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Autore: Stiaref    25/02/2013    1 recensioni
Stupida, testarda, masochista.
Non dovrei esistere.
Non lo merito.
Ma sarebbe troppo facile cessare di vivere, se questa è vita.
Sarebbe da codarda, quale potrei benissimo essere.
Io devo soffrire, devo pagare con le pene dell'inferno.
Devo distruggermi piano piano.
Potrei dire di lacerarmi l'anima, ma quella è l'unica parte di me che ancora vive.
Lasciai la mia anima su quel letto, il giorno dell'addio.
Quel fottutissimo giorno in cui presi la mia decisione.
La mia anima è tua, Jake. Lo sarà sempre.
-
Cosa sarebbe successo se le cose fossero andate in modo totalmente diverso? E perché mai la famiglia Cullen aveva abbandonato Bella al suo destino, subito dopo la trasformazione? Perché Edward, proprio Edward, aveva permesso che tutto ciò accadesse? Che fine avevano fatto i Cullen?
Bella si troverà sola nel suo dolore, a combattere contro la sua nuova natura. Che ne sarà di lei?
Spero di avervi incuriosito :)
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lonely
 

«Ero a pezzi, ma tu eri troppo impegnato per provare a ricompormi.»

 

Impara ad amare la tua solitudine,

perchè nelle notti freddi e buie

quando le lacrime cadranno gelide sul tuo viso,

ti renderai conto che non avrai voglia di chiedere aiuto.

Resterai a sentirti piangere,

resterai con la testa sotto il cuscino.

Non ci saranno sogni a tenerti compagnia,

nessuna melodia riuscirà a riscaldere

quel gelido inverno che hai dentro.

Ma sopravvivrai. S'impara, sai?

E sarai forte, più forte di prima.

Chi ha fatto i conti con la propria solitudine

non ha più niente da temere,

perchè quando sei in grado di affrontare una tempesta,

puoi spezzare qualsiasi catena.
 

«Sto bene, davvero, solo che a volte è più difficile del solito.»

 

 

Vorrei che il mondo andasse in pausa.

Vorrei poter fermare ogni cosa.

Ogni evento, ogni situazione, mi sfugge di mano:

è come se arrivassi sempre un po' in ritardo.

Devo correre per stare a passo con gli altri, devo correre perchè sono sempre un passo indietro.

Ma io sono stanca di correre.

Voglio una tregua. Sì, ho bisogno di riprendere fiato.

 

Piangeva, ma nascondeva le sue lacrime.

Si era persa, ma non voleva essere trovata

 

 

Che t'importa di domani quando dentro stai morendo?

Che t'importa di domani quando vorresti solo sparire?

La verità è che non t'importa di niente, in quei momenti niente ha più importanza.

I pensieri, i problemi, gli amici, le parole, lo specchio, la gente, i silenzi.

Ogni cosa perde senso. La vita, l'amore, il sorriso. Le lacrime, le paure, i rimpianti.

Ogni cosa perde colore. E vorresti smettere perchè sai che domani sarà ancora peggio, ma in fondo del domani non t'importa quindi non ti afferri a niente e lasci scivolare via tutto.

E non piangi, ma muori dentro. E non parli, ma urlano i tuoi occhi.

Che t'importa del domani quando oggi l'hai bruciato? Che t'importa del domani se oggi hai fallito? Niente, non t'importa niente. Niente, non vuoi niente. Niente, il solito niente. Niente, che poi che rima con l'eco del tutto di cui avresti bisogno.

 

 

Tutto quello che voleva era partire, scappare, fuggire.

Ma non si risolve niente scappando.

Bisogna trovare il coraggio di restare anche quando il mondo cade a pezzi,

quando nessuno ti capisce, quando nessuno ti vede

 

 

Purtroppo sono come uno specchio,

rfletto ciò che vedo.

Se ti vedo indifferente,

divento indifferente come te.

Se ti vedo distante,

divento distante come te.

Purtroppo sono come uno specchio,

mi rompo se non mi maneggi con cura.

 

«A volte mi perdo, a volte non mi riconosco.

A volte per trovarmi ho bisogno di sbagliare.»
 

 

Quel viaggio che non avrei mai immaginato di fare,

quel viaggio che fai senza acquistare il biglietto.

Non pensavo di poter partire per raggiungere una meta così lontana,

eppure eccomi qui, con le tasche piene di sogni, il cuore che sorride

e l'anima in tempesta di chi non sa qual è il suo posto nel mondo.

E se qualcuno mi chiedesse cosa ho fatto per intraprendere questo viaggio,

io risponderei che non ho fatto niente.

Sto solo vivendo, sto solo affrontando ciò che mi distrugge.

A volte cado, ma il giorno dopo sto di nuovo in piedi.

Piango, lotto, ma non mi arrendo.

E non avrei mai potuto pensare che si potesse viaggiare

portando in giro il peso del passato, quel passato che non passa mai.

E invece si può, i bagagli servono proprio a questo,

servono a trasportare i fardelli di ogni ieri.

Nessun biglietto per raggiungere la meta, solo una regola: mai rimandare,

perchè solo partendo oggi puoi avvicinarti al tuo domani.

Quel domani che ieri sembrava lontano,

quel domani che in fondo arriva ogni alba con i primi raggi del sole.

 

 

Nessuno nota niente,

non notano neanche che hai deciso di sparire

 

 

Ho gli errori stampati sul volto, li vedo riflessi nello specchio,

sento il peso di ieri, degli sbagli, del mostro che ho dentro.

Oggi avrei scelto mille sorrisi, avrei scelto di star bene,

eppure piango: sono un burattino nelle sue mani.

Dov'è la libertà se non puoi vivere come vuoi?

 

 

Era stanca di reggere il peso del vuoto.

 

 

Come un sogno lontano, come qualcosa che non sai,

come qualcosa che non sai affarrare ma ti prende l'anima.

Ti trovai tra le pagine della mia vita,

come un angelo mi guardavi da lontano e vegliavi su di me.

Ed io diffidente restavo a guardare, ti parlavo con mille silenzi,

al massimo con qualche nota stonata.

Troppe emozioni. Troppe per un'anima gelida,

troppe per un'anima che non vuole essere salvata.

E ti ricorderò per sempre anche se adesso ti sento lontano.

Ti sento in ogni melodia, in quelle canzoni che non smetto mai di ascoltare.

Ti sento scivolare dentro ogni lacrima, e come sempre riscaldi i miei giorni più tristi.

Parlarti, mi sarebbe piaciuto poterti spiegare cosa sei stato per me.

Avrei voluto dirti quello che sento.

La verità è che avrei voluto semplicemente viverti,

viverti davvero, e non come un sogno confuso.

Cosa siamo stati? Siamo stati davvero?

Forse le nostre anime si sono sfiorate in un tempo lontano, in uno spazio remoto.

Forse per un millesimo di secondo abbiamo sognato lo stesso sogno e ci siamo innamorati.

Forse un giorno i nostri occhi si riconosceranno. Forse, o forse no.

 

 

 

«Ti auguro il meglio, ma dentro piango.

Piango perchè so che il meglio, per te, non posso essere io.»










   
 
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