nella realtà.
-Non mi frega del culo della peppia di turno, anzi ho un'altra domanda.-
-Uh! Lumen la scorbutica ha una domanda dopo due settimane di convivenza!-
Sputo un suono di disapprovazione.
-Hai visto la mia scena il primo giorno di scuola nel cortile?-
-L'ha visto tutta la scuola eh!-
-Meglio, cioè no, però... va beh. La tipa rossa, quella che non ho proprio trattato bene, sai chi è?-
Sposta gli occhi sulla lavagna per la prima volta in un'ora di lezione. Lo guardo aspettando una risposta, appoggia le sue dita sul mento liscio e chiaro.
-Lillian We... Werber!- fa un segno di trionfo.
-Bravo Rick una cosa utile l'hai detta.-
-Essere il fotografo dell'annuario porta i suoi vantaggi, dovrebbe fare terza.-
-Per ringraziarti ti offro il pranzo, ti va bene?-
Spalanca gli occhi: -Ovvio che sì!-
-La signorina e il signorino, fuori dalla classe grazie! Non riesco a spiegare, maleducati!-
Decapitati due in un solo colpo.

Durante queste due settimane oltre a svuotare scatoloni e scatoloni di roba varia come libri, indumenti, soprammobili orribili, sono riuscita a sfogarmi sui miei fogli da disegno e a girare in lungo e in largo la nuova e sconfinata città. Ho scoperto che oltre ai palazzi e stradine orribili c'era una parte del centro abitato completamente diverso. Il verde sovrastava ogni cosa, ma in ogni caso la città, i negozi, si erano adattati alla supremazia della natura sugli umani e avevano creato una comunione perfetta tra i due mondi.
-È tanto lontano il mio pranzo gratis?-
-Beh possiamo avere il sottofondo per il cammino.- sporgo una cuffia.
Accetta e si incammina al mio fianco. Dentro di me intanto si forma felicità mista a preoccupazione, sono felice del fatto che lui non è intimorito dal mio aspetto esteriore, dai miei abiti scuri e spenti che inghiottiscono tutto di me. Però la preoccupazione parallelamente si fa strada, posso distruggere tutto quello che lui ha creato con battute, provocazioni e stupidaggini con un solo gesto.
Intanto davanti ai miei occhi si forma in continuazione lo sguardo basso e cupo della rossa Werber.
Ma il pranzo ci aspetta, quindi Lumen ributta giù negli abissi dello stomaco tutti i sentimenti, e sii per una dannata volta cordiale.

-Cosa pensi di fare con Werber?-, dice Rick dando un altro morso enorme al panino altrettanto enorme e farcito.
-Chiederle scusa, che ne dici?-
Butta già il boccone sforzandosi. -Umh, di quella non gliene frega niente a nessuno, perchè tu dovresti essere così gentile con lei, non lo sei neanche con me!-
-Un motivo un più per farlo.-

 

   
 
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