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Autore: taisa    12/09/2007    9 recensioni
Due persone unite solo da un’avventura, e da qualcosa che va oltre la fantasia
Genere: Generale, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I

IT’S DESTINY

*

Vieni con me

*

Il famelico ragazzino si adagiò una mano sul suo stomaco rigonfio osservandolo con aria ingenua.

Restò in quella posizione per alcuni secondi prima di decidersi a richiamare l’attenzione della sua compagna si viaggio “Ehi Bulma, ne hai altri di quei cosi?” le chiese osservando la giovane stravaccata su un divano della capsula a forma di casa, intenta a cambiare canale di quella che lei aveva chiamato televisione.

“No, sono finiti” rispose distrattamente lei senza distogliere lo sguardo dallo schermo.

Il bimbo scimmia sbatté le palpebre per un paio di volte prima di esibirsi in un “Ma io ho ancora fame” lagnoso e supplichevole.

Bulma sbuffò, alzando solo leggermente il capo per incrociare lo sguardo del giovane che la stava accompagnando nella sua avventura “Insomma Goku! Ti sei appena mangiato un intera confezione di gelati, dopo esserti spazzolato metà del frigorifero! Non sei ancora sazio?!” gli urlò contro mostrandogli le fauci,

Goku la guardò con tutta tranquillità, senza minimamente scomporsi, curvò la bocca in un espressione dubbiosa tornando a guardarsi lo stomaco “Era meglio se andavo a caccia di qualche lupo” si lamentò infine non contento di ciò che aveva, per così dire, riempito il suo stomaco.

La ragazza fece una smorfia di disgusto osservando il compagno di viaggio nauseata dai suoi gusti alimentari “Come fai a mangiare quella roba?” domandò senza realmente essere interessata ad un eventuale risposta.

Goku allargò il suo sorriso genuino nella direzione dall’altra “Il mio nonnino mi ha insegnato a cucinarli. Sono buoni sai?” la informò con l’acquolina in bocca all’idea di assaggiare quei manicaretti.

“Non m’interessa” si affrettò a liquidarlo la ragazza “Piuttosto muoio di fame! Te l’ho già detto!” ribadì stomacata tornando al suo sceneggiato televisivo ribadendo a sé stessa il suo personale odio per i bambini.

Il ragazzino tornò ad assumere un’espressione interrogativa “Che tipa strana” mormorò tra sé non comprendendo la sua reazione.

Sospirò, ancora senza capire, mentre il suo sguardo vagò per la stanza soffermandosi sulle tre sfere raccolte sino a quel momento, ed adagiate su un tavolino.

La sua paffuta mano andò a sfiorare la sfera legata alla sua cintura, e con lei erano quattro.

“Senti Bulma” la richiamò nuovamente, ottenendo in risposta un sonoro sbuffo e uno svogliato “Cosa c’è ancora?!” da parte della ragazza.

Il bimbo dalla lunga coda la fece attendere un secondo prima di riprendere a parlare “Quanto manca ancora prima della prossima sfera?” le chiese osservando il sacchetto contenente il suo piccolo tesoro.

Bulma lo guardò per alcuni istanti concedendogli, infine, tutta la sua attenzione.

Si alzò dal divano, dopo aver spento la TV, dirigendosi verso il tavolino, sulla quale le altre erano adagiate, ed afferrò quello strano radar che usava per rintracciare le preziose pietre.

Cominciò a maneggiarlo, mentre il curioso Goku si avvicinò a lei alzandosi in punta di piedi per osservare i suoi movimenti.

“Tra due giorni dovremmo giungere in un villaggio” spiegò abbassando lo sguardo verso il suo goffo compagno d’avventura.

Goku sbatté le palpebre ancora una volta, appoggiò le mani sul tavolo osservando le altre “Perché vuoi chiedere al Drago di avere un ragazzo?” chiese curioso tornando a guardare la ragazza che avvampò visibilmente.

“E…ecco io…” balbettò lei in imbarazzo, mentre il suo piccolo ascoltatore aspettava impaziente una risposta facendo fare alla sua, singolare, coda dei movimenti ondulatori.

Bulma si adagiò le mani al volto “Perché a ogni ragazza piacerebbe avere un cavaliere che la protegga sempre” disse con aria sognante, mentre il simpatico bimbo si limitò a porsi mille interrogativi.

“Bè, se vuoi posso proteggerti io” pronunciò infine dopo essere giunto alle conclusioni.

“Come?” gli chiese incredula ragazza abbassando lo sguardo verso di lui.

Goku allargò il suo gioioso sorriso “Eh sì, visto che sei una creatura debole ed indifesa posso proteggerti” concluse battendosi una mano sul petto “Io sono forte lo diceva anche il mio nonnino” si vantò fiero.

Bulma lo guardò meravigliata per alcuni istanti scoppiando, successivamente, in una fragorosa risata “Non dire sciocchezze Goku, questo non vuol dire avere un ragazzo” disse una volta terminata la sua risata.

Goku andò in confusione incrociando in modo buffo le braccia, altrettanto buffa fu la sua espressione disorientata mentre reclinava la testa nel tentativo di capire “Ma tu hai detto…” cercò di dire.

“So cos’ho detto, ma non è la stessa cosa” rispose vaga la ragazza adagiandosi le mani sui fianchi.

Il bambino tornò a guardarla con aria perplessa, non capiva proprio dove fosse questa differenza, lui avrebbe scelto le fragole, se non altro era meno complicato come desiderio.

Bulma assunse nuovamente la sua aria sognatrice “Avere un ragazzo è qualcosa di diverso. Con un ragazzo puoi parlare, puoi coccolarti, e poi…” la colorazione porpora che assunse non aiutò a chiarire le idee al suo nuovo compagno d’avventura.

Ancora non aveva capito quale fosse la differenza.

Dopo varie deduzioni mentali decise che avrebbe rinunciato a capire, l’unica spiegazione possibile era “Sei proprio una ragazza strana tu” constatò infine facendo tornare con i piedi per terra la giovane.

“Non sono IO ad essere strana!!” gli sbraitò contro contribuendo ad avvalorare la strampalata teoria del bambino scimmia.

Bulma decise che era inutile discutere con lui di cosa volesse dire avere un ragazzo, era ancora troppo piccolo per capire.

Con un sospiro e un leggero scuotere del capo si avviò verso quella che era la sua stanza.

Goku la guardò allontanarsi sbattendo le palpebre “Dove vai ora?” chiese ingenuo con sguardo interrogativo.

La ragazza si fermò ad un passo dalla porta girandosi leggermente a guardarlo “A dormire, si è fatto tardi” spiegò adagiando nervosa la mano sul pomello della porta.

“Ah! Posso dormire con te?!” domandò il bimbo esibendosi in un nuovo sorriso.

Quella strana richiesta fece andare su tutte le furie la ragazza dai capelli azzurri “Non se ne parla neanche!” tuonò innervosita.

Goku curvò la bocca in un’espressione triste “Perché?” chiese prima di tornare a sorridere “Ho capito!” esclamò poi attirando la curiosità dall’altra “Non te le tolgo più le mutandine” concluse additandola.

Bulma cambiò nuovamente colorito, diventando ora di un rosso vivo, “Cosa stai dicendo!!! Non puoi dormire con me e basta!!” proruppe nervosa entrando nella stanza e sparendo dietro la porta che fu sbattuta con violenza.

Eh no! Le era bastata la figuraccia fatta col vecchio porco un paio di giorni prima! Non avrebbe permesso a quel singolare bambino di rifare una cosa del genere!

Pertanto chiuse la porta a chiave.

Goku si limitò a guardare la porta, alzò le spalle “Perché si è arrabbiata?” chiese a sé stesso osservando il suo piccolo giaciglio sistemato poco distante.

*

Quella piccola casa, uscita da una capsula, e situata appena al di fuori della foresta, ed aveva, ormai da qualche ora, spento tutte le luci.

Il silenzio regnava nella valle, e in quel silenzio la nebbia scese leggera avvolgendo tutto ciò che circondava, inclusa quella piccola casa.

*

I suoi passi riecheggiavano leggeri mentre lui camminava con naturalezza in quel posto che non gli era famigliare.

Senza nessuna paura, o esitazione, continuava a guardarsi attorno e a camminare in quello strano luogo.

“C’è nessuno?!” urlò per farsi sentire adagiandosi entrambe le mani accanto alla bocca.

Non ottenne risposta, pertanto non interruppe il suo cammino.

Immerso nella semioscurità continuava a focalizzare l’ambiente nella quale si trovava per studiarne la struttura.

“Benvenuto…Son Goku” si presentò improvvisamente una voce.

Il bimbo si guardò attorno estraendo prontamente il suo bastone, legato con cura alla sua schiena “Chi sei?” chiese ora sull’attenti guardandosi attorno e constatando che oltre a lui non vi era nessun’altro in quel luogo.

“Io sono ciò che sai e ciò che non sai. Sono il tuo passato, il tuo presente, ed il tuo futuro. Sono la tua guida e i tuoi timori” rispose la voce che si stava lentamente facendo più chiara.

Goku sciolse la sua posa di guardia “Ohhh…certo che sei proprio un mucchio di cose” constatò esterrefatto lasciando interdetta persino la misteriosa voce che, per un istante, sembrò esitare.

“Come fai a ricordarle tutte?” chiese poi ammirato da qualcosa che sembrava tanto importante.

La voce balbettò qualcosa che non risultò essere udibile dal suo, impaziente, interlocutore “Non ha importanza chi sono” cercò di rimediare infine riprendendo compostezza.

“Vieni con me Son Goku, ti mostrerò ciò che devi sapere” decretò la voce, ormai chiaramente femminile, mentre una piccola scalinata fu illuminata proprio davanti al bambino.

Goku ripose la sua arma ed annuì “Va bene” acconsentì.

*

Un passo, poi l’altro, e ancora un passo.

Un passo, poi l’altro…

Così procedeva mentre le gambe le tremavano ogni volta che la pianta del suo piede toccava il suolo.

E ad ogni passo il suo capo roteava nella speranza di capire in quale luogo si trovasse, senza però riuscirvi.

Un passo…

Stretta tra le spalle continuava lentamente a camminare, mentre dentro di sé si domandava come potesse tornare a casa.

“Tu sei Bulma Brief, giusto?” le domandò improvvisamente una voce che la fece sussultare.

La ragazza balzò sul posto chiedendosi se, in quell’inquietante oscurità, esistesse un nascondiglio sicuro per la sua incolumità.

“C…chi sei?” balbettò guardandosi nervosamente attorno, “Io sono ciò che sai e ciò che non sai. Sono il tuo pas…” “Non sarai un maniaco spero” lo interruppe lei crucciando lo sguardo.

La voce, che Bulma percepì subito appartenere ad un uomo, sembrò innervosirsi a causa della brusca interruzione.

“Non dire idiozie assurda ragazzina!” sbottò il misterioso interlocutore della ragazza “Abbi rispetto per ciò che sono!” le urlò innervosito contro.

Bulma si guardò nuovamente attorno “Esattamente cosa sei?” chiese nuovamente, ora meno spaventata.

La voce sbuffò sonoramente, evidentemente poco incline nel doversi ripetere “Non farmi perdere la pazienza! Vieni con me e lo scoprirai” tagliò corto stufo di quall’assurdo dialogo.

“Non mi farai del male vero?” chiese ancora per conferma la giovane.

Ancora un borbottio seccato e la voce riprese il suo normale tono “Vedi di darti una mossa!” la riproverò illuminando un singolare corridoio che conduceva chissà dove.

Bulma deglutì e dopo l’ennesima indecisione decise di seguire il sentiero che la voce le stava indicando.

*

CONTINUA…

*

*

  
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