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Autore: Nitor_Thryside    24/02/2013    1 recensioni
Riuscirà il mitico James Potter a conquistare la bella Lily Evans? Scopritelo con tante risate in questi 10 capitoli che vedranno il povero 'Innamorato Sventurato' protagonista e idiota indiscusso.
#1: Mazzo di fiori
#2: Torta al cioccolato
#3: Biblioteca
#4: Felix Felicis
#5: Partita di Quidditch
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«Non è possibile...»
«È la verità, ti dico.»
«Ma non può essere così idiota!»
«Lo pensavo anch’io, ma ti giuro: è andata così.»
«Ehm... ragazzi? Tecnicamente io sarei ancora qui.»
«Lo sappiamo, James.»
L’argomento di quell’ardita e sconvolta conversazione incrociò sbuffando le braccia al petto. Okay, va bene: aveva dato la Felix Felicis alla Evans piuttosto che berla lui. E allora?
Quello che contava era che lei non l’avesse mandato al Ministero della Magia un’altra volta, ma addirittura gli avesse sorriso, che poi gli era caduto un pianoforte addosso non era importante.
Intanto Frank e Sirius continuavano a sparlargli animatamente sotto il naso, evidenziando tutte quante le sue qualità peggiori e facendogli aumentare ancora di più l’emicrania da ‘mi è caduto uno strumento da duecento tonnellate in testa, lasciate un messaggio’.
Remus, che cercava di dormire in un letto poco distante, chiese loro con estrema gentilezza di levarsi dalle scatole o, una volta ripreso, ci sarebbe stato qualche cadavere da occultare.
Era appena passata la luna piena, e il Licantropo era disteso con dolori tali alle ossa e alle articolazioni che avrebbe potuto invidiare lo stato di salute di un novantenne.
Felpato lo guardò con sufficienza. «Stai zitto, nonnetto: ancora ti sale la pressione.»
Neanche due secondi dopo ciondolava a testa in giù sospeso per le caviglie.
«Sai una cosa, Sir? Penso che prima di urtare la sfera emotiva di Lunastorta dovresti assicurarti che non abbia la bacchetta a portata di mano.»
«Non hai tutti i torti, Frank.» rispose il cagnaccio, mentre la faccia si colorava dello stesso colore dello stemma dei Grifondoro. «Ti prego, Rem: mettimi giù. Mi sta andando tutto il sangue al cervello.»
«Perché: tu ce l’hai un cervello?» rispose il Lupo Mannaro rigirandosi sotto le coperte.
«Che c’entra questo, scusa?»
Lunastorta lo buttò a terra senza degnarlo di ulteriori attenzioni.
In quel momento, tra imprecazioni che avrebbero avuto da scandalizzare Pix, Madama Chips entrava in infermeria con una decina di pozioni in braccio dall’aria particolarmente schifosa; quando vide James con la testa fasciata preso di mira da Sirius e Frank e dalla loro conversazione più urlata che parlata aggrottò le sopracciglia prima vagamente sorpresa, poi scettica, e infine sclerotica. Poi vide Peter comodamente seduto su Remus e fu anche peggio.
«Che cosa diavolo state facendo!? Questo è un posto dove si curano i malati, se volete fare salotto avete la vostra Sala Comune!»
È incredibile, dice Beda il Bardo – o forse era Voldemort, non ne sono sicura –, quanto le persone dall’aria buona sappiano fare paura da arrabbiate. Insomma, Madama Chips era solo un’innocua strega con dieci boccette di vetro in mano con contenuti altamente pericolosi e corrosivi da poter lanciare in testa agli studenti, niente di che.
Sta di fatto che l’Infermeria si svuotò di botto; ma Sirius era corso via perché era in ritardo a lezione, sia ben chiaro, non perché era terrorizzato dall’idea di potersi ritrovare con la faccia piena di squame, gli occhi gialli e il naso alla Piton-versione, mai si dica una cosa del genere.
In ogni caso, quando il cagnaccio, altresì detto Felpato, raggiunse l’aula di Divinazione, fece tutto meno che seguire, anzi! Merlino raccontò di averlo visto recuperare le ore di sonno perdute per la luna piena con tanto di bava alla bocca. Ma a noi non è dato giudicare, ci limiteremo a dargli dell’imbecille colossale a causa dei cinquanta punti che riuscì a far perdere a Grifondoro; e c’è da aggiungere che l’ultima volta che la Cooman aveva tolto dei punti era stata quando, a quindici anni, era diventata Prefetto.
Ma lui neanche se ne accorse e continuò a ronfare beatamente, circondato da venti gatte morte – alcune umane, altre feline per davvero – che sospiravano sognanti ogni volta che la bolla che gli usciva dal naso scoppiava per ricomparire poco dopo.
Però noi preferiamo non rigettare le brioche di zucca ingerite a colazione, quindi lo molliamo in balia delle profezie funeste della professoressa e ce ne torniamo dallo sconsolato Ramoso.
«Lunastorta?»
«Jamie?»
«Riuscirò mai a conquistare la Evans?»
«Vuoi che sia sincero?»
«Sì.»
«Neanche tra due milioni di anni.»
«Sei ancora sotto l’effetto del Veritaserum che ti abbiamo messo nella cioccolata ieri sera?»
«Esatto.»
Bambie sbuffò e tentò invano di tenere sveglio l’amico per farsi dare qualche consiglio per togliere alla sua Lily la voglia di farlo calpestare da un’orda di Centauri inferociti; quando vide che tutto era inutile e che l’unico a prestargli attenzione era un barbagianni che, dall’alto di una finestra, lo guardava con compassione e con un ‘ma guarda tu che omuncolo idiota’ nello sguardo, sfiorò i limiti della depressione.
«Smettila di guardarmi così!» soffiò, imbufalito.
«A chi ti riferisci?» domandò, sempre più seccato, Remus.
«A quel barbagianni che mi fissa come a rinfacciarmi che per colpa della mia amata mi è caduto un pianoforte in testa.»
«Hai le visioni.»
James non gli rispose e tornò ad elencare tutta la serie di maledizioni da infliggere al pennuto non appena Madama Chips l’avrebbe dimesso.
Poi, però, Godric sembrò ricordarsi di lui e mise in moto i pochi e arrugginiti ingranaggi del suo cervello.
Il Boccinofilo si batté il cinque in testa – non oso immaginare la sua emicrania dopo quest’ennesimo gesto a discapito del suo unico neurone – e cominciò a pensare a qualcosa che avrebbe potuto fare breccia nel cuore della Evans.
Lui era James Potter, dannazione! Era bello, figo, stupendo, favoloso e una trentina di altri aggettivi con lo stesso significato: possibile che l’unico effetto che riuscisse a farle erano i conati di vomito?
Vi lascio immaginare la confusione nella testa dolorante del Cercatore dopo dieci secondi, un record, di pensieri sensati.
Sta di fatto che non arrivò a nessuna conclusione.
Madama Chips abbandonò le parole crociat... ehm... il calderone acceso sul tavolo di legno in fondo l’Infermeria e raggiunse il letto del Cervinomane.
«Allora, signor Potter? Come si sente?»
«Benone: mi fa solo un po’ male la testa, ma le costole sono di nuovo intatte e i polmoni e l’intestino si sono di nuovo scambiati di posto.»
«Meglio così, almeno potrà giocare la partita contro i Serpeverde.»
Ramoso annuì, senza connettere davvero.
«E lei?» continuò l’infermiera, rivolta verso il terzo e ultimo inquilino presente lì quel giorno.
Quello non rispose, ma la strega sembrò comprendere ugualmente. «Signor Potter: la informo felicemente che, nonostante lei abbia minato alla sua salute, il mio paziente si sta riprendendo e la perdona.»
James inarcò un sopracciglio. «Madama Chips...? Quello è un pianoforte.»
A volte, in fondo, anche un cervo con problemi di egocentrismo può dirsi più intelligente di qualcun altro.
A volte...
«Un attimo... La partita?
» Remus imprecò contro l’amico che l’aveva svegliato per la trentasettesima volta nel giro di dieci minuti. «Sì, Jamie, la partita. Cosa non ti è chiaro di questa parola?»
«Ma la partita di Quidditch?»
«Sì, quella.»
Bambie cominciò a sudare freddo. «E quand’è?»
«Oggi pomeriggio. Ora, di grazia, il tuo amico ha passato la notte sotto forma di Lupo gigante con artigli che si è ficcato addosso per sbaglio, potresti farlo dormire?»
«Hai ragione: scusa Lunastorta.»
Ebbene, puntualizziamo: Ramoso non chiede mai scusa, mai, ma se non lo avesse fatto non avrebbe potuto sconvolgere Madama Chips al punto da permettergli di filarsela dall’Infermeria alla velocità di un Folletto della Cornovaglia con l’opportunità di combinare guai.
Corse a gambe levate fino al terzo piano e raggiunse stremato un ritratto raffigurante un cavaliere in groppa ad un Drago.
«Buongiorno Sir... qualunque cosa sia. Mi farebbe passare?»
«...»
«Sir Qualunque cosa sia? Ma che fa, dorme? Per amor di Morgana, io sono in preda al panico, devo allenarmi per una partita importante, devo scolarmi una Burrobirra per scaramanzia, devo conquistare una ragazza che mi odia e lei dorme!? SI SVEGLI!»
Il povero cavaliere per poco non cadde di sella per l’urlo isterico dell’occhialuto, si scosse come in preda alle convulsioni e gli rivolse uno sguardo di fuoco – l’autore doveva essere arrabbiato, mentre lo dipingeva –.
«Ragazzi d’oggi...» borbottò. «Ai miei tempi se si osava svegliare un così nobile...»
«Sì, abbiamo capito, nonno. Mi fai passare?»
«Ma come ti permetti, moccioso insolente!?»
Vi risparmio la storia di bastonate e bolidate verso i giovani nei tempi preistorici del cavaliere e salto direttamente a quando James riuscì ad attraversare il passaggio segreto.
Si ritrovò poco distante dal campo di Quidditch, entrò negli spogliatoi, afferrò la sua scopa – non avrebbe avuto bisogno di altro per gli allenamenti – e raggiunse il resto della squadra.
Lily era lì, quel giorno, e osservava gli allenamenti con il naso puntato in alto e i lunghi capelli rossi in balia del vento.
James pensò che era bellissima, ma per ogni pensiero intelligente ce n’è sempre uno stupido, infatti pensò anche di andarglielo a dire.
«Ehilà Evans!»
La rossa spalancò gli occhi verdissimi. «Oh no! L’avevo detto io che quella roba non avrei dovuto berla tutta insieme.»
«Ti riferisci alla Felix Felicis?»
«Sì, purtroppo. Mi ha tenuta lontana da te solo per un giorno e mezzo... Anche se devo ammettere che è un record mai raggiunto in sette anni.»
«Anche tu mi sei mancata tanto.»
«Chiudi quella fogna, Potter, altrimenti giuro su Merlino che più tardi non riuscirai neanche a montare sulla scopa.»
Il Boccinofilo stava per ribattere, ma per sua fortuna intervenne Alice a salvargli le penne. «Lils, ti prego: non infortunarci il capitano alle semifinali.»
La ragazza sbuffò all’espressione buffa della Cacciatrice. «Basta che me lo levi dalle pluffe all’istante.»
Quella annuì, tutta contenta, e trascinò via il Cervinomane. Frank, che come al solito assisteva agli allenamenti, aguzzò la vista e corse incontro alla fidanzata, prendendola per il braccio libero per sottolineare il suo ruolo di futuro marito e quello di terzo in comodo dell’amico.
«Ma perché mi odia così tanto?» biascicò triste Ramoso.
«Forse perché a undici anni le hai tinto i capelli di verde.» azzardò Alice.
«Ma pensavo che le sarebbero piaciuti: così erano abbinati con gli occhi!»
«Allora perché a dodici l’hai appesa alla Torre di Astronomia.» continuò Frank.
«Volevo solo farle passare le vertigini!»
«Facendola schiattare d’infarto?» Alice inarcò un sopracciglio.
«Non erano quelle le mie intenzioni...» borbottò James con una mano dietro la nuca.
«Forse no...» rispose la ragazza. «Ma per colpa tua, ha passato due settimane di terapia intensiva al San Mungo.»
Bambie incassò il colpo e abbassò la testa, ricordando il vago e quasi inesistente senso di colpa che aveva provato in quei giorni. Poi però era stato sostituito dalla rabbia per essere stato mandato a badare alle Lumache Carnivore del Guardiacaccia.
Comunque...
«Secondo voi, verrà alla partita?»
«Certo, ci viene sempre: in fondo sono la sua migliore amica. Verrebbe a vedermi anche con la varicella, e anche se significasse stare a meno di venti metri da te.»
«Confortante Alice, grazie.»
«Di niente, capitano.»
James si portò una mano al mento con l’aria da grande pensatore. «Potrei pensare a qualcosa per conquistarla.»
«Ti avverto che stai dicendo una cosa del genere davanti alla sua migliore amica.» intervenne la Cacciatrice.
«Se le dici qualcosa ti butto fuori squadra.»
«Afferrato.»
«Dunque siamo di fronte al quinto tentativo...»
«Cosa dici, Frank?»
«Niente, Alice, niente.»
Ramoso montò sulla scopa e prese quota per cominciare l’allenamento; tra gli spalti, in mezzo alle ragazzine urlanti, il barbagianni che doveva ancora sopprime lo guardava come a dire: ‘povero illuso’.

Lily Evans camminava diretta alle tribune.
Ebbene sì: avrebbe dovuto stare di nuovo a meno di venti metri di distanza da Potter. Quel giorno e mezzo lontano da lui era stato fin troppo breve, anche se c’era d’aggiungere che era stato gentile – e idiota – a regalarle il Distillato di Fortuna Liquida: era addirittura riuscita a ricevere una risposta priva di insulti da sua sorella, grazie a quella pozione.
Petunia si era limitata a scriverle ‘non vedo l’ora che ti deciderai a tagliare i ponti con me’, senza aggiungere insulti come ‘abominio parlante’, ‘mostro orribile’, o anche ‘sottospecie di schifoso insetto con le gambe’.
Quando la luce pomeridiana del campo di Quidditch la raggiunse, la ragazza fu costretta a tapparsi le orecchie per le urla assordanti delle fan di James, che, tra l’altro, non era ancora arrivato.
Individuò un annoiato Remus poco distante, accanto ad un Black in fibrillazione per la violenza a cui sperava di assistere, e ci si sedette vicino.
Non fece neanche in tempo a salutarlo, che Madama Bumb fischiò l’inizio della partita e le squadre si alzarono il volo.
Potter volava sulla sua scopa e si guardava intorno alla ricerca del Boccino, il suo grande amore che, un po’ come lei, tentava in tutti i modi di stargli alla larga. Ogni tanto lanciava uno sguardo alle tribune e salutava qualche sua fan particolarmente accanita, causando in tutto centotre svenimenti.
... il solito megalomane, pensò Lily con stizza.
Carino, però!
Sta zitta, tu!
Che fai, parli da sola?
No, magari
penso da sola.
Ti rendi conto che fai paura?
E tu ti rendi conto che se non taci farai la stessa fine di Potter se non la smette di guardarmi?
Ma se è adorabile...
Come uno Schiopodo Sparacoda.

«Ehm... Lily? Va tutto bene?»
La Prefetto guardò Remus come se lo vedesse per la prima volta. «Perché scusa?»
«Sembravi in preda ad una lotta contro te stessa.»
«Ma nooooo, Rem. Cosa te lo fa pensare?»
«Forse il fatto che stai borbottando da dieci minuti buoni e che, tra l’altro, sei a testa ingiù.»
In quel momento la rossa si rese conto di essere davvero al contrario, con i capelli che investivano un povero studente del secondo anno che cercava di seguire la partita e le gambe in bocca ad un altro.
Si raddrizzò, tornò seduta come Morgana comanda, e si appuntò mentalmente di non parlare mai più da sola.
Non pensare mai più da sola, genio.
Bell’inizio.
In ogni caso, l’incontro trascorse piuttosto tranquillo: un paio di Serpi avevano addirittura preso la pluffa in bocca dalla furibonda Alice!
I Bolidi volavano velocissimi e persino il cronista della partita era stato colpito, infatti il poveretto mugugnava parole incomprensibili per via dei denti rotti, mentre Potter lanciava di tanto in tanto occhiate all’altro Cercatore, che svolazzava da tutte le parti alla ricerca del Boccino, e, nel frattempo, si limava le unghie con sufficienza.
Poi si vide svolazzare l’incosciente sfera dorata davanti agli occhi e, soffiandosi su una mano, la afferrò con l’altra senza nemmeno alzare lo sguardo.
Le ovazioni generali accompagnarono la vittoria dei Grifoni, ma se furono dovute alla presa indifferente del loro Cercatore o alla scritta ‘Evans, vuoi uscire con me?’ che era comparsa nel cielo, non saprei dirlo.
Però, la leggenda narra che quella volta, anche se Ramoso non si era infortunato durante il match, Madama Chips dovette adoperarsi per riattaccargli la testa sul collo. Cosa fosse successo, nessuno lo sa, ma si dice che alcuni testimoni oculari raccontarono di aver visto una testa rossa camminare tutta contenta e soddisfatta per i corridoi, e che, a seguirla, ci furono le risate del rampollo dei Black che dichiarava fallito il quinto tentativo.


***






NdA.
Ed eccomi che sono tornata con il quinto cap, gente, mi sento un mito!!! *improvvisa un ballo irlandese stile gnomo*
Non sono molto soddisfatta, sinceramente, avrebbe potuto venirmi meglio, ma che dire... 'ai posteri l'ardua sentenza'. Posso chiedervi di commentare? Vorrei sapere che ne pensate e se avete qualche consiglio da darmi.
Vorrei ringraziare Malandrina_ per la sua recensione, Kiki_Chia, gossip_girl e Felpato_ft_Ramoso per averla messa tra le seguite e Red_Roses per averla messa tra le preferite.
Spero di incontrarvi al prossimo capitolo :)
  
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